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Autore: Dridri96    27/11/2013    1 recensioni
"Domani mi proporrò volontaria e non farò niente per evitare tutto questo. Non farò niente per oppormi. È così. È sempre stato così.
Sono sempre stata costretta ad essere feroce. "
Tiger è una ragazza del distretto 1, una favorita. Il suo unico scopo è partecipare agli Hunger Games, questo è il suo destino da quando è nata.
E' la più spietata, la migliore in combattimento, sempre assetata di sangue. Tutto a causa della bestia che è dentro di lei.
Riuscirà a domarla?
Che gli Hunger Games abbiano inizio.
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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CAPITOLO 10
 
 








Mentre alle nostre spalle risuona l’inno, noi entriamo nel Centro di Addestramento.
I nostri staff ci raggiungono prontamente, mentre noi scendiamo dal carro e ci separiamo senza rivolgerci una parola.
    ̶  Sei stata più spietata di quanto pensassi. Hai messo paura a un bel po’ di gente là fuori, complimenti  ̶  ghigna Falala avvicinandosi a me e ammirando ancora una volta la sua opera d’arte. Scommetto che i presentatori avranno fatto notare a tutti i telespettatori il ritorno della stilista più brava al mondo. Dopotutto, nonostante sia insopportabile, merita tutto questo successo: nel suo lavoro è davvero imbattibile.
    ̶  Da dove arrivava tutto quell’odio, eh? Pensavo voi foste amici  ̶  sibila Rabah, squadrandomi da capo a piedi con uno sguardo quasi maniaco. Viscido.
    ̶  Lo pensavo anche io  ̶  risponde Trevor. Il suo tono di voce era fermo e severo. Non mi guarda nemmeno.
Ecco la sensazione che torna a farsi sentire, stavolta forte e chiara, senza essere soffocata dall’adrenalina. Non sarebbe dovuta andare così. Presto uno di noi due sarà morto e non avremo più l’occasione di parlare, di chiarire, di dirci ciò che pensiamo o proviamo. Stiamo sprecando il nostro tempo, e per cosa? Per degli stupidi litigi causati dall’ansia. Come se non bastasse, gli Hunger Games ci stanno pure separando. Non posso lasciare che questo accada.
Lo vedo voltarci le spalle per andarsene. Non riesco a raggiungerlo in tempo, perché qualcuno mi ferma trattenendomi per il polso. Mi volto e i tributi del distretto 2 sono venuti a presentarsi.
    ̶  Gran bel vestito  ̶  esordisce la ragazza, tastando il tessuto della mia gonna.
    ̶  Grazie  ̶  rispondo forzata, senza essere davvero grata del complimento.
    ̶  Non essere maleducata, presentiamoci. Io sono Luke e lei è Achall  ̶ . Stringo le mani ad entrambi, ma non posso fare a meno di provare un certo disgusto nei loro confronti. Li conosco quelli come loro. Si sono proposti volontari, ma non sono come me e Trevor, noi siamo l’eccezione. Loro sono come tutti i favoriti, pronti ad uccidere.
    ̶  Bene, ora, se non vi dispiace, ho altro da fare  ̶  dico cercando di allontanarmi da loro, quando noto Wade in lontananza che solleva i pollici entusiasta. Probabilmente è stato lui ad accordarsi sulla nostra alleanza e a spingere i due tributi a presentarsi ed essere gentili con me.
    ̶  Ci vediamo domani, Tiger  ̶  esclamano i due tributi mentre mi allontano. Wade, intanto, mi fissa esterrefatto. Sicuramente dopo mi aspetterà una bella tirata d’orecchie, soprattutto dopo quello che sto per fare.
Infatti, sotto lo sguardo sconvolto di tutti, mi avvicino ai tributi dei distretti 11 e 12.

