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Autore: ginstories    15/12/2013    5 recensioni
Una storia uscita dalla mia mente bacata lol
Tutto comincia da una giornata di merda, un paio di cuffie e un genio della 'lampada'.
Aprite e scoprirete quanto sono seri i miei problemi mentali HAHAAHAHHA
[SOSPESA CAUSA BLOCCO DELLA SCRITTRICE T^T]
Genere: Comico, Erotico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo1.

 

 
Che giornata di merda.
L'unica consolazione fu quell'ora di canto che c'era solo di venerdì.
Perché cazzo solo di venerdì? Io avevo bisogno di cantare sempre, dalla mattina alla sera, avevo bisogno di vivere di musica, di fare la musica, di giocare con la musica. Perché la musica era la sola cosa a cui ero attaccata.
La mia famiglia? Poteva anche fottersi tutta insieme.
I miei genitori davano tutto a mia sorella, e quando dico tutto intendo anche quel fottuto appartamento a Milano.
Il massimo della loro generosità verso di me fu proprio quell'ora di canto il venerdì, l'unica ora in cui potevo tornare a respirare e a vivere decentemente.
A scuola non andavo male, avevo un po' di amici, ma di quelli che dici 'Sì, loro sono solo i miei compagni di classe', non so se mi spiego..
La mia migliore amica era, indovinate un po', la musica.
Io apprezzavo tutta la musica, ma soprattutto la sua musica, la musica di Mika.
Quel ragazzo mi entrò con un'energia mai vista e ci era rimasto incastrato nel mio cuore appiccicoso di colla per tenerlo insieme.
Comunque quella sera mi specchiai.
“Ho avuto sta merda attaccata al collo per tutto il giorno?”
Del mio corpo non potevo lamentarmi, era quello che tutte le ragazze volevano: gambe magre, cellulite zero, pancia piatta, una seconda di seno, schiena dritta.. insomma ero proporzionata.. forse per avere sedici anni ero un po' bassina.
Il problema più grande era il mio cazzo di volto.
I miei occhi erano sempre contornati da occhiaie e non si vedeva che erano verdi come il bosco, i miei zigomi forse un po' troppo alti, labbra normali e il mio naso.. il mio naso orribile.
Era lungo e dritto, completamente sproporzionato per il mio viso.
Lo odiavo, lo odiavo perché appena la gente mi vedeva pensava 'Che naso orribile' ed eclissava su tutto il resto del mio corpo.
Sospirai e chiusi l'anta dell'armadio.
Mi misi a letto iniziando ad elencare mentalmente tutti i difetti che avevo fino a che, in lacrime, non decisi di mettermi le cuffie e sperare che la musica urlasse più forte dei miei pensieri.
Mi addormentai.. ma, stavo davvero dormendo? Sembrava una sorta di dormiveglia.. hai presente quando non riesci ad addormentarti del tutto? Senti qualcosa che ti inquieta e non ti fa dormire sonni tranquilli.
In quel momento 'dormivo' così.
Ad un certo punto sentii un sonoro CRACK e aprii gli occhi spaventata.
Ma li aprii nel sogno o nella realtà? Non stavo capendo più niente.
L'unica cosa che vedevo era un.. cosa!? C'era un genio blu nella mia stanza.
-Ciao Ginevra.- disse sedendosi tranquillamente sulla sedia vicino la scrivania.
-Ci conosciamo?- chiesi sbarrando gli occhi.
Il genio blu rise.
-Cos'hai fatto prima di addormentarti?- chiese.
Io socchiusi gli occhi cercando di ricordarmi e una lampadina si accese nella mia testa.
-Ho pulito le mie cuffiette..!- mi accorsi dopo di quello che dissi.
-Tu sei uscito dalle mie cuffie?!- esclamai.
-Sì, sono il genio della musica e ti ho ascoltato spesso quando cantavi. Così ho deciso di spostarmi nelle tue cuffie e proprio stasera le hai pulite. E adesso sono qui.- disse con tutta la semplicità del mondo.
-Ma tutto questo è frutto della mia immaginazione no? Sto sognando?-
Lui per tutta risposta schioccò le dita e la mia stanza iniziò a girare finché di divenne un vortice di colori.
Mi veniva da vomitare e proprio quando sentivo che il petto di pollo era arrivato in gola, la stanza si fermò, ma... eravamo nel bel mezzo del deserto!
-Ti sembra finto? Tocca la sabbia!-
Feci come mi disse e sentii la sabbia scivolarmi tra le dita.
-Quindi è tutto vero!-
-Sì e tu puoi esprimere tre desideri.-
Spalancai gli occhi. E quali desideri avrei scelto? Ne avevo solo tre a disposizione, non sarebbero mai bastati per tutto quello che mi passava per la testa.
Subito un'idea furba si affacciò nella mia mente e sorrisi.
Il genio invece fece una faccia triste.
-Ginevra, non sapevo dei tuoi polsi..- disse con la voce che tremava.
-Lascia perdere, storia passata.-
Ormai con quei tre desideri e la mia ideona, i miei polsi non avrebbero più sanguinato.
-Allora, il mio primo desiderio è quello di avere un naso normale.. insomma, uno più piccolo, ma che stia bene sul mio viso.-
Il genio schioccò le dita e una scossa fredda mi attraversò il viso.
Chiusi gli occhi e quando li riaprii c'era uno specchio e il mio volto irriconoscibile.
Gli occhi si riempirono di gioia. Finalmente sarei stata normale, niente più prese in giro, sarei stata una delle ragazze più belle della scuola, niente più tagli.
