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Autore: Night Sins    13/04/2008    5 recensioni
“Grazie di tutto.” disse James una volta arrivati.
House non rispose.
“Ci vediamo dopo.”
“Jimmy.” chiamò House, dopo che l’altro fu sceso.
“Sì?”
“Buon compleanno.”

[Post prima serie, non ha nulla a che spartire con le due stagioni successive poiché l'ho iniziata prima che fossero trasmesse.]
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Greg House, James Wilson, Lisa Cuddy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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*__* Sono. Arrivata. All'. Ultimo. Capitolo.
Sono arrivata all'ultimo capitolo.
Ok, calma e sangue freddo.
E' l'ultimo capitolo, ma ci saranno ancora altre due parti da scrivere. Però è già un traguardo ed io sono emozionata ed incredula. *__*
Va beh... ulteriori commenti e ringraziamenti li posterò alla fine, ora vi lascio a leggere. *__*




Capitolo 30=

Perché ha preso a pugni House?
Non che sia una cosa rara, che qualcuno abbia voglia di farlo, ma così, all’improvviso… Aveva detto che doveva andare a parlare con Stacy per una sorta di ‘consulto legale’, come mai è venuto verso l’ufficio di Greg?!


James lasciò il fratello solo quando ebbe chiuso alle loro spalle la porta del proprio ufficio.
“Sì può sapere che diavolo ti è preso?” gli urlò contro.
“E a te, Jimmy?” chiese di rimando l'altro, serio.
“A me, cosa? Non sei qui per farmi la predica!” replicò duro fissandolo negli occhi.
“Quindi dovrei far finta di nulla?”
“Non è una cattiva idea.” rispose e non poté evitare di compiacersi per il lampo di incertezza che era apparso negli occhi di John.
“Ma Jimmy… House, tu…”
“House ed io cosa? Finisci la frase, fratellino.” incalzò il medico incrociando le braccia al petto.
“Cioè voi… No…” tentò di dire e James si mise a ridere.
“Wow… spero che questi non siano anche i tuoi attacchi in tribunale o mi chiedo come hai fatto a vincere le tue cause.”
John si sentì punto nel vivo del suo orgoglio.
“Beh, scusami tanto se trovo incredibile l’idea che mio fratello possa avere una relazione con un uomo!” si sfogò.
“Quindi lo hai picchiato solo perché credi che io e lui andiamo a letto insieme?” domandò James inarcando un sopracciglio e guardandolo scettico.
“Ne sono ragionevolmente convinto.”
“E’ una risposta affermativa alla mia domanda?”
“Sì.”
Il maggiore abbassò la testa e le braccia e si lasciò andare in un sospiro stanco prima di volgere le spalle al fratello, avviandosi verso la portafinestra.
Scostò appena la tenda ed osservò fuori; John non si mosse.
“E poi mi chiedo ancora perché se ne sia andato…” mormorò.

Chissà perché mi è venuto in mente lui ora…

“Eh?” l’altro fece appena un passo verso di lui.
“Jesse. Sto parlando di Jesse.” disse tornando a guardare l’altro “E’ questo lato così ristretto della visione della vita, da parte della nostra famiglia, che lo ha fatto andare via.”
“Lascia perdere Jesse!” intimò John.
“Cos’è, non ti va di sentire la verità sul tuo adorato fratello? Beh, certo, meglio credere che sia stato solo un debole, traviato da amicizie negative, no?”
James non fece in tempo a finire la frase che si ritrovò il fratello contro, facendolo sbattere contro la porta. La maniglia gli fregò violentemente contro il fianco, proprio vicino ai punti che erano stati da poco tolti, facendolo gemere dal dolore; solo le mani di John, premute contro le sue spalle, gli impedirono di piegarsi in due.
Con una mano contro la ferita, tornò a guardare in volto l’altro. “Che vuoi fare ora?”
“Lascia. Perdere. Jesse.” ripeté lasciandolo andare ed allontanandosi.
“Anche a me manca, ma non sono così cieco da non vedere il vero motivo per cui se ne è andato, ma da come hai reagito all’eventualità di una mia storia con Greg, non mi stupisce che tu non ci arrivi. Infondo sei sempre stato il più bravo nell’essere accondiscendente con i voleri di mamma e papà ed evidentemente alla fine sei diventato in tutto e per tutto come loro.” disse James, restando appoggiato alla porta.
Quelle parole aleggiarono intorno a loro come fantasmi. Sarebbe sembrato quasi che il tempo si fosse fermato, se non si fosse sentito il respiro leggermente affannoso di James. A parte ciò, il silenzio.
John non aveva il coraggio di replicare e James non aveva la forza, o la voglia, di aggiungere altro.

Non volevo litigare con John, ma deve sempre impicciarsi degli affari degli altri e vuole che tutto il mondo la pensi come lui.
Non posso modellare la mia vita sui suoi pensieri.