    ̶  Piacere, sono Tiger  ̶  mi presento con un sorriso amichevole, stringendo la mano a quei ragazzini terrorizzati.
Nessuno di loro mi risponde. Sono senza parole, e ovviamente non sanno se fidarsi o meno di me.
    ̶  Avete dei bellissimi vestiti  ̶  aggiungo un po’ a disagio. Mi avvicino alla bambina del Distretto 10 e le tocco il vestito. Sembra essere fatto di carne vera.
    ̶  Ci vuole coraggio per indossare una cosa del genere  ̶  commento, senza cattiveria, facendo l’occhiolino alla bambina, che ricambia leggermente sollevata.
    ̶  Piacere, mi chiamo Aya  ̶  dice stringendomi la mano. I suoi occhi neri splendono di una luce del tutto diversa ora. Guardandoli sento una fitta al cuore: assomigliano molto a quelli di Trevor. Sento il bisogno di raggiungerlo e sistemare le cose, ma ho intenzione di dimostrare a tutti qua dentro che non sono quella che vedranno davanti alle telecamere.
    ̶  Hai dei bellissimi occhi, Aya  ̶  sussurro senza riuscire a trattenermi. Lei sorride, arrossendo leggermente.
Dopo di lei, anche gli altri prendono coraggio: così faccio conoscenza anche col ragazzino del 10, Gary, i tributi dell’ 11, Hannah e Jake, e del 12, Derek e Lexy. Sono tutti giovanissimi. Il più grande è Derek, che ha sedici anni, anche se ne dimostra al massimo quattordici.
All’inizio tutti erano intimoriti da me, conoscendomi come la ragazza tigre spietata, ma dopo aver chiacchierato un po’ si sono lasciati andare. Sono tutti così puri, buoni, innocenti... Al pensiero che moriranno tutti sento il cuore spezzarsi dolorosamente. Nessuno di loro merita tutto questo.
Wade mi raggiunge e mi tira via con la forza, mentre saluto i tributi. La ragazza del 7, intanto, osserva tutta la scena nascosta dietro al suo staff, facendo finta di non essere interessata. Anche se di sfuggita, le rivolgo un sorriso, che lei non ricambia. Nemmeno io l’avrei fatto se fossi stata in lei. È davvero come guardarsi allo specchio.

    ̶  Si può sapere cosa ti prende?  ̶  domanda minacciosamente a una spanna dal mio viso. Non avevo mai visto le sue cicatrici da così vicino: sono davvero profonde e dall’aspetto devono avergli fatto parecchio male.
    ̶  Faccio amicizia  ̶  rispondo con tono innocente. So perfettamente che se non fossimo circondati da tutta questa gente, mi avrebbe già sbattuta a terra e picchiata. È strano: sto per essere mandata in un’arena con altri 23 ragazzi da cui solamente uno tornerà indietro e non mi sono mai sentita così sicura e immortale.
    ̶  Lo sai cosa devi fare, devi allearti con i favoriti. Ricordi? Ne discutiamo sempre, da quando hai iniziato gli allenamenti. Mentre tutti gli altri mentori stanno suggerendo le strategie ai loro tributi in questi pochi giorni a loro disposizione, voi siete avvantaggiati e sapete già cosa fare da quando siete nati e tu butti tutto via per “fare amicizia” con dei ragazzini che non sopravivranno oltre il primo minuto?  ̶  urla fuori di sé, allontanandosi per non essere sentito da tutti.
Purtroppo, però, alle sue spalle, tutti lo fissano spaventati. Vedo i ragazzini con cui avevo appena parlato sbiancare dal terrore.
    ̶  Questi sono i miei Hunger Games, decido io cosa fare  ̶  sibilo, per poi dargli le spalle e lasciarlo solo, davanti a tutti, mettendolo in imbarazzo.

