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Autore: AkaneT87    21/05/2008    7 recensioni
Ciao a tutti, spero vi piaccia questa mia storia e vi chiedo perdono in anticipo se vedrete qualche nome non originale.. Ma non avendo seguito l'anime originale conosco bene solo i nomi italiani... Ma non fa nulla giusto?? Beh...Ecco la mia storia... Buona lettura... Ryo, Kaori...Due mondi forse diversi... Lui ha promesso di proteggerla e per farlo ha deciso di cancellarla dal suo cuore... Lei lo odia, mai più gli permetterà di prendersi gioco i suoi sentimenti...
Genere: Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaori/Greta, Miki, Ryo Saeba/Hunter, Umibozu/Falco
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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THE PARDON OF THE LOVE

(Il perdono dell’amore)

 

 

 

 

 

 

CAPITOLO 1

 

 

Erano trascorsi già tre anni dall’ultima volta che Kaori aveva visto Ryo, non sapeva più nulla di lui da tempo… Lei aveva deciso di cambiare vita e anche se le sue aspirazioni la conducevano tutte verso un lavoro come guardia del corpo, sapeva che non era tagliata per un mestiere tanto difficile. In più fare la guardia del corpo o peggio, l’assistente per una guardia del corpo, le avrebbe fatto ritornare alla mente dei tristi ricordi. Ricordi che lei era sicura di aver rimosso per sempre.

Pur di non ricordare l’uomo che le aveva rovinato la vita, decise di lasciare la sua amata città… Beh forse non tanto amata… Quella città non faceva altro che riportarle alla mente mille e più ricordi, alcuni legati al suo amato fratello Jeff da tempo scomparso, e altri, forse i più dolorosi legati a lui… All’eroe della città…

L’unica cosa che le era dispiaciuta, era il fatto di aver lasciato lì i suoi amici… Non sarebbe mai voluta partire, ma era stata costretta a farlo. La sua felicità, ma soprattutto la sua serenità erano le cose più importanti. Temeva di perdere ogni contatto con i suoi amici, ma loro non avendone la benché minima intenzione, decisero di andare da lei per un mese durante le vacanze estive e per qualche giorno durante quelle natalizie. Da parte sua, anche Kaori cercava di andare da loro per qualche giorno, ma solo quando era certa che Ryo sarebbe stato fuori città per lavoro.

Erano le sette del mattino e ormai la sveglia era lì che suonava da dieci minuti, ordinando a Kaori di alzarsi immediatamente o sarebbe arrivata tardi al suo nuovo lavoro. Dopo aver aperto gli occhi lanciò un’occhiata all’orario e quando si accorse di essere già in ritardo balzò dal letto. Sì lavò e vestì velocemente e in meno che non si dica fu a lavoro. Mentre entrava in ufficio, molti impiegati tra cui anche ragazze, la salutavano domandandole se tutto andasse bene. Mentre camminava, sentiva su di sé gli sguardi colmi di ammirazione che tutti i suoi colleghi provavano per lei. Da circa un anno lavorava come responsabile per un’agenzia bancaria molto importante di Kyoto e con difficoltà era riuscita a guadagnarsi l’ammirazione e il rispetto di tutti i suoi colleghi. Era brava nel suo lavoro e spesso, in occasioni come terremoto o pericolo d’incendio aveva dato prova di un colossale coraggio. In più una volta dei malviventi avevano cercato di rapinare le casse del suo ufficio, ma lei con un infinita esperienza alle spalle non si era lasciata spaventare dalle armi e dalla pericolosità di quei criminali. Con astuzia e coraggio era riuscita a sventare la rapina alla banca e per un po’ tutti i giornali parlarono di lei: << Impiegata sventra una rapina nella sua banca!>> oppure << ex assistente guardia del corpo cattura dei ladri da tempo ricercati>>

Non c’era nulla da dire, era stata davvero in gamba, ormai metteva in fuga chiunque tentasse di entrare in banca per scopi non onesti, era diventata anche lei, a modo suo, una specie di eroina.

“Tutto sommato, il tempo trascorso con quel nullafacente, non è stato perso… Ho comunque imparato qualcosa.”

- Kaori scusami, ne è arrivata un’altra! – proferì Jin, il suo assistente, estremamente agitato.

- Un’altra? Fai vedere… - rispose Kaori abbastanza tranquilla. Kaori aprì la busta e dentro vi era un’ennesima lettera minatoria, ovviamente anonima.

 

Mia cara signora Kaori, sta oltrepassando ogni limite! Se ha tanta voglia di fare l’eroina e di salvare qualche vita, perché non cerchi di pensare alla sua? Dopo la rapina sventata della settimana scorsa, le assicuro che è in serio pericolo! Cosa credeva di fare? Sfidare me? Ho fatto tacere molte persone in vita mia, una volta per sino un bambino. Non mi farò problemi nel far star zitta una donna!

 

 

- Forse è il caso di assumere una guardia del corpo, non crede? – propose Jin.

