LOVE’S COLLECTION
DeiIno
Deidara
fissò contrariato la bionda figura della sua ragazza allontanarsi tra la folla
dell’enorme città, ben nascosto nella propria Volvo nera ad assistere alla
scena.
Non
aveva la ben che minima idea di come avesse potuto spingersi fino a quel punto.
Ma,
quando Ino aveva iniziato a farneticare qualcosa a proposito di orari
immensamente lunghi al negozio di fiori Yamanaka come scusa ai suoi sempre più
frequenti ritardi di ritorno al loro appartamento, la situazione gli era apparsa
alquanto strana.
Diciamo pure che era
letteralmente entrato in panico.
Che
cosa c’era che non andava? Si era forse stufata di stargli accanto, oppure era
la sua arte che non le andava a genio?
Forse non gradiva le
statuette d’argilla nella camera da letto, uhn.
Lo
ammeteva lui stesso, spesso non riusciva ad essere un buonissimo partner, era
piuttosto permaloso e testardo, ma cazzo,
lui ce la metteva davvero tutta per stare con Ino!
A
partire dagli amici di lei, che sovente era costretto a incontrare e che detestava dal più profondo del cuore,
concludendo con la sua arte, la sua ragione di vita prima che arrivasse
Yamanaka, con cui aveva drasticamente diminuito le creazioni per rendere più
vivibile quello che loro definivano un “appartamento”.
E
ora si ritrovava lì a pedinarla, e si
sentiva un verme.
Senza contare che era
semplicemente ridicolo, uhn!
Scese
dall’auto in fretta e furia per non perderla di vista, mentre con non poche
difficoltà si faceva strada tra la marea di persone, cercando di starle vicino
senza farsi beccare.
La
vide attraversare la strada cautamente, per poi entrare con aria circospetta
all’interno di un locale; a prima vista appariva ai suoi occhi come un comune
caffè di città, constatò sospettoso.
L’ultima
cosa che voleva era vedere Ino frequentare posti poco raccomandabili.
Giunse
lentamente dinnanzi alla vetrina del bar, estraendo dalle tasche sigaretta e
accendino.
Quella situazione lo
rendeva fottutamente nervoso.
La
paura di osservare attraverso quella parete trasparente lo attanagliava. E se avesse scoperto di venire tradito?!
Scosse
la testa infastidito, emettendo dalle labbra una sorta di ringhio indirizzato
ai suoi pensieri, mentre nel frattempo aspirava una prima boccata di fumo, alla
ricerca di un modo per scaricare la tensione.
Poi,
raccimolato tutto il coraggio di cui disponeva, sollevò il capo verso la
vetrata, alla ricerca di una lunga chioma bionda.
La
sua ragazza stava camminando all’uscita del bar, sorridente; articolò qualche
parola che non riuscì a cogliere in mezzo al trambusto, ma sembrava stesse
parlando con qualcuno.
Il suo cuore mancò di un
battito.
Aveva
varcato la soglia del posto, e uno strano
ragazzo dai capelli neri la accompagnava.
Capelli
corti, pallido all’inverosimile e un viso
che avrebbe volentieri preso a schiaffi.
Era
una cosa impensabile, assolutamente
impensabile!, che la sua Ino
stesse con un tipo così..Semplicemente
diverso da lui.
La
sigaretta gli cadde dalle labbra, mentre la rabbia aumenteva a dismisura.
Stette
ad osservarli per pochi istanti a occhi spalancati. Non era possibile.
Non lei, non Ino!
Poi
scattò, furente.
Il
pugno raggiunse immediatamente il moro, che cadde a terra colto alla sprovvista,
gli occhi che vagavano impazziti dalla ragazza a Deidara, come a cercare di
comprendere ciò che stava accadendo.
Il
biondo osservava in cagnesco quella figura a lui ancora sconosciuta, respirando
rumorosamente per la rincorsa e per la rabbia.
Incurante
degli sguardi atterriti dei passanti, Deidara afferrò saldamente il ragazzo per
il bavero della giacca.
-“Cosa cazzo stai facendo con la mia ragazza,
uhn?!”-
Non
ricevette risposta; ma quando colse negli occhi dell’altro una scintilla di
consapevolezza, non riuscì proprio più a trattnersi.
Era davvero furioso.
Mai
in vita sua si sarebbe sognato di provare quell’impulso irrefrenabile di pestare qualcuno; quella voglia che faceva
tremare le mani dall’impazienza, quasi bisognose
di arrecare danni a chi colpiranno.
Ridammi la mia Ino..Lei
vuole solo me.
Fece
per sferrare un altro pugno, questa volta sicuramente più intenso, quando due mani affusolate si strinsero flebilmente
attorno al suo braccio.
E allora si fermò.
Bastò
quel lieve contatto, per riportarlo con i piedi per terra.
Perché Ino era Ino, e lui
avrebbe riconosciuto anche il suo tocco fra mille..Uhn.
-“Ti
prego Deidara, non perdere la testa per qualcosa che non c’è!”-
Lui
le volse uno sguardo interrogtivo, lo sconosciuto ancora saldamente trattenuto.
Ino
lo osservò, e si sentì mancare osservando le iridi cerulee del suo ragazzo così
spaesate.
Era
confuso e non capiva, ma non era arrabbiato con lei nonostante tutto.
Era solo tremendamente
dispiaciuto.
Ma
per cosa poi?
Stupida, stupida Ino. Che
cosa ti è saltato in mente di inventare scuse per una cosa così assurda?!