Non appena svolto l’angolo e rimango al buio, una mano mi afferra la spalla. Nella paura agisco senza pensare: afferro il polso della persona e la scaravento a terra di fronte a me, facendolo cadere di pancia. Poi gli salgo sulla schiena e lo immobilizzo in un batter d’occhio.
    ̶  Sei davvero forte   ̶ . Riconosco immediatamente la voce: è Luke. Cerco di calmarmi e far rallentare il battito del mio cuore, mentre mi alzo per lasciarlo andare.
    ̶  Se volevi prenderti gioco di me, hai sbagliato persona  ̶  rispondo, cercando di mantenere le distanze, ma lui si avvicina pericolosamente e mi blocca contro il muro.
    ̶  Io non voglio giocare. Io voglio averti come alleata  ̶  spiega con voce suadente, ma con me ha l’effetto contrario. Mi disgusta.
    ̶  Mi dispiace, ma non voglio avere un alleato arrogante e stupido come te  ̶  rispondo, sgusciando dalla sua presa.
    ̶  È un vero peccato. Sai, pensavo che tu e Trevor lavoraste in coppia  ̶ . Sentendo il suo nome mi volto e mi avvicino di nuovo.
    ̶  Che cosa c’entra lui?  ̶ .
    ̶  Lui è nostro alleato. È uno dei favoriti, non lo sapevi? E, beh, pensavo foste “amici”, quindi pensavo che anche tu saresti stata dei nostri  ̶ . Trevor è già un favorito. Non dovrei essere affatto sorpresa, dopotutto lui non si è mai opposto, nessuno sa che odia Capitol quanto me. La sua maschera lo protegge da sempre.
Eppure avevo sempre sperato che, una volta iniziati gli Hunger Games, sarebbe cambiato, si sarebbe mostrato per quello che realmente è. Ma avevo torto. O vincerà, o morirà senza aver mai mostrato il vero Trevor, quello che vale la pena conoscere.
    ̶  Ti sbagliavi  ̶  rispondo semplicemente, per poi fuggire prima che inizi a farmi altre domande.

Non appena cerco di allontanarmi, Wade e Adele mi raggiungono e si mettono al mio fianco.
    ̶  Sai, c’eravamo quasi cascati  ̶  ammette lui ridendo di cuore, circondandomi le spalle con un braccio. Adele, intanto, annuisce sorridente.
    ̶  Cascati?  ̶  domando incuriosita, sentendo i muscoli immobilizzarsi sotto il suo tocco. Non c’è niente da fare, il contatto con un assassino come lui mi fa rabbrividire.
    ̶  Sì certo! Ora è tutto chiaro però. Sei geniale, Tiger! Ecco perché ti abbiamo scelta. Geniale  ̶  continua con gli occhi illuminati di orgoglio. Lui è davvero fiero di me, non capisco il perché, ma è così. La sola idea mi spaventa a morte. Cos’ho fatto per meritarmi la sua ammirazione? Qualsiasi cosa sia, dev’essere stata orribile e spregevole, o almeno dal mio punto di vista.
    ̶  Ti faccio i miei complimenti, Tiger  ̶  cinguetta Adele, applaudendo in segno di approvazione.
    ̶  Si può sapere cos’ho fatto di tanto geniale?  ̶  domando quasi urlando, esasperata dal loro comportamento.
    ̶  Fingersi amica dei disagiati, rispondere male a Luke... non so come ho fatto a non pensarci prima! Tu vuoi convincere tutti di essere debole per poi sorprenderli nell’arena! Loro non sanno cosa sei in grado di fare  ̶  spiega finalmente Wade, mentre ci dirigiamo verso quella che sarà la nostra casa fino all’inizio dei giochi.
Una scarica elettrica di adrenalina scuote la mia spina dorsale. È l’occasione perfetta. Devo solamente sostenere questa loro tesi, in modo che siano felici di me, in modo da essere appoggiata da loro e protetta. Dopo averli fregati, una volta entrata nell’arena, mi rivelerò per quello che sono e resterò al fianco degli svantaggiati. Certo, in questo modo probabilmente non otterrò l’aiuto degli sponsor: una volta che Wade avrà capito che in realtà ero davvero dalla parte dei deboli e che l’ho preso in giro illudendolo che mi sarei alleata con gli altri favoriti, mi lascerà sola nell’arena, senza aiuti. Si concentrerà solamente su Trevor.  
Per ora, però, è meglio non esagerare e stare tranquilla: avere il mio mentore contro adesso renderebbe tutto ancora più difficile di quanto non lo sia già.
    ̶  Ah, sì quello. Ovviamente non potevo dirvelo davanti a tutti. Per favore, mantenete il segreto, o la mia strategia fallirà miseramente  ̶  li scongiuro dolcemente, e loro annuiscono. Fare un patto con loro, per quanto possa essere fatto con buone intenzioni, mi fa sentire davvero in colpa.
Chissà cosa dirà Trevor quando verrà a saperlo. Gli ho appena detto che lo odio quando si comporta da classico tributo del Distretto 1, che odio quando cerca di accontentare Wade e tutta Capitol. Ora mi sto comportando esattamente come lui. Certo, io lo sto facendo solamente per avere un’occasione in più per giocare gli Hunger Games secondo le mie regole e magari aiutare, per quanto possibile, i tributi senza speranza. Ma Trevor, furioso com’è ora, noterebbe solo la menzogna che sto costruendo e la maschera che indosso, proprio come lui.


