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Autore: marine the racoon    30/12/2013    4 recensioni
è la storia di una vittima di SlenderMan, solo che questa, dopo essere uccisa, si trasforma in un essere oscuro che desidera solo vendetta per lei e per i bambini morti e uccisi da lui
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Slender man
Note: Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti
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Iniziai a girovagare di notte, nel bosco, senza una meta. Avevo solo un pensiero per la testa: vendetta, e sangue. Non provo emozioni, solo rabbia e odio.
Presto, scoprì che se ero immersa nell’oscurità, di quelle dove non c’è neppure un filo di luce, il mio corpo scompariva e diventavo parte del buio. Non riesco a resistere alla luce del giorno, mi disintegro quando essa mi colpisce. Così, di giorno mi nascondo nella terra o fra le fronde degli alberi, a dormire, mentre la notte giro per il bosco.
Una notte, arrivò una bambina. Era piccola, avrà avuto la mia età. Aveva i capelli biondi, lunghi, raccolti in due treccine fermate con due fiocchi rossi. Era bianca come un cencio, gli occhi verdi, magra e secca. Indossava una maglietta bianca a righe verdi e una gonnellina verde. Ai piedi, dei calzini bianchi che le arrivavano poco sopra le caviglie, e ballerine verdi. Non sono certo le scarpe più adatte per avventurarsi in una foresta. Aveva una torcia in mano, e nell’altra un orsacchiotto di pelush. Piangeva, spaventata.
Mi nascosi nella sua ombra, e la seguì. Incontrammo lo SlenderMan. La piccola urlò, e scappò via. Lui fece fuoriuscire i suoi tentacoli, e la inseguì. Vidi che lui si stava avvicinando sempre di più, senza sforzo. Stava per afferrarla con uno dei suoi tentacoli. La bambina cercava di correre ancora più velocemente, ma era al limite.
Fu allora che decisi di salvarla, spinta da non so quale impulso.
Uscì fuori dalla sua ombra e la spinsi di lato, mentre i tentacoli mi afferrarono per riportarmi dal loro padrone.
Buffo, non è vero? Sono fatta di ombra, ma lui riuscì lo stesso ad afferrarmi. Forse i suoi tentacoli sono fatti di qualche strano materiale…
Lui, non appena vide che non aveva preso la sua preda ma me, si infuriò, e con voce bassa, chiese:-Chi sei tu?- -Tua figlia- risposi, ridendo. Fece un passo indietro, involontariamente, e la presa rallentò, ma solo per un istante, dopo si ricompose come prima. –È impossibile, mio figlio era un maschio- -Ma come? Sei te che mi hai creata, quindi sono anche io tua figlia! Non te lo ricordi più? Che padre cattivo…- -Ma…cosa sei?- -Ombra- risposi, e mi smaterializzai per riapparire dietro di lui.
Se ne accorse, e si girò, pronto per sferrare un attacco, ma ero già scomparsa, andata dalla piccina che ci osservava senza fiatare, tremando. La feci rialzare da terra.
E vidi che SlenderMan aveva approfittato della mia distrazione per lanciarsi contro di me. Non riuscì ad evitarlo, e finì a terra. Lui mi afferrò i polsi e cerò di bloccarmi le braccia al terreno, mentre montava cavalcioni su di me per cercare di bloccarmi.
Intanto, la piccola lasciò cadere l’orsacchiotto e fece qualche passo indietro, completamente terrorizzata. –Adesso mi dirai cosa vuoi da me- -Vendetta- -Perché sei un ombra?- -Perché questa è la mia anima, il mio corpo non è più utilizzabile- -Aspetta…Sei una delle mie vittime?- -Finalmente ci arrivi, testa vuota!-.
SlenderMan iniziò a riflettere, e rallentò di nuovo la presa. Non aspettai un attimo di più, anche perché stava per sorgere il sole, e sarei stata nei guai, come ho già detto, così mi smaterializzai via, di nuovo.
Ricomparvi accanto alla piccola, la presi per un braccio e corremmo via, mentre SlenderMan si rialzò per rincorrerci. “Non ha ancora rinunciato alla sua preda”, pensai. Ed era maledettamente veloce. Ci raggiunse in poco tempo. Ma non cercò di prendere la bambina, come mi sarei aspettata, ma me. Voleva capire, avere più informazioni.
