Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Ginger_bread    12/11/2013    0 recensioni
Si dice che ogniuno di noi sia legato ad un'altra persona tramite un filo rosso, un filo rosso le cui estremità sono legate ai mignoli dei individui destinati ad incontrarsi, non importa come, non importa dove, nemmeno gli infiniti eventi dettate dalla casualità che interferiranno nella vita dei due soggetti, essi si incontreranno, e non potranno mai più seprarsi o far a meno gli uni degli altri.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Tutto durò talmente poco che l'effetto ristoratore del sonno nemmeno lo intaccò, il ragazzo si sveglio prima del sole quando l'orario della sveglia era ancora ben lontana, aprì gli occhi per niente assonnato, per niente riposato, si sentiva come se si fosse appena sdraiato e rimase lì, immobile coi occhi fissi sul soffitto bianco, senza alzarsi, senza muoversi perchè la sua mente era troppo lontano dal corpo.
Era divenuta ormai un'abitudine, svegliarsi a quell'ora, sperare in un fulmine a ciel sereno che irrompesse violentemente nella sua vita capovolgendo e devastando tutto, riempendo quel guscio vuoto che era divenuto, non gli restava altro che aggrapparsi a questa piccola speranza, era l'unico filo che lo teneva aggrappato alla realtà evitandogli di sprofondare nella voragine di pazzia sottostante ormai sempre più incombente.
Le prime luci iniziarono ad inoltrarsi nella camera e poco prima che suonasse il ragazzo spense la sveglia, si alzò con la sua velocità moderata e si preparò scrupolosamente indossando poi la divisa scolastica in maniera impeccabile; aveva una cura maniacale per i dettagli, e non una singola piega si intravedeva sulla camicia bianca, la giacca nera recante lo stemma della scuola gli si stendeva addosso perfettamente, e il nodo della cravatta completava il tutto.
La casa era sempre sospettosamente silenziosa a quell'ora poichè egli era abituato a recarsi a scuola con largo anticipo, nessuno era sveglio mentre il ragazzo si preparava la colazione.
L'aria al mattino era sempre fredda, una leggera umidità stagnava mentre un lieve velo di rugiada ricopriva i prati del cortile, la calma e la tranquillità erano assoluti, solamente una figura solitaria si stagliava per le strade rompendo la monotonia del tutto, un passo lento e regolare, una postura perfetta, lo sguardo sempre fisso davanti a sè poichè nulla del circondario riusciva minimamente ad attirare la sua attenzione: cose viste e riviste migliaia di volte.
La scuola venne raggiunta dopo tempo infinito e il ragazzo finalmente ruppe la sua compostezza per appoggiarsi al cancello esterno, attese pochi attimi e comparve il bidello che aprì al pubblico l'edificio, l'uomo era ormai abituato ad imbattersi nel ragazzo e lo salutò con un cenno che venne presto ricambiato; un suono metallico di catene rimbombò in aria e il cancello fù presto aperto così come la porta principale, dove il ragazzo fece presto ingresso, percorse una serie di corridoi e una rampa di scale, aprì la porta della propria aula e si sedette al suo posto, appoggiò il gomito sul banco per sostenere la testa pesante col braccio, e come di consuetudine il suo sguardo si rivolse verso l'esterno, e lì la sua mente si perse.
Arrivò il professore, poi a gocce arrivarono i compagni, e tutto nella completa indifferenza del ragazzo che parve non accorgersi dello scorrere del tempo mentre era ben conscio di ciò che gli accadeva attorno; alzò una mano con le dita tese e le abbassò una ad una, quando la conta alla rovescia terminò la campanella suonò puntuale e precisa segnalando l'inizio delle lezioni; il ragazzo sospirò quasi rassegnato alla prevedibilità della sua vita; un veloce appello al quale egli rispose con voce disinteressata e assente, era pronto per compiere il suo dovere: sprecare 6 ore della sua vita al giorno.
Ma oggi non andò tutto come aveva previsto, un'evento scatenò la sua reazione allarmandolo , una sensazione quasi di paura iniziò a risalirgli il corpo, una cosa mai successa: quel giorno, la porta dell'aula sbattè.
I compagni erano tutti presenti, una volta iniziate le lezioni era vietato ai bidelli interromperli, allora..allora chi poteva essere? Non erano programmate visite del preside quel giorno e in tutti i suoi anni di "studi" un'evento simile non riscontrava repliche.
Fù allora che la vide.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Ginger_bread