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Autore: Micheal Renner    06/11/2013    0 recensioni
Succede che due anime si scontrino terribilmente, ma quando queste due anime finiscono per completarsi a vicenda con uno sguardo, quell'ipotetico scontro diventa una meravigliosa armonia.
Questa è una storia nata per caso, in un pomeriggio di ottobre. Racconta la storia di un amore fisicamente finito, ma destinato a durare per sempre.
L'acqua può ghiacciare in superficie eppure dentro rimane liquida e densa, come me. Io sono liquida e densa, ma la superficie, beh quella è ghiacciata. Verrai mai a farla sciogliere col tuo calore?
Racconta di una canzone, una melodia suonata dall'anima di due persone, conclusasi con un'unica nota stonata.
Finiva così la nostra canzone? Con una nota stonata a seguito di un vertiginoso crescendo? No, doveva esserci qualcos'altro, non potevo accettare quel vuoto...
Racconta la nostra storia.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Story of our life
Ti prego dimmi che è tutta una menzogna, che non esiste nessuna lei, che si tratta solo di una tua carissima amica di infanzia.Vero? Dico bene? Ma no, tu scuoti la testa e mi dici che non è cosi. Tua sorella? Una tua cugina? Lei mente, non ti ama. Te lo dico io. Mi abbracci e mi dici che è tutta una bugia, ma che non possiamo stare insieme perché la ragazza, quella ragazza, è la tua infermiera.
Un momento.
Infermiera?
Per cosa? Che cosa c'è che non va?
Sei malato, lo sapevo.
Ma puoi guarire vero?
Non te ne sei andato tutte queste volte per curarti all'estero vero?
Dimmi che non è vero, dimmi che è tutta menzogna, dimmi che stai bene.
Ma tu no, scuoti la testa.
"È la mia infermiera".
Non riesci a capire vero? Non riesci a capire che tutto ciò che non riguarda il nostro amore non mi interessa? Non riesci a leggere la gioia nei miei occhi, nonostante in essi ci sia un mare di preoccupazione? Non ti lascerò combattere da solo, torneremo a cantare insieme. Non dovrai affrontare tutto da solo, guarirai, guariremo assieme.
E mentre canto queste parole ho le lacrime agli occhi, perché se è vero che il nostro amore non ha limiti è altrettanto vero che può sconfiggere ogni nemico, aggirare ogni ostacolo e risplendere anche nelle tenebre più oscure.
Sorridi.
Hai capito finalmente che non puoi allontanarmi?
Che non ti lascerò mai?
Le lacrime cristalline che scivolano lungo le tue guance sono le gocce che fanno rivivere la mia terra. Il sole torna a splendere all'orizzonte. C'è ancora speranza per noi.
Sai ho provato più volte a dirmi di non andare avanti. A dirmi di chiudere tutto questo. A dirmi di esistere da sola. Ma il cuore non ascolta. L'ho lasciato lì, rivolto su uno scoglio di pietra a rimuginare e mi sono detta che tutto questo in fondo non ha un senso. E come potrebbe mai averlo? Mi pizzicano gli occhi, forse anche troppo e tutto sembra così pesante quando non ci sei...
Mi distrai. Perché continui ad aleggiare tra i miei pensieri? Sei quello che mi fa addormentare la sera e svegliare la mattina con le parole impastate in bocca pronte a dire il tuo nome.
E sai, odio quando non mi calcoli, quando mi fai sentire in colpa, quando tutto diventa cupo e buio attorno a me e sembra che la luce si sia trasferita altrove dal mio cuore. Odio quando fai il superiore, quando credi di aver sempre ragione, quando mi dici di tacere e di andarmene...
Mi fai morire, oh sì che mi fai morire. Ma il sorriso trionfa sempre lo sai? Trionfa perché ti amo e non saprei dare altre parole a quel che sento, a quei brividi, alle tue mani ardenti, ai tuoi denti nei piccoli sorrisi, adorabili; non saprei dare altro nome ai tuoi pensieri che cerco instancabilmente di capire, per colmare le distanze; non saprei dare altro nome a quegli sguardi, alle tue ciglia, cosi affascinanti, a quella barba, cosi rilassante al tocco...
