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Autore: f9v5    19/10/2013    7 recensioni
In quella che sembrava essere una giornata come le altre è accaduto qualcosa di terribile: il Master Emerald è stato trafugato da Angel Island.
Riusciranno il grande detective Sonic Holmes e il suo assistente Knuckles Watson a risolvere il mistero e a scoprire l'identità del misterioso furfante?
Ps: nel primo capitolo non sembrerà così, ma dal secondo in poi la storia si impunterà sul comico/demenziale; sarebbe il mio primo tentativo di scriverne una (non so perchè, ma sentivo il bisogno di provarci), quindi se dovesse far schifo è per questo.
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Knuckles the Echidna, Sonic the Hedgehog, Un po' tutti
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Ordinary days in Mobius.'
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Angolo dell’autore:
Per quello che sarà il primo (e ultimo) “angolo dell’autore” di questa fanfiction, ci terrei a ringraziare tutti quelli che hanno recensito la mia storia (NintendoLoe00, shinichi e ran amore, Phantom13, SuperWiki, amy rose, Berry Depp, Elena_Knuckles e chanel98), quelli che l’hanno inserita tra le seguite (Berry Depp, SuperWiki e FallingStar) e chi tra le preferite (Sara_Shadow, Elena_Knuckles, Berry Depp, Adda95 e Phantom13).
Quest’ultimo capitolo, inoltre, vorrei dedicarlo proprio a Phantom13, oltre che per ringraziarla dei suggerimenti che mi ha dato varie volte, anche per augurarle buona gita (partirà lunedì) e di divertirsi molto. Ciao Phantom, quest’ultimo capitolo è per te, ma anche per tutti voi che anche solo leggete, perché sapere che le mie storie vi piacciono e vi divertono è per me motivo di gioia.
Grazie a tutti quanti, quest’ultimo capitolo è per tutti voi!
 
 
 
 
-Mannaggia a te, Watson, mi auguro ti venga l’impotenza.-
Knuckles mostrò il gesto delle corna con una mano e con l’altra andò a pararsi le parti importanti. Sonic non aveva perso tempo a mandargliela per vendicarsi dello “scherzetto” che il suo non più tanto fidato assistente gli aveva fatto qualche minuto prima.
Era risalito in fretta, ma continuava ancora a massaggiarsi il posteriore dolorante.
Mettendo da parte le reciproche maledizioni verso l’altro, i due mobiani proseguirono imperterriti per il corridoio dell’ultimo piano della Techno Base, alla fine del quale doveva esserci la sala comandi, in cui il dottor panzone (altro soprannome donato “gentilmente” dal riccio blu) doveva trovarsi; per quanto ne sapevano era lì che il baffuto obeso (insulto made in Sonic) passava le sue giornate quando non era occupato a cazzeggiare per il pianeta in uno dei suoi folli tentativi di conquista, che tanto Sonic avrebbe sventato.
Arrivati alla fine del corridoio, a sbarrargli la strada c’era una strana porta di colore rosa scuro.
-Da quando Eggman adora il rosa? Non ditemi che è passato all’altra sponda?- si chiese uno stupito Knuckles nell’osservare quel colore decisamente poco maschile.
Sonic, dal canto suo, alzò le spalle con finta noncuranza -E quando mai abbiamo avuto modo di verificare il suo orientamento? E tanto, dell’altra sponda o meno, quando avremo finito con lui se lo beccherà ugualmente in quel posto e non gli piacerà in nessun caso.-
E con un ghigno sicuro il riccio partì in azione rotante per abbattere l’ultimo ostacolo che li separava dal loro presunto colpevole.
Secondo i pensieri del blu sarebbe dovuta crollare come un set di birilli colpiti da una palla da bowling, invece la porta si allungò man mano che la palla di spine spingeva, per poi rispedirlo a tutta velocità dalla parte opposta del corridoio.
Sonic rimbalzò per qualche volta sul pavimento, per poi rimettersi in piedi con un lieve capogiro.
Si accorse troppo tardi che, muovendosi per ritrovare stabilità, stava di nuovo per cadere dalle scale.
-Porca troiAAAAAAAAAAAAAAAAAA!-
Knuckles raggiunse la cime delle scale fissando basito il ripetersi della scena, ma non abbastanza basito da dimenticarsi di tirar fuori il cellulare (è inutile chiedervi dove l’ha preso, siamo in una storia demenziale, ricordate?) e filmare tutto, lo avrebbe messo su internet e avrebbe sputtanato quell’infame blu che per tutto il giorno se l’era trascinato in lungo e in largo senza ricavarci niente.
Nascose subito il cellulare quando vide Sonic risalire a super velocità.
-Per la miseria, ma di che è fatta quella porta, gomma?- si chiese il detective improvvisato, lisciandosi il mantello e gettando via la pipa spezzata in due per la caduta.
Raggiunsero nuovamente l’oggetto dell’umiliazione del riccio e tastarono.
-E’ fatta davvero di gomma, per di più sembra che sia gomma da masticare.- ebbe modo di constatare Knuckles.
Sonic puntualmente lo colpì con un pugno in testa per aver osato dedurre qualcosa senza il suo permesso; e che cavolo, il rosso era solo l’assistente, non poteva esprimere giudizi, ipotesi o constatazioni, altrimenti gli fregava il lavoro.
-Watson, limitati a svolgere il tuo ruolo di aiutante lecchino, che in realtà non fai nemmeno bene, non ti ho mai sentito adularmi…-
-E cosa c’è da adulare in uno come te?-
Sonic lo ignorò e proseguì -… ma riprenderemo dopo il discorso sulla tua inettitudine (da quando Sonic conosce certi vocaboli? Deve essersi proprio calato bene nella parte dell’uomo colto) e concentriamoci sul risolvere quest’appiccicosa situazione. E’ ovvio che non è gomma da masticare, mi ci sarei impigliato altrimenti… se non altro avrei risparmiato la figura di merda nel cadere giù dalle scale.- notò mentre Knuckles, non visto, se la rideva ancora.
-Dobbiamo abbattere questo portone gommoso, Watson, altrimenti non ci sarà alcun modo d’andare avanti.-
 
