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Autore: Sakura___    17/12/2013    2 recensioni
Questa mia prima fanficion è un continuo della storia diverso da quello che tutti si aspettavano, spero vivamente possa piacervi!
Il vento quel giorno soffiava forte, tanto che attraversando i fioriti rami degli alberi, di quello che un tempo veniva chiamato il bosco di Inuyasha, ne spostava le punte meno robuste.
Il mezzo-demone carezzo per un'ultima volta il Boshingoku, beandosi del profumo che i suoi fiori rosati liberavano nell'aria. «Avanti Kaede». La donna, che in quei minuti era rimasta in silenzio, lasciò che la piccola Rin si andasse a rifugiare dietro alla sua sacrale veste, prima di tender ancor una volta l'arco e scoccare quella freccia che era sicura le sarebbe costata la vita.
Così quella freccia imprigionante andò a colpire la spalla del mezzo-demone, che un tempo la sorella della sacerdotessa, e la sua reincarnazione avevano amato, costringendolo all'albero sacro, proprio come cinquantatré anni or sono, questa volta per l'eternità.
«Kagome». Sussurrò esalando l'ultimo respiro.

~
«Ka-Kagome...». Sussurrò il mezzo-demone.
«Sbagliato! -Esclamò la ragazza, ad un palmo dal suo naso- Mi chiamo Kaori!».
Genere: Comico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Miroku/Sango, Rin/Sesshoumaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Uno




«Ka-Kagome...». Sussurrò il mezzo-demone.
«Sbagliato! -Esclamò la ragazza, ad un palmo dal suo naso- Mi chiamo Kaori!». Sorrise quasi senz'età lei, ponendo di nuovo le distanze fra i due. «E tu chi diavolo sei?!». Urlò in preda al panico Inuyasha, che cadendo steso a terra, indietreggiò ancor di più verso l'albero sacro. «Io sono Kaori Shizuma, piacere. -Si presentò lei- E tu sei?». Domandò la ragazza, porgendo una mano al mezzo-demone, che senza troppi complimenti la rifiutò alzandosi da sé. «Non ti interessa sapere chi sono io, piuttosto, sai dirmi dov'è Kaede?». Domandò lui, guardandosi intorno è cominciando a cercare tracce nell'aria, come un vero segugio. «Mi spiace ma non so chi sia Kaede». Rispose scettica lei, portandosi le mani ai fianchi ed assumendo un'aria autoritaria, offesa dal quel ragazzo che non aveva avuto neanche la decenza di presentarsi.
Il ragazzo, ancora frastornato dal risveglio di poco prima, sbatté un paio di volte le palpebre, annusò l'aria altrettanto e comincio a sgranchirsi le ossa di tutto il corpo. Nel frattempo l'osservava, osservava quella ragazzina fissarlo incessantemente, con il capo chinato a sinistra ed i capelli scuri sventare al vento. Più la osservava più si accorgeva che quei vestiti erano come quelli che indossava Kagome nella sua epoca, eppure intorno a sé il paesaggio era rimasto immutato e del tempio Higurashi non vi era nemmeno l’ombra. Le tracce dell’odore di quella ragazza erano si presenti ovunque in quel bosco, ma erano fresche, come se quella fosse la prima volta che ne varcava i sentieri.
«Da dove vieni tu?». Le chiese il mezzo-demone, scrutandola ancora sospetto, eppure non aveva per nulla un'aria sinistra, ed il suo odore era umano. «Tokyo, ma tu puoi dirmi dove ci troviamo?» Rispose lei, lasciando che la mente di Inuyasha si risvegliasse sempre più. Tokyo, quello era il posto da dove anche Kagome proveniva, si ricordò, ed in un attimo la memoria di quel volto si fece viva dentro di lui.
Senza troppi indugi prese la ragazza per mano e, caricandosela sulle spalle, corse a tutta velocità verso il pozzo mangia ossa.
«Forza, torna indietro». Le ordinò il mezzo-demone, facendola scendere dalle sue spalle e indirizzandola verso il pozzo. «Non prendo ordini da chi non ha voluto dirmi il suo nome!» Rispose offesa e sostenuta lei, andando ad incrociare le braccia e voltare il viso da un'altra parte. «Il mio nome è InuYasha, ora fai quello che ti dico, quest’epoca non è sicura per te». Disse, spingendo delicatamente il petto della ragazza, facendola cadere nel pozzo dal quale era arrivata.
Il ragazzo tirò un sospiro di sollievo, non sapeva chi fosse quella ragazza, né tanto meno come fosse riuscita ad estrarre il sigillo di Kaede e attraversare il pozzo, ma se una cosa l'esperienza gli aveva insegnato, era che  quello non era altro che il segno di un cattivo presagio, ed il ritorno al suo mondo era la cosa migliore.
«Ehi! Ma che modi sono!» Urlò infuriata la ragazza, che doleva ancor più della prima caduta. «Ti sei bevuto il cervello?!». Inuyasha non volle credere alle sue orecchie canine, quella ragazza non era scomparsa, era ancora lì, nell'epoca Sengoku, proprio nel fondo di quel pozzo. Con un balzo vi ci si buttò dentro, incredulo di quello che era appena accaduto, il pozzo, dopo chissà quanti anni aveva ripreso vita, ed ora si era richiuso, intrappolando per sempre quella povera ragazza. «Maleducato! Ti sembra questo il modo di trattare una ragazza! Stupido rozzo che non sei altro!». Imprecò ancora Kaori, gettandosi senza remore contro Inuyasha, prendendolo indolore a pugni su ogni parte del suo corpo che cadesse sotto le sue grinfie. «Smettila! Basta!». Inveiva il ragazzo, nella speranza che quella misteriosa ragazzina lo lasciasse in pace.
Dopo qualche lamento del mezzo-demone, la ragazza cessò di attaccare inutilmente il giovane, accortasi delle due orecchie per niente umane che spuntavano dai suoi capelli.
«Che carine!». Esclamò come incantata, cominciando a giocarci come più le piaceva. Inuyasha, che sedeva a braccia conserte con i nervi a mille, cercò di fare leva sulla sua già scarsa pazienza per evitare di ferire quella ragazza, che ignara della sua natura demoniaca, ancora si divertiva a strapazzarlo. «Allora hai finito?!» Urlò il ragazzo, ormai irritato come mai nella sua lunga vita. «Scusami, hai ragione, è che sono così strane!». Sorrise serena lei, e per un attimo ad Inuyasha non sembrava che stesse parlando con la stessa ragazza intrattabile che pochi attimi prima lo aveva preso a pugni.
«Ehi, sei sveglio?» Domandò Kaori, passandogli una mano davanti agli occhi. Inuyasha, per nulla contento del trattamento che la ragazza stava riservando nei suoi confronti la prese nuovamente per mano e, aizzandola in groppa spiccò un balzo verso la bocca nel pozzo e, uscitovi, cominciò a correr a tutta velocità verso il villaggio di Kikyo, in cerca di Kaede.