“Allora,” parlò il più grande dopo alcuni minuti “sei ancora il mio difensore o no?”
“Sì, certo…” rispose John in un soffio, girandosi indietro per guardare il fratello. Posò lo sguardo sulla sua mano, ancora sul fianco dolorante, “Scusa… spero non ti si siano riaperti i punti…”
“No, tutto ‘a posto’.”
“James, solo una cosa. Ti prego, rispondimi sinceramente…”
“Sì, ho fatto l’amore con Greg.” l’interruppe e lo osservò sbiancare “Non me ne pento né vergogno e se la cosa ti crea qualche problema posso trovare un altro avvocato. Non ce l’avrò con te per questo, ma non chiedermi di smetterla, fare penitenza o che altro. Non lo farò.”
John rimase a bocca aperta, tentando di trovare la forza di dire qualcosa, ma non riusciva ad esprimersi come avrebbe voluto.
“Immagino che dopo molte relazioni fallite tu possa esser confuso, ma infondo è… è solo sesso, no?” chiese, ma lui stesso non sembrava convinto delle proprie parole.
“No, John, sono perfettamente lucido.”
Il fratello minore si lasciò andare in una breve risata tesa, nervosa. “O… Okay… Non ti dirò che la cosa mi fa piacere, per più di un motivo, ma… Sei sempre stato testardo e non hai mai accettato consigli in fatto di donne, quindi… dubito ne vorrai in questo caso. Ma lascia che ti dica una cosa: secondo me stai sbagliando e non solo perché è un uomo, ma perché questo è House. Non mi fido di lui, non sembra il tipo adatto a te. Non sembra il tipo adatto a stare accanto ad un’altra persona in generale.” disse, ancora sconcertato.
James quasi scoppiò a ridergli in faccia e scosse la testa quando l’altro lo guardò confuso.

Se lo conosco bene, ho quasi avuto la sua benedizione… Strano che si sia ‘arreso’ così.

“Non credevo che parlare di certe cose ti avrebbe imbarazzato tanto, John.”
“Ed io non credevo che tu fossi capace di dirle così, all’acqua di rose.” rispose, tuttora leggermente rosso in volto. James alzò le spalle, noncurante.
“Sono convinto che tu stia sbagliando di grosso, ma sei mio fratello… Stai attento, questa volta ti farai più male.” disse John.

Non accadrà.

“Ci vediamo Jimmy.” salutò dirigendosi verso la porta.
“John! E’ importante.” disse James, serio, quando il fratello tornò a guardalo in volto.
L’avvocato chiuse gli occhi sospirando e poi lasciò la stanza.

Forse non si è arreso, ma io sono sicuro che si sbaglia su tutto.


James lasciò l’appoggio della portafinestra e fece alcuni passi verso la propria scrivania, nel frattempo la porta si riaprì lasciando entrare House.
Quando Wilson lo vide sorrise appena, dirigendosi verso di lui.
“Com’è andata?” domandò House.
“Meno peggio di quel che credessi.” rispose avvicinandosi e allungando una mano verso il suo viso, per controllare il livido che si era formato sulla mascella.
“Mi dispiace.” mormorò poi.
“E’ solo un pugno; uno dei tanti. Ci sono abituato.”
“Ha sanguinato. John è… impulsivo.” aggiunse Wilson.
“Non devi scusarti per lui.”
“No, non devo…” ripeté abbassando il volto e la mano. “Ricordi cosa mi dicesti dieci giorni fa, a casa tua?” chiese poi.
“Sì.” rispose House, anche se non capiva dove l’altro volesse andare a parare.
“Bene. Anche per me è lo stesso: non m’importa di ciò che pensa il resto del mondo.”
“E’ tuo fratello.”
“Non cambierò idea per lui.” disse risoluto, tornando a fissare Gregory negli occhi. “House, io…”
Il diagnosta sorrise appena mentre lo osservava mordersi il labbro inferiore, indeciso se continuare a parlare oppure se lasciare la frase in sospeso.
In effetti, era più un ghigno e la cosa non era certo tranquillizzante per James.
Dopo quello che sembrò un tempo sufficiente a far distruggere l’oncologo dai dubbi, ma non abbastanza da permettergli di dire qualcosa che, in quel momento, pensava potesse essere azzardata, House si sporse in avanti fino a baciarlo.
“Grazie.” disse poi, Wilson.
“Preferisco un altro ringraziamento… direi che è ora di andare a casa…”
James lo guardò un attimo con biasimo, poi scosse la testa.
“Hai intenzione di avvertirli, almeno?”
“Uhm… l’ufficio è di strada, in effetti…” mormorò pensoso mentre uscivano dalla stanza.

