Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: SkyFullOfStars_    29/10/2013    1 recensioni
Kurt è un'apprendista stilista in un delizioso appartamento a New York.
Ma il destino ha deciso di giocherellare un po' con lui, facendolo capitolare in un evento, che gli farà incontrare un certo Blaine.
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Blaine Anderson, Burt Hummel, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

32. I'll Be Your Friend
 
 
 
 


 
 
 
 
Il dolce rumore del vento che soffiava insistente carezzò le guance rosee di Kurt.
Solo quella presenza invisibile si aggirava intorno a loro: il parco era piuttosto desolato di mattina, esattamente dov’erano poi.
Era una parte in cui pochi venivano e dove regnava la pace più serena. Buffo che avessero scelto proprio quel posto per una chiacchierata improvvisata.
Un caso.
Gli occhi di Blaine vagavano in giro per il verde, come se stessero cercando disperatamente un modo per sfuggire dai ricordi.
Ma il giovane sapeva che non c’era scampo.
Come cominciare a raccontare? Come?
-Che ti è successo, Blaine?- iniziò finalmente il biondo.
La sua postura eretta era tipica di una persona che si accinge ad ascoltare quella che pareva un lunga storia. Le mani non avevano assunto una posizione precisa e non stavano nemmeno ferme: l’apprendista aveva preso a sfregarle nervosamente.
Il moro le guardò per un istante, assorto ed assente.
Perché non poteva semplicemente… sparire?
Una piccola ed innocente emozione sfuggita alla sua grande ed abituata capacità di trattenersi, scivolò dallo sguardo colorato del riccioluto…
Era convinto che Kurt non se ne fosse accorto, ma invece lo aveva fatto, eccome.
-Che ti hanno fatto?- chiese di nuovo, stavolta con più convinzione.
Con una mano leggera gli rubò quella lacrima sfuggita dai suoi dolci occhi.
L’esitazione di Blaine, allora, si cominciò a dissolvere, lasciando spazio alla verità.
-…Quand’ero…quand’ero al liceo…-parlò,-frequentavo un gruppo di ragazzi molto popolare in tutta la scuola.-
Deglutì.
-Poi un giorno…Era ricrezione, credo…non ricordo bene…-
La tremante mano del narratore andò a prelevare la prossima lacrima sul suo viso.
-…Insomma, avevo deciso di confidarmi con loro sul fatto di essere gay, visto che con mio padre non ne avevo il coraggio…-
Kurt lo guardava soffrire mentre raccontava e questo gli tormentava l’anima. Avrebbe voluto fermarlo per non vederlo più così addolorato dai ricordi, ma sapeva bene che farlo sfogare non gli avrebbe fatto niente di meno che bene.
-Erano i miei migliori amici, di cui mi potevo fidare…quelli con i quali scherzavo…come fa un ragazzo…normale…-
Kurt annuì. Sapeva esattamente cosa volesse dire.
-Beh quella volta, quella maledetta volta…gli dissi che ero gay.-
-Che…che è successo poi?-
-L’hanno presa bene. Mi sorridevano e mi abbracciavano.-
“Non capisco.”- pensò Kurt tra sé.
Tutto qui?
-Ciò che odio di più è quanto è successo quello stesso giorno quando mi hanno dato appuntamento nel posto in cui passavamo le giornate.-
“Oddio.”-
-Che…che cos-
-Mi hanno picchiato. A sangue.-
Ecco. L’aveva detto.
Era come se qualcuno gli avesse dato un colpo in faccia, ma l’aveva detto.
Ora si che si sentiva più libero. Scoppiò in un profondo pianto, singhiozzando e buttando fuori tutto ciò che aveva dentro.
Kurt si mise una mano sulla bocca. Era stato pietrificato da quelle taglienti parole e successivamente dal suo modo di piangere: così intenso e così voluto… Chiuse gli occhi per trattenere le lacrime intrepide di uscire; adesso poteva udire solo i leggeri singhiozzi del moro.
-C’erano tutti i miei amici…- blaterò tra le lacrime. -Dopo avermi picchiato mi hanno lasciato per terra, sanguinante…Svenni…Non ricordo più niente da lì in poi…Solo che quando mi risvegliai avevo un mal di testa pazzesco e che le mie ossa erano quasi tutte rotte. E questo solo perché sono gay.-
Kurt non sapeva cosa dire. Le sue labbra tentavano di tirare fuori qualche parola che fosse di conforto, ma niente.
In quel momento si rivide nel suo angelo.
Era proprio così: avevano passato le stesse cose.
-Non…non…mi dispiace tantissimo, Blaine.- bisbigliò commosso l’apprendista.
-Li ho odiati.- continuò il moro in lacrime.
Eh già.
Non l’aveva mai visto piangere prima d’ora. Come sopportare la vista dei brutti e dolorosi ricordi che riaffioravano dai dolci occhi del suo angioletto? Non ne aveva avuta già abbastanza di sofferenza?
-Sai, ci assomigliamo molto io e te.-
-Che vuoi dire?- gli chiese Blaine, passandosi una mano sopra la guancia per raccogliere una lacrima.
-Anch’io ho passato le stesse, identiche cose.-
Un brivido scosse il corpo mezzo influenzato di Blaine, mentre cercava di riprendersi la voce di sempre.
Possibile che il destino li avesse fatti incontrare per questo?
-Mi- mi dispiace t-tanto.- bisbigliò il moro.
Si sentiva quasi adiacente a lui. Strano.
-Aspetta,- rifletté poi,- quindi…-
-Si, sono gay anch’io.- lo interruppe Kurt.
“Wow”- pensò il moro.  “Che coincidenza.”
 Per pochi istanti ci fu una pausa di silenzio, durante la quale lo stupore di Blaine si fece spazio tra i suoi pensieri.
Non poteva credere che il destino fosse stato così…preciso? Si, poteva essere definito in questo modo.
Anche se non aveva fatto niente di particolare, gli sembrava di essere stato capito seriamente dal biondo che giaceva sull’erba accanto a lui.
Era contento che lo capisse.
 Era contento che fosse con lui in quel momento.
La rabbia gli ricordava chi era, ma per un attimo lui riuscì a metterla da parte e ad essere finalmente felice. O almeno a credere di essere. Che importava?
Lo era, punto.
-Hai fatto bene a portarmi qui.- disse poi.
-Come?- chiese Kurt, assorto nei suoi pensieri.
Una piccola risata da parte del moretto lo fece imbarazzare per la sua solita disattenzione.
“Adoro quando sorride…Speriamo che non sia accorga del mio ross…-
-Non diventare rosso ogni volta che sorrido, Kurt.-
“Ecco”.- terminò il biondo.
-Cosa? No! Voglio dire…-
-Hai fatto bene a portarmi qui.- ripeté Blaine.
-Eh?-
-Cosa?-
Una risata collettiva si espanse per il piccolo pezzo d’erba che occupavano.
Un’altra cosa in comune ce l’avevano: la disattenzione.
Era sorprendente come riuscivano a passare da una cosa triste ad una divertente, come quella.
-Continuiamo il nostro giro?- disse Kurt, con ancora un piccolo resto del sorriso sul viso.
Il capo di Blaine gli fece cenno di si e così, pochi secondi dopo erano già in cammino verso un’altra stradicciola del parco.
Il cuore dei due ragazzi battevano sereni, convinti di aver trovato qualcuno con cui condividere almeno una parte della loro vita.
Una nuova amicizia era nata.
 
 
 






 
 
 
-Tu sei pazzo! Mi hai fatto fare tutto il giro del parco!- si lamentò Blaine, mentre entrava dentro casa Hummel grazie a Kurt che gli aveva aperto la porta.
-Te l’avevo detto che ti facevo uscire!- rise il biondo mentre richiudeva con il piede la porta dietro di sé.
Erano a casa. Avevano passato tutto il pomeriggio fuori…Avevano fatto maggiore conoscenza l’uno con l’altro ed entrambi sentivano che le cose stavano andando meglio…molto meglio.
Ora riuscivano più spesso a ridere insieme; mentre facevano la loro infinita passeggiata nel verde di Central Park, si erano fermati per un cappuccino (ed un thè per Blaine) ad un bar lì vicino, brulicante di gente.
Poi avevano intrapreso un altro giretto e, alla fine, avevano fatto ritorno a casa di Kurt.
Ora era quasi sera e mancava ancora un’ora alla cena.
Kurt si tolse il giacchetto di dosso ed aiutò il moretto a levarsi il suo, per poi distenderlo sul divano, nel salone, dove poteva ammirare il dolce vento che faceva ballare gli alberi che giacevano fuori, tra le strade di New York, ancora colme di gente.
Lo squillo del cellulare di Kurt lo fece saltare.
Il giovane biondo si affrettò a recuperare il telefono, mentre gli occhi curiosi di Blaine lo sorvegliavano dall’accogliente salotto.
Con pochi passi l’apprendista raggiunse il corridoio e, prendendo l’aggeggio tecnologico, rispose.
-Pronto? Alex!-
“Chi diavolo è Alex?”- si chiese Blaine, sentendo quel nome echeggiare per la casa silenziosa.

Woh.

Perché aveva usato quel diavolo? Che voleva significare?
Non riusciva a capire il motivo della sua…agitazione. Perché ora tendeva attento l’orecchio verso il corridoio per…
“No”- pensò, “Non voglio origliare…”-
Si morse il labbro, gesto che gli fece capire che il suo corpo non era per niente d’accordo con la sua mente.
-…Si, certo che puoi!-parlò la voce di Kurt.
“Dio…ma perché mi comporto così? Che mi importa con chi…parla.”- e rivolse il suo sguardo verso la porta del corridoio, dove un Kurt passeggiante faceva avanti e indietro.
 Lo vedeva sorridere e lo sentiva fare battute. Questa cosa lo faceva …arrabbiare
Ma perché? Quale poteva essere la spiegazione di ciò?
-…Va bene…ciao!- ridacchiò Kurt, chiudendo la telefonata.
“La devo smettere.”-
-Blaine!- lo richiamò il biondo.
Il moro sobbalzò trovandoselo davanti che cercava di attirare la sua attenzione.
-Ehi!- disse poi, sforzandosi di non sembrare scosso.
-Tutto ok?-
-Si!- esclamò.

No.

-Sicuro?-
-Certamente!-

Bugiardo.

-Ehm…Ok…- rispose Kurt alzando un sopracciglio. -Che ne dici se facciamo un po’ di terapie prima di cenare?- propose poi.
-Si, certo.- gli sorrise il moro, mentre se ne stava buono buono sul divano di Kurt.
-Dici che riusciamo a farle qui?-
-Cosa?-
-…Le terapie! Blaine ci sei?- lo svegliò Kurt, mentre gli si avvicinava.

No. Non c’era proprio.

Ora che gli si era avvicinato e lo guardava dal basso verso l’altro, un minuscolo brivido fece visita al suo stomaco.
-Oh, si, scusami.- rispose, anche se ancora assente, così tanto che non si era nemmeno accorto di essere già catapultato tra le grandi braccia color rosa chiaro di Kurt che lo stavano trasportando in camera sua.
In poche mosse lo adagiò sul lenzuolo tiepido che ricopriva il suo letto e stette in piedi accanto a lui.
-Ehm…- esitò improvvisamente imbarazzato. –Faremo un altro tipo di terapia, stasera.-
-Okay. Come devo mettermi?- chiese Blaine, avendo un po’ ripreso il controllo della sua testa.
Le guance di Kurt si arrossirono in un modo adorabile, mentre con una mano andava a grattarsi la nuca.
-A pancia sotto.-
“Ah.”- pensò Blaine.
Annuì e così, con lenti gesti e grazie all’aiuto del biondo imbarazzato, si ritrovò con il naso a poca distanza dal suo cuscino.
-Ok…- sussurrò l’apprendista mentre cercava di assumere quella che era, una nuova posizione.
All’improvviso la parte parecchio bassa della schiena del riccio subì l’intrusione del bacino di Kurt il quale, con estrema vergogna, si era dovuto andare a mettere a cavalcioni su di lui con la faccia verso le sue gambe, al contrario in pratica.
L’imbarazzo di quel momento invase la stanza.
-Spero non ti dia fastidio, ma…-
-E’ tutto ok.- lo rassicurò Blaine, anche se si tratteneva dai brividi che ogni centimetro della sua pelle stava avendo.
Così Kurt cominciò a maneggiare le gambe del suo paziente all’indietro, in modo piuttosto deciso: aveva imparato a memoria tutti gli esercizi.
Un piccolo sospiro da parte del moretto gli carezzò l’anima…Così leggero che poteva sentirselo vagare intorno: si stava rilassando.
Era felice che potesse, in qualche modo, dargli sollievo e farlo stare bene dopo tutto quello che era successo e che aveva passato.
-Grazie, Kurt. Per tutto.-
Il biondino fu preso alla sprovvista, poiché era troppo impegnato nel manipolare gli arti inferiori del moro, così ben evidenti…
-Soprattutto per…beh, per la chiacchierata di oggi.- continuò la voce rilassata.
-E’ il minimo che io possa fare.-
-Non tutti l’avrebbero fatto.-
Forse Blaine aveva ragione.
E quella lacrima, quella sola, piccola ed innocente lacrima di gioia che ora scendeva dagli occhi di Kurt, ne era consapevole.











 

AnGoLo DeLl'AuTrIcE-----------------------------------------------------------------

 

Ciao ragazzi :D
Eccoci qui con il 32esimo capi....Cavolo, già il trentaduesimo?! *si commuove*
Incredibile come questa fanfiction stia crescendo così in fretta!!! Tutto grazie a voi che leggete e che recensite *si commuove di nuovo*
Beh, detto questo, vi auguro di passare un buon e horrorifico (?) Halloween, che si sta avvicinando!!!


P.S: Non mi minacciate con "Dolcetto o Scherzetto", grazie (sapete com'è, ho una reputazione da difendere U.U) XD

Ci vediamo martedì prossimooo!                 Adiosssssssss                                                                                             -SkyFullOfStars_

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: SkyFullOfStars_