Cercò l’anziana ovunque nel villaggio, per i campi, al tempio, nella sua abitazione, ma niente, di lei nessuna traccia, ed anche il suo odore era come sparito. «Vecchia Kaede, dove sei?! Kaede!». Urlava a squarciagola, ma senza ricever risposta. «Si può sapere chi è questa Kaede?». Domandò Kaori, la quale Inuyasha non aveva ascoltato e nemmeno dato il tempo di scendere dalla sua schiena. «Kaede?! Kaede?!» Gridò ancora Inuyasha, nei pressi del cimitero del villaggio.
«Non vi ha insegnato nessuno a non disturbare il sonno dei morti, ragazzo?». Domandò una giovane sacerdotessa, dai lineamenti fanciulleschi ed i capelli scuri sciolti di cui un solo codino legava una ciocca più corta alla base della cute.
Inuyasha l'osservò attentamente, mentre intanto Kaori ne approfittava per scendere indisturbata dalle sue spalle, ma più il ragazzo osservava la sacerdotessa, più si convinceva di averla già conosciuta, fino a quando fu il suo odore inconfondibile che n'è riaccese la memoria. «Tu sei Rin, giusto?». Domandò incredulo il mezzo-demone, certo di non essersi sbagliato. «Già, ce n'è hai messo di tempo per riconoscermi, Inuyasha, fratello di Sesshomaru». Sorrise la giovane ragazza. «E lei chi sarebbe?» Domandò al ragazzo, notando la bella Kaori al suo fianco. «Mi chiamo Kaori, molto piacere». Sorrise, inchinandosi appena di fronte alla figura della sacerdotessa. «Il piacere è mio. Vi prego, seguitemi e accomodatevi». Sorrise la ragazza, conducendoli nella sua abitazione, dove un tempo aveva vissuto l'anziana Kaede.