- Ma cosa ti salta in mente? Io so benissimo cavarmela da sola! Tranquillo, ricordi che ho fatto l’assistente per una guardia del corpo! – rispose Kaori molto placcata, tentando di nascondere un po’ di agitazione. Effettivamente aveva capito che quei tipi non scherzavano affatto. Se l’avessero incontrata non ci avrebbero pensato due volte per farla fuori.

- Kaori, sei stata convocata dal capo nel suo ufficio! – le comunicò una ragazza che da poco lavorava con lei.

- Il capo? E che vorrà? – si precipitò da lui. Aveva restaurato un buon rapporto con il suo capo. Quando l’aveva assunta, sapeva che la ragazza era in difficoltà e capendo che aveva tutte le carte in regola per diventare un’ottima impiegata, l’aveva assunta.

- Buongiorno signore, mi ha fatto chiamare? – domandò Kaori.

- Ho saputo che hai ricevuto un’altra lettera! – il capo cercò conferma nel suo sguardo in quanto lei ci impiegò un po’ per rispondere: “Sì, ma non si preoccupi signore… E’ tutto sottocontrollo!”

- Un accidenti è sottocontrollo! – tuonò il capo.

- Ma…

- Sono sicuro che quelli sono dei professionisti! Rischi molto Kaori! Io ti sono affezionato e lo sai… Non vorrei mai che ti capitasse qualcosa! Quindi devo chiederti di piantarla di mostrare ostilità nei loro confronti. Abbiamo messo molti sistemi di allarme e male che vada, se dovessero entrare sarà la polizia ad occuparsi dei rapinatori! Come è giusto che sia!

- Mi spiace Ron non posso… E’ più forte di me, non riuscirei a starmene con le mani in mano! Ormai sai come sono fatta! – rispose Kaori abbassando la testa. Gli aveva dato del tu. Beh in fondo a parte in ufficio, Ron e Kaori erano diventati grandi amici. Lui le voleva bene e spesso cenavano insieme, passavano le giornate libere insieme e ultimamente il loro rapporto si era rafforzato.

- Temevo che mi avresti risposto così… Ed è per questo che adesso userò il piano B, una guardia del corpo! – enunciò Ron.

- Ma non se ne parla proprio! – obiettò Kaori.

- La mia non è una richiesta è un ordine! Oppure sei licenziata e dovrai badare non solo alla pelle ma anche a trovarti un altro lavoro! E non sarà facile perché io spargerò una voce che renderà impossibile ogni assunzione! – replicò Ron estremamente sicuro.

- Sei odioso quando fai così! – poi ci pensò un po’ e continuò: “Ok, ma dammi il tempo di trovarla una guardia del corpo!”

- Non preoccuparti ci abbiamo già pensato noi! E’ la persona più qualificata al momento. E’ senza dubbio l’uomo più adatto ad un incarico simile… Fino a qualche tempo fa c’è n’era uno che lo equivaleva alla grande, ma si è ritirato dalla piazza e quindi è rimasto solo lui! Vive a Shinjuko. – concluse Ron sedendosi alla scrivania.

In quel momento il cuore di Kaori si fermò. I suoi occhi si spalancarono e con voce tremante chiese: “Come si chiama?”

- Non lo so, non ricordo… Ma nel pomeriggio verrà qui per conoscerti cosicché domattina possa andare con lui a Shinjuko. Ti prenderai una vacanza e nessuno saprà dove ti trovi. In fondo ora arriva anche Natale, un po’ di riposo te lo meriti…

- Cosa?! Domani con lui a Shinjuko!!? – urlò Kaori disperata. Più agitata che mai ci pensò su… C’erano solo due uomini in gamba come diceva Ron. Aveva detto che uno di loro si era ritirato dalla piazza come guardia del corpo… Certamente era Falcon quello che si era ritirato. Ormai dopo il matrimonio, Micky non faceva altro che supplicarlo di cambiare lavoro… Quindi l’unico che restava in ballo era… No, rivederlo dopo tre anni! Sapere che doveva essere protetta nuovamente da lui! Era stata considerata la sua spina nel fianco per tanto tempo ed ora era di nuovo al punto di partenza. Chissà quanto piacere ci aveva provato nel sapere che lei era in pericolo e che aveva, ancora una volta bisogno di lui!

- No, no Ron ti prego! Non voglio lui come guardia del corpo! Cerchiamone un’altra che ne dici? – propose Kaori con un nodo in gola.

- Perché? – poi guardò la ragazza e ricordò che in passato gli aveva parlato di un certo Ryo,  uno che veniva considerato l’eroe della città. Aveva lavorato per lui per tanto tempo, poi le aveva spezzato il cuore ed era per questo che viveva nella disperazione più totale quando lui l’aveva conosciuta.

- Temi che la guardia del corpo in questione possa essere lui? – chiese Ron. La ragazza annuì, poi lui continuò: “Mi spiace ma è il migliore che abbiamo, devi rassegnarti… E poi prima o poi dovevi fare i conti col passato, no? Ma non preoccuparti, ci sarò io con te, ok? Verrò con te a Tokyo.”

- Davvero verresti con me?

- Non ti lascerei mai sola… - le andò vicino, l’accarezzò dolcemente e poi le baciò la guancia.

