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Autore: RedMarauder    30/10/2013    12 recensioni
Il suo sorriso, quel sorriso che riusciva a farla arrossire ogni volta, lo stesso sorriso che le rivolgeva ora, era spietato, disarmante...bello.
Troppo bello. Ma lei era troppo orgogliosa per ammetterlo, per mostrarsi debole. Hermione Granger doveva avere sempre il controllo della situazione. Sempre!
- Attenta a giocare con il fuoco, Granger. E' pericoloso!-
- Perché?- rispose, alzando il mento - Potrei scottarmi?-
Di nuovo quel sorriso. - Sì, ma il problema è che..potrebbe piacerti!-
Tanti cari saluti al suo controllo e alla sua tempra morale. Come poteva resistere quando quegli occhi la guardavano in quel modo? Così profondi, così intensi..così perfetti! Valeva la pena lasciarsi andare. Valeva la pena affondare le mani in quel fuoco, nel fuoco dei suoi capelli. Valeva la pena scottarsi!
Infondo, ad essere sincera, non era poi così male perdere il controllo!
Genere: Comico, Erotico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred, Weasley, George, e, Fred, Weasley, Ginny, Weasley, Harry, Potter, Hermione, Granger, Ron, Weasley | Coppie: Angelina/George, Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny, Luna/Neville
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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Capitolo 2
Orgoglio e un pizzico di spavalderia
 
 
 
 
 
 
 
La mattina dopo, durante la colazione, Hermione capì che sarebbe stata una giornata complicata.
Molto complicata!
Tanto per cominciare, mentre finiva il suo porridge in santa pace, sentì delle risate e si accorse che le quattro del terzo anno si erano sedute a due posti di distanza da lei, due dal suo lato e due dall’altra parte. Quella chiamata Misty era seduta nel lato opposto e Hermione, guardando i suoi lunghi capelli scuri, pensò a quanto fosse diversa dalla Misty che conosceva lei, seppur apparentemente altrettanto odiosa.
Tornò a concentrarsi sulla sua colazione, mentre Harry le esponeva alcune idee per la prossima esercitazione dell’ES.
- Potremmo cominciare con gli Schiantesimi!- suggerì.
Lei annuì. – Si può fare!-
Ron deglutì un enorme boccone di salsiccia e uova, annuì approvando l’idea dell’amico, senza curarsi di commentare o esprimere opinioni, e portò alla bocca una nuova forchettata di colazione. C’erano veramente pochissimi argomenti capaci di distrarre Ronald Weasley dalla sua colazione, o dal cibo in generale. Le esercitazioni, evidentemente, non rientravano nell’elenco!
Pochi minuti dopo, Ginny fece la sua comparsa mano nella mano con Michael Corner, che si chinò a darle un bacio prima di unirsi ai Corvonero. Ron lo fulminò con lo sguardo, ma lo distolse subito quando, da sotto il tavolo, Hermione gli tirò un calcio.
- Buongiorno!- li salutò Ginny sorridendo.
- Ciao!- risposero gli altri, quasi in coro.
- Stasera tutti nella Stanza delle Necessità. Festa confermata! Michael dice che ha un altro paio di nomi per la lista- disse Ginny, mentre si versava delle uova nel piatto.
Hermione sbuffò, ma Harry fu più veloce. – Hermione ne abbiamo già discusso! È solo una festicciola per coinvolgere più gente nelle esercitazioni! Vedrai, non accadrà niente di male!-
- Ah no, certo che no! Potrebbero espellerci tutti o la  Umbridge potrebbe decidere di scrivere il prossimo Decreto Didattico con il nostro sangue, ma a parte questo, cosa vuoi che accada?- sbottò lei con sarcasmo.
Ron sorrise – Eh dai, rilassati. Fred e George hanno annunciato grandi sorprese per cibo, bevande e tutto il resto. Sarà una festa fantastica!-
- E avremo la possibilità di sentire se altre persone sono interessate ad unirsi a noi!- rincarò Harry.
Hermione li fissò con un sorriso ironico. – Certo, e li convinceremo di sicuro! “Dimmi, ti interesserebbe partecipare a un gruppo di Difesa clandestino per combattere il Ministero e le sue assurde regole e per prepararci a fronteggiare Lord Voldemort? Preferisci la Burrobirra o il Whisky Incendiario?”- aggiunse, alzando le mani come se portasse un vassoio.
