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Autore: AmyDuDy    15/12/2013    0 recensioni
Ciao, mi chiamo Alice e sono una ragazza di 15 anni con qualche problema di socializzazione, anzi si può dire che io sia propriamente asociale.
In questa storia, caro diario, ti racconterò di quello che per me è stato il primo vero amore.
PS: Tutti i personaggi e la storia sono puramente inventati dalla scrittrice e non si riferiscono a storie o persone reali; in tal caso si tratterebbe di pura coincidenza.
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Spezzoni di vita di una normale adolescente'
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24-25 luglio 2012 – la svolta
 
Il giorno seguente lo passai molto tranquillamente, conoscendo sempre meglio il mio gruppo. Scoprii inoltre che la camera di Sofia era sul mio stesso piano. Eravamo sempre più amiche, ma ancora non così tanto da iniziare con il solito gossip da ragazze.
Mi affezionai sempre di più anche a Simone, che si rivelò il ragazzo più dolce e più stupido del mondo: aveva 17 anni ma ne dimostrava 5.
 
Il giorno ancora dopo, il 25 luglio, fu il giorno della svolta. La giornata la passai sempre al solito modo, tra allenamenti e risate.
Quella sera era la “serata libertà contenuta”: i vari gruppi potevano uscire dall’albergo e girare un po’ la città per mangiare una pizza o una granita, rimanendo però sempre con i propri allenatori. Per l’uscita quindi il nostro allenatore ci aveva programmato un’abbuffata epocale: visto che non era la sua prima estate lì al camp per lui, conosceva abbastanza bene i dintorni dell’albergo e le migliori gelaterie e pasticcerie. Credo di non aver mai mangiato tanti dolci così buoni tutti in una volta: cassata, granita, cannoli, dolcetti tipici e chi più ne ha più ne metta. A fine serata eravamo piene come delle mongolfiere tutte quante noi femmine, mentre come al solito i maschi avevano ancora fame. Io mi chiedo dove caspita mettano tutto quel cibo! Erano tutti magrissimi e poi mangiavano dolci e schifezze come dei porci, e non mettevano su neanche un grammo di ciccia! Questo è una delle domande più frequenti tra noi ragazze che non avrà mai risposta…
Mentre andavamo dalla gelateria alla pasticceria, Mirko mi raccontò della cotta di Giorgio, suo compagno di stanza, per Sofia. Ero felice per loro e volevo aiutarli, perché non provavo ancora dei veri sentimenti per lui. Andai subito da Sofia a chiederle cosa ne pensasse di Giorgio. La sua risposta fu un “mmmh” molto dubbioso e null’altro. Dopo aver insistito un po’ e non aver ottenuto nulla se non un “non saprei”, ci riunimmo al resto del gruppo. La cosa bella è che io non so tenere mai la bocca chiusa: iniziai a dar fastidio a Giorgio con delle gomitate comprese di occhiatine e sorriso stupido quando Sofia era nei paraggi, fino quasi a farmi odiare. Ma lui si limitava a sorridere e a fare il finto tonto.
Così io e Mirko ci accordammo per un piano: eravamo in pasticceria, e fuori c’erano 3 panchine: essendo 12 dovevamo starci più o meno in 5 per panchina, in modo da lasciarne una sola per quei due. Non era un grande piano, ma sul momento fu la cosa migliore che ci venne in mente. Una volta fuori quindi, dirigemmo il traffico per le panchine, ma sull’ultimo posto vicino a Mirko che rimaneva delle due panchine piene in cui avrei dovuto sedermi io, mi distrassi e vi si sedette Sofia. Rimanemmo quindi io e Giorgio da soli, con Sofia e Mirko che ci guardavano e ridevano. Giurai a me stessa che, soprattutto il mio compare, me l’avrebbero pagata. Cogliendo l’attimo, iniziai a chiacchierare con Giorgio.
<< Allora, ti piace Sofia, eh?! >> dissi con i soliti sguardi da deficiente.
<< OOOOOH! CHE PALLE! >> fu la sua risposta. Tasto sbagliato, ma sentivo che era la via giusta.
<< Sìsì, certo >> dissi convinta.
Lui mi guardò male e continuò a mangiare il suo cannolo.
<< Te lo farò dire prima o poi >> continuai io imperterrita.
Lui in tutta risposta, finito il cannolo, come se mi conoscesse da una vita, mi pizzicò una gamba e rise.
<< Che hai da ridere? >> risposi io stupita da tutta quella confidenza.
<< Ciccia! >> disse continuato a punzecchiarmi con un dito una parte della coscia scoperta dai pantaloncini. Sì, non sono magrissima, ma neanche grassa. Io mi ritengo giusta, normale: non mi vergogno di come sono, e se non piaccio agli altri sono fatti loro.
<< Che problemi hai con la mia ciccetta? >> chiesi stizzita cacciandogli la mano come fosse una mosca.