Non saprei dare altro nome al mio cuore che batte, al sorriso che sale, alla pienezza delle parole non dette...
All'eccitazione che sento quando ti vedo. Il cielo mi sembra così grigio quest'oggi che sembra possa venire a piovere da un momento all'altro. E vorrei proprio tastarla la pioggia oggi, come se le sue gocce fossero le tue labbra, come se potessi morderle ed amarle, come se fossi  tu. Vorrei poi prenderne alcune e farle posare sul mio palmo in una carezza, Vorrei guardarle e farmi ammaliare dalla loro bellezza, Cosi limpide, così vive, eppure gocce cadute. Hanno un lato oscuro assurdamente splendido. Scendono giù, pensi che stiano per morire, le vedi posarsi a terra, sull'asfalto, sulle case, dappertutto, e poi le vedi cosi vive. Mi ritornano alla mente le note di una canzone lo sai? Le gocce sono perfettamente come quella canzone. Suonano. Parlano di storie, parlano di vita, parlano di morte e resurrezione. Non serve essere credenti per crederci. La morte non è solo un fatto fisico e noi lo sappiamo bene, ma c'è qualcosa, quel qualcosa che da vita ad una nuova esistenza e beh, quella è proprio la pioggia. Mi sembra quasi di vederle le gocce fuori dalla finestra, ma è solo un balcone, mi dico, solo un balcone. Non c'è ancora pioggia nel mio cuore. Io la aspetto per sorridere assieme a lei. Di nuovo.
Avrei dovuto capire allora cosa stava succedendo dall'altra parte del mondo. Il mio cuore ancora non piangeva ma sembrava anelare una pace che non poteva avere. Piangeva nel silenzio di una nota stonata celata nel mezzo di quella nostra vecchia canzone. Ti cercava, cercava il suo corrispettivo, il battito che ne avrebbe completato l'armonia, ma il tuo cuore non batteva più da ore. Avevo smesso di essere debole, avevo deciso di combattere al tuo fianco e accompagnarti lungo quell'infinito viaggio, ma il tuo giovane cuore non aveva retto. Avevi lasciato la sofferenza di questa terra con un sorriso e la promessa di proteggermi ovunque saresti andato. Quel pomeriggio non avevo idea di cosa fosse successo, sorridevo nella tristezza di saperti lontano, ma udendo il cuore lasciarsi andare in mille lacrime e il telefono squillare, avevo perso il respiro. Mentre quelle parole di morte e sofferenza uscivano impietose dalla cornetta del telefono, osservavo le nubi svanire e un sole splendente illuminare la stanza attraverso la finestra.
Era così che la Natura mi ripagava?
Offrendomi il sole e facendosi beffe del nostro amore?
O forse eri tu quel sole splendente spuntato nel cielo per strapparmi un sorriso nascosto nel mare di lacrime che mi rigavano il volto?
Finiva così la nostra canzone?
Con una nota stonata a seguito di un vertiginoso crescendo?
No, doveva esserci qualcos'altro, non potevo accettare quel vuoto...





Ed ecco che con questo capitolo si conclude il primo passo del nostro cammino. È solo un primo passo e qualcosa mi dice (è S a scrivere) che ce ne saranno molti altri ancora.
Spero di non avervi annoiato e adesso lascio la parola, o meglio, la tastiera a F...

F è qua!
Heilà!
Io ed S stiamo lavorando sulla "luna".
Qualcuno di voi sa come recuperarne una?
Mi sa che le nostre si siano leggermente perse per strada...Non prendetemi per pazza per favore, non è giornata c.c
Vi voglio bene anche se non vi conosco, sempre se qualcuno sta leggendo questa roba u.u
In genere mi dilungherei, ma poi toglierei spazio alla povera S.

Much love for you
S&F.
   
 
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