Ginny rise e Ron alzò gli occhi al cielo.
- Hermione sei impossibile- commentò, facendo sorridere Harry.
- Comunque spero ci sia!- disse poco dopo.
- Cosa?- chiese lei perplessa.
- Il Whisky Incendiario! Sono anni che lo voglio provare, ma mamma ha minacciato di trasformarmi in un copriteiera se proverò a bagnarci le labbra!-
- Ha ragione, Ronald! È proibito ai minori di diaciassette anni, e inoltre tu sei un Prefetto!- sbottò arrabbiata.
- Prefetto? Non starai mica parlando di Ron?- esclamò una voce allegra alle sue spalle.
Fred si era fermato dietro di lei, con George e Lee.
- No, perché se parlavi di lui, non credo che abbia la stoffa del Prefetto! – concluse George.
Ron arrossì fino alla punta delle orecchie e ricominciò a mangiare, sperando forse di diventare invisibile nel giro di pochi secondi.
- Io penso che Ron sia un ottimo Prefetto!- esclamò Lavanda, seduta con Calì a pochi posti di distanza.
Ron divenne ancora più rosso e seppellì talmente tanto il viso nel piatto che sembrava un tutt’uno con salsiccia e uova.
Fred aprì bocca, deliziato dall’occasione di avere una nuova fonte di battute di basso gusto, ma Hermione lo colpì sulla coscia con la forchetta.
- Granger, occhio a quello che fai, potresti colpire zone preziose!- esclamò, ammiccando.
Lei sbuffò e gli rivolse uno strano sorriso. – Non mi risulta che ti servano a molto, ultimamente!- rispose piccata, con una punta di malizia.
Ogni reazione di ogni singola persona nei paraggi, fu degna di nota: Ron sollevò il viso dal piatto talmente in fretta che la forchetta gli sfuggì di mano spargendo uova su tutto il tavolo. Harry rimase a bocca aperta con il cucchiaio a pochi centimetri dalle labbra, mentre il porridge scivolava con estrema lentezza nella ciotola, schivando l’altro braccio del Prescelto per pochi centimetri. Ginny continuò a mangiare, sorridendo tranquilla dopo aver rivolto a Hermione un’occhiata ammirata. Lavanda e Calì si guardarono poi fissarono Fred, poi lo sguardo di Lavanda cadde sul volto sconvolto di Ron. Le quattro sbandate del terzo anno, fissarono la scena avide di una risposta affermativa da parte di Fred, cosa che avrebbe confermato loro la sua disponibilità. George e Lee si scambiarono un’occhiata divertita e fissarono Hermione con rinnovato stupore.
Perché sì! Hermione Granger aveva fatto una battuta. E non solo. Aveva lasciato a bocca aperta Fred Weasley, un evento degno di nota. Un po’ come se il Ministero della Magia avesse indotto una campagna di solidarietà per aiutare Harry Potter!
Hermione, dal canto suo, si pentì il secondo dopo. Che diavolo le era saltato in mente? Da dove era uscita quella battuta?
Guardò Fred, cominciando ad arrossire, ma trattenendosi dal mostrarsi imbarazzata. Era pur sempre un’orgogliosa Grifondoro!
Fred la guardava senza parlare. Ad un certo punto, sorrise e scosse la testa.
- Non posso darti torto!- (a questa frase, le quattro si rilassarono, sorridendo e arrossendo con espressioni talmente languide e untuose che avrebbero potuto sciogliere un Ungaro Spinato..o incattivirlo abbastanza da sputare fuoco per arrostirle! Hermione avrebbe votato la seconda opzione!) – Ma se vuoi.. – continuò Fred sorridendo e ignorando le risatine provenienti dai posti accanto, – puoi sempre aiutarmi a rimediare!-
Le parole di Fred scatenarono una nuova successione di reazioni degne di nota: Ron, in uno scatto, rovesciò il calice di succo di zucca. Ginny rise apertamente, forse più per la reazione di Ron. Harry lasciò cadere il cucchiaio, che non centrò la tazza, bensì la sua manica. Lavanda e Calì guardarono Fred esterrefatte. George e Lee trattenevano palesemente le risate potenti che avrebbero fatto voltare l’intera Sala Grande verso il tavolo dei Grifondoro.
Hermione aveva spalancato la bocca per una manciata di secondi, in un’espressione offesa e indignata. Poi qualcosa di selvaggiamente battagliero si era impossessato dei suoi occhi e la bocca si era stesa in un sorriso orgoglioso di superiorità.
