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Autore: Tempie90    08/01/2014    11 recensioni
Storia appartenente alla serie di Nico & Co., come al solito Kate non ne combina una giusta con lo scrittore!
Siamo ancora nel periodo di feste XD
Buona lettura! =)
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Kate Beckett, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Questione di fiducia: Nico's Adventures!!'
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Ed eccomi qua con una nuova storia, questa volta in più capitoli, sempre breve per carità XD
Ancora una volta Kate ne combina una delle sue. E lo so, le scrivo tutte così, povero Rick che se le sorbisce tutte quante... Ma che ci volete fare?? Si può dire che è il mio marchio XD
La storia è legata alle feste natalizie, o meglio, alle post feste natalizie.
Tengo a precisare che Whiskey non c'è ancora e Nico non ha un anno come nella precedente Shot!
Spero non vi confondiate nel fare avanti e indietro con me e gli 'anni' di Nico XD
Non voglio dilungarmi ancora per molto perciò mi congedo!
Spero vi piaccia.
Buona lettura,
Tempie. =)

                            Insieme

                                            


“Buongiorno amore!” Disse l’uomo avvicinandosi al letto con una tazza di caffè caldo.
Kate lo guardò di traverso. Ok, era ancora arrabbiata.
“Avanti Kate, sul serio? Sei ancora arrabbiata perché ho lasciato che Nico passasse un po’ di tempo con suo nonno?”
Beckett si sollevò di scatto dal letto.
“Sono arrabbiata perché non me l’ hai detto. Perché adesso che finalmente la Gates mi ha dato le ferie, io non potrò passarle con mio figlio!” Rispose arrabbiata.
“Te l’ho già detto: pensavo che Jim ti avesse avvisata. Davvero Kate, non mi sarei mai permesso di dirgli di si senza prima chiedertelo…Ma pensavo veramente che tuo padre te l’avesse riferito.”
Kate si alzò sbraitando tra la camera da letto e il bagno.
“Sono stata tutta la settimana fuori, ho lavorato fino a tardi, ho visto Nico sveglio e attivo si e no due volte e oggi che ho finalmente la giornata libera non posso stare con lui. Non ci hai pensato quando hai detto si a mio padre?”
“Ho detto si perché Nico non ha potuto passare le festività natalizie con lui e ho pensato che almeno oggi, il primo dell’anno, poteva divertirsi col nonno. Pensa al lato positivo: abbiamo più tempo per stare insieme noi due!” Disse sorridendo felice. “Alexis è in Costa Rica con Pi e mia madre a festeggiare con i suoi alunni della scuola. Abbiamo la giornata tutta per noi, possiamo fare quel che vogliamo.” Concluse con un sorriso che era tutto un programma.
“Castle io voglio passare la giornata con mio figlio perciò vado in montagna da mio padre..” Disse uscendo dal bagno già vestita.
“Cosa? O-ok aspetta vengo con te!” Disse rincorrendola mentre afferrava la borsa, superava la cucina ed era già all’ingresso. Si voltò di scatto ancora arrabbiata.
“No, dato che ti sei voluto sbarazzare di tuo figlio per stare da solo, starai solo.”
“Io non mi sono voluto sbarazzare di mio figlio. Non dirai sul serio spero?” Chiese.
La donna si limitò a fissarlo. Castle sospirò.
“ Volevo solo che passasse un po’ di tempo con suo nonno, cosa c’è di male?” Proprio non riusciva a capire il suo sbaglio, lui l’aveva fatto a fin di bene.
“C’è di male che queste festività si passano in famiglia. Io le passavo con i miei genitori e dovrebbe essere così anche per Nico. Se tu non hai passato i periodi di festa con i tuoi genitori, come una normale famiglia, non significa che questo deve succedere anche a mio figlio!” Gli rispose con cattiveria.
Rick la guardò ferito ma lei non sembrò nemmeno rendersene conto. Prese il cappotto ed uscì lasciandolo immobile sulla porta a raccogliere i cocci del suo cuore.
 