 

 

CAPITOLO 2

 

 

Stava per arrivare l’ora fatidica, l’ora nella quale lo avrebbe rivisto. Come si sarebbe dovuta comportare con lui? Sicuramente avrebbe fatto l’indifferente e avrebbe mantenuto le tenute distanze. Indossò delle calze color carne. Delle decolté nere, una camicetta bianca, un completo blù notte e corse nell’ufficio del capo. Esitò un paio di minuti prima di trovare la forza per bussare.

- Avanti! – sentì l’invito di Ron ad entrare, e dopo aver esitato ancora un po’ aprì lentamente la porta e a testa alta entrò in ufficio per “conoscere” la sua guardia del corpo.

- Ciao Kaori! – salutò l’uomo.

- Ma tu non sei… Cioè sei Falcon!! – la ragazza esultò nel vedere il suo vecchio amico e senza pensarci due volte lo abbraccio.

- Kaori per favore… Un po’ di contegno! E poi non sono venuto solo.

- Perché? Chi altro c’è?

Dalla porta accanto all’ufficio, vide entrare anche una donna e riconoscendola corse ad abbracciare anche lei.

- Micky! Che gioia rivedervi!

Ron osservando il calore con il quale Kaori aveva accolto Falcon, capì subito che non era lui l’uomo che la ragazza voleva evitare e così sorridendo disse: “Bene, allora visto che vi conoscete, saltiamo i convenevoli! Comunque vi lascio soli per qualche minuto, io vado a sbrigare delle pratiche nell’altro ufficio.” Poi Ron uscì dalla stanza.

- Così adesso sei una specie di eroina per le banche? – domandò Micky ridendo.

- E’ stato del tutto irresponsabile da parte tua metterti contro dei criminali! Conoscendo il campo avresti dovuto capire che ti saresti cacciata nei guai! – la rimproverò Falcon.

- Mettiti nei miei panni, come avrei potuto permettere a quei criminali di averla vinta?

- Falcon, Kaori ha ragione… Noi tutti avremmo fatto la stessa cosa, lo sai. E poi adesso ci siamo noi, non le accadrà nulla. – poi rivolgendosi a Kaori, Micky continuò: “Così alla fine abbiamo vinto noi! Quest’anno verrai tu a Shinjuko per Natale!”

- Fosse per me resterei qui, lo sapete… - rispose Kaori un po’ amareggiata.

- Non preoccuparti, quest’anno non corri pericolo… E’ fuori città. – annunciò Falcon.

- Come fuori città? Ma se le altre volte restava sempre a Shinjuko dicendo che i criminali non vanno in vacanza! – commentò Kaori non capendo.

- Quest’anno ci ha ripensato… - rispose Micky.

- Chissà forse neanche lui vorrà vedermi, quindi visto che sono costretta a tornare per forza lui se ne va. Beh meglio così – pensò Kaori.

- Ti è dispiaciuto di non aver trovato lui oggi? – domandò Falcon fissando Kaori.

- Affatto! Perché me lo chiedi?

- A giudicare dalla tua espressione quando mi hai visto…

- Beh credevo fossi lui, ma mi sento molto più sollevata a sapere che mi proteggerai tu Falcon. – la ragazza sorrise, poi dopo qualche minuto arrivo Ron che consegnò ai ragazzi i biglietti per Tokyo. Diede loro anche una notizia… “Mi spiace ma dovremo partire nel pomeriggio perché i posti per domani sono venuti meno… Mi spiace Kaori. E’ meglio che ci muoviamo a fare i bagagli…” Quella notizia non felicitò Kaori, ma costretta ritornò nel suo appartamento per prendere tutta la sua roba e recarsi all’aeroporto.

- Siamo sicuri che nessuno sa della partenza e soprattutto della meta di Kaori? – domandò Falcon svolgendo il suo lavoro.

- Ci può scommettere… Ho lasciato detto in ufficio che io sarei andato in vacanza, ma della partenza di Kaori nessuno sa niente. – rispose Ron rassicurando anche Kaori stessa. Passarono i bagagli per il controllo ed era tutto ok, poi salirono in aereo. Ognuno prese il suo posto e Micky si sedette accanto alla sua amica. All’inizio sembrava tranquilla, ma poi lesse nei suoi occhi un velo di tristezza.

- Kaori!

- Eh? Cosa? – domandò la ragazza sapendo di essere stata smascherata.

- Stavi pensando a lui? – capì Micky.

- E’ che ritornare in quella città… io… Sai quanto ci ho impiegato per cambiare vita?

- Ma se, come dici tu, lo hai dimenticato e sei tranquilla, non dovresti avere preoccupazioni. – rispose Falcon anche lui sedutogli accanto.

- Infatti erano… - Falcon non le fece finire la frase e di getto continuò: “E poi l’unica tua preoccupazione adesso sarà la tua pelle! Pensa solo a non fare casini! Io quando sarò arrivato a casa cercherò di capire di chi si tratta…”

- Possibile che tu sia sempre così delicato?! – borbottò Micky minacciando Falcon con lo sguardo. Certo Falcon non aveva paura di niente. Impavido e orgoglioso come sempre, l’unica in grado di farlo ballonzolare era lei… Sua moglie.