- Neanche sotto Imperio, Weasley!- rispose altezzosa, per poi voltarsi tranquillamente e riprendere a mangiare.
Era orgogliosa di se stessa.
Fred rise e si allontanò con George e Lee, borbottando qualcosa di simile a un “Come no!”.
Ron era rimasto a fissare un punto indefinito fra Hermione e Harry, che ora imprecava sottovoce cercando di ripulire il maglione, mentre Ginny, sbuffando, prendeva la bacchetta e lo ripuliva in due secondi.
Nonostante la maschera di orgogliosa spavalderia, dentro Hermione stava bruciando.
Di rabbia.
Di imbarazzo.
Di nervosismo.
E di..dannazione!
Perché? Perché c’era stato un secondo così dannatamente lungo in cui aveva pensato “Ma sì, perché no?” ? Scosse la testa furiosa con se stessa per quel pensiero ridicolo. Si stava abbassando ai livelli delle Grifondoro pervertite sedute poco lontano, che avevano ripreso a parlare eccitate. Forse stavano mettendo a punto un nuovo piano per legare e bendare Fred Weasley e violentarlo nella prima aula vuota capitata a tiro.
Scoppiò a ridere da sola, attirando l’attenzione di Ron, di Harry e di Ginny che bisticciavano perché lui aveva schizzato con del porridge anche la maglia della ragazza.
- Che hai da ridere?- chiese l’amica.
Lei scosse le spalle imbarazza. – Niente, pensavo a..lascia stare!- disse, poi si alzò e li salutò tutti, per dirigersi ad Aritmanzia.
Mentre raggiungeva l’aula, un’altra fugace visione di Fred legato, alla mercé delle quattro Grifondoro, apparve nella sua mente e un’altra risata spontanea le salì alla bocca.
 
 
 
La sensazione sulla giornata complicata cominciò a intensificarsi dopo il pranzo, prima della ripresa delle lezioni, momento in cui fu assalita dai membri dell’ES che volevano commentare eccitati la festa imminente e comunicarle altri nomi che si erano aggiunti alla lista. Hermione li trovò e fece firmare loro la pergamena. Era stregata, come quella dei membri originari, ma nessuno degli invitati ne era a conoscenza. Hermione era stata costretta a prendere quella decisione: infondo, quella festa, era più rischiosa di tutti gli altri appuntamenti dell’ES.
Erano arrivati a una quarantina di persone. Si chiese quante possibilità ci fossero che li beccassero, ma smise subito di pensarci quando la risposta le arrivò evidente nei meandri del cervello.
Troppe!
Tutti erano eccitati e non vedevano l’ora che fossero le 21. Hermione, invece, sperò che capitasse qualcosa, qualunque cosa, che le impedisse di andarci. Per qualche minuto pensò perfino di abbassarsi di livello, minando senza pietà il suo orgoglio, e chiedere a Fred e George una Merendina Marinara. Una qualunque.
Magari l’avrebbe chiesta solo a George. Dopo la scenetta a colazione, non aveva ancora incrociato Fred, o il suo gemello, ma era sicura che non fosse finita e doveva prepararsi psicologicamente a un attacco di Fred.
A pensarci bene, magari la Merendina l’avrebbe chiesta a Lee, perché, era pronta a scommetterlo, George avrebbe infierito tanto quanto il suo gemello su quello che era successo, senza trattenere battutine potenzialmente imbarazzanti.
A pensarci molto bene, era meglio lasciar perdere le Merendine.
Sarebbe andata alla festa. Sarebbe rimasta in un angolo a tremare, controllando la Mappa del Malandrino con la follia negli occhi molto simile a quella di un qualsiasi prigioniero di Azkaban, bacchetta sfoderata e pronta a colpire.
 
 
La festa.
L’idea era stata dei gemelli.
Strano!