- “Amo mia moglie.”
“Tu ami tutte le tue mogli. Probabilmente ami anche tutte quelle che non sono tue mogli.” -
E’ per questo che non vuole che lo dica?
Perché pensa che sia oramai una parola senza valore, che dico tanto per dire?
Beh, sì è comprensibile infondo, ma non ci sono altre parole che hanno il solito significato…
Amore.
Già, non è possibile dirlo in altri modi, ma infondo il nostro rapporto è bello proprio perché spontaneo, non ci sono parole o scritte che lo definiscono: è, esiste, e questo è tutto quel che conta.


James si ritrovò a sorridere ricordando i propri pensieri, avuti prima che accadesse il tutto.
“Che ti prende, ora?” domandò House, accorgendosi del repentino cambio d’umore del compagno.
“Niente.” rispose mentre si fermarono davanti alla porta dell’ufficio di Diagnostica e House informava i propri dipendenti che lo avrebbe accompagnato a casa, Cameron lo guardava con disapprovazione e Foreman lo salutò rassegnato a non vederlo fino al giorno dopo.
Dalla parete in vetro, vide Chase sorridergli complice prima di salutare anche lui il proprio capo.
Arrivati all’ingresso trovarono la Cuddy che parlava con Stacy, la quale si voltò completamente verso i due e aspettò che furono abbastanza vicini.
“Auguri.” disse solamente.
“Auguri a te.” rispose House squadrandola e fermando lo sguardo sul suo ventre, leggermente più rotondo della sua figura abituale.
Stacy vi posò sopra la mano, sorridendo dolcemente. “Già…”
“E’ l’ultima volta.” s’intromise la Cuddy, dopo alcuni istanti, rivolta verso House.
“Certo Raggio di Sole.” rispose lui, ma il sorriso sardonico che aveva sul volto lasciava intendere benissimo la falsità delle sue parole.
Lisa lo ignorò rivolgendosi a Wilson, “Prenditi tutto il tempo che ti serve per rimetterti al meglio.”
“Grazie.”
“Ehi! Perché con lui tutta questa accondiscendenza?” protestò House.
“Quando verrai accoltellato anche te, riceverai il solito trattamento.” rispose pronta l’amministratrice, facendo ridere James e Stacy e protestare ulteriormente il diagnosta.
“Muoviti ad uscire di qui, prima che cambi idea!” ordinò infine lasciando andare i due dottori.
Così Wilson seguì House fino alla macchina. Anche se erano rimasti in silenzio, si sentiva sereno.

E questa è la gioia.


Fine




Eccoci qui, ora è davvero "fine". ç__ç
Sì, non dovrei piangere avendo ancora altri capitoli da scrivere e che la storia non è certo finita qui e che il meglio ha da venire, ma... ç__ç
Sono commossa e contenta. E' la mia prima long-fic che arriva così lontano!!
GRAZIE. Sicuramente parte del merito va a voi, che mi avete incoraggiato e apprezzato!!
Che dire... Alla seconda parte!!! (Anche se ancora ho da decidere il titolo! XD)
Un grazie di cuore anche alle undici persone che hanno aggiunto questa mia prima fanfic H/W tra i preferiti. <3!
Per lemnia: il bonus, era la prima “fine”, prima che decidessi di far apparire John XD (che, se interessa, io ho immaginato molto simile a Matt Damon… o meglio, non è che l’ho fatto apposta, solo mentre scrivevo di John mi veniva in mente lui XD!), però, a parte per il fatto che lo porta a casa, puoi immaginar sia successo tipo il giorno prima del capitolo 29, quanto meno la scenetta del “non ci provate, è impegnato!” XD!

Per l’altra questione, ti ho mandato un e-mail, non so se ti è arrivata… Comunque, per ciò che riguarda le mie fic ti avevo scritto:
Beh, ovvio che alcune cose possano non coincidere... io stessa trovo alcune "azioni" se non proprio OOC, quanto meno spiegate o male o un po' troppo frettolosamente. Purtroppo è una "very" long fiction e preferisco prima terminarla e poi, caso mai, rimetterci mano. Questo perché ci sono molte persone che l'hanno apprezzata anche così e non mi sembrerebbe giusto nei loro confronti farli aspettare (ulteriori) secoli per sapere come continua. Detto ciò, se vorrai farmi un appunto dettagliato di ciò che non ti torna o non coincide con il tuo pensiero, sarà più che ben accetto! ^__^ Questo perché potrei notare che, cose che io credo vadano bene, in realtà non sono spiegate a sufficienza.

Questa richiesta, di far notare eventuali cose che non vi tornano, è rivolta a tutti. Mi piacerebbe sul serio potermi confrontare a 360°. ^^
Quindi, per qualsiasi cosa, io sono qui (o mi trovate via mail)! XD

Bene, direi che è ora di smetterla con le scemenze… anche l’ora lo dice (per mezzogiorno devo esser sveglia, aver mangiato ed esser pronta -vagamente elegante, con gonna e tacchi oltretutto >_< - per partire… Firenze mi aspetta, yeah! … Se, come no… ù_ù

Un bacio a tutti! Grazie! :**
   
 
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