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Autore: shanir7511    24/11/2013    2 recensioni
Mur di Aries.. Aldebaran di Taurus.. Saga di Gemini.. Death Mask di Cancer.. Aiolia di Leo.. Shaka di Virgo.. Dohko di Libra.. Milo di Scorpio.. Aiolos di Sagitter.. Shura di Capricorn.. Camus di Acquarius.. Aphrodite di Pisces..
Tutti conosciamo i dodici santi dorati come invincibili paladini, combattenti senza paura votati ad unico scopo: proteggere la dea Atena.
Questa però è solo una parte della storia.. Solo parte di quello che serve per diventare un vero cavaliere.. Solo parte di ciò che realmente significa essere un eroe..
Ecco come tutto è cominciato..tra scontri, intrighi, insicurezze, passioni incontrollabili e nuovi sentimenti.. Scopriamo come i nostri giovani campioni furono consacrati nella leggenda: Si dia inizio al Torneo d'Oro.
Dal capitolo 2:
"Ci sono dei momenti nella vita di una persona in cui avvengono svolte epocali, degli eventi portati a sconvolgere il destino di un individuo; quella sera l'esistenza di Mur da sempre caratterizzata da un'inalienabile ricerca di movimento subì un arresto: quando i suoi occhi si posarono sulla leggiadra figura seduta vicino al vecchio indiano la sua mente si azzerò completamente: "Tianshì..un angelo"
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Aries Mu, Aries Shion, Scorpion Milo, Un po' tutti, Virgo Shaka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao!!

Rieccomi con un nuovo capitolo!! Vi avverto che questo come il prossima sarà un capitolo di transizione in cui darò ampio spazio soprattutto alla presentazione dei personaggi( spero di aver reso bene le diverse sfumature dei caratteri) e delle premesse per inquadrare meglio il contesto e la situazione.. Spero comunque di non annoiarvi...

Buona Lettura!

Si respirava un'aria frizzante e carica al Grande Tempio...                                                                                                 

Era quasi mezzodì ed i diversi campi di allenamento ancora brulicavano di  ragazzi…C’era chi approfittava di quest'ultima occasione per perfezionare  un colpo micidiale,  chi  sospirava ininterrottamente dopo estenuanti ore di allenamento e chi correva, saltava, dimenandosi tra sudore, lividi e piccole ferite..     

Tutti parevano impegnati in qualcosa  di importante…                                                                                                         

Tutti tranne uno: un giovane alto e slanciato, ma che non poteva certo essere definito gracile per via delle spalle piuttosto ampie nascoste da una larga tunica color zafferano.
Ciò che colpiva maggiormente l'osservatore però non era tanto la fine eleganza delle sue membra o la ricercata grazia del suo profilo, ma l'aura vivace, sveglia ed un po'autoritaria che irradiava tutt'intorno a sé. Questa luce traspariva prima di tutto dagli occhi, due meravigliosi smeraldi cangianti, andando poi ad illuminare anche la bocca, sottile e ben disegnata, che portava aperta in uno splendido sorriso.
Aveva un che di effervescente e sbarazzino, dovuto forse alla lunga chioma di un biondo paglierino molto acceso, quasi brillante, che scompostamente lottava per liberarsi dal nostro cremisi che ne imprigionava le ispide punte.

Procedeva sicuro di sé, guardandosi attorno, non con fare circospetto, ma piuttosto con l'espressione di chi soppesa e studia, perdendosi completamente in tutto ciò che lo circondava. 
“Chissà cosa direbbe il maestro se mi vedesse in questo momento?!”  pensava intanto tra  sé e sé mentre, assorto ,osservava  i coetanei,  impegnati  nell'esecuzione di complicati esercizi acrobatici o nell'elaborazione di qualche bizzarra tattica di combattimento.
Sorrise: conosceva già la risposta:  “ Ah Mur, come al solito ti trovo impegnato in qualcosa di molto importante” iniziava sempre con fare polemico,  “ Cosa devo fare con te?! La finirai mai con questi tuoi viaggi ad occhi aperti?!”  soleva aggiungere poi ironico senza riuscire veramente a riprendere il giovane allievo.