<< Nessuno! È così tenera! >> disse divertito, passando a pizzicarmi i fianchi. Piccolo problema: soffro tantissimo il solletico e iniziai a ridere come una demente, ricevendo da parte sua uno sguardo sconcertato.
<< Smettila, è fastidioso! >> gli dissi, ma a quanto pareva si stava divertendo.
Durante tutto quel teatrino che continuò ancora per un quarto d’ora, Sofia e Mirko sull’altra panchina si divertivano a guardarci e ci facevano foto. Quando me ne accorsi iniziai a gridar loro dietro, ma continuarono a ridersela tranquillamente.
Sulla via del ritorno continuai a chiacchierare con Giorgio tornando ogni tanto all’argomento “Sofia” a cui puntualmente cercava una via di fuga secondaria.
Arrivati presto all’albergo, Mirko invitò me e Sofia in camera loro per chiacchierare ancora un po’. Le camere dei ragazzi erano 3 piani sotto rispetto alle nostre e nel corridoio solitamente c’era un allenatore che girava a controllare che non entrassero ragazze, come anche ai nostri piani per i ragazzi. Trovammo comunque il momento giusto e non venimmo beccate.
In camera c’era anche Simone, che non sopportava il suo compagno di stanza, così passava la maggior parte del tempo lì. Mentre chiacchieravamo stesi sui letti, a Mirko arrivo un messaggio anonimo in cui c’era una foto della sua ragazza che baciava un altro. Puoi immaginare, caro diario, quello che successe dopo: fiumi e fiumi di lacrime e Simone e Sofia che cercavano di non confortarlo e non fargli rompere nulla. Inizialmente anche io e Giorgio provammo a calmarlo, ma vista la nostra scarsa capacità nell’aiutare le persone, ci rifugiammo in balcone. Ci fu un silenzio prolungato, mentre in sottofondo sentivamo solo singhiozzi e imprecazioni. Poi ruppi il silenzio.
<< A parte il rompimento di palle, se ti piace davvero Sofia o hai bisogno di parlare con qualcuno non esitare a dirmelo >>. Ci avevo pensato un po’ prima di pronunciare quella frase: non ero sicura di come l’avrebbe presa, se mi avrebbe risposto male visto che ci conoscevamo da così poco, ma dopo quella sera mi sembrò la cosa migliore da dire.
In risposta lui mi sorrise. << Grazie, lo terrò a mente >>
Poi di nuovo silenzio. Mirko aveva smesso di piangere. In quel momento anche gli altri tre uscirono sul balcone. Nessuno dei due aveva il fegato di chiedere al poveretto come stasse.
<< Raga, come trovate Martina? >> disse poi Simone rompendo il lungo silenzio. Martina era una nostra compagna di gruppo molto simpatica e molto carina.
<< Perché? >> risposi subito io.
<< Stiamo messaggiando, e non posso negare che sia carina >>. In effetti quella sera avevo notato che lui era stato tutto il tempo con lei, ma avevo avuto altro a cui pensare e mi era sfuggito dalla mente.
<< Sì, in effetti è carina. Se ci sta, provaci >> fu la risposta di Sofia, mentre Giorgio fissava l‘amico e Mirko continuava a fumare una sigaretta dietro l‘altra.
<< Sì, è quella l’intenzione. Ma già da ora via messaggio? >> chiese Simo.
<< Perché no? Cosa vuoi aspettare, che finisca la vacanza? >>.
<< Sì, hai ragione. >>.
Dopo quella constatazione decidemmo di tornare nelle nostre camere. Salutammo i ragazzi con un abbraccio e ce ne andammo.
Una volta in camera, vi trovai Sara che guardava la tv. Da quanto mi disse erano tornati prima di noi. Ci raccontammo un po’ le rispettive serate e poi, quasi all’una, decidemmo di andare a dormire. Mentre mi stavo coricando, sentii il telefono vibrare. Lo avevo dimenticato acceso, ma nessuno avrebbe dovuto scrivermi a quell’ora. Lo presi e lessi: Giorgio camp. Non riuscii a trattenere un sorriso.
 
Hai ragione, mi piace Sofia. I suoi occhi verdi, i suoi capelli biondi… e quel culo! Sì, mi piace. Ma non voglio mettermi con nessuno mentre sono in vacanza perché lo reputo una presa in giro. Lo so che sono strano, ma la penso così xD
 
Sì, lo sapevo! Ero felice di avere ragione! Gli risposi subito:
 
Sì, lo sapevo! Brava me! *clap clap*
Comunque ho capito quello che dici, anche se sembri proprio cotto! Non dico di mettervi insieme, ma non vorresti neanche una botta e via?
 
Glielo mandai e non dovetti attendere molto per la risposta:
 
Mmmm, boh, forse… non lo so. Si vedrà. Anche perché non so se io le piaccio.
 
Quel ragazzo era cotto e neanche ci voleva provare? Dovevo riportarlo sulla retta via.
 
Io sono qui per questo. Ti aiuterò, qualsiasi cosa tu voglia ;-)
 
Continuammo a messaggiare per un’ora abbondante finchè entrambi ci addormentammo. Nessuno dei due si immaginava che quella sera sarebbe stata l’inizio di un’enorme amicizia e anche oltre…

 
  
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