Essendo del Distretto 1, il nostro alloggio si trova al primo piano. Wade e Adele mi seguono e mi scortano fino al nostro appartamento. A quanto pare vivranno con noi. Come se non dovesse bastare tutto il resto, dovrò fingere pure nei pochi momenti di relax che mi saranno concessi. Fantastico.
Adele mi indica gentilmente la mia camera, con la grazia che la caratterizza.
    ̶  Tra circa quindici minuti sarà pronta la cena. Hai tempo a sufficienza per cambiarti e farti una doccia, tesoro  ̶  spiega con un sorriso smagliante. È così solare che mi riesce quasi difficile odiarla. Quasi.
Mi dirigo verso la mia stanza, ma quando sto per entrare controllo che non ci sia nessuno nei paraggi a guardarmi ed entro nella camera di fronte.
Come immaginavo, è la stanza di Trevor. È appena uscito dalla doccia, ha un asciugamano avvolto attorno alla vita e i capelli ancora bagnati.
Non appena mi vede, sospira infastidito e si volta per non guardarmi.
    ̶  Che cosa vuoi?  ̶  domanda con tono freddo e distaccato. Deglutisco a vuoto prima di parlare. In effetti nemmeno io so cosa voglio fare.
È strano: lui è l’unico con cui mi sono sempre sentita a mio agio, e ora le mani mi sudano dal nervosismo.
Mi schiarisco la gola e cerco di essere me stessa.
    ̶  Io volevo solamente... scusa  ̶  sussurro sinceramente dispiaciuta. Finalmente si volta e mi guarda in viso. Riesco ancora a vedere la collera nei suoi occhi, ma noto anche una sfumatura di dispiacere e rimorso.
    ̶  Non importa  ̶  risponde, dandomi di nuovo le spalle e scegliendo accuratamente i vestiti da indossare. Va in bagno per cambiarsi e ricompare pochi istanti dopo.
    ̶  A te forse non importa. A me sì  ̶  ribatto, e non appena vedo la sua espressione mi pento delle mie parole.
    ̶  Credi davvero che non mi importi? Pensi che io sia tranquillo e felice ora? Be’, non è così! Io ci tengo a te, a noi. Tutta Panem ora pensa che ci odiamo e...  ̶  a questo punto non riesco a trattenermi.
    ̶  Ecco, è questo che intendo! Tu pensi solamente a loro, a quelli di Capitol! È questo che sei, sei la loro marionetta! Pensavo che gli Hunger Games ti avrebbero cambiato, ma a quanto pare mi sbagliavo  ̶  concludo amareggiata, dopo aver urlato tutto quello che volevo dirgli da quando avevo capito il suo doppiogioco.
    ̶  Lo faccio per sopravvivere, Tiger. Sai bene quanto questa maschera mi uccida ogni giorno di più e forse sì, sarebbe stato meno doloroso farmi uccidere durante un allenamento, ma dopotutto non è troppo tardi, un tributo potrebbe benissimo togliermi questo peso che mi logora da anni nell’arena. Se solo tu ti sforzassi di vedere quello che c’è oltre forse capiresti. Ma a quanto pare non sono abbastanza importante, a quanto pare non vale la pena sforzarsi tanto per me. Ora, per favore, vattene  ̶  risponde, indicandomi l’uscita con il braccio.