L’aereo sorvolava la città che lei aveva tanto cercato di evitare e che ore stava per rivedere dopo davvero molto tempo. Pensò al tempo che aveva trascorso in quella città e inesorabilmente, all’uomo a cui faceva da assistente e alle umiliazioni subite. Il motivo della sua fuga.

Menomale che era sicura di non rivederlo visto che da quel che aveva capito, era andato fuori città per non rivederla. Magari non aveva neanche il coraggio di guardarla in faccia dopo quello che le aveva fatto, o semplicemente a lui neanche importava di come era riuscito ad umiliarla, magari voleva semplicemente evitare una situazione imbarazzante. Beh comunque si sentì senza alcun dubbio sollevata all’idea di non rivederlo. Sì, aveva cambiato vita, ma a malincuore dovette ammettere che i ricordi che lei credeva svaniti erano ancora vivi e puntualmente quando meno se lo aspettava tornavano per tormentarla.

L’aereo atterrò e quando ebbe recuperato tutti i bagagli guardò Falcon per chiedergli dove sarebbe andata.

- Starai un po’ da me, ovviamente visto che sono la tua guardia del corpo non posso lasciarti sola e quindi dovrai dormire da noi… Per te non è un problema, giusto? – disse Falcon.

- No, anzi! Sono contenta e non vedo l’ora di rivedere Reica e Selene, come stanno?

- Lo scoprirai da sola! Forza andiamo a casa! – sorrise Micky.

- E io? – domandò Ron con aria interrogativa.

- Beh la mia casa non è mica un albergo! – rispose Falcon sgarbatamente, ma Micky dandogli una gomitata continuò: “Anche tu puoi stare da noi Ron. Non farci caso ai modi di Falcon, lui è fatto così. Dietro quella corazza però c’è l’uomo che amo!”

- Micky! – Falcon avvampò. Non era il caso di metterlo in imbarazzo. Poi un’allegra risata seguì i momenti successivi, finché non decisero finalmente di tornare a casa.

Chiamarono un taxi e vi salirono comunicandogli l’indirizzo. Mentre camminavano Kaori ricordava i posti a lei familiari, poi d’un tratto ne vide uno che le fece sobbalzare il cuore dal petto. La sua ex casa, la casa dove aveva passato i momenti più belli della sua vita, ma anche i peggiori. Rimosse tutto e guardò avanti.

Quando entrarono nel locale di Micky, inaspettatamente venne accolta da una marea di coriandoli e dopo aver chiuso gli occhi per lo spavento, li riaprì e con grande sorpresa vide davanti a sé le sue due vecchie amiche e Reica e Selene e qualche altra persona che da tempo non vedeva. A stento riuscì a trattenere le lacrime, le sembrò quasi un sogno. Le era mancato tanto quel posto, i suoi amici.

- Oh ragazzi è magnifico! Che accoglienza! – esultò la ragazza.

- Ci sei mancata Kaori, come stai? – chiese Selene.

- Io bene, voi?

- Una favola! – rispose Reica sorridendo.

- Adesso piantiamola con i festeggiamenti. Sappiamo benissimo perché Kaori è qui! E’ in serio pericolo non dimentichiamolo! Micky mostra a Kaori e a Ron le loro camere. – Falcon interruppe il memento di allegria che si era creato, ricordando a tutti del perché Kaori fosse tornata. Non voleva farlo per cattiveria, però doveva fare in modo che nessuno abbassasse la guardia.

- Falcon! – lo rimproverò Micky.

- No Micky, lascia stare… Falcon ha ragione, non dobbiamo dimenticare il vero motivo per cui sono qui. – Così conclusero la breve rimpatriata e dopo che ebbe sistemato alcune delle sue cose, Kaori decise che era meglio gettarsi sotto una bella doccia prima di mettersi al lavoro e capire chi voleva farle la pelle.

 

 

CAPITOLO 3

 

 

Il mattino seguente Falcon e Kaori si sedettero a un tavolino per cercare di capire meglio la situazione.

- Allora… Ricordi qualche segno particolare di uno dei criminali che hai affrontato? – domandò Falcon.

- No, sembravano delle persone comuni… Non c’era nulla di particolare… - rispose Kaori cercando di ricordare.

- Ne sei sicura? Pensaci bene…

- Ma si ne sono oh! Un attimo! Ora che ci penso… Che sciocca! Come ho fatto a non pensarci prima! Alla prima rapina, uno di loro è riuscito a scappare ed io non sono riuscita neanche a togliergli il passamontagna, però sono riuscita a scoprirgli il collo e qui sulla nuca aveva tatuato uno scorpione! – si ricordò Kaori indicando con precisione la zona tatuata.

- Scorpione?! E perché non me l’hai detto prima?! – Falcon cambiò espressione e decisamente aveva assunto quella di un uomo estremamente preoccupato.

- Non mi sono ricordata… Ma ti è venuto in mente qualcosa? – domandò Kaori scrutando lo sguardo di Falcon che ritornando serio in un batter d’occhio, scosse la testa dicendo che non ricordava nulla. Poi cambiando quasi discorso disse: “Perché quel Ron è venuto con te a Shinjuko?”

