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Autore: ginstories    28/12/2013    3 recensioni
Una storia uscita dalla mia mente bacata lol
Tutto comincia da una giornata di merda, un paio di cuffie e un genio della 'lampada'.
Aprite e scoprirete quanto sono seri i miei problemi mentali HAHAAHAHHA
[SOSPESA CAUSA BLOCCO DELLA SCRITTRICE T^T]
Genere: Comico, Erotico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo3.


 

 

 

Dovetti aspettare un altro mese prima dei bootcamp.
Il giorno dopo aver superato le audizioni mi arrivò una mail da X-Factor: parlava del regolamento dei bootcamp.
Lessi morendomi le labbra.
Diceva che il primo giorno ci sarebbe stata la cosiddetta 'prova del semaforo': verde passi direttamente al giorno dopo, arancione canti un brano a cappella e poi decidono, rosso non passi il turno.
Poi ti avrebbero assegnato una canzone che avresti dovuto cantare il giorno dopo e infine ci avrebbero raccolto tutti sul palco come superstiti e dato il verdetto finale.
Richiusi la lettera e mi distesi sul letto con l'intento di dormire, ma poi mi ritrovai a pensare a quale canzone avrei voluto portare.
Me ne passarono tante nella mente e alla fine (circa verso le tre di notte) scelsi 'Skinny Love' la versione di Birdy.
Mi era venuta in mente ripensando alla prima stagione in cui Mika fu giudice e automaticamente pensai a Violetta.
Quella ragazza mi era entrata davvero nel cuore, la consideravo come un idolo, solo che era appena all'inizio della sua carriera quando io mi 'trasformai'.
Avevo ancora il suo singolo nel mio cellulare e avevo anche la sua versione di Skinny Love. Era perfetta, la sua voce, l'intensità, il suo viso.. lei.
Mi rigirai nel letto e finalmente presi sonno.
Aspettai un po' di giorni prima di andare da Valerio (il mio maestro).
Volevo rilassarmi un po', concedendomi shopping, relax totale, musica e valanghe di schifezze da mangiare.
Mi comprai il vestito che avrei indossato ai bootcamp e poi sentii Matilde al telefono.
-Ciao Mati!- salutai.
-Oi Ginny, ti è arrivata la mail?- chiese.
-Sìsì.. che canzone porterai?-
-Avevo intenzione di portare 'La vita e la felicità' di Michele, ma è troppo sotto le mie corde, così vorrei portare 'Dimmi che non passa' di Violetta.-
-Vuoi far ricordare ai giudici i tempi passati?-
-Sì.-
Scoppiammo a ridere e poi lei mi chiese cosa avrei portato.
-Skinny Love di Birdy.- dissi spiegandole tutta la storia di Violetta etc.
-Come back to 2013.- disse ridendo.
Scambiammo un altro po' di chiacchiere da ragazze e attaccai.
Erano le cinque e avevo l'appuntamento con Vale tra un'ora.. menomale che era venuto con me a Milano.
Aveva due studi per due parti dell'anno: da novembre a maggio stava a Roma, da maggio a novembre stava a Milano.
Mi alzai svogliatamente dal letto e mentre mi preparavo ripetevo il testo della canzone.
Dopo un'ora ero nella stanza della musica e provavamo la canzone.
Vale era strano: per tutta l'ora non faceva che guardarmi, come se mi volesse saltare addosso da un momento all'altro, era visibilmente eccitato e questa cosa mi innervosiva. Appena le prove finirono cercai di sgattaiolare fuori, ma lui mi trattenne per il polso.
-Dove cerchi di andare.- disse inchiodandomi al muro.
I suoi occhi blu mi fissavano, mentre una ciocca nera gli andava a finire davanti al volto. Dovevo dire che non era affatto male, ma io non lo consideravo in quel modo.
-Vale, cosa stai facendo?- chiesi.
-Quello che avrei voluto fare da tempo.-
E dopo questa affermazione mi baciò.
Non fu un bacio ruvido, ma soprattutto dolce e malinconico.
Sapeva che non mi avrebbe mai avuto, che io non lo amavo.
Appena si staccò, raccolsi la borsa che mi era caduta a terra e me ne andai di fretta, come se non fosse successo niente.
Eppure era successo.. era successo qualcosa che avrebbe compromesso tutto, forse.
Non sapevo come reagire al fatto che lui mi amava, ma mi amava anche prima? Anche quando era una sedicenne con il naso troppo lungo e i tagli sui polsi? Mi amava anche quando non avevo quel corpo perfetto, quando avevo appena una seconda di seno? O mi amava in quel momento che ero praticamente perfetta?
Non lo sapevo, ma non sarei tornata alla sua scuola per le prove.
Chiamai di nuovo Matilde.
-Pronto Ginny, dimmi tutto!- disse lei.
E le raccontai tutto, chiedendole di incontrarci l'indomani e provare insieme.
Accettò e il giorno dopo entrai in un'altra scuola.