Era stata approvata da tutti, tranne che da lei. L’idea era di godersi un piccolo festeggiamento, visto l’impegno e la fatica che mettevano nelle lezioni, e, allo stesso tempo, sfruttare l’occasione per coinvolgere altre persone nell’ES. Avrebbero partecipato amici e conoscenti dei membri attuali, di tutte le Case, tranne ovviamente Serpeverde. Non che Hermione non ci avesse pensato, all’inizio. Infondo, anche i Serpeverde meritavano la possibilità di redimersi. Riflettendo attentamente, però, era giunta alla conclusione che il buona parte della Casa Serpeverde, in una probabile guerra, sarebbe stata schierata dalla parte di Voldemort, assieme ai genitori, zii, cugini e parenti di ogni genere. Sarebbe stato controproducente insegnargli incantesimi di difesa..o di attacco! Inoltre, Malfoy e la sua combriccola erano appena diventati gli Elfi Domestici della Umbridge! Tirando le somme, i Serpeverde erano stati ufficialmente banditi da qualsiasi progetto dell’ES.
Feste comprese!
Da un lato, Hermione dovette riconoscere che, così facendo, avrebbero potuto davvero coinvolgere altri studenti, allargando la rivolta contro il Ministero e la Umbridge. Dall’altro, le conseguenze potevano essere terribili.
Alla fine aveva acconsentito e si era perfino buttata nell’organizzazione. Non che avesse molta scelta. Era la più brava con gli incantesimi e serviva un metodo sicuro per fare in modo che i nuovi arrivati alla festa non tradissero l’ES. Lei, Ernie, Hanna e Padma sarebbero stati pronti e obliviare coloro che si sarebbero mostrati del tutto riluttanti. Fred e George, con l’ausilio di Lee e Seamus, si sarebbero occupati di riportarli nei loro dormitori, in modo che non ricordassero nemmeno di essere stati dalle parti della Stanza delle Necessità, che era ancora un segreto gelosamente custodito fra i membri dell’ES.
Avevano spacciato la festa come un modo per divertirsi selvaggiamente infrangendo tutte le regole del rospo in cardigan. Una volta dentro, tra musica, cibo e Burrobirra, avrebbero cominciato a parlare qui e là, buttando idee su gruppi di Difesa per contrastare il ministero. Quelli interessati, sarebbero stati informati sulle attività già esistenti dell'ES; quelli indecisi sarebbero stati lasciati in pace a riflettere, vincolati, inconsapevolmente, dall’incantesimo posto sulla lista;  quelli del tutto contrari sarebbero stati obliviati.
Poteva funzionare. Hermione avrebbe mangiato Vermicoli a colazione piuttosto che ammetterlo ad alta voce, specialmente davanti ai gemelli, ma poteva funzionare.
E poi, infondo, aveva bisogno di un po’ di svago..sperò solo di non aver appena firmato la sua condanna all’espulsione!
 
 
 
 
 
 
Più il pomeriggio avanzava, più si sentiva nervosa.
La lezione della Umbridge fu penosa come sempre. Per fortuna, Harry riuscì a tenere a freno la lingua, evitando così punizioni di ogni genere. Il rospo rosa li aveva costretti a leggere un nuovo capitolo del libro in totale silenzio e, alla fine della lezione, aveva assegnato loro un tema di cinquanta centimetri sui Decreti Ministeriali volti alla protezione del popolo magico. Hermione sollevò un sopracciglio in direzione dell’insegnante, commentando solo mentalmente che alla domanda “Cosa sta facendo il nostro Ministero per proteggerci dalle Arti Oscure?” la risposta sarebbe stata “Niente!”.
Terminate le lezioni, si rintanò in biblioteca, la sua oasi di pace. Un po’ di sano studio l’avrebbe distolta dal pensiero della festa. Harry e Ron erano andati ad allenarsi a Quidditch, Ginny era da qualche parte con Michael. Sicuramente non stavano studiando!
Dopo due intense ore di studio, sollevò la testa e fissò la pioggia oltre la finestra. Il cielo diventava sempre più scuro, nuvole cariche di pioggia si addensavano, nascondendo la luce rossa del tramonto. Il campo da Quidditch, i cui tratti erano sfuocati dalla tempesta, si stagliava oltre il prato. Hermione allungò lo sguardo e vide che era vuoto. L’allenamento doveva essere finito. Decise di uscire per raggiungere Harry e Ron in Sala Comune e scendere a cena con loro. Ripose i libri sulle mensole giuste, raccolse i suoi libri e i compiti e uscì dalla biblioteca, salutando con un cenno Madama Pince, intenta a lanciare sguardi di fuoco a un ragazzetto del primo anno di Tassorosso che aveva fatto cadere due libri da una pila immensa che portava fra le braccia.