- Perché è mio amico da quando mi sono trasferita a Kyoto… Poi aveva visto che ero turbata per il ritorno qui in città e ha pensato di farmi compagnia… E’ una persona che mi è stata molto vicina quando a Kyoto mi sono sentita così sola e disorientata.”

- Buongiorno! Allora? Novità? – domandò Ron.

- Come pensi che ci possano essere novità a cinque minuti dall’inizio dell’indagine? – rispose Falcon. Kaori non capì il motivo per il quale Ron non dovesse sapere del tatuaggio, ma decise di lasciar fare tutto a Falcon.

Dopo qualche minuto, qualcuno entrò nel locale dicendo: “Buongiorno! Oh ragazzi stanotte ho fatto davvero le ore piccole! Tiratemi su con un bel caffè!”

Improvvisamente il cuore di Kaori sembrò fermarsi. Aveva riconosciuto quella voce! Ma com’era possibile che si trovasse in città? Le avevano detto che era partito per le vacanze natalizie! Lei balzò dalla sedia e senza pensarci si voltò di scatto per avere conferma e quando i suoi occhi si ritrovarono davanti la sua sagoma non ebbe più dubbi…

- Ryo!! – esclamò.

Inizialmente lui non si accorse della presenza della donna, ma quando si sentì chiamare si voltò non sapendo neanche se sperare di aver udito bene o male. Quella voce, lui la conosceva benissimo…

Quando anche lui si ritrovò davanti la sagoma della donna, non ebbe dubbi.

- Kaori! – rispose all’esclamazione. I due si guardarono senza dir nulla. Erano anni che Kaori non lo vedeva, ma nulla era cambiato in lui, almeno fisicamente. Sempre bello, in forma, i suoi occhi azzurri ancora intensi. Anche Ryo rimase immobile ad ammirare la bellezza della ragazza. Mio Dio era ancora più bella di come la ricordava. I capelli un po’ più lunghi del solito, i suoi occhi nocciola sempre più lucenti…

- Ma tu non dovevi partire? – Micky ruppe l’imbarazzante silenzio che si era creato.

- A dire la verità ci ho ripensato! – Ryo riacquistò la sua sicurezza e si diresse verso Kaori ma non fece in tempo a dire due parola che una ragazza entrò nel locale come una furia diretta ad abbracciare Ryo alle spalle.

- Ehi mi hai preso in giro un’altra volta! Avevi detto che mi avresti aspettata! – la ragazza sorrise.

- Ma tesoro ero venuto qui per prenderti un bel caffè! – Ryo rispose al sorriso.

Kaori guardò dalla testa ai piedi la ragazza. Era davvero bella. Alta, bionda, occhi celesti e un fisico perfetto. Allora era questo tipo di donna che Ryo voleva… Ma sì, in fondo lo aveva sempre saputo, ma non poté evitare al proprio sangue di ribollire nelle vene, vedendo come quei due si guardavano.

- Allora Ryo, lo vuoi o no questo caffè? – domandò Micky.

- Fallo solo per lei, io mi sono svegliato completamente! – rispose lanciando un ‘occhiata su Kaori. Sì, decisamente lei aveva avuto su di lui l’effetto quadruplicato del più potente caffè. Poi scorse la testa alle spalle della ragazza e osservò un tipo piuttosto sicuro di sé che le si avvicinava e le metteva una mano sulla spalla sinistra. Poi stringendola a sé disse: “Kaori, è meglio che continuiamo il nostro lavoro!” Poi notando lo sguardo quasi assassino di Ryo, porse la propria mano presentandosi.

- Piacere, Ron Mizuku.

- Io sono Ryo Saeba. – rispose alla stretta di mano, poi trascinando la ragazza accanto a lui continuò: “Kaori, lascia che ti presenti Rina…Una mia carissima amica.”

- Ciao Kaori! – rispose allegramente la ragazza stringendosi sempre di più al braccio di Ryo.

- Ciao Rina… - Kaori abbozzò un sorriso, poi disse: “Mi spiace ma io, Falcon e Ron torniamo a lavoro…” Così la ragazza guardò sia Falcon che Ron invitandoli ad andare in un’altra camera. Poi dopo qualche minuto sentì Ryo salutare tutti e andarsene. Si affacciò alla porta e lo osservò allontanarsi sempre di più con quella strana ragazza.

- Ti stai chiedendo se stanno insieme? – Micky la sorprese alle spalle.

- Ma no! Non m’importa nulla! All’inizio quando mi avevano detto che la migliore guardia del corpo di Shinjuko mi avrebbe protetta pensavo a Ryo perché mi avevano detto che un altro elemento altrettanto valido si era ritirato… Credevo che l’elemento in questione fossi tu Falcon… Credevo che Micky ti avesse convinto a lasciare il campo… Ma quando ti ho visto, ho capito subito di essermi sbagliata… Però toglimi una curiosità… Non sarà mica Ryo l’elemento in questione?!