 
-CARICAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!- Knuckles “Watson” the Echidna caricò a testa bassa trasportando sulle spalle un gigantesco ariete da sfondamento.
L’esito però non fu diverso dai precedenti tentativi, potete immaginare quindi.
Sfiduciato, il rosso gettò via l’attrezzo, che andò a far compagnia alla motosega, al piccone, al martello, alla fiamma ossidrica, allo spazzolino da denti di Sonic, all’estintore, alla sedia, al revolver di Shadow (li avrebbe uccisi una volta scoperto del furto), al cannone e al carro armato, per non contare tutte le carcasse dei robot che aveva massacrato nel capitolo precedente e che aveva puntualmente rigettato di sotto, causa inutilità.
Il poveraccio si mise in ginocchio per cercare di riprendere fiato, dopo un’ora era stremato.
-Per la miseria… non riusciremo mai… a superare questo coso… di questo passo.- mormorò a fatica, facendo pause per riprendere fiato.
Poi sentì un applauso ironico, era Sonic.
-Wow, Watson, tu si che sei un esempio di fierezza e inarrestabilità, ti fai fermare da un portoncino e non riesci ad andare avanti.- lo prese in giro il blu, scatenando la sua reazione, verbale.
-Ma non ci rompere, idiota. Perché ti stai fermo lì, piuttosto, e non vieni a darmi un aiutino a buttare giù questo chewing-gum gigante. Dobbiamo scoprire se Eggman ha rubato il Master Emerald e gonfiarlo di botte!- annunciò esagitato, ma Sonic non si smosse di un centimetro.
-Eggman è innocente!- esclamò in seguito.
Knuckles si voltò verso di lui con un’espressione a metà fra il sorpreso e il prossimo ad incazzarsi.
-Ma come fai a dirlo se non abbiamo avuto modo di controllare.-
-Io ho controllato; leggi questa lettera che ho trovato nella sala comandi.- e gli sventolò davanti un biglietto che il rosso afferrò e lesse di fretta.
 
 
-Salve, banda di bestie.
E’ il geniale dottor Eggman, che poi sarei io, che vi parla. Nel caso in cui la mia brillante persona sia richiesta per un colloquio di qualche genere o semplicemente perché qualcuno vuole ammirare la mia magnificenza, allora devo deludervi. Infatti il superbo me ha deciso di prendersi una meritata settimana di vacanze in montagna (se fossi andato al mare i miei robot assistenti, che hanno rotto fino allo stremo per venirmi dietro, si sarebbero coperti di salsedine finendo incrostati; non che mi importi di loro, ma potrebbero sempre farmi causa per maltrattamento e sfruttamento di robot e non mi va di sfaldarmi i maroni in cause giudiziarie). Nel caso in cui mi stiate cercando dunque… attaccatevi a cosa sapete voi. CHIARO SONIC!
Cordiali saluti dal dottor Eggman e, nel caso in cui tu sia Sonic the Hedgehog, ti auguro di finire sotto un camion e di diventare sterile.-
 
