Oggi, comunque, al castello non ci vado da sola: a quanto pare c'è il matrimonio del nipote del re, o qualcosa del genere, ed è stata richiesta la presenza di Fürsten come suonatore. Non appena arriviamo, ci separiamo. Io mi dirigo nelle cucine, mentre lui viene scortato all'interno dalle guardie.
Non smettono di darmi ordini.
«Pulisci questo!»
«Porta quello!»
«Passami quell'altro!»
Nonostante mi dia sui nervi, obbedisco.
«Porta questo in sala» mi dicono poi, e io faccio come mi viene ordinato.
Quando entro nella sala, i nobili ci mettono un po' a notarmi, nascosta come sono dalle mie vesti rovinate, ma quando lo fanno, riesco a sentirli bisbigliare tra di loro.
Mi sento a disagio, perciò mi giro e cerco di andarmene il più velocemente possibile, ma qualcuno mi ferma, afferrandomi per un braccio.
«Tu sei la pentolaia!» mi dice, strascicando le parole, un uomo, lo stesso che aveva cercato di portarmi via al mercato «Adesso vieni con me» sussurra. L'odore degli alcolici che ha bevuto mi assale immediatamente. Cerco di liberarmi dalla sua stretta e chiedo aiuto ai presenti, ma questi sembrano ignorare completamente la situazione. L'ubriaco inizia a strattonarmi e io non posso fare a meno di chiamare «Fürsten!»
Ma nessuno arriva, e io mi sento persa.
L'uomo mi trascina con una stretta ferrea per tutta la sala ed io, ancora cercando di liberarmi, faccio cadere le mie pentole piene di cibo, carni, frutta e minestra. Addio marito mio, addio castello, addio casetta mia, inizio a ripetermi invano come una preghiera.
Nessuno ascolta le preghiere di una serva.
«Abigail!» urla la voce di Fürsten alle mie spalle, e io inizio a vedere un barlume di salvezza.
Le guardie si avvicinano all'ubriaco «Non siete in voi, signore, lasciate che vi scortiamo alla vostra dimora.»
L'uomo mi tira verso di lui violentemente «Grazie, un passaggio ci farebbe proprio comodo.»
Le guardie si avvicinano, imperturbabili, e, con mia grande sorpresa, separano l'ubriaco da me e lo portano via. Io indietreggio di qualche passo, tremando, e sento qualcuno che mi stringe le spalle.
«Abigail, stai bene?» mi chiede Fürsten e io, senza nemmeno guardarlo, mi nascondo tra le sue braccia.
Ma la stoffa che indossa è troppo soffice sotto alle mie dita e odora di pulito.
Alzo la testa, ma il sorriso che trovo non è quello di Fürsten, bensì quello del principe Corvo.
Non riesco a non allontanarmi di un passo. Cosa succede?
Il principe sorride, e recita:
C'era una
volta, ma non c'è ancora oggi
Una principessa un po' viziata
Orsù, porgete i vostri omaggi
La principessa si è accasata.
Il principe Corvo l'ingegno ha aguzzato
E della principessa con un inganno si è appropriato.
Con Fürsten a una nuova vita ha dato inizio
Fürsten vuol dire principe e tanto vi basti come indizio.
Una principessa un po' viziata
Orsù, porgete i vostri omaggi
La principessa si è accasata.
Il principe Corvo l'ingegno ha aguzzato
E della principessa con un inganno si è appropriato.
Con Fürsten a una nuova vita ha dato inizio
Fürsten vuol dire principe e tanto vi basti come indizio.