- Avrei evitato l’argomento se quell’idiota fosse davvero sparito dalla città… So che ti farà male, ma è giusto che tu lo sappia… Ryo si è ritirato dal suo lavoro l’anno scorso perché diceva che voleva godersi la vita senza pensare di dover proteggere qualcuno e così da qualche mese frequenta Rina… Non è niente di serio tra loro, ma passano molto tempo insieme… - la informò Micky.

-  Beh in fondo si è ritirato solo ufficialmente… Continua ugualmente a difendere qualche fanciulla in difficoltà e ogni tanto accetta lavoro da privati. – continuò Falcon.

- A me comunque non importa nulla della vita di Ryo… Per favore Falcon continuiamo a lavorare!- Kaori cercò di nascondere che in realtà l’aver rivisto Ryo dopo tanto tempo l’aveva turbata… E non poco! Poi tra l’altro non solo l’aveva rivisto dopo tre anni, ma lui sembrò anche essere totalmente indifferente davanti a lei… Dopo tutto quello che avevano passato, anzi dopo tutto quello che lui le aveva fatto passare… Inoltre lui non aveva mostrato il minimo imbarazzo quando le aveva presentato quella Rina… Accidenti sì era proprio carina… Non poté impedire a un’andata di gelosia di attraversarle il corpo fino a farle ribollire il sangue dalla rabbia. Poi tornò alla realtà, ricordò che la sua vita era in pericolo e capì che era meglio non pensare più a Ryo e concentrarsi solo sul lavoro.

- Ormai sono trascorsi tre mesi da quando Kaori riceve lettere minatorie e più o meno da allora ne avrà ricevute una ventina … - informò Ron.

- No un minuto ragazzi, fatemi pensare un attimo… Io ho iniziato a sventrare rapine da sei mesi, ma solo da tre ricevo lettere minatorie…

- Pensi che le rapine di questi tre mesi possano essere collegate tra loro? – domandò Falcon.

- Non è ho la più pallida idea… - rispose Kaori perplessa. Improvvisamente Falcon si alzò in piedi e guardando Ron in modo minaccioso disse: “Ron lasciaci soli…”

- E perché scusa? – domandò Ron non capendo.

- Perché è Kaori la mia cliente non tu… Ci sono cose private delle quali è meglio parlarne in privato senza nessun estraneo. – rispose Falcon con il solito vocione da uomo duro.

- Ma no Falcon di Ron ti puoi fidare, è un mio carissimo amico! – intervenne Kaori.

- Ho detto fuori!! – questa volta il tono di Falcon era un tantino nervoso così ron un po’ spaventato, decise di ubbidire senza fare altre storie.

- Ma perché hai voluto mandarlo via? – domandò Kaori anche lei non capendo.

- Dimmi una cosa… Ricevi lettere minatorie da quando hai sventrato la rapina dove c’era quel tizio con il tatuaggio? – chiese Falcon ignorando la domanda di Kaori.

- Beh sì… Ora che mi ci fai pensare direi proprio di sì… - rispose Kaori – ma perché? Ti viene in mente qualcosa?

- Mostrami l’ultima lettere minatoria – Kaori fu nuovamente ignorata ma facendo finta di nulla, gli mostrò la lettera. Falcon la lesse attentamente, poi improvvisamente sbarrò gli occhi quando in basso a destra, sul retro della lettera, a caratteri microscopici vi vide raffigurato uno scorpione. Decise di non dire nulla a Kaori e facendo finta di nulla mise la lettera nelle proprie tasche e aprendo la porta disse: “Non muoverti assolutamente da qui”

- Ma Falcon dove vai? – Kaori era confusa, non ci stava capendo nulla e sicuramente le risposte di Falcon non l’aiutavano. Chissà dove stava andando con tutta quella fretta…

- Beh… Vorrà dire che andrò di là a dare una mano a Micky… - pensò Kaori.

 

 

CAPITOLO 4

 

 

Ryo era completamente spaparanzato sul divano intento a leggere varie riviste che raffiguravano splendide donne in costume da bagno. A parte i boxer non aveva altro addosso e per ogni pagina che sfogliava si concedeva un sorso di caffè. Da quando ufficialmente aveva lasciato il lavoro passava la gran parte del tempo in panciolle e se inizialmente questo non poté fargli altro che piacere, adesso stava iniziando forse a pentirsi della sua scelta. Sì, fare la corte a qualche bella ragazza, uscire con Rina, passare la maggior parte delle notti fuori a divertirsi, era davvero una bella vita, ma sapeva benissimo che in realtà c’era qualcosa che da tempo gli mancava.

Subito l’immagine di una donna gli annebbiò la vista poi scuotendo il capo la cancellò.

Improvvisamente però qualcuno suonò ripetutamente alla porta finché Ryo con aria seccata non si decise ad aprire. Quando davanti a sé vide Facon, gli voltò le spalle e gettandosi di nuovo sul divano gli domandò il motivo della visita.

- Devo chiederti un paio di cosette – rispose Falcon. Ryo chiuse gli occhi con rassegnazione immaginando di cosa volesse parlargli e cercando un sospiro di coraggio li riaprì pronto per ascoltare.