Provammo insieme fino al giorno dei bootcamp che si tennero al Forum di Assago. L'appuntamento era alle dieci, così noi arrivammo alle dieci meno un quarto e iniziammo a provare senza che nessuno ci rompesse.
Non sapevamo però che i giudici erano già arrivati e ad un certo punto, durante il mio acuto in Skinny Love, spuntarono loro quattro.
Erano molto sorpresi.
-E voi che ci fate qui?- chiese Elio.
-Hanno la licenza per essere dove no devono.- rispose Mika ridacchiando un po'.
Rimasi incantata dalla sua risata: arricciava il naso, gli venivano le fossette e mostrava i suoi dentini da coniglio.
Ridemmo tutti un po'.
Poi gli altri giudici andarono a prepararsi e rimase solo Mika.
Sentivo Matilde tramare contro il mio braccio e la capivo: stava venendo verso di noi con un sorriso che ci avrebbe uccise da un momento all'altro.
-Allora ragaze, che canzone avete deciso di portare nel caso prendeste un semaforo arancio?- chiese.
-Io porterò 'Dimmi che non passa' di Violetta.- disse Matilde sorridendogli.
-Ah Violeta.. è una bella ragaza con una bella voce. Ha fatto un grande percorso con me.- disse, quasi smarrito nei ricordi della sua prima edizione.
-Era la mia preferita.- dissi, confidandogli la verità.
Lui mi guardò sorpreso.
-Really?- mi chiese.
-Sì, infatti ho deciso di portare Skinny Love sotto l'influenza della sua performance nella sesta puntata.-
-È stata bravissima.- concordò con me.
Poi vedemmo arrivare gli altri concorrenti e lui si alzò andandosene.
-Questa conversazione è segreto.- disse facendoci l'occhiolino e sparendo di nuovo dietro le quinte.
Arrivarono altri ragazzi, gruppi e adulti.
Poi si accesero le telecamere e i giudici iniziarono a chiamare a gruppi di due persone o gruppi.
Vedi le lacrime di chi se ne doveva andare o di chi restava, vidi la passione che alcuni di loro mettevano nelle casuali performance, indipendentemente dal giudizio finale.
Poi chiamarono il nome di Matilde insieme ad una certa Diletta.
Mi si strinse lo stomaco.
E se non fosse passata? No, doveva per forza, la sua voce era fantastica.
Chiusi gli occhi, fino a che una massa di capelli marroni mi sferzò la faccia.
Era Matilde e piangeva.
-Sono passata, sono passata.- continuava a ripetermi nell'orecchio, mentre io la stringevo forte. Ma mi dovetti staccare troppo in fretta perché chiamarono il mio nome, insieme ad un altro ragazzo, uno Stefano.
Salii con le gambe che mi tremavano e arrivata al fianco del ragazzo, lui mi strinse a sé.
Cosa assurda era che lo lasciai fare, forse per le emozioni, o per aver qualcuno a cui aggrapparmi in quel momento.
-Vi conoscete già, vedo.- disse malandrino Morgan.
-In realtà no.- dissi guardando meglio Stefano. Era un ragazzo semplice da i lineamenti molto comuni, occhi nocciola e capelli castani.
Lui mi guardò a sua volta e disse semplicemente:-È l'emozione del momento.-
Sorrisi.
-Dillo che è una bella ragaza.- disse Mika, facendoci arrossire tutti e due.
-Beccati!- confermò ridendo.
L'atmosfera cambiò radicalmente in pochi secondi. Essendo alla sinistra di Stefano, potevo sentire il suo cuore che iniziava ad marciare ad un ritmo veloce e di conseguenza il mio fece lo stesso.
I volti si fecero seri ed io mi aggrappai al suo busto essendo più bassa di lui.
-Prima le donne.- disse Elio e chiusi gli occhi mentre dicevano il mio nome.
Poi una luce verde mi perforò le palpebre e li spalancai già pieni di lacrime.
Abbracciai Stefano e cominciai a piangere, triste per lui, ma mentre eravamo ancora incollati un altro semaforo si accese di verde e lui si strinse più forte a me, portandomi in braccio fino a dietro le quinte, dove mi lasciò correre ad abbracciare Matilde.
Ci avrebbero spedito un'altra e-mail con il brano che ci avrebbero assegnato.
Uscimmo tutti e tre, ormai Stefano era diventato un po' nostro amico.
Andammo in giro per Milano a prendere un aperitivo e poi si fermarono a casa mia.
Quel ragazzo era intrigante, aveva la stessa età nostra e, nonostante il suo volto fosse comune, mi attraeva.
E non poco purtroppo.






Eccomi qua!
Sono passati un po' di giorni dal mio aggiornamento, chiedo perdono :3
Coooomunque, ecco uno Stefano che appare dal nulla e sconvolge tutto.
Beeeene, Mika si fa sempre più etero lolz.
Vi lascio adesso che è l'una di notte e non ho per niente sonno T-T
Buonanotte!

Ginevra.
||autrice anche di Stardust.||

 

  
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