 
Aveva cominciato a nevicare, nel mese di dicembre la neve non sembrava dare tregua ai newyorkesi e gennaio, a quanto pareva, non era da meno. Non nevicava così tanto da anni. Ma Kate non si lasciò intimidire e, anche se la strada che portava alla baita era ricoperta del manto bianco, proseguì il cammino.
Mentre stava per raggiungere la sua casa in montagna, si accorse dell’auto del padre parcheggiata all’interno della pista di pattinaggio a pochi metri dalla loro abitazione. Quando era piccola i suoi genitori la portavano sempre lì a pattinare durante il periodo di Natale, e lei si divertiva un mondo.
Parcheggiò l’auto e si diresse verso la staccionata che delimitava la pista.
Fu lì che li vide.
Nonno e nipote che si divertivano come matti su uno slittino che scivolava libero sul ghiaccio.
Sorrise nel vedere Nico, nella sua tutina da neve, ridere divertito ed estasiato, mentre nonno Jim lo teneva stretto a sé tra le gambe. Scivolavano lentamente ma per Nico era uno spasso girare per la pista come se quello slittino lo stesse guidando lui.
Rimase ferma ad osservarli, approfittando del fatto che non si erano ancora accorti di lei.
Rick aveva fatto bene a lasciarlo a suo padre, si stavano divertendo insieme.
Si irrigidì ancora appoggiata alla staccionata, quando il pensiero di lui lasciato alla porta le passò davanti.
“Ma che gli ho detto?” Sussurrò portandosi una mano alla bocca.
Il suo cuore cominciò a battere velocemente man mano che il ricordo delle sue parole riaffiorarono nella mente.
Gli aveva detto una cattiveria. Rinfacciargli di non aver avuto una famiglia normale, come tanti altri bambini, era stato un colpo basso. L’aveva inevitabilmente ferito. Adesso ricordava anche di non aver ricevuto risposta alla sua sparata, probabilmente colpito dalla crudeltà delle sue parole.
Guardò suo padre e suo figlio farsi grandi risate sulla pista, ignorando la sua presenza.
Si voltò e si diresse velocemente alla sua auto.
Doveva tornare indietro.
Tornare da lui.
Doveva farlo subito perché sapeva che in quell’esatto momento lo scrittore stava pensando alle sue parole, crogiolandosi nel dolore e nella consapevolezza del suo errore.
Non lo avrebbe permesso. Lui non aveva sbagliato, era stata lei, facendo leva sul suo punto debole: l’assenza del padre, l’avere una famiglia fuori dagli schemi.
Doveva scusarsi e dirgli che non era in difetto per quella mancanza. Che era un padre eccezionale, capace di dare amore incondizionatamente e di lasciare che passasse il primo dell’anno con un nonno che non aveva potuto festeggiare con loro il Natale né i giorni seguenti.
Si sentì egoista, lei non aveva pensato a questo, aveva solo pensato a se stessa e al bisogno di stare con Nico.
E’ una madre, questo è normale. Ma non significa tenere il figlio solo per sé ignorando il bisogno degli altri di passare un po’ di tempo con lui.
Estrasse velocemente le chiavi dell’auto prima di essere bloccata da un agente.
“Signora, mi scusi. Dove crede di andare?”
Kate lo guardò come se lo avesse visto solo in quel momento.
“ Devo tornare a New York.” Rispose aprendo lo sportello.
“Mi spiace ma temo che non sarà possibile!” Disse l’agente.
“Come? E perché mai?” Chiese stupita e un po’ irritata. Insomma lei aveva fretta.
“ Ci hanno appena avvisato che lungo la strada c’è stata una frana. La neve troppo pesante è ricaduta sull’asfalto impedendo il passaggio delle auto. Mi dispiace ma finché non toglieremo tutta la neve, non potrà tornare a New York…”
“Che cosa?” Quasi urlò dallo sconforto. “La mia è una questione urgente!!”
“E’ una questione di vita o di morte? Perché abbiamo un elicottero a disposizione per queste evenienze.” Disse subito sull’attenti l’uomo.
Kate si rabbuiò.
“No. Non fino a questo punto.” Rispose abbattuta.
“Beh allora in questo caso….” La guardia fu interrotta.
“ Si Rick, è qui.” La voce di Jim la fece trasalire. Aveva detto Rick? Si girò di scatto e vide suo padre al telefono con in braccio Nico, fissarla stupito. “Vuoi che te la passi?” Chiese poi.
Kate fece per avvicinarsi al padre per ricevere il telefono.
“No?” Kate si immobilizzò e Jim la guardò con l’aria di chi non ci sta capendo nulla.
“Si, si. Stanno bene, entrambi. Certo, ok. Grazie, anche a te…A presto!” Jim chiuse la chiamata e osservò la figlia in tralice.
“Si può sapere cosa è successo con Rick?” Kate abbassò lo sguardo come quando da piccola veniva ripresa per una marachella.
“Ha saputo del problema sulla strada che porta qui e voleva sapere se eri già arrivata. Perché non ha chiamato te?”
“Come fai a sapere della strada interrotta? E lui come lo sa?” Chiese stupita.
Jim alzò un sopracciglio. “L’hanno appena comunicato con l’altoparlante, e a quanto pare ha già fatto notizia in tv.”
“Oh, certo.” Disse solo.
“Se l’unica cosa che ti ha incuriosito è stata quella di capire come sapessimo della frana significa che sai perché Rick non ha lasciato che tu gli parlassi al telefono…” Disse ancora con quel sopracciglio alzato, mentre Nico adesso si sbracciava verso la madre contento.
Kate sgranò gli occhi.
Prese il bambino in braccio e gli diede un bacio sulla fronte.
“Ciao piccolino.”
“Gaaaaagaa.” Sorrise.
Jim sospirò. “Ho capito, andiamo a casa, ne riparleremo davanti a una bella tazza di cioccolata calda.”
Kate lo guardò triste e Jim capì che anche quella volta sua figlia aveva combinato un disastro.
“Hai il seggiolino in macchina? Può venire con te o lo porto io?” Chiese riferendosi a Nico.
“No no ho il seggiolino, preferisco che venga con me se non ti dispiace.” Disse timorosa.
“No, certo che no.” Jim le sorrise. “Ci vediamo alla baita allora.”
“Ok a dopo, papà!”
Sistemò le cinture per Nico. “Ok amore, andiamo a casa.” Lo guardò estasiata. “ Sei bellissimo con questa tutina addosso, il tuo papà scoppierebbe di gioia nel vederti imbacuccato così, sai?” Gli disse con un sorriso triste prendendogli le manine guantate e avvicinando i loro nasi.
Ricevette in risposta un  gorgoglio divertito.
“Forza è ora di andare, nonno è già partito!” Gli diede un bacio sulla testa e salì al posto di guida.
Arrivati a casa avrebbe dovuto parlare con suo padre, quel pensiero la fece rabbrividire. Sicuramente lui l’avrebbe ascoltata ma inevitabilmente l’avrebbe anche rimproverata.
Decise di non pensarci al momento, doveva concentrarsi sulla strada da percorrere, la neve creava problemi anche su quell’asfalto.


Tempie's corner:

Eh benedetta Kate! XD
Non so voi ma io Nico lo amo! *_* E Jim è un Nonno con la N maiuscola u.u
Che pasticcio avrò combinato io adesso? XD
Fatemi sapere che ne pensate!
A presto,
Tempie. =)
  
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