- Prima di tutto devo chiederti perché diavolo non sei più partito?! – domandò Falcon iniziando ad alzare il tono della voce, ma Ryo continuando a far finta di nulla con tranquillità rispose: “Perché non mi andava di lasciare la città durante il periodo di Natale… Ricordi i criminali non vanno mai in vacanza!”

- Ma chi vuoi prendere in giro?! Tu per tutti sei fuori dal mestiere!

- Sai benissimo che ho lasciato il lavoro solo ufficialmente ma che comunque continuo a prestare soccorso in incognito...

- Ma piantala! In realtà il motivo è Kaori! – enunciò Falcon.

- Non capisco di che parli. – rispose Ryo volendo far finta di nulla.

- Ah non capisci eh? Scommetto che stamattina è stato solo un caso se ti sei fatto vedere al caffè! Avremmo fatto meglio a non informarti dell’arrivo di Kaori! Quella ragazza sta cercando di rifarsi una vita dopo tutto quello che le hai combinato… - ma Falcon non fece in tempo a finire la frase che Ryo lo interruppe tuonando: “Dopo tutto quello che le ho combinato?!! Non ho avuto altra scelta e tu lo sai!! Cosa avrei dovuto fare eh? Continuare a vivere con la paura che un giorno potesse morirmi tra le braccia come suo fratello!? ... E’ stato meglio così credimi… Per entrambi.” Falcon scrutò attentamente il triste sguardo di Ryo e finì col provare quasi pena per lui, poi guardandolo commentò: “La verità è che avevamo ragione io, Micky e gli tutti gli altri, Tu non l’hai dimenticata.”

- Scusa ma da quando in qua la mia vita privata è diventata di dominio pubblico?!

- Tu e Kaori come coppia siete sempre stati un libro aperto per noi! Ci avete impiegato una vita per dichiararvi e tu hai mandato tutto a monte in un secondo! – rispose Falcon quasi volendo incolparlo.

- Ecco che ci risiamo! Devo per caso rinfrescarti la memoria!? Quei pazzi l’avrebbero uccisa senza pensarci due volte, sono stato costretto a farlo! Tu avresti fatto la stessa cosa per Micky e non negarlo!! – Ryo non andava certo fiero di quello che aveva fatto, però come diceva  non aveva avuto scelta.

- Giuro che nessuno meglio di me può capirti… Dico solo che se doveva andare a finire così, tu che quotidianamente fai finta di niente, vuoi fare il duro, ma che in realtà non fai altro che piangerti addosso per quanto lei ti manchi allora tanto valeva cercare di combatterli!

- Non potevo rischiare, prima cacciavo Kaori e prima si sarebbe salvata… Poi lo sai…. Dopo averla mandata via ho cercato di fare di tutto per trovare quell’organizzazione maledetta ma non si è sentito più parlare di loro! Nessuno dei nostri informatori ha più saputo niente! Certo potevano essere morti ma nessuno mi ha dato questa certezza… No, no… Non ho potuto proprio rischiare anche perché quando c’era di mezzo lei io sbagliavo sempre il mio bersaglio… Ricordo ancora quando venne presa di mira da Silver Fox … Se il bersaglio non fosse stato Kaori non avrei mai sbagliato… E poi a parte l’organizzazione, alla fine ho capito che quella ragazza con me era sempre in pericolo e quindi è meglio come è andata… - aggiunse Ryo con un velo di tristezza.

- Beh allora sappi che oggi è in pericolo come allora – enunciò Falcon.

- Se ti riferisci alle lettere minatorie saranno solo dei criminali da quattro soldi e poi ci sei tu con lei no? – commentò Ryo prendendo il discorso con leggerezza.

- Criminali da quattro soldi eh? Dimmi ti dice qualcosa questa? – domandò Falcon mostrando a Rio la lettera minatoria.

- E’ una normale lettera minatoria… - rispose Ryo non notando il particolare.

- Perché non guardi più attentamente? Non ci vedi nulla di strano? – Ryo concentrò il suo sguardo che improvvisamente si soffermò sullo stesso stemma che Falcon aveva precedentemente notato.

- Uno scorpione! – esclamò stupito.

- Ho dato un’occhiata alle altre lettere minatorie e hanno tutti lo stesso stemma e queste lettere le riceve da soli tre mesi… Kaori ha sventrato altre rapine prima ma solo da tre mesi riceve lettere. – informò Falcon.

- Questo significa che sono tre mesi che dei rapinatori della stessa organizzazioni tentano di rapinare quella banca e che magari si tratta…

- Della stessa che ha cercato di farci fuori più volte e la stessa che ha mandato all’aria la tua storia con Kaori… - concluse Falcon.

- Se si tratta davvero di loro, allora Kaori ha rischiato davvero molto mettendosi in mezzo – commentò Ryo un po’ preoccupato.

- Secondo me in quella banca c’è qualcosa… Non possono essere solo i soldi a spingerli di tentare numerosi colpi di seguito! Sì, quella banca nasconde qualcosa che loro cercano e che pretendono a tutti i costi…

- Ma Kaori si è messa in mezzo ed ora vogliono farla fuori… Se si tratta dell’organizzazione dello scorpione allora è in guai seri! Quelli non scherzano! Se la trovano la faranno fuori sul serio! – Ryo iniziò ad allarmarsi seriamente cercando sempre di mantenere il controllo.

