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Autore: ChrisAndreini    01/11/2013    5 recensioni
Prendiamo una secchiona asociale con un cervello incredibile e un'autostima zero (anche se non lo ammetterebbe mai)
Poi prendiamo il suo silenzioso diario, i suoi progetti, le persone che la prendono in giro e il ragazzo nuovo, e vediamo come la situazione si complicherà.
***
Cioè, non capisco come le persone normali ragionano, perché è ovvio che io non sono normale, ma credo che l'umanità mi stia prendendo in giro, insomma, il ragazzo nuovo sembra davvero molto, molto, stupido, eppure alla prima interrogazione mi spiazza dando una di quelle risposte che solo io in tutta la classe poteva sapere, e forse neanche.
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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- Questa storia fa parte della serie 'Diario di...'
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Diario di una secchiona asociale

01|11|13

Caro diario, 
Ieri sera papà litigava con Nate, e questo è normale, la cosa meno normale è che papà mi ha affidato il compito di stare con lui per qualche giorno, mattina e sera finché non ricomincia la scuola lunedì.
Papà lo sa che io questa domenica (come tutte le domeniche d’altronde) devo badare a Lily?
Comunque oggi sono stata tutto il giorno appresso a mio fratello, che cercava di scappare al mio sguardo finché non ho deciso di fregarlo.
Eravamo al parco e gli ho detto che me ne andavo, poi sono salita su un albero e l’ho spiato da lì.
Appena non c’ero più io a fissarlo si è acceso una sigaretta sospetta e ha preso il cellulare per inviare un messaggio ad alcuni amici che sono venuti poco dopo con una busta sospetta con dentro polvere bianca.
Mi tornano i brividi solo a ripensarci.
Ho deciso di fare ciò che è giusto, e ho scattato un paio di foto con il cellulare.
Sono ancora indecisa su cosa fare, ma intanto ho una prova delle attività illecite di mio fratello.
Per fortuna nessuno si è accorto che ero sull’albero, ma devo ammettere che mi sentivo in uno di quei film d’azione dove un solo passo falso può costarti la vita.
La verità, ora che ci penso, è che davvero un solo passo falso mi sarebbe costato la vita, perché Nate non ha la minima considerazione di me e mai mi avrebbe difeso, anzi è molto probabile che sarebbe stato il primo a pestarmi.
Dopo qualche minuto ho deciso di farmi furba.
Ho scritto un messaggio a mio fratello dicendogli che papà lo stava venendo a cercare al parco dove l’avevo lasciato prima, e quando ha visto il messaggio è andato in panico, ha nascosta la roba e ha detto ai suoi amici di andare via.
Poi si è precipitato nella direzione di casa, probabilmente perché ha lasciato tracce poco promettenti nel luogo del “delitto”.
Io ho aspettato che si allontanasse prima di scendere dal mio nascondiglio.
Mentre stavo scendendo, però, il ramo dove avevo poggiato il piede si è rotto, e sono rimasta appesa solo per le braccia.
Non sono una ragazza molto forte e sapevo che sarei caduta se non avessi appoggiato i piedi da qualche parte.
Mi sono sentita più morta che viva, finché non ho sentito una voce pressoché sconosciuta dirmi di mantenere la calma.
Gli ho detto (urlato) che la faceva facile, ma non sarebbe così calmo se dovesse trovarsi lui in questa situazione.
L’ho sentito trattenere una risata, poi mi ha detto che se mi lasciavo andare mi avrebbe riacchiappato lui.
Ok, non sono una ragazza che si fida degli sconosciuti (neanche dei conosciuti se è per questo) ma mi sembrava di averla sentita da qualche parte quella voce, e comunque non avevo altra scelta, così ho deciso di buttarmi.
Dopo un momento di completa impotenza e sensazione di morte imminente (e un acutissimo urlo, lo ammetto) ho sentito delle braccia forti che mi reggevano, ed io e il mio salvatore siamo caduti a terra.
Io tremavo completamente, poi ho alzato lo sguardo.
Il mio salvatore era quell’amico di Alexander: James.
Certo che io trovo sempre le stesse persone ovunque vada!
Ci siamo alzati e lui si è presentato.
Io, nonostante l’ansia sono scoppiata a ridere e gli ho detto che ero la ragazza di ieri.
Lui per tutta risposta mi ha detto che senza costume non mi riconosceva, e mi ha fatto a voce la domanda che mi aveva scritto su Facebook.
Io ho inventato la scusa che dovevo riaccompagnare Lily e lui l’ha bevuta.
Poi si è offerto di riaccompagnarmi a casa.
E’ stato molto gentile, ma, come ho detto, non mi fido molto degli sconosciuti (e degli sconosciuti amici del “coso” ancora meno) così ho declinato la sua offerta e sono tornata a casa da sola.
Al ritorno mio padre mi ha sgridata perché non ero stata con Nate tutto il tempo, e non ha fatto il minimo caso ai lividi provocati dalla caduta.
Mia madre ha preso le mie difese, ma come al solito mio padre non l’ha ascoltata.
Papà mi ha mandato a letto senza cena, ma mamma mi ha portato d nascosto un pezzo di pizza, poi mi ha chiesto dei lividi.
Figuriamoci se un occhio attento come lei non li notava.
Ho deciso di non raccontarle di aver spiato Nate, le ho detto solo che mi ero arrampicata su un albero e che sono caduta su James.
Sembrava molto interessata all’amico del “coso” ma non le ho dato dettagli.
Però, lo devo ammettere, James Baxter (è questo il suo cognome) sembra simpatico, così ho accettato la sua richiesta di amicizia su Facebook.
Ora vado a dormire, ti scrivo domani.
P.s. Comunque, che imbarazzo a farmi vedere penzoloni da un albero, fortuna che non indosso mai gonne.

 

 

 

 

 

 

(A.A.)
Ero indecisa fino all’ultimo se fare o no un punto di vista di James, ma ho deciso di no.
Comunque spero che il capitolo vi sia piaciuto e conto di pubblicare anche domani.
Grazie per le recensioni, mi fanno davvero felice, me non rispondo per mancanza di tempo quindi perdonatemi, ma sappiate che le adoro tutte, una ad una contribuiscono a rendermi felice e orgogliosa ogni giorno di ciò che scrivo.

   
 
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