Non mi aveva mai parlato così. Era senza rabbia, senza violenza in corpo. Era semplicemente stanco e soprattutto deluso.
Non mi sono mai sentita così in colpa. Con il cuore a pezzi, esco silenziosamente, col forte rimpianto di essere entrata.
Entro nella mia stanza prima di essere vista da qualcuno, mi spoglio e  mi butto sotto la doccia. Mi appoggio alla parete, lasciando che l’acqua lavi via il mio dolore, la mia sofferenza e l’ansia continua che mi attanaglia.
Cosa voleva dire? Cosa c’è “oltre”? Cosa intendeva dire? Io lo conosco, so qual è il vero Trevor. Ma a quanto pare c’è un Trevor nascosto, una sua versione che mi ha celato per tutto questo tempo, sperando che io riuscissi a coglierla senza il suo aiuto. Non ci sono riuscita, e ora ho poco tempo per scoprirla. Se non dovessi riuscirci, morirei o sopravvivrei con questo insopportabile rimpianto.
Dopo tutto quello che ho combinato Trevor non si aprirà più con me. Ho buttato via tutti questi anni di amicizia, e perché? Solamente perché sta cercando di salvarsi la pelle, come fanno tutti. Non posso fargliene una colpa.
Mi sento un verme. Non sono tutti costretti a comportarsi come me, a ribellarsi. Probabilmente tutti i miei sforzi non serviranno a nulla comunque, mi sarò solamente rovinata la vita con le mie stesse mani. Che io sopravviva o muoia, non posso più riparare i danni e gli errori commessi.
Le mie lacrime si mischiano all’acqua che scorre sul mio viso. Non avevo mai pianto per Trevor.
È una delle sensazioni più brutte che abbia mai provato: il tempo scorre, non posso controllarlo. La morte si avvicina, non posso fare niente per fermarla. Sto sprecando gli ultimi istanti preziosi. Ho ferito l’unico ragazzo che mi abbia mai voluto veramente bene. L’unico ragazzo a cui io abbia mai voluto veramente bene. Forse, però, per lui ho sempre provato qualcosa di più. Probabilmente la cosa più orribile è che sto mentendo a me stessa.





 
Angolo Autrice: 

I'M BACK :D
*Si picchia da sola da parte vostra*
Ok, lo so, è da mesi che non pubblico. Credo che chiedervi scusa e implorare perdono non sia abbastanza, ma mi dispiace davvero moltissimo D: non volevo abbandonarvi così, sparire da un giorno all'altro nel nulla senza preavviso, ma ho avuto parecchi problemi con il computer (si era rotto) e quindi pubblicare per me era più o meno impossibile :/ MI DISPIACE.
A meno che non ci siano altri incovenienti simili prometto di non abbandonarvi più per così tanto tempo D: 

Bene, detto questo (SCUSATE ANCORA C: ) passiamo al capitolo :D 
Spero vi sia piaciuto, anche se forse non è granchè :/ ma vi assicuro che i prossimi saranno MOOOOLTO più avvincenti e interessanti ;) *si cuce la bocca o spoilera tutta la storia*

So che forse molti di voi si saranno dimenticati di questa ff, ma spero che sia rimasto ancora qualche lettore fedele che non mi vuole uccidere c: spero di leggere un sacco di recensioni (in cui mi insulterete nei peggio modi com'è giusto che sia). 
Mi siete mancati tutti quanti :3 
Detto questo, al prossimo capitolo! (è già pronto, quindi prometto che lo pubblicherò prima del 2055, I PROMISE). 
Un abbraccio a tutti :D

(Mi era mancato farneticare e parlare di cose inutili nel mio angolino personale :3)

 
DriDri
  
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