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Autore: Strega_Mogana    10/01/2014    4 recensioni
Parte di "Cinquantadue sorrisi per Severus". Siccome é una raccolta nella raccolta e questa é piuttosto lunga ho deciso di pubblicarla a parte.
Riassunto:
Hermione conosce un modo per far tornare indietro Piton.
Ma questo le costerà caro, la sua famiglia, Ron, forse la sua anima, ma, soprattutto, il suo cuore.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Minerva McGranitt | Coppie: Hermione/Severus
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Universo di Eligis tuum iter'
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n. 41

Titolo raccolta: Eligis tuum iter (scegli ciò che desideri)
Titolo di questo sorriso: Diciannove anni dopo

Autore: Ellyson
Beta: Querthe
Tipologia: one shot Rating: Per tutti
Genere: Triste, introspettivo, Malinconico
Personaggi: famiglia Piton e famiglia Potter
Pairing generale della raccolta: Severus / Hermione, accenno a Severus / Lily
poca: post battaglia finale
Avvertimenti: AU
Riassunto:
Non c’erano dubbi su quale Casa avesse accolto la piccola Hope Piton, era la copia del padre in tutto, dai capelli lisci neri, al pungente sarcasmo. Fortunatamente Severus ci teneva a sottolineare che il naso l’aveva ereditato dalla moglie.

Parole: 1413

Diciannove anni dopo

1 Settembre 2017
Londra, stazione di King’s Cross
Mattina



Era una fredda mattina autunnale.
King’s Cross quel giorno era affollata di persone, turisti e inglesi che camminavano senza badare a chi avevano attorno.
Il carrello dei bagagli che spingeva l’uomo era colmo, in cima un cestino di vimini custodiva un gatto bianco e rosso che avevano chiamato Rudolph.
La bambina più grande, alta più dei ragazzi della sua età, con i capelli neri e lo sguardo fiero, camminava tra il padre e la madre con l’aria abbattuta. Il fratello più piccolo di un anno aveva ereditato i tratti della madre, sfoggiava, però, anche lui una folta chioma corvina; si guardava attorno spaesato e meravigliato nello stesso tempo.
Senza farsi notare camminarono svelti fino alla barriera tra il binario nove e dieci per poi scivolare attraverso il muro.
Erano in anticipo, il treno era alla banchina senza emettere nessun rumore, il fumo non aveva ancora invaso le carrozze, ma i vagoni erano già mezzi pieni.
Sulla banchina i genitori abbracciavano i figli e davano le ultime raccomandazioni.
In molti si voltarono a fissarli.
Nessuno della famiglia Piton ci badò.
- E’ una cosa stupida! – disse infine la ragazza che non aveva parlato per tutto il viaggio come silenziosa protesta verso i genitori.
- Attenta al linguaggio, signorina. – la rimproverò sua madre.
- Ma è vero! – protestò lei – Perché devo fare questo stupido viaggio in treno? Noi viviamo ad Hogsmeade!
Il mago sollevò gli occhi al cielo, era tutta l’estate che Hope poneva sempre la solita domanda. Sperava che, con l’avvicinarsi della data di partenza, la questione fosse stata chiarita. Invece sua figlia era testarda quanto un Ungaro Spinato. Un Ungaro Spinato femmina per l’esattezza.
O come sua madre.
- Te l’ho spiegato un centinaio di volte, Hope. – disse voltandosi verso di lei – Il fatto che noi viviamo ad Hogsmeade e che io sia il Preside non ti garantisce una posizione privilegiata. Sei una studentessa come tutti gli altri. Farai il tuo viaggio sul treno, arriverai a scuola sulle barche e dormirai nel dormitorio della tua casa.
Il piccolo ridacchiò.
- Finirai tra i Tassorosso, zucca puzzosa.
- Stai zitto mostriciattolo! – sibilò minacciosa l’altra – L’unica cosa positiva è che non ti avrò più tra i piedi.
- Smettetela! – li sgridò la strega – E, comunque, non c’è niente di male nei Tassorosso.
Entrambi i ragazzi, e di nascosto anche l’uomo, sbuffarono qualcosa di incomprensibile, ma la strega era quasi certa che non fossero lodi rivolte alla Casa di Tosca.
- Papà vedi lo zio Harry?
Il mago fece una lieve smorfia. Dopo anni faceva ancora fatica a digerire la parola zio accostata a Potter.
- No, Elijah. – rispose.
- Forse non sono ancora arrivati. – azzardò la strega – Harry e Ginny non sono famosi per la loro puntualità.
Si fermarono a metà banchina, Hope ed Elijah iniziarono a discutere su che casa avrebbero voluto andare, mormorando tutti