Dopo aver errato senza una meta precisa per alcuni minuti giunse infine  in prossimità di una piccola arena un po' isolata dal resto; 

“ Sembra tranquillo e appartato,  nessuno verrà a disturbarmi proprio qui”  pensava allegramente accomodandosi su di un masso, mentre da una tasca del suo colorato indumento recuperava un piccolo blocco da disegno ed un carboncino.            

Stava appena abbozzando il profilo di una Galerida Cristata che si era posata proprio di fronte a lui quando udì alcune voci provenire dal lato opposto della piccola arena: “Fatti sotto!”
Alzò il viso ed il suo sguardo fu immediatamente catturato dalla sinuosa figura di un giovane:  più che altro erano i suoi movimenti ad attrarlo, così flessuosi ma allo stesso tempo precisi e veloci come fossero frecce scagliate dalla dea Artemide in persona.

Non perse tempo: era stato costretto "all'isolamento forzato" da quando era arrivato al grande tempio: da una parte i  massacranti allenamenti con il maestro che avevano occupato gran parte delle sue giornate e dall'altra il caos causato durante l'ultima Grande Guerra che aveva mutato questo sacro luogo in un enorme cantiere. 

Ecco spiegato perché in quel momento non vi erano altri ragazzi della sua età: la maggior parte era stata evacuata e tra i pochi cavalieri sopravvissuti solo il suo maestro aveva accettato di accogliere un nuovo apprendista.

Ultimamente però, soprattutto grazie al Torneo d’Oro il tempio era nuovamente rifiorito ed ora pullulava di giovani pronti a tutto pur di conquistare una delle tante agognate armature d’oro. 

" Saluti a voi amici" esordì il giovane tibetano mentre raggiungeva con fare amichevole i due coetanei.

" Buongiorno anche a te" rispose il ragazzo dalle agili movenze,  "Sono Milo di Plaka,  insuperabile guerriero e futuro cavaliere di  Scorpio.. Questo ragazzone qui invece è.." continuò volgendo lo sguardo verso il robusto compagno che nel frattempo si era avvicinato..

" Aldebaran, nato a Portaleza, Brasile ed anche io intendo sottopormi al giudizio divino per tentare la conquista della sacra armatura di Taurus..Mentre tu sei?" chiese il massiccio individuo in un greco piuttosto forzato ed una cortesia che cozzava  con la mole titanica che si ritrovava.

" Mur...membro della tribù che dimora presso l'altopiano dello Jamir, nel Tibet e gareggier.."

" Tibet?!" lo interruppe bruscamente l'aspirante cavaliere di Scorpio " Ma come puoi conoscere così bene il Greco..lo parli come fossi uno del posto.."

" Bhè veramente io.." tentò di continuare Mur

" No no, avrei dovuto immaginarlo...si insomma quei due cosi che hai sulla fronte.." 

" Intendi le mie sopracciglia?! "

" Sisi proprio quelle,  per non parlare poi dei tuoi occhi che hanno un taglio tutto particolare.. Già, troppo elegante ed allungato per i.."

" Silêncio Milo!!" lo zittì il brasiliano che irritato dalla continua parlantina del greco era tornato ad esprimersi nella sua lingua madre " Deixá-lo falar* !! 

Quando il giovane Milo per tutta risposta proruppe in una sonora risata Mur non potè esimersi dal notare quanto strano quel quadretto dovesse sembrare ad un eventuale osservatore: un soggetto era alto, con la possanza e la corporatura realmente degna di un toro, scuro per carnagione e nella folta chioma.  Da sotto tutti quei muscoli però si manifestava quasi timidamente un'indole pacata e tranquilla che affiorava in ogni  suo gesto, fin troppo delicato per delle membra così sproporzionatamente imponenti.