E se pensava che mi sarei fatta di nuovo prendere come una scema si sbagliava di grosso. Appena vidi un movimento di un tentacolo che stava per afferrarmi, mi teletrasportai un poco più in la, con la piccola. Il tentacolo colpì a vuoto e si ritrasse, con uno schiocco di legno.
Poi, scorgemmo la fine del bosco. Io e la piccola ci concentrammo su quell’apertura tra gli alberi, senza badare al resto. Fu quello il mio errore.
Senza che me ne accorsi, lui attaccò di nuovo, e un tentacolo era riuscito ad afferrarmi per la caviglia, mettendomi sottosopra. Anche allora, non riuscì a vedere la forma dei miei piedi. La piccola si fermò, e si sarebbe messa ad urlare se non l’avessi fulminata con lo sguardo, i miei occhi visibili perché la frangia non li copriva più. La piccola, così, rimase a bocca aperta ma in silenzio, mentre io venivo lanciata via, contro un albero.
Il colpo fece male, e caddi a terra. Ma quando lui si avvicinò a me, scomparvi, per ricomparire dietro il suo collo, con un mio braccio che lo cingeva. –Adesso la smetti di rompere e mi lasci in pace?-. Lui iniziò ad agitare la testa convulsamente, senza rispondere, e io cercai di rimanergli in “groppa”, quando un tentacolo mi afferrò da dietro, mi strappò via e mi lanciò contro un altro albero.
Chiusi gli occhi all’impatto per la botta, e quando li riaprì, vidi il sole che faceva capolino. Era l’ora di andarsene, e alla svelta!
Mi rialzai, dolorante, e dissi:-Vorrei tanto rimanere a giocare con te, ma devo andarmene, si è fatto tardi-, e cercai di scappare il più velocemente possibile, lasciando lì la bambina. Mi sentì stanca, e non era solo per i colpi ricevuti. Non potevo teletrasportarmi, perché le ombre si stavano diradando, e ho bisogno di buio per potermi spostare.
In pratica, mi sposto sfruttando il mio essere buio, riunendomi ad essa e fuoriuscendone quando voglio.
Come al solito, lo SlenderMan mi seguì. Cercai di seminarlo, ma lui non stava neppure correndo! Feci un percorso a zigzag, e mi nascosi dentro un albero cavo, completamente buio all’interno, e così il mio corpo scompari. Lui continuò a girare nei dintorni, mentre il sole si alzava nella sua fierezza e luminosità in cielo.
Dopo mezz’ora se ne andò, infuriato. Per quella volta vinsi io, anche se per poco. Mi addormentai nell’incavo dell’albero. Quando scese la sera, percorsi la stessa strada che avevo fatto per arrivare lì. Trovai per terra l’orsacchiotto della piccola. Ripensai a lei. Credo che, l’unico motivo per cui non le feci del male, era perché era una bambina, era come me, prima che morissi e rinascessi. Presi l’orsacchiotto, e andai a controllare all’albero dei bambini trafitti, per controllare che non fosse stata presa. Non ce la vidi, così decisi che sarei andata a riportarglielo.
Ma questo è il continuo, e per te è una storia che non conoscerai mai.
Si, lo so che te hai visto il telegiornale.
Ti ho visto farlo.
Quando mangi, perché tieni la porta aperta? Sei stato stupido, e adesso morirai.
Shhhh, so che si sta aprendo la porta, ma non urlare, sveglieresti i vicini.
 
 
 
 
È stato ritrovato, in centrale, un agente morto, a terra. Anche lui è stato strangolato, ed ha gli stessi lividi violacei sul corpo. Questa volta, il quadro è intatto e al suo posto, ma verrà trasferito in un museo, che ha pagato la somma di 500 euro per avere quel quadro e non farlo rivendere all’asta della polizia. Chissà se, con questa mossa, l’assassino colpirà di nuovo. Inoltre, il poliziotto è stato trovato con la pistola in mano, e all’interno mancano 3 proiettili, ma non ci sono tracce di sangue e le pallottole sono state trovate nei muri.
Ora, passiamo alla prossima notizia…
   
 
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