Fanfic su attori > Josh Hutcherson
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Autore: Federica_Mars    13/11/2013    0 recensioni
16 aprile 1819
Miss Allie si alzò di buon ora, eccitata all'idea di partecipare al primo ballo della sua vita, che sarebbe stato celebrato quella sera a casa di Mr.Willis nella più grande e prestigiosa sala da ballo di tutta Brentwood. Da pochi giorni aveva compiuto 18 anni, età adatta ad entrare in società ed iniziare a pensare alla sua ''sistemazione'' futura. Unica figlia di genitori di media borghesia, avrebbe dovuto al più presto sposarsi perché alla morte del padre la casa sarebbe finita all'asta e la vedova e la figlia sarebbero state costrette a chiedere riparo a qualche cugino lontano, lasciando cosi il loro amato paese.
Ma Allie, eccitata all'idea di ciò che le aspettava quella sera, non pensava minimamente a matrimoni e altre ''cose da grandi'' ma bensi ai capelli rossi fiammanti che le cingevano le spalle, al vestito che avrebbe indossato, alle scarpe che avrebbe infilato ai piedi e che collana abbinare al vestito.
Non aveva la minima idea di chi avrebbe incontrato quella sera e ancor di più di come avrebbe sconvolto la sua vita...
Genere: Romantico, Sentimentale, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
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Nonostante Josh abbia passato gran parte della notte pensando ai suoi sentimenti e soprattutto a quelli che miss Allie avrebbe potuto provare per lui dopo quel bacio, il mattino dopo si alzò come il suo solito e piuttosto soddisfatto per avere fatto capire con quel bacio, o almeno in parte, ciò che ha subito provato per lei. Un colpo di fulmine? Se è un fulmine non si sa ma di certo è stato un gran bel colpo per un cuore cosi inesperto di sentimenti. Dopo essersi preparato insieme ai suoi compagni e aver superato il controllo del capo – dormitorio, si recò in sala mensa in cui era già stata servita la colazione. Il ragazzo si sedè in compagnia dei suoi amici e felice iniziò a chiacchierare del più e del meno fin quando non entrò l’ufficiale Webber dal portone.
Josh iniziò ad avvertire una certa preoccupazione quando vide che egli si stava dirigendo proprio verso di lui. “Ieri mi era parso di capire che l’argomento donne fosse stato chiuso, che cosa altro ho combinato ora?”. Quando l’ufficiale arrivò alla tavolata ordinò a Josh e altri suoi trenta compagni di seguirlo.
Tutti si scambiano sguardi preoccupati tra di loro, ma nessuno osò dire una parola finchè non ebbero raggiunto l’ufficio dove Josh era stato condotto la notte prima. In fila indiana entrarono nell’ufficio e quando Webber si fu accomodato dietro la sua scrivania, i ragazzi si erano già disposti uno accanto all’altro li davanti e aspettavano ansiosi qualche sgridata per via di qualche regoletta infranta. L’ufficiale Webber era molto teso per via di ciò che stava per dire ai suoi soldati tuttavia si schiarì la voce e iniziò:
“Ragazzi la guerra non sta andando affatto bene. La Francia non sembra avere punti deboli e i suoi soldati sembrano infiniti per come vengono sostituiti dopo che questi muoiono in battaglia. Pertanto la Gran Bretagna ha bisogno di tutte le risorse disponibili, compresi i neosoldati come voi. Mi è arrivata una lettera direttamente dal governo in cui sono richiesti tutti i neosoldati che hanno un minimo di addestramento. La prossima settimana verrete inviati al fronte, in guerra”
Webber avrebbe voluto dire qualcosa di più, magari una parola gentile, qualcosa, qualunque cosa per non vedere più i loro visi che erano diventati cerei e sudaticci. L’ufficiale immaginò la preoccupazione, la paura, l’ansia di non poter più rivedere i loro familiari, i loro amici. E’ quando sai che tra breve morirai che ripensi a tutto ciò che non potrai avere, che rimpiangi ogni futile gesto non fatto o parola non detta. In quel preciso istante tutto del loro corpo si era fatto più pesante, ogni membra, come a dire – io sono sempre stato qui e tra un po non ci sarà più un corpo – Nelle menti di ognuno scorrevano visioni dei loro genitori, di fratelli o sorelle, degli amici che avevano abbandonato per servire lo Stato. Che da li a una settimana li avrebbe mandati al macello, a morire al fronte. Josh era come incapace di muoversi. In quanto orfano di entrambe i genitori non aveva nessuno a cui rimpiangere dei momenti di gioia. C’era un lontano zio, colui che gli aveva permesso di entrare in accademia, ma non si era mai fatto sentire e Josh non era particolarmente legato a lui. Ma c’era un immagine che lo tormentava, che gli impediva di ragionare lucidamente: Allie. Non era fattibile perdere un amore cosi grande appena lo si aveva trovato. E ora l’unica cosa che importava era trovarla.
  
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