 L'altro invece era diverso, non tanto nel fisico, solo più tonico ed allungato, ma nella personalità:  tutto il suo essere infatti, dai fieri occhi di un turchese iridescente, ai selvaggi riccioli dorati,  fino ai  muscoli abbronzati che quasi sfacciatamente si mostravano agli occhi dell'osservatore pareva bruciare.. Ogni cosa in quel corpo sembrava animata da un'irruenza implacabile, una fiamma che divampa incontrollata..
Un fuoco ecco cos'era.. No non era questa la parola che il tibetano cercava...  Un sole!
Sì proprio un sole che sorgeva ogni volta che un sorriso compariva sul viso di quel buffo ragazzo greco che con la sua luce contagiava gli animi di chiunque gli stesse attorno "obbligandolo" a sorridere a propria volta. 

" Sono l'allievo del "vecchio" cavaliere di Aries ed ora nuovo Gran Sacerdote del tempio di Atena, e ormai vivo in Grecia da diverso tempo.. Io.."

" Tu sei il famoso discepolo dell'onorevole Shion!? " esclamarono all'unisono greco e brasiliano che non riuscì per una volta a mantenere la solita rigidità   

" Il favorito per la carica di nuovo guerriero d'oro di Ariete?! Il mitico armaiolo che all'età di appena 9 anni era già  in grado di convertire un semplice pezzo di metallo in gambale, bracciale o elmo di squisita fattura?!" aggiunse Milo strabuzzando gli occhi

"Sì.." rispose semplicemente Mur che non riusciva a capire l'ammirazione che leggeva sui loro volti e nei loro sguardi per quella che lui considerava una semplice passione più che una vera e propria abilità;
" Esteta" così lo aveva definito il maestro Shion dopo averlo scoperto mentre rimirava estasiato l'impetuoso fluire delle acque di una cascata o ascoltava rapito il frusciare delicato delle foglie. Lui però non aveva compreso;  aveva riflettuto a lungo e si era infine accorto di quanto la bellezza esercitasse su di lui un fascino irresistibile, indipendentemente dal soggetto o dalla forma o con cui si presentasse.
Era soprattutto quell'incanto sublime generato dal movimento ad attrarlo irrimediabilmente ogni volta: poteva essere veloce al pari dello sbatter d'ali di un colibrì o dolce e cadenzato come una madre che culla il suo bambino.. Questi gesti lo rendevano vittima di un incantesimo, quasi incatenato, mentre ammira l'anima stessa del soggetto che si manifestava di fronte ai suoi occhi..

"Ma come catturarne la vera essenza?!" aveva iniziato a chiedersi turbato. Shion era dunque intervenuto nuovamente in suo aiuto insegnandogli l'arte della Manipolazione della Materia: gesso, marmo, ferro, bronzo e gemme preziose, niente aveva più segreti per lui!                                                                                                        
In poco tempo divenne impossibile fermarlo: creava incredibili opere, ciascuna diversa dalla precedente, utilizzando qualsiasi materiale gli capitasse a tiro per poi lavarlo incessantemente anche per diversi giorni.                                                                                                                                                

Bassorilievi zoomorfi, statue di bellissime fanciulle, spade scudi ed armature.. aveva un tocco unico ed inconfondibile per ogni cosa: non era tanto l'accuratezza dei dettagli  a colpire l'osservatore, quanto il senso di movimento trasmettevano  fondendo realismo ed ispirazione ideale con pose dalla flessuosità quasi ultraterrema. 
Era stata proprio questa  sua capacità che gli aveva permesso in breve tempo di guadagnarsi la fama di prodigio, di genio anche tra gli armaioli e gli artisti di tutto il mondo: non vi era infatti guerriero che non desiderasse una corazza realizzata dalle sue abili mani che con maestria sapevano far combaciare perfettamente qualunque armatura con il suo futuro possessore.  Gli bastava osservare il guerriero una volta soltanto perchè i pezzi da lui realizzati fossero in grado di assecondare ogni possibile movenza, senza intralciare o ostacolare, come fossero un tutt'uno con il corpo a cui erano stati destinati. 