Knuckles terminò di leggere la lettera, poi l’accartocciò e la gettò via in barba all’educazione civica, era la base di Eggman tanto.
Poi gli tornò in mente che Sonic aveva detto di averla trovata nella sala comandi.
-Aspetta, ma mi spieghi come sei entrato se c’è quel blocco rosa a fermarci.-
-Ho preso la porta secondaria.- e indicò a Knuckles una piccola porta messa in un angolino.
-E quand’è che l’hai notata?- gli chiese a quel punto.
Sonic alzò le spalle -Circa quarantacinque minuti fa.-
-E perché non mi hai avvisato, mi sarei risparmiato una gran fatica inutile.-
Il blu fece un sorrisetto divertito -Perché mi divertivo troppo a vederti urlare come un drogato in crisi d’astinenza nel tentare di buttare giù quella “porta”, quindi mi sono fermato per godermi lo spettacolo.-
Knuckles non disse nulla, però aveva cominciato a respirare pesantemente, addirittura delle nuvolette di fumo gli uscivano dal naso.
Sonic invece sudò freddo.
-Watson… stai per abbracciarmi vero?-
 
 
-Era necessario questo scatto d’ira, Watson?- protestò il detective improvvisato massaggiandosi il bernoccolo che svettava sulla sua testa.
I due, constatando di non aver più alcun sospettato che potesse aver compiuto il furto del Master Emerald, avevano deciso di tornare ad Angel Island per fare mente locale, dopo che Knuckles ebbe sfogato su Sonic la rabbia repressa.
-Sei un detective, prova a dedurlo, se ne sei capace.- anche se, ovviamente, non ci contava, visto come le cose erano andate fino a quel momento.
Sonic se ne fregò.
Ma, una volta arrivati davanti all’altare, ancora vuoto, vi trovarono tre figure ad attenderli.
-Il team Chaotix?!-
Ebbene si, il trio di detective più famoso (o meno anonimo) di Mobius era li, dinanzi a loro, con delle espressioni che sembravano tutto fuorché amichevoli.
-Eccovi finalmente voi due, brutti ceffi ladruncoli.- li additò Vector.
Accanto a lui, Charmy stava agitando il pungiglione verso di loro, probabilmente stava già prendendo la mira, ed Espio affilava i suoi kunai con espressione omicida.
Sonic però seppe mantenere la calma -Onorevoli signori, qual buon vento vi porta qui, se non sono troppo sgarbato nel chiedervelo?- parlò di nuovo con accento inglese, prontamente l’echidna gli pestò un piede intimandogli di non ricominciare.
-Vento di vendetta, è puoi star certo che non è affatto buono, anzi.- fu Charmy a rispondere.
-Voi due, dannati filibustieri, ci avete fregato il lavoro, non ve la faremo passare liscia.- minacciò il camaleonte affilando con maggior foga, poi si accorse di aver praticamente consumato le sue armi e di starsi affilando le unghie… bè, almeno sarebbero apparse ben curate.
Knuckles però non ci vedeva chiaro -Ma che termini usate? Dove sono i buoni vecchi insulti che volano in queste situazioni?-
Espio rispose -Charmy è un bambino, non possiamo mica dargli il cattivo esempio mollandole come scaricatori di porto.-
-L’altro giorno, dopo aver messo una puntina sulla poltrona di Vector, ne ho imparate un sacco.- aggiunse la piccola ape ridendo sotto i baffi che non aveva, tirando fuori un quaderno con su scritto “Compito per casa: le parole che hai imparato oggi.” -La maestra non fu molto soddisfatta.- ammise poi.
-Già, ma poi ci ho parlato io con quella megera. Glielo fatto vedere chi comanda!- asserì Vector.
-Oh, è come è andata?- chiese Sonic, fingendosi interessato.
-Denunciato per schiamazzi, tentato omicidio e occultamento di prove. Hanno assunto i migliori detective in circolazione per fare luce sulla questione… purtroppo per loro, eravamo noi, quindi potete immaginare come si sono risolte le cose: assolti e ci hanno pure risarcito per offese morali.- si pavoneggiò il coccodrillo.
-MA MI SPIEGATE CHE CA…- Espio cominciò a protestare, poi si ricordò che c’era Charmy col quaderno pronto ad accogliere nuove parole -…VOLINI DI BRUXELLES STATE DICENDO? NON E’ PER QUESTO CHE SIAMO QUI!-
-Giusto, siamo qui perché questi due bast… ian contrario hanno tentato di rubarci il lavoro. Siamo noi i detective qui e nessuno può permettersi di fo… lgorarci via e prenderci il lavoro.- riprese a protestare Vector.
-Bene manigoldi, stiamo per regolare i conti!- decretò Charmy.
Team Chaotix da un lato, Team Sonic (meno Tails) dall’altro: si prospettava uno scontro eclatante.
I due gruppi si lanciarono l’uno contro l’altro.
-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHH!-
-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHH!-
-AAAAAAAAAAHHHHHHH!-
-AAAAAAAAAAHHHHHHH!-
-AAAAHHHH!-
-AAAAHHHH!-
-AAHH!-
-AAHH!-
Mentre i due team si correvano e urlavano incontro per iniziare la lotta (anche se Espio si chiese se, piuttosto, non stessero facendo una gara a chi era messo peggio con l’ emorroidi), una massiccia figura viola salì sull’altare del Master Emerald, trasportando sulle spalle un gigantesco sasso verde.
Poi, dopo averlo rimesso al suo posto, si voltò verso il groviglio di arti ai piedi dell’altare, fissandolo senza dire nulla, lasciando che ci pensasse il ranocchio verde appollaiato sulla sua testa.
-CRRRRRRRRRRAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!-
I cinque si fermarono di colpo: Vector stava strozzando Sonic con un braccio, mentre questi mordeva la coda di Espio che tirava Knuckles per gli aculei mentre questi cercava di stritolare Charmy, aggrappato all’altra mano di Vector, con una mano e colpire il ginocchio di Vector con l’altra.
-BIG?!- esclamarono tutti e cinque in coro.
-E Froggy.- aggiunse lui, indicando il suo ranocchio, che gracidò un verso di offesa per essere stato ignorato.
Knuckles scattò come una molla, andando ad abbracciare il Master Emerald e riempiendolo di bacini, come una madre che riabbraccia il figlio salvato da un sequestro.
-Siamo sicuri che non ci stia provando?- chiese Vector vedendo l’echidna cominciare a muoversi ambiguamente sulla superficie della gemma, facendo quelli che sembravano versi di piacere.
Lui ed Espio si voltarono verso Charmy: uno gli coprì gli occhi e l’altro gli tappò le orecchie, non si poteva mai sapere.
-Ehm… noi c’è ne andiamo, ma la prossima volta esigiamo un pagamento di copyright se intendete ancora fregarci il lavoro, chiaro?- e i tre Chaotix lasciarono Angel Island, con solo il piccolo Charmy a salutare mentre gli altri due cercavano di preservare la sua sanità mentale e morale.
Knuckles continuava a “dare il bentornato” al Master Emerald, Sonic osservava Big che stava lì con Froggy sulla testa osservandolo di rimando.
-Allora, Big, mi par di capire che il Master Emerald è stato in mano tua per tutta la durata di questa storia demenziale scritta da un diciottenne che non aveva niente di meglio da fare che sfracellarceli. Come mai c’è l’avevi tu?-
-E’ un’ottima esca per i pesci giganti che nuotano nei fiumi delle Mystic Ruins.- spiegò il gattone in tutta la sua semplicità.
Sonic sembrò accontentarsi di quella spiegazione.
-Ricordatevi che si tratta di una storia demenziale, può capitare di tutto.-
Sonic “Holmes” the Hedgehog si incamminò, avvolto nel suo mantello, verso il tramonto, il suo primo caso era stato “brillantemente” risolto.
-MISTERO… RISOLTO!-
 