A metà corridoio, un tuono squarciò il silenzio, facendola sobbalzare. Si diede della stupida per aver quasi fatto cadere il libro che teneva in mano, sistemò meglio la borsa sulla spalla e si avviò per la sua strada.
All’improvviso, una voce la chiamò alle sue spalle.
- Paura dei tuoni, Granger?-
Dannazione!
Sapeva che non avrebbe potuto evitarlo per sempre. Hogwarts era enorme, ma prima o poi quel momento sarebbe arrivato. Lo sapeva!
Coraggio Hermione, sei una Grifondoro! Fallo secco!
Sfoderò il sorriso più spavaldo del suo repertorio, si girò di scatto e sollevò il mento.
- Io non ho paura di niente, Weasley!- rispose sicura.
Lui le sorrise e passò una mano fra i capelli bagnati, scuotendoli. Gocce di pioggia volarono ovunque. Hermione fece un passo indietro per evitare di macchiarsi i vestiti.
- Rilassati, Granger! È solo un po’ di pioggia!- commentò lui, notando il gesto di Hermione. – Non sono certo fegati di rana!- aggiunse, con un ghigno beffardo.
Hermione dovette chiamare a sé ogni briciolo di pazienza e autocontrollo di cui fosse in possesso per evitare di prendere la bacchetta e trasformarlo in cumulo di ceneri.
Gli rivolse uno sguardo raggelante.
- Non sei caduto dalla scopa nemmeno oggi?- gli chiese, con tono falsamente dolce molto simile a quello della Umbridge.
- No, perché sono bravo a volare. Non mi chiamo mica Hermione Grang..-
Il libro fra le mani di Hermione finì dritto nel suo stomaco, spezzandogli la voce.
- Miseriaccia, Granger, ci sei andata vicina anche questa volta! Potrei cominciare a preoccuparmi!- disse, lamentandosi e massaggiandosi la pancia.
- La prossima volta prenderò meglio la mira!- commentò. Si voltò e riprese a camminare
Fred scoppiò a ridere e la seguì lungo il corridoio, lasciando impronte infangate ovunque. Hermione gli rivolse un’occhiata da dietro la spalla. Era fradicio dalla testa ai piedi. La divisa scarlatta era diventata talmente scura da sembrare quasi marrone ed era praticamente incollata al suo corpo. I suoi capelli scompigliati lasciavano cadere gocce di pioggia sul suo viso. Il mantello rosso strisciava sul pavimento di pietra, appesantito dall’acqua, lasciando una scia che avrebbe sicuramente fatto infuriare Gazza.
Si passò di nuovo la mano fra i capelli, raddrizzandoli ancora di più. Altre gocce d’acqua scivolarono lungo il suo collo, perdendosi nella stoffa della divisa. Nella mano sinistra, rigirava spavaldo la mazza da Battitore. Nonostante fosse bagnato e coperto di fango, camminava e si atteggiava come se fosse perfettamente a suo agio, sicuro di se stesso. Come ci riusciva? Se Hermione si fosse ritrovata in uno stato simile, sarebbe corsa immediatamente nel suo dormitorio, evitando di incontrare più persone possibili!
Invece lui sembrava così rilassato e tranquillo..e quelle gocce di pioggia sulla sua pelle. Hermione si chiese se fossero fredde, o se si fossero scaldate scivolando su di lui..
Fu in quel momento che la punta della sua scarpa si impuntò in un difetto del pavimento di pietra. Inciampò e recuperò l’equilibrio due secondi dopo, schiarendosi la voce imbarazzata e tornando a guardare dritto davanti a sé. Sperò con tutta se stessa di passare inosservata, ma ovviamente, al cospetto di Fred Weasley, era inutile anche solo pensarlo!
- Granger guarda dove cammini e smettila di contemplarmi! Mi fai arrossire!- esclamò, con un sorriso malandrino così irritante che Hermione provò il desiderio di toglierlo a suon di schiaffi.
Doveva giustificare il fatto che lo stesse guardando! Subito! Doveva trovare qualcosa da dire.
- Non ti stavo contemplando, idiota! Perché ti sei portato dietro la mazza da Battitore?- chiese, indicandola. Sperò vivamente che Fred non avesse colto la leggera nota di insicurezza nella sua voce.
- Ho intenzione di usarla come arma sul primo che oserà spifferare i segreti dell’ES!- rispose tranquillo, facendola roteare.
- Giusto! Sei un mago, ma perché usare una bacchetta quando si ha una bella mazza da Quidditch?- domandò con sarcasmo.