Mur abbassò lo sguardo spazientito... Era stanco che quei due lo fissassero con una tale insistenza..                                  

Ora che ci pensava ad attrarlo non era stato solo il desiderio di stringere nuove amicizie,  sfuggendo così alla monotonia che, fin da subito,  aveva caratterizzato la sua permanenza presso il Grande tempio.. No, erano stati soprattutto i gesti di quegli strani soggetti ad averlo affascinato:  inizialmente aveva fantasticato sulla tecnica da usare per riprodurre l'eleganza delle curve e degli archi che le mosse del biondino avevano tracciato e solamente in  secondo un momento aveva però  notato che anche le tecniche del moro risultavano dotate di un certo fascino; parevano infatti pervase da un una forza istintiva, primordiale ma ben calibrati allo stesso tempo:  un perfetto quanto paradossale connubio tra  la potenza nerboruta del suo corpo e la razionale pacatezza che si celava nelle profondità del suo animo.

" Perchè non continuate a combattere?! In fondo avete interrotto il vostro allenamento a causa mia " propose il tibetano, mentre una  nuova idea solleticava la sua immaginazione 

" Sicuro di non voler partecipare?" chiese ll greco " I muscoli di Aldebaran fanno anche la loro bella figura, peccato che non si possa dire lo stesso per ciò che si trova sotto l'elmo... In quanto a me prometto di non farti troppo male"  disse il greco schivando agilmente un violento coppino proveniente dal brasiliano

" No..Fate come se io non ci fossi.." ripetè Mur sedendosi comodamente su di un attrezzo ai bordi della piccola arena Scorpio e Taurus si fissarono perplessi per qualche secondo, poi scrollarono le spalle e ripresero il loro piccolo duello; i due erano così concentrati su quel loro scontro che non si accorsero nemmeno del blocco da disegno del  piccolo carboncino con il quale che il tibetano iniziò a disegnare piccoli tratti qua e la abbozzando prima semplici schizzi di gambe e braccia proseguendo poi con figure più complesse.

Corpi in torsione, espressioni accigliate... Pian piano andavano delineandosi le fattezze massicie del brasiliano e quelle più toniche del greco

"Ehi ma che fai!?" disse a un certo punto il toro accorgendosi solo in quel momento della strana occupazione di Mur

"Fate come se non ci fossi.." ripete quello alzando appena lo sguardo

" Non ci fare caso Aldebaran.. Forse tu non sarai abituato a questo tipo di attenzioni ma per quelli come me, baciati dalle delicate labbra della dea Afrodite, essere fonte d’ispirazione per artisti famosi è diventata ormai una consuetudine " commentò il greco ghignando, sfuggendo appena in tempo da un gancio ben assestato del brasiliano che non troppo accidentalmente aveva usato un po' più convinzione del dovuto... 

" Hey per poco non mi colpivi  seriamente "

" Non era mia intenzione, giovane Adone.. Ma forse se tu prestassi un po' più di attenzione a quello che fai.. Mai vorrei  che accadesse qualcosa al tuo bel faccino.." disse il toro sornione, " Avrai tutto il tempo di rimirarlo dopo la cerimonia"

" La cerimonia?!? " era stato Mur a parlare alzando all'improvviso gli occhi dal foglio come se si fosse svegliato da un sogno

" Non preoccuparti.. tutti gli aspiranti dovranno riunirsi presso l’Arena di Eracle quando il sole sarà perpend..."  non fece neanche in tempo a finire la frase che osservando il cielo si accorse come il grande astro indicasse già mezzogiorno                         

" Ragazzi non vorrei mettervi fretta ma..."