 
 
EPILOGO
 
-E così, con grande sprezzo del pericolo, ho affrontato il terribile ladro e l’ho messo al tappeto, mentre il povero Watson stava in un angolino a piagnucolare e a implorarmi di salvarlo.-
Sonic aveva mantenuto la sua promessa: lui ed Amy erano potuti finalmente andare alla loro romantica cenetta al ristorante.
Il riccio non perse l’occasione per raccontare alla fidanzata gli eventi che videro protagonisti lui e il suo assistente dopo aver lasciato casa di lei, premurandosi di restare “fedele e coerente” con la verità dei fatti.
Ed è così che si conclude questa incredibile avventura!
Ricordate: se mai dovesse esserci un crimine, se qualche malfattore tenterà di passarla liscia, se la giustizia non dovesse venir rispettata, lui arriverà sempre, perché lui è… SONIC HOLMES.
Alla prossima avventura…
 
 
-Signor Sonic, ecco il suo conto.- il cameriere (si, di nuovo lui) presentò al riccio blu il conto di quella serata.
-SONIC!-
SBAM
La porta del ristorante crollo al suolo, la familiare figura di un riccio nero e rosso emerse davanti a quello blu.
-Tu, dannato, che fine hai fatto fare al mio revolver?-
Sonic si guardò intorno: da una parte il cameriere e dall’altra Shadow, fortuna che aveva già in mente il solito piano.
-Se non vi dispiace, prima dovrei andare in bagno.- e corse per quella direzione, rifugiandosi all’interno dei servizi igienici.
Shadow rivolse al cameriere un’occhiata scettica e sospettosa.
Questi, per tutta risposta, gli rivolse un sorrisetto complice -Ho sbarrato le finestre.- disse semplicemente, ma era ovvio che Shadow avesse capito.
Questi ghignò malignamente e tirò fuori dal nulla una pistola.
-Grazie.-
 
 
… forse.
  
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