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Autore: Eleninalabelieber    17/11/2013    0 recensioni
racconta della crescita di questa ragazza che perde i genitori e viene affidata alla zia.
poi la zia, morirà e la ragazza verrà portata in un orfanatrofio.
sarà lì che scoprirà il valore dell' amicizia, dell' amore, dell' odio e della sofferenza.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo | Contesto: Scolastico
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Passarono mesi prima di avere notizie sulla salute di Martina ma un giorno, lo ricordo ancora come fosse ieri, ricevetti una lettera dal mio vecchio orfanatrofio che diceva: << Cara Amelia, volevamo comunicarti che la tua compagna di stanza, Martina, è sopravvissuta nonostante il brutto colpo allo stomaco. L’unico problema è che dopo lo sparo, è caduta a terra e ha pestato la testa e ora ha perso gran parte della memoria. Speriamo che la recuperi in fretta, se vuoi ti diamo il permesso di venirla a trovare qui, nella clinica dov’ è ricoverata. A presto e facci avere tue notizie >>. Dopo aver letto quel messaggio, ho avuto un attacco di panico, sono scoppiata a piangere perché non riuscivo a credere che la mia migliore amica fosse sopravvissuta. Quando l’ hanno colpita, ricordo di aver sentito il dolore che provava lei, dentro di me, è stata un’ esperienza che rimarrà indelebile dentro di me. Poi, mi sono messa a pensare a come sarebbe stato il nostro incontro. Lei aveva perso la memoria ma aveva dimenticato anche il nostro legame e aveva dimenticato anche me? Ero molto emozionata all’ idea di rivederla così mi sono vestita, ho chiesto il permesso di uscire, ho comprato un biglietto per l’ autobus e mi sono diretta all’ ospedale. All’ ingresso c’era una giovane donna con un camice bianco che mi ha posto alcune domande per essere sicura della mia identità. Mi hanno fatto entrare in una stanza tutta bianca e con poche poltrone e mi hanno fatto attendere. Dopo pochi minuti la porta si è aperta ed è entrata la ragazza che ormai conoscevo da tempo. I suoi capelli biondi e quegli splendidi occhi verdi, rimarranno sempre impressi nel mio cuore. Si è seduta e io senza rendermene conto, l’ avevo già abbracciata e avevo cominciato a piangere. Lei, con la sua voce dolce mi ha detto: << Ciao Amelia >>. Non ci potevo credere, si ricordava davvero di me? Oppure ricordava solo il mio nome? Ero molto incerta ma piena di speranza così mi sono fatta avanti e le ho mostrato alcune nostre foto e il nostro braccialetto. Lei, ha spostato la manica del camice blu e sul polso, era ancora agganciato il ricordo della nostra grande amicizia. In quel momento, ho provato un sacco di emozioni, dalla felicità di quel momento alla tristezza di non poterla rivedere. Lei, nei miei occhi ha notato la mia infelicità e mi ha sussurrato all’ orecchio: << Amelia, non ti dimenticherò mai, tu sei la mia migliore amica e anche se non ci vedremo per un po’, sappi che tu sarai sempre nel mio cuore >>. Proprio in quel momento è arrivata l’infermiera e mi ha detto che dovevo lasciare la clinica perché si stava facendo tardi. Io non volevo andarmene e così mi hanno dovuto portare fuori con la forza. Ricordo di aver sentito la voce di Martina che diceva: << a presto >> e poi ho sentito un lieve pianto. Allora anche lei ci stava male come stavo io. Uscita dall’ ospedale, sono tornata all’ orfanatrofio e mi sono ripromessa che sarei andata a trovarla ogni fine settimana ma me lo avrebbero permesso?
   
 
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