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Autore: WordsEnchantress    16/11/2013    1 recensioni
Inizio un progetto per dare sfogo alla mia personalità fortemente ironica: ho deciso di raccontare la mia visione del mondo esterno in chiave comica, il mondo dell'università, i problemi sul lavoro, l'osservazione del bizzarro mondo a cui apparteniamo.
Tutti ci sentiamo un po' sfigati, quindi perché non riderci su?
Genere: Comico, Satirico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A quanto pare l’ironia è un meccanismo di difesa. Lo dicono gli psicologi e loro sono un po’ dei prestigiatori quindi ok, niente da dire.
Il problema è che non tutti la colgono, il mondo è pieno di ignoranti. Tu sei ironica e passivo - aggressiva nei loro confronti e questi ti sorridono con aria ebete quasi a ringraziarti.
Penso che, a questo punto, la tecnica del “metti la cera, togli la cera” sia più efficace.
Ogni tanto credo di essere allergica all’umanità. Guardo certi individui e penso: “certo che in tutti questi anni di evoluzione potevamo fare un po’ meglio.”
 
Una brutta categoria sono quelli che io definisco con il nome, tecnico ed estremamente professionale, “i tizi dei volantini”.
Oh, no, non parlo dei volantinari classici. Mi riferisco all’ultimo stadio della loro evoluzione, ai Charizard dei volantini.
Sono ominidi che hanno sviluppato nei secoli delle frasi-tipo allo scopo di fermarti per strada.
“Oggi è la giornata mondiale contro il cancro.”
Stupendo, meraviglioso, una causa importantissima: peccato che passo in questa maledetta via di Milano tutti i giorni e tutti i giorni mi dici la stessa cosa.
“Attenta, ti è caduto il sorriso.”
Questa non lo commento perché sono troppo occupata a provare pietà per chi l’ha inventata.
“TU LI ODI I BAMBINI POVERI?!”
Ah, la mia preferita. La bomba dei volantinari.
“Mah, guarda, cosa vuoi che ti dica? Certo! Soffoco i cuccioli dei miei vicini di casa e faccio lo sgambetto alle vecchiette al supermercato. Scusa, perché scappi?”
MA CHE DOMANDA è?!
 
Un’altra categoria sono le persone-colla. Di solito sono insensibili a ogni forma di ironia o cinismo, sordi ai rifiuti, stalker senza pietà e privi di ogni percezione della privacy o anche solo del banale vivere civile.
Si approcciano in qualsiasi modo: treno, lezione, social network, lavoro, locali o anche per strada.
Cercano contatto fisico indesiderato, ti parlano come se fossi il loro psichiatra e dopo un millesimo di secondo ti ESPRIMONO IL LORO AFFETTO.
Puoi ignorarli, combatterli e insultarli, ma ormai l’imprinting è avvenuto.
Vi perseguiteranno fino all’arrivo di una nuova preda.
 
Tra i miei preferiti ci sono gli arroganti.
Non importa cosa stiano dicendo, quello che arriva alle mie orecchie è “Io sono figo e tu sei una pezzente. Pezzente. Pezzente. Sono figo. Pezzente.”
Che è poi quello che pensano.
 
E poi la categoria vincitrice del premio Nobel:
Quelli dalla domanda stupida.
Sono rimasti ancorati alla fase “dei perché” da quando avevano sei anni.
“Perché scrivi?”
“Lo trovo stimolante.”
“Perché non scrivi degli orrori della guerra?”
“Non è il mio stile.”
“Ma è una tematica importante.”
“Anche la ricerca sulle cellule staminali, questo non significa che dovrei scriverne un racconto.”
“Perché no?”
“Sarebbe noioso, non sarei capace.”
“Certo, capisco. Quindi niente tematiche di guerra?”
“No.”
“Peccato. Allora potresti parlare dei soldati in Iraq.”
“OH GIUSTO, COSì è DIVERSO.”
“Eh infatti, e almeno parleresti indirettamente della guerra.”
 
Muri di gomma contro l’ironia. Cari psicologi, come strumento di difesa va bene anche una testata?
   
 
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