Piansi un po'.
Tutto quell'inferno sarebbe andato dritto nel dimenticatoio, non potevo crederci.
-Vabbè.- dissi asciugandomi le guance -Il mio secondo desiderio è di non avere più peli sul corpo, tranne le sopracciglia, le ciglia e i capelli. Ovviamente non devono ricrescere mai più-
Era un desiderio strano, infatti il genio rise, ma io non sopportavo la ceretta, per cui con uno schiocco di dita il mio corpo si ripulì interamente.
-Che bella sensazione!- esclamai sorridendo.
Ed ecco finalmente era arrivata l'ora della mia idea.
-Il mio terzo desiderio è di avere più desideri.- dissi sorridendo furba.
-Ma.. è contro le regole!- esclamò il genio preso alla sprovvista.
Io gli feci una faccina dolce dolce.
L'avevo visto bene quel genio: era molto giovane, sembrava quasi che io fossi la sua prima 'cliente'.
Lui cedette e disse:-Solo perché sei tu. Solo perché mi piaci e ti voglio bene.- disse guardandosi intorno furtivo, ma essendo nel pieno centro del deserto c'era solo sabbia e cielo all'infinito.
-Quanti desideri vuoi in più?- chiese.
-Oh, mi fermo io non preoccuparti.- dissi rassicurandolo.
-Allora, il mio quarto desiderio è..- pensai a me stessa, forse per la prima volta nella mia vita. E fui egoista, non mi importava niente di nessuno in quel momento, i miei sogni potevano essere realizzati.
-Vorrei che Mika diventasse etero.-
Ecco l'avevo detto.
Avevo pensato a me stessa.
E così il genietto schioccò le dita.
-Vuoi che si innamori di te?- chiese lui, quasi sapendo la mia risposta che fu:-No, a quello ci penso io.-
Lui spalancò gli occhi e poi sorrise.
-Okay..-
-Il mio quinto desiderio è partecipare ad X-Factor, nella categoria di Mika e vincerlo.-
Lui schioccò ancora pigramente le dita e l'ambiente attorno a noi cambiò ancora.
Eravamo nel centro di Roma e c'era un sacco di gente in fila per le audizioni.
-Questo è quello che avverrà tra esattamente tre mesi.- mi disse il genio e poi, schioccando di nuovo le dita, tornammo nel deserto.
-Adesso, il mio sesto desiderio è..- ci pensai un po' su.
-Vorrei che i miei genitori sparissero insieme a mia sorella.-
Un altro schiocco e vidi un buco aprirsi nel cielo e risucchiare quelle tre persone odiose.
Mi sentii subito meglio.. nessuno dei tre c'era mai stato quando stavo male.
-Adesso il mio settimo desiderio è avere diciotto anni.-
Ancora uno schiocco e il mio corpo si trasformò in quello di una bellissima diciottenne.
-Wow, hai fatto proprio un bel lavoro!- esclamai felice.
-Il mio ottavo desiderio è quello di venir chiamata a fare il giudice di X-Factor tre anni dopo la mia vittoria, al posto di quella vacca di Simona Ventura.-
Lui con uno schiocco mi fece vedere di nuovo un pezzo di quel futuro.
-Infine il mio ultimo desiderio è che nessuno scopra che tu hai fatto questo strappo alla regola per me.- dissi sorridendogli.
-Oh, grazie mille!- esclamò schioccando le dita e il desiderio fu espresso.
Gli diedi un abbraccio e un bacio sulla guancia sussurrandogli un grazie sincero.
-Ci rivedremo genietto!- esclamai vedendolo scomparire.
Mi svegliai con una sensazione di felicità immensa, oltre per il fatto che era sabato, anche per il fatto che avevo fatto un bellissimo sogno.
Tutti i miei desideri venivano esauditi.
Aprii gli occhi mi ritrovai nella mia cameretta che non era cambiata di una virgola.
“Ginevra troppi sogni, troppa poca realtà.” disse stiracchiandomi e andando allo specchio.
-ODDIO!- urlai, ma nessuna mamma venne in camera mia a strillarmi che non dovevo urlare.
Ero una diciottenne. Ero una fottuta diciottenne che aveva appena finito il liceo passando con tutti bei voti.
E vivevo da sola senza quei tre cazzoni.
Mi misi a piangere ringraziando il genietto delle cuffie che baciai.
Provai a cantare e la mia voce era diversa: potente e cristallina allo stesso tempo.. bellissima.
-Genio, mi hai fatto un regalo?- chiesi ai muri della stanza ed una risata riecheggiò nella mia testa.
“Solo un piccolo regalino” era la voce del genio blu.
-Oddio, grazie.-
Avevo le lacrime agli occhi.
Adesso avrei dovuto aspettare solo tre mesi prima delle prove di X-Factor.
Mi sarei dovuta allenare tanto con la mia nuova voce e spingerla fino ai limiti del possibile.
Avevo già deciso che la canzone delle audizione sarebbe stata 'These Four Walls' delle Little Mix.
Così passarono tre mesi, senza scuola e solo con le prove insieme al mio maestro, l'unico a sapere tutta la storia e a credermi.
Forse l'unico mio amico, dopo il genio.








Sì, alle dieci sono già in questo stato.
HAHAHAHAHAHA, in realtà questa idea mi era venuta molto prima solo che non sapevo come inziarla, così ho messo questo strano e fantasioso inizio lol
Rinchiudetemi in un manicomio!
Comunque, vorrei sapere quello che pensate di questa pazza idea, recensite :D

Ginevra.
||autrice anche di Stardust.||

 
 
  
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