"  Siamo in ritardò! " urlo Aldebaran cereo 

Trovarono la struttura in questione già stracolma di gente,  ma fortunatamente la sacra cerimonia non aveva ancora avuto inizio e del Gran Sacerdote non vi era alcuna traccia; Mur fissava le balconate circostanti in cerca del maestro Shion ma rimase frastornato nel trovarsi faccia a faccia con una tale moltitudine di visi acclamanti..
Urla, grida, incitamenti… Gli applausi stavano quasi per inghiottirlo quando una voce lo riscosse improvvisamente dai suoi pensieri:

" Hey ragazzino cosa ci fai li in mezzo... Mettiti in fila con gli altri! Qual è la tua costellazione di appartenenza? "

" Ariete "

" Per di qua allora,  seguimi "

 L'attendente che gli si era rivolto lo strattonò per un braccio e lo condusse in mezzo ad un gruppo di ragazzi: saranno stati una decina, tutti pressapoco della sua età ed alcuni, come testimoniavano le caratteristiche soppracciglia persino originari dello jamir..

"I miei rivali" pensò allora mentre sondava i loro volti con i suoi enormi occhi verdi.. Era una che faceva spesso quella, l’osservare chiunque gli stesse attorno… Riusciva a percepire delle vibrazioni, quasi fossero le loro stesse emozioni a parlargli...

Non era come leggere il pensiero ovviamente... Non ancora almeno.. Questa come molte altre caratteristiche erano tratti comuni nei membri della sua tribù; anche il maestro Shion ne era un esempio, riuscendo era persino a teletrasportarsi da un luogo all'altro, spostare oggetti semplicemente concentrandosi su di essi e si addirittura saggiare le menti delle sue malcapitate vittime... Mur, per ora, non era ancora in grado di competere ma in compenso vantava già un'empatia che se opportunamente allenata non avrebbe avuto niente da invidiare alle capacità del suo maestro..

Un corno risuonò allora nell'arena e il silenzio calò repentino...  

Era giunto il momento..

Il Sommo Sacerdote era arrivato..                                         

***                          

Shion era altero e maestoso nel suo lungo chitone bianco, sormontato da un ampio himation* zaffireo ed i suoi grandi occhi ametista vagavano solenni tra il pubblico ammutolito ed i candidati paralizzati..

Stava in una spaziosa balconata, incorniciata da un lungo drappo di velluto porpora impreziosito da nappine e frange intrecciate, affiancato da Apate e Moros, gli alti consiglieri e da una poltrona damascata rosso sangue, lasciata però vuota..

" Siamo qui riuniti per dare ufficialmente inizio al torneo.." la sua voce risuonò alta e mesta  

"Non posso più tirarmi indietro" pensava preoccupato..

Avrebbe voluto scappare, 
Abbandonare ogni responsabilità..
Tornare ad essere semplicemente Shion..

" Non mi dilungherò troppo nell'illustravi le modalità con cui agiremo perchè presumo vi siano già state largamente descritte dai vostri mentori.  Sicuramente sapete già sarete suddivisi in gruppi determinati dal titolo e dall'armatura che intendete ottenere. Ogni giorno si terranno i diversi scontri in cui competeranno singolarmente due contendenti alla volta;  se sarete sconfitti"  il suo sguardo era perentorio, gelido " Verrete immediatamente esclusi senza alcuna possibilità di ritentare! ".  

Voleva essere chiaro… 
Voleva che capissero che cosa significava..  
E sì una parte di lui voleva addirittura che rinunciassero..prima.. 
Prima che fosse troppo tardi..