- Per il momento nessuno sa che Kaori è a Shinjuko e ho già detto a lei e quel suo amico che per nessun motivo altri devono sapere dove si trova!

- A proposito di quel tipo è apposto? – domandò Ryo.

- Non è ho la più pallida idea… E’ stato lui ad ingaggiarmi per proteggere Kaori però non lo so… Io vorrei fare delle indagini su quella banca… E forse partirò per Kyoto. – annunciò Falco.

- E Kaori scusa? Non puoi mica lasciarla da sola! – gli ricordò Ryo.

- Beh ed è qui che dovresti entrare in gioco tu… Devi prendere il mio posto Ryo.

- Ma sei matto?! – sbottò Ryo

- Ma che diavolo urli?! Per capirci qualcosa devo fare delle indagini su quella banca, ma come ben saprai non posso portare la mia cliente nel braccio della morte!! – continuò Falcon anche lui urlando ma cercando di convincere Ryo che riprendendo un po’ di calma dichiarò: “Non accetterà mai la mia protezione.”

- Siamo i migliori nel campo. Lo sai tu, lo so io e lo sa anche lei. Non ha scelta se vuole sopravvivere. – rispose Falcon sicuro di quanto diceva. Poi continuò: “Tra l’altro potrebbe essere un buon motivo per cercare di riallacciare i rapporti con lei, non credi?”

- Mi ci vorrà un miracolo… Comunque mi pare normale che mai permetterò a qualcuno di farle del male quindi visto che la situazione è davvero così seria e pericolosa non mi tirerò indietro… Anzi riflettendoci meglio forse… Forse se non me l’avessi chiesto tu, ti avrei certamente chiesto io di affidarla a me… E poi hai ragione tu Falcon, lei mi è mancata – confessò Ryo abbassando la testa.

- E adesso è qui, ma vedi di non fare casini… Secondo me è un’opportunità quella che ti sta capitando e mi raccomando…

- Tranquillo amico!

- Bene… Visto che per la fretta ha lasciato gran parte della sua roba a Kyoto domani Kaori vorrebbe andare a fare shopping quindi inizierai da domani… Passa a prenderla alle 9:30 e vieni con la macchina così prende le robe per trasferirsi da te. – lo informò Falcon.

- Trasferirsi da me?! – domandò Ryo quasi incredulo poi scoppiando in un’allegra risata continuò: “Giuro che io non ho alcun problema a vivere con lei, lo sai no? Ma non oso immaginare la sua faccia!”

- Perfetto io mi porterò con me quel damerino del suo amico così vedo di capirci davvero qualcosa… Ti darò presto mie notizie.

- Una cosa sola Falcon…

- Dimmi…

- Io con lei voglio cercare di essere l’uomo che l’ha cacciata non quello che da sempre l’ama…

- Ryo ma perché?

- Perché anche se troviamo l’organizzazione lei con me è sempre in pericolo e questo non mi va… - - Fa come ti pare…

- Buona fortuna allora!

- E’ a te che servirà la fortuna! – gli ricordò Falcon uscendo di casa.

 E così Ryo accettò di fare la guardia del corpo per Kaori, a patto però che mai dovesse cedere alla tentazione di toccarla, di abbracciarla o peggio di dirle quello che in realtà lui ha sempre provato per lei. Si sarebbe accontentato di starle accanto e di ammirarla senza dir nulla… Questo per lui era già tanto non poteva pretendere altro.

 

 

 

 

 

 

CAPITOLO 5

 

 

Erano le otto del mattino, quando Kaori si svegliò. Andò in bagno per farsi una doccia e mentre l’acqua le rinfrescava il corpo sorrise immaginando quanto si sarebbe divertita a fare shopping. Certo non aveva la più pallida idea della sorpresa che il caso le aveva riservato e tornando in camera aprì l’armadio per scegliere cosa indossare.

- Accidenti non ho portato quasi nulla da Kyoto e adesso cosa indosso? Ho un disperato bisogno di vestiti nuovi… Beh menomale che sono riuscita a convincere Falcon ad accompagnarmi a fare shopping – borbottò fra sé e sé. Dopo un po’ finalmente decise cosa indossare: un vestito di lana marrone con un paio di stivali neri… Certo magari era un po’ corto però quel vestito le piaceva molto e ormai aveva deciso. Dopo essersi preparata scese giù per la colazione e quando vide Micky preparare un caffè, la salutò: “Buongiorno Micky!”

- Buongiorno a te Kaori! Dormito bene? – domandò Micky sorridendo.

- Divinamente… Scusa ma dov’è Falcon? Non dirmi che è ancora a letto… Aveva detto che mi avrebbe accompagnata a fare shopping e io ne ho bisogno…

- Falcon non c’è è partito per Kyoto. – proferì Micky con leggerezza.

- Cosa?!

- Dice che vuole scoprire qualcosa sulla banca dove lavori e con sé si è portato anche Ron visto che è il direttore.

- A Kyoto?! Ma perché non mi ha detto niente?!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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