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Autore: Darko    27/05/2008    2 recensioni
Basato interamente sul gioco di Port Royale lo ammetto. Morgan Black alla ricerca della verità su suo padre. ringrazio fabio 93 che mi ha dato l'ispirazione.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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8.L'enigma del pirata
Capitolo 8
L’enigma del pirata

Morgan si svegliò alle prime luci dell’alba, intontito ancora una volta dal rum. Sulla nave c’erano soltanto una decina di marinai che lavoravano: sembravano macchie nere contro il rosso del sole nascente. Sbadigliò sonoramente e si avviò verso il castelletto di prua, salì le scale e barcollò verso la balaustra. Il vento in poppa lo fece subito star meglio, ma continuò a sentirsi gli occhi gonfi e la testa pesante; sentì dei passi e il legno delle scale scricchiolare dietro di lui, si girò e vide Aurora. Aveva messo da parte i suoi classici vestiti ed ora vestiva una camicia a maniche larghe e un paio di pantaloni tenuti su con una cintura; ai piedi portava un paio di stivali neri.
“Che piratesca!” Morgan sorrise. La ragazza si accostò a lui sulla balaustra, sospirò e lo guardò con i suoi occhi verdi fissi in quelli dell’altro, altrettanto verdi.
-Che c’è?- chiese Morgan.
-Perché mi hai portata con te?- Aurora lo fissava.
-Era la cosa giusta. Eri sola- ora era serio.
-E’ vero, ma io non posso fare la piratesca- piagnucolava quasi.
-Ma se tuo padre era un pirata! Piuttosto famoso anche, pensa che…-
-Oh, finiscila! Io non avrei voluto essere come mio padre, sempre in giro per il mondo, non è la vita che fa per me-
-Ma la vita che facevamo prima non era meglio; io riuscivo a sopportarla solo con te accanto- cinse con un braccio Aurora, che rabbrividì.
-Xavi…Morgan, ti sei mai chiesto perché ti seguivo così tanto?- riprese a fissarlo, stringendogli il braccio.
-Un milione di volte- sorrise fissandola.
-Per questo- gli mise le braccia intorno al collo e lo baciò. Morgan le cinse la vita e ricambiò con passione. Ora che ci pensava era da tempo che desiderava farlo, ma qualcosa glielo aveva sempre impedito.
Si staccarono e Aurora passò una mano nei capelli castani di Morgan, prima di trarlo a sé e riprendere da dove si erano fermati. Si staccò:
-Sai di rum!- rise –Tornami a cercare quando ti è passata la sbronza-
Si allontanò guardandolo e sorridendo. Morgan non potè fare a meno di sorridere e si avviò a prua lentamente. La coffa urlò: -Siamo arrivati!- Palos stava dinanzi a loro, seminascosta da una baia.
L’Atalaia avanzava placida nel mare infuocato del mattino, puntando dritta alla sua meta, che se ne stava appollaiata su un piccolo promontorio proteso verso l’orizzonte. Intanto la ciurma si era destata all’urlo della coffa e Thomas stava barcollando verso Morgan in maniera impietosa. Tutti i pirati erano nelle stesse condizioni.
-Ehi ragazzo. Cosa ne dici se ti facessi ormeggiare?- pronunciò le parole con fatica immensa.
-Sarebbe fantastico!- rispose Morgan entusiasta.
Allora Thomas gli fece un cenno invitandolo a seguirlo. Lo condusse al timone e lo aiutò nelle manovre. Alla fine l’Atalaia potè riversare tutto il suo carico sulla banchina del porto. Morgan scese ricevendo le pacche di tutti sulle spalle.
-Una gran bella manovra- disse Thomas.
-Ma sei hai fatto tu!- rispose Morgan piccato.
-E’ quello che credi tu. Ho semplicemente finto- e se ne andò lasciando il nipote di stucco.
Morgan balzò sul molo e seguì il gruppo che si avviava alla taverna. Frugò nella tasca ed estrasse il foglio. La scritta era ancora lì: “Orco, nemici! La spada”.
Ora sapeva che era un anagramma ed aveva già le prime due parole: “da Palos”.
La taverna era abbastanza accogliente, per quanto possa esserlo una taverna frequentata abitualmente da torme di pirati. Ma a Morgan non interessava quel luogo, dal momento che l’avrebbe distratto dal suo scopo. Per questo puntò dritto verso il promontorio che aveva visto dall’Atalaia. Arrivò a corsa, trafelato, e si appoggiò ad una roccia che spuntava tra la vegetazione secca, quando il sole era già alto nel cielo. Tirò fuori il foglio dalla tasca, prese un carboncino e provò l’idea che gli era venuta. Sul foglio c’era scritto: “Orco, nemici! La spada”. Provò ad invertire l’ordine delle lettere e dopo alcuni minuti il risultato fu: “Comincerai da Palos!”.
Ecco, era fatta. Ma ora? Era a Palos ma non gli veniva in mente niente. Poi, abbassando lo sguardo, vide un sasso tra i suoi piedi. Sulla sua superficie risaltava la scritta: “Palos”. Morgan lo raccolse e si accorse che dentro era cava, dentro c’era un rotolino di pergamena consumato e logoro. Morgan lo estrasse. Un altro indovinello campeggiava in nero sul bianco: “Cinque sorelle, in mezzo al cielo, la più piccola educa le altre; segui l’astro, e quando muore le si spegne nella bocca”.
  
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