"Non vi voglio allarmare ma il compito che sarete chiamati ad assolvere non sarà facile, nè tantomeno un gioco.. A quelli di voi che hanno pensato che queste armature siano un mezzo per ottenere più agevolmente gloria e potere io dico vi sbagliate: sotto quello smalto e quella lucentezza che tanto vi attira si nasconde l'inferno..
Quando vi troverete ad affrontarlo esso vi sommergerà, imprigionandovi nell'oscurità più totale.. Starà solo a voi trovare la forza per non essere travolti, per non essere schiacciati dal suo peso, opprimente tanto quanto quell'oro, utilizzato millenni e millenni fa per forgiare queste sacre vestigia.. Ma non disperate! "  

No, non poteva e non voleva arrendersi.. 

Lo doveva ad Albafica, che si era immolato per lui e per gli abitanti di Rodorio e a tutti gli altri santi dorati..  
Era il Gran Sacerdote ora e come tale avrebbe lottato..                                                                                                                
Doveva apparire forte per tutti quelli che contavano su di lui e soprattutto per questi giovani eroi..                                          

Guardò la poltrona vuota al suo fianco:  " Ancora una volta te la sei svignata Dohko.. Ancora una volta mi hai lasciato solo a gestire tutto questo da solo!"  sorrise rassegnato

" Non tutto è perduto.. Darete sangue, sudore, ogni vostro respiro e non avrete fama o ricchezze in cambio.. Convengo con voi, non è una scelta conveniente e non sarà un'equo scambio, ma questo è quello a cui è destinato un cavaliere... Sacrificio, questa è la parola chiave e chi di voi non si sente pronto a un atto di rinuncia così totale abbandoni ora questo sacro suolo.. Non sarà giudicato!   Per chi rimane invece è arrivato il momento di combattere e di far risplendere il proprio cosmo fino alla massima potenza! "

Nessuno si mosse tra il pubblico ed osò fiatare mentre il rombo prodotto dalla voce di Shion iniziava a scemare.. 

" Tutti quelli di voi che hanno deciso di proseguire questo arduo cammino si alzino e rispondano quando verranno chiamati.." 

" Amon di Alessandria "  

" Alì di Kabul "

" Aldebaran di Portaleza " 

" Lotterò! "  lo sguardo del brasiliano non vacillò nemmeno per un secondo, stabile e fermo come i muscoli delle sue poderose braccia, che portate così incrociate al petto ne accentuavano ulteriormente la mole taurina 

" Aphrodite di Stoccolma " 

"Sono qui" una timbro femmineo, dolce e musicale.. Mur si voltò ma non riuscì a vedere il volto di quel faticava ad identificare come un ragazzo..                                                                                                               

Lo voce proseguiva con ritmo cadenzato, snocciolando un nome dopo l’altro seguendo una lista che pareva infinita… 

" Milo di Plaka "  

" Certo!! " la voce allegra del greco risuonò per tutta l’arena  rilucendo dello stesso vivido furore che  illuminava i suoi occhi espressivi 

" Mur dello Jamir "

Gli occhi di Shion indugiarono in quelli speranza dell'allievo ma specchiandovici non videro alcuna incertezza che ne increspava la superficie.. Sorrise orgoglioso dimenticando per un secondo la preoccupazione che gravava sul suo cuore.. 

" Eccomi! "... Mur non si sarebbe tirato indietro

La cerimonia era continuata per ore, sotto il sole cocente mentre Apate e Moros registravano i nominativi e suddividevano i diversi candidati,  pianificando l'ordine degli scontri che si sarebbero tenuti nei giorni a seguire.

Solo quando il cielo aveva ormai cominciato a tigersi di un corposo rosso vermiglio tutti i cndidati furono finalmente congedati; avrebbero avuto giusto qualche ora di tempo per riprendersi dai danni causati dall'afa e dal'arsura e prepararsi per la splendida celebrazione che si sarebbe tenuta quella stessa sera presso la tredicesima casa: il Simposio degli Eroi

* " Lascialo parlare " ho fatto un traduzione letterale in brasiliano... Fatemi sapere in caso dovesse essere errata

* L'himation era un capo di abbigliamento dell'antica Grecia che veniva indossato sul chitone svolgendo il ruolo di un cappotto

  
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