Se solo lui lo avesse
saputo prima questo non sarebbe successo.
-“..Senti,
torniamo a casa. Ti spiego tutto là..Se vuoi.”-
Lo
guardò supplicante, gli occhi pericolosamente
lucidi.
Poi
il biondo si scostò dal moro. E le strinse la mano destra al braccio,
incamminandosi.
Ino
si ritrovò a dover gridare per poter parlare al bizzarro ragazzo che si erano
lasciati alle spalle:
-“Ti
chiamerò per informarti della situazione, Sai!”-
Sentì
un sonoro sbuffo provenire da Deidara, subito dopo aver terminato la frase.
Lo
osservò di sottecchi, tremendamente dispiaciuta; poi, sussultando, cominciò a
parlare.
-“Senti un po’ tu!Cosa credevi di fare
qui?Sappi solo che quando ti spiegherò tutto dovrai assolutamente scusarti con
me e con lui..Fidanzato degenere.”-
O
meglio, cominciò a sbraitare.
Fatto
sta, che quelle parole ebbero un immediato effetto su Deidara.
Tranquillità.
Non
appena aveva udito quella frase, la tempesta che dominava incontrastata la sua
testa si era tranquillizzata.
Perché
era quello il modo in cui la sua ragazza
gli faceva capire che andava tutto bene.
Semplicemente
si comportava come se non fosse successo nulla di grave.
-“Non
credere di poterla avere vinta. Mi hai fatto passare le pene dell’inferno..Sul
serio.”-
Salirono
in macchina con una calma innaturale, per due tipi come loro.
“..Mi
spieghi tutto quando siamo a casa. Intesi?”
Era tanto difficile
starsene zitto?!
Osservò
cautamente Ino, timoroso di averla ulteriormente irritata.
Poi,
sospirando, mise in moto l’auto, diretto a casa.
Deidara
si sedette stanco sulla vecchia sedia della propria cucina, in attesa.
[Di
cosa, non lo sapeva nemmeno lui.]
Udì
distintamente il ticchettio degli stivali a spillo di Ino, diretti verso di
lui.
“Hai
frainteso tutto. Eravamo in un bar solo
per discutere di affari.”
Affari, affari?!
[Doveva
solo calmarsi.]
“E
che tipo di affari?”
Ino
lo guardò arrossendo appena. Si sistemò una ciocca ribelle dietro l’orecchio, a
disagio.
“Beh,
io volevo solo..Ricavare qualche soldo per cambiare abitazione. Scusa.”
Poi,
accorgendosi dell’espressione semplicemente atterrita
del biondo, si affrettò a chiarire.
“Si
trattava solo di dipingere qualche quadro al negozio di fiori, stupido!”
Si
impose di posare lo sguardo sul ragazzo dinnanzi a lei.
Non ci riusciva.
Stava
facendo la figura di una povera stupida ingenua, comportandosi a quel modo. Ma
la paura di scoprire quale esito avrebbe trovato alzando il capo, era così
tanta che riusciva a superare l’orgoglio.
Oh, insomma, alza lo sguar-
Quale persona sana di mente
le avrebbe creduto davanti a tanta incertezza?!
Si
lasciò cullare dalle braccia di Deidara, che intenerito, le accarezzava le
ciocce bionde dei lunghi capelli, non accennando a sciogliere l’abbraccio.
“Ti credo, Ino. E scusami,scusami..”
“Per
aver fatto la parte del ragazzo possessivo?” Gli soffiò lei sul collo, ironica
[ed euforica].
Il
biondo sorrise, baciandole scherzoso il naso all’insù, per poi portare le
labbra contro quelle di lei, insinuandovi la bramosa lingua.
Che coglione
che sei, Deidara.
Ok, la
one-shot fa davvero schifo sta volta.
Sinceramente
la trovo poco credibile. E anche scritta male. E dire che che
Ho fatto una
piccola lista dei paring che vorrei trattare, e credo vi siano molte coppie
particolari, in un certo senso.
Se volete
provare a propormi qualche paring vedrò se potrò accontentarvi, anche se non
garantisco nulla [mi dispiace!].
Avviso però
che non ho molta simpatia per le SasuSaku!E che sono spiacente per le fans
della coppia [anche se volendo, più avanti potrei tentare!]
Mi auguro che
nonostante non sia un granchè la fict piaccia!Ah, e prima di rispondere ai
commenti [*-*!] vorrei chiedere un favore a chi può aiutarmi xD: mentre scrivo
i capitoli delle mie fict utilizzo un diverso stile di scrittura, ma quando
pubblico il capitolo non è impostato come ho fatto io. Sapreste indicarmi per
favore il nome di un programma o comunque darmi un consiglio su come fare (io
uso Nvu!)? Mi fareste un enorme favore *-*!
AyuTsukimiya:
oh senpai!*W*
Mart: tesora
mia, certo che scriverò di nuovo su Sasuke e Hinata!*__* Sono la mia
passione/ossessione xD!Grazie mille per i complimentoni, non mi merito tutto
ciò!*-*
E che te ne
pare di sto obrobrio qui?xD Spero tu l’abbia gradito almeno un po’!xD Ti
aspetto per il prossimon aggiornamento (non si sa se di Under The Pain o di
questa fict xD)!Un bacione anche a te!
Vi ringrazio
infinitamente per aver inserito la fict fra i preferiti, vi lovvo tutte!
[AyuTsukimiya, mart, _Zexion_(autrice-samaaaa!*__*)]
Alla
prossima! SecchY