«Dunque ti sei risvegliato Inuyasha, ero solo una bambina quando la venerabile Kaede vi ha imprigionato, eppure il tuo viso non è mutato affatto. Ma neppure il mio ricordo di voi s'è per questo». Sorrise amaramente, al ricordo della turbolenta gioventù passata in compagnia di Sesshomaru, fra lotti per la vita e morti continue.
«Sono stata io». S'intromise Kaori. «L'ho liberato io da quella freccia». Ammise dispiaciuta, chinando lo sguardo alle sue gambe incrociate a terra e grattandosi nervosamente una guancia. Gli occhi della somma Rin si spalancarono sorpresi e, senza pensarci, prese fra le mani il viso della ragazza, esaminandolo. «Tu? Eppure sembri apparentemente normale. Nemmeno io che godo di un poter spirituale, se pur scarso e grezzo, non sarei stata in grado di distruggere un sigillo dalla tale forza». Esclamò ancor più sorpresa. «Beh.. Io, io ho semplicemente tirato». Provò la ragazza, lasciando ancor più stupita la sacerdotessa.
«Rin, sai dirmi dove posso trovare Kaede?». Domandò Inuyasha, che mai come in quel momento aveva avuto bisogno di quella vecchia megera. «Ne stavi disturbando il sonno proprio pochi minuti fa. Oramai ci ha lasciati sei primavere or sono, sigillarti è stato per lei uno sforzo immane e per quattro lunghi anni ha lottato, ma alla fine non ha rett»>. Rispose sconsolate lei, al pensiero che fosse sopravvissuta ad un'altra persona a lei cara.
«Dannazione... Quindi sarei rimasto sigillato per dieci anni?». Domandò il mezzo-demone sconsolato. «Giorno in più, giorno in meno direi di sì. Inuyasha se cercavi risposte da Kaede, puoi sempre rivolgerti a me». Le sorrise la ragazza, mentre Inuyasha ancora non poteva credere che fosse la stessa bambina che. Spaventata, si nascondeva dietro la veste di suo fratello maggiore.
«Questa ragazza è arrivata qui passando dal pozzo». Esclamò il ragazzo, corrugando le sopracciglia in una seria espressione. Kaori si sentì ancora una volta in soggezione, perché lo sguardo che le riservò Rin era quasi suggestivo. La ragazza poteva leggere nei suoi occhi un misto di stupore, paura ed ammirazione. «Avrei dovuto intuirlo, le tue vesti ricordano molto quelle della venerabile Kagome ed è dal suo arrivo che non si presentava un avvenimento simile, mia cara Kaori. Eppure non ho che ragione per crederti una normalissima umana. Come ci sei riuscita?». Sussurrò la giovane sacerdotessa, le quali vesti sacre risaltavano la bellezza agli occhi di Kaori.
«Ero a casa, sorseggiavo il mio tè, quando sono andata nel tempio del pozzo sacro e mi sono ritrovata ad ammirarvi dentro un cielo blu splendente e... E mi ci sono tuffata dentro al suo richiamo». Ammise imbarazzata lei, quasi come avesse appena confessato un peccato.
«Il pozzo ora si è richiuso e lei è bloccata qui». Esclamò Inuyasha, del tutto impassibile di fronte allo stupore della venerabile Rin e l'imbarazzo della giovane Kaori. «Se è come dite, ho ragione di pensare che lei debba rimanere qui. La sua presenza ha uno scopo ben preciso, che presto si rivelerà anche a noi. Nel frattempo è opportuno che entrambi vi fermiate al villaggio. Domani Sango e Miroku saranno di ritorno dal loro viaggio».
 
Inuyasha correva, correva per quella distesa verde, correva più veloce del vento e intanto pensava. Ripensava a Kagome, ripensava a Kykio ed a come le avesse perse entrambe, senza che lui potesse far qualcosa, nonostante avesse promesso ad entrambe protezione, una promessa che non era stato in grado di mantenere. Inuyasha ripensava a come l'albero sacro fosse legato a lui, ed anche quel pozzo, morto ormai da anni, che aveva ricominciato a vivere, portando cinquecento anni indietro un'altra giovane ragazza, un'altra giovane vittima di quel mondo così crudele ed impregnato di malvagità. Con questi pensieri a tormentarlo Inuyasha andò dalla donna che aveva amato un tempo, e da quella che ancor prima gli aveva rapito il cuore, e le pianse. Le pianse entrambe, maledicendo quella ragazza per averlo risvegliandolo a quel dolore che aveva deciso di reprimere appena dieci anni prima.



 

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"L'ho liberato io da quella freccia"


 

Salve a tutti! :3
Come prima cosa sono felice di vedere che la storia è stata presa in considerazione, almeno un minimo, e per questo vi ringrazio di cuore! :)
Ho aggiornato così presto perché non volevo lasciarvi con troppi dubbi o troppi "se" per la testa, quindi spero vivamente di avervi chiarito le idee!
Che altro? Ah, sì! Non vedo l'ora di sapere cosa ne pensate di questo capitolo e della storia! Anche perché, personalmente, adoro Kaori.
Un bacione, Sakura.

  
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