- Be’, parla quella che ha appena tentato di uccidermi con un libro!-
- Peccato non abbia funzionato..- borbottò lei.
- Ti mancherei, Granger!-
- Ne dubito fortemente, Weasley!-
In quel momento, Misty e Patty svoltarono l’angolo. Si guardarono sorridendo e poi, arrossendo, rivolsero uno sguardo ammiccante a Fred, degnando Hermione della stessa attenzione che avrebbero rivolto a un Asticello. Fred ricambiò il saluto con un cenno della testa e un sorriso. Hermione le seguì con lo sguardo e notò che entrambe si stavano voltando per osservarlo. Scosse la testa e sollevò gli occhi al cielo.
- Gelosa delle mie ammiratrici?- chiese lui, fissandola incuriosito.
Lei sbuffò – Gelosa..- borbottò a denti stretti, poi aggiunse ad alta voce – Tieni d’occhio le tue “ammiratrici”, Weasley! Hanno intenzione di rifilarti un filtro d’amore!-
Fred scoppiò a ridere. – Granger, deve ancora nascere qualcuno che riesca a farla a Fred Weasley!-
- Io ti ho solo avvisato! Spero sbaglino pozione e ti rifilino del veleno!-
- Come siamo simpatici oggi!- commentò divertito.
Lei alzò gli occhi al cielo e si parò davanti al ritratto della Signora Grassa.
- Mimbulus Mimbletonia – disse.
- Giusto!- esclamò la Signora Grassa.
Mentre il ritratto si apriva, Hermione fece un passo per avanzare, ma con uno scatto rapido Fred le si parò davanti, bloccando l’entrata. La afferrò per i fianchi e la avvicinò a sé, quel tanto che bastava per far sentire a Hermione i vestiti freddi e bagnati attraverso il suo maglione. Il libro scivolò a terra e le sue mani salirono d’istinto ad appoggiarsi sul torace del ragazzo, per spingerlo indietro. Era caldo. Hermione rimase sorpresa dal calore che emanava, nonostante la pioggia e i vestiti bagnati.
Era caldo. Come lei. Come le sue mani. Come le sue guance, sempre più calde..
Gli occhi di Fred erano pericolosamente vicini e la fissavano intensamente, come se guardassero dentro di lei. La sua bocca si stese in un sorriso e Hermione sentì le sue guance scaldarsi ancora.
- Puoi dormire sonni sereni, Granger: filtri d’amore o meno, rimani tu la mia preferita!- sussurrò.
Si chinò e le lasciò un piccolo bacio sulla guancia. Le rivolse un ultimo intenso sguardo poi le mani scivolarono dai suoi fianchi e Fred si voltò per arrampicarsi nel passaggio lasciato libero dal ritratto. Nel giro di un secondo, era svanito.
Hermione rimase impalata dov’era, come se fosse stata pietrificata. Eppure non le sembrava di aver notato Basilischi appostati dietro gli angoli. Dopo secondi che le parvero ore, portò le dita sulla sua guancia e scosse la testa, cercando di scacciare quel calore che le era salito sulla pelle, come se si fosse scottata. Una morsa cominciò a stringerle lo stomaco e dovette impegnarsi per respirare.
Perché lo aveva fatto? E che diavolo voleva dire che era la sua preferita? Aveva preso un Bolide in testa?
Fu la Signora Grassa a farla tornare al presente.
- Se avete finito di  gingillarvi, io vorrei richiudermi!- sbottò arrabbiata.
- Oh sì, mi scusi!- borbottò lei. Si chinò a raccogliere il libro e si arrampicò nel passaggio.
La Sala Comune era piena. Tutti aspettavano il momento di scendere a cena. Ginny le corse incontro sorridendo.
- Perché quella faccia?- chiese curiosa.
- Quale faccia?- chiese lei preoccupata.
L’amica scrollò le spalle- Hai una faccia strana. Come se avessi appena visto Gazza baciare la McGranitt!- sentenziò, scoppiando a ridere.
Visto che Hermione non si unì a lei e continuò a fissarla spaesata, Ginny tornò subito seria e sgranò gli occhi. – Ti prego dimmi che non hai visto davvero la McGranitt e Gazza che si baciavano!-
- Ginny, ma che diavolo dici?- sbottò lei, riprendendosi. – Stavo solo..pensando!-
- A cosa?-
- La festa!- mentì Hermione. – Vado a posare i libri di sopra!-
- Ok, ti aspetto!- rispose Ginny, con espressione perplessa. Forse aveva colto l’aria di una bugia.
Mentre saliva le scale, Hermione cercò di riprendere il controllo delle sue facoltà mentali. La verità era che stava pensando a quello strano gesto, a quello strano bacio, a quella frase..forse stava scherzando! Sì, stava sicuramente scherzando. La stava prendendo in giro! Come sempre!
Scaraventò la borsa sul letto e uscì dal dormitorio, decisamente più serena. Era tutto perfettamente normale: Fred Weasley l’aveva semplicemente presa in giro, magari in un vago tentativo di metterla in imbarazzo. La rinnovata serenità di Hermione vacillò al pensiero che, in tal caso, ci era purtroppo riuscito. Le guance rosse e lo sguardo atterrito di Hermione dovevano essere stati due ottimi traguardi. In ogni caso, decise che non le importava.
Raggiunse Ginny, Harry e Ron e scese a cena con loro. Fred e George erano seduti accanto al fratello minore. Lei si curò di non rivolgere nemmeno uno sguardo a un gemello in particolare e lui fece lo stesso, nonostante fossero quasi uno di fronte all’altra. Hermione mangiò in silenzio, commentando con qualche frase di tanto in tanto, e premurandosi di non staccare mai gli occhi dal suo piatto, o da Ginny, o dal suo calice di succo di zucca.
Nessuno sembrò notare nulla di strano. Erano tutti troppo concentrati sul conto alla rovescia. La festa si avvicinava, c’erano troppe cose a cui pensare.
- Hermione, mi passeresti il pollo?- chiese Ron.
Lei afferrò il vassoio e lo sollevò, avvicinandolo a Ron. In quel momento, il suo sguardo si posò su Fred, seduto di fianco. Lui le sorrise, una scintilla divertita attraversò i suoi occhi e qualcosa nello stomaco di Hermione si mosse nervosamente.
Forse doveva smettere di mangiare la carne. Forse doveva smettere di mangiare in generale. Il digiuno le avrebbe fatto bene. 
Ricambiò incerta il sorriso e tornò a fissare il suo piatto. Le era passata la fame. Ginny che si stava girando per parlarle, fissò perplessa il viso tirato dell’amica e le guance leggermente colorate.
- Che hai stasera?-
- Niente. Sono solo..un po’ nervosa!- mentì lei, voltandosi a guardarla. Con la coda dell’occhio poté vedere Fred soffocare un ghigno nel suo succo di zucca.
Oh, come vorrei che ti strozzassi con quel succo!
Che cosa le stava succedendo? Da quando le battute di Fred Weasley la mettevano in difficoltà? Da quando i suoi sguardi la rendevano nervosa? Da quando non sopportava quel ghigno? Perché quel ghigno riusciva a sconvolgerla? Che diavolo le stava succedendo?
- Rilassati, Hermione!- le disse Harry, battendole una mano sulla spalla. – Vedrai, andrà tutto per il meglio!-
Ma chi se ne importava della festa! Era l’ultimo dei suoi problemi!
Annuì incerta e bevve un lungo sorso dal suo calice, mentre, attorno a lei, la conversazione riprendeva come se non fosse mai stata interrotta. Neville li raggiunse dopo qualche minuto per annunciare che andava nella Stanza delle Necessità per sistemare gli ultimi preparativi assieme a Dean, Seamus e Luna, che era in piedi alle sue spalle con la solita aria trasognata e una scatola di quelle che sembravano grosse cipolle blu fra le mani.
- Luna cosa sono quelle?- chiese George.
- Oh, curioso che tu me lo chieda. Sono piante piuttosto rare. Si usano per creare pozioni contro le invasioni dei Gorgosprizzi. Papà le usa per il suo thé speciale!- rispose tranquilla, come se avesse appena spiegato uno degli usi comuni del sangue di drago.
- Interessante!- commentò George.
Hermione si trattenne dall’alzare gli occhi al cielo. I ragazzi si allontanarono, seguiti da Luna e dalla sua scatola di cipolle blu e, poco dopo, Ron e Harry si alzarono, annunciando che sarebbero saliti nel dormitorio per prendere il Mantello e la Mappa.
Fino alle 21, gli studenti dal quinto anno in su erano autorizzati a girare per la scuola. Perciò sgusciare fuori dalla Sala Comune e intrufolarsi nella Stanza delle Necessità non sarebbe stato poi un gran problema. Gli studenti dei primi anni, sarebbero arrivati prima nella Stanza, per evitare problemi con il coprifuoco.
Il ritorno nei dormitori, invece, era stato programmato con l’uscita a gruppi di tre o quattro persone appartenenti alla stessa casa, una volta assicurati che i corridoi fossero stati sgombri, grazie alla Mappa. Alla fine, Harry, Ron e Hermione sarebbero usciti sotto il Mantello dell’Invisibilità, nascosto fino a quel momento.
 
 
 
Finita la cena, Hermione e Ginny salirono in Sala Comune, mentre Fred, George e Lee scesero nelle cucine ad avvisare Dobby che potevano cominciare a trasportare cibo e bevande nella Stanza delle Necessità. Il fatto che gli Elfi Domestici fossero stati coinvolti e costretti a lavorare il doppio, quella sera, aveva indispettito Hermione molto più del concetto stesso di “festa”, ma nessuno aveva deciso di schierarsi dalla sua parte, perciò dovette tenersi per sé il suo disappunto!
Mentre sostituiva la divisa della scuola con jeans e maglietta, Hermione rifletté sulla strana cosa che da ore si stava agitando nel suo stomaco. Conosceva Fred ormai da cinque anni. Erano amici, nonostante la pensassero diversamente su molte questioni, come ad esempio, tanto per citarne una, il rispetto delle regole!
Nell’arco di quei cinque anni, non le era mai capitato di guardare lui o il suo gemello in modo diverso dal solito. Erano sempre stati solo amici. Punto. Sì, aveva sempre notato il loro fascino furbesco, il loro fisico da giocatori di Quidditch, gli occhi vispi, i capelli bizzarri..ma niente di più! Mentre allacciava le scarpe, Hermione si accorse che, però, era già da un po’ di tempo che aveva cominciato a distinguerli e a paragonarli. Si accorse anche che, durante questi pensieri, prediligeva sempre Fred. Non che dietro vi fosse una logica precisa: insomma, erano identici! Ma era Fred quello che riusciva a farla ridere più spesso. A pensarci bene, era sempre Fred che incrociava il suo sguardo a tavola e nel giardino, quando erano alla Tana, o durante le pulizie in Grimmauld Place o in Sala Grande quando erano a scuola. Era stato Fred a porgerle un fazzoletto quando aveva litigato con Ron al Ballo del Ceppo, senza nemmeno una risata di scherno, senza prenderla in giro. A dire il vero, non le aveva nemmeno rivolto la parola. Semplicemente, l’aveva guardata negli occhi con serietà, le aveva allungato un fazzoletto e si era girato per raggiungere Angelina in cima alla scala.  
Immobile davanti allo specchio, sola nel dormitorio, Hermione Granger fissò il suo riflesso e capì che quel qualcosa che stava ora gorgogliando nel suo stomaco lo faceva al pensiero di Fred.
Scosse la testa.
No è impossibile!
La sua mente brillante si era applicata e, come sempre, aveva tratto la conclusione giusta! La conclusione era giusta, sì, ma era impossibile da ammettere! Non poteva essere così! Andava contro ogni logica! Nemmeno una come Luna Lovegood lo avrebbe creduto possibile!
- Hermione sbrigati, Harry è venuto a prenderci e ci aspetta disotto!- esclamò Ginny.
Hermione sobbalzò e annuì. Uscì seguendo l’amica e si costrinse a scendere le scale senza inciampare!
Non poteva essere. Lei non poteva avere una cotta per Fred Weasley. 






Dice l'Autrice:
Salve:)
Eccoci al secondo capitolo! Prima di tutto vorrei ringraziare tutte le persone che hanno recensito e quelle che hanno aggiunto la storia fra le seguite/preferite! Grazie mille per il sostegno! :)
Come vi avevo accennato, ci saranno delle differenze rispetto al quinto libro, anche se l'ambientazione è quella: una di queste, sarà un accenno delle coppie Ron/Lavanda e Harry/Ginny! La seconda, Harry, Fred e George NON verranno squalificati dalla squadra di Grifondoro! Per la gioia dei tifosi!!
Per adesso, queste sono le modifiche che ho inserito! 
La parola passa a voi: recensite e fatemi sapere che ne pensate!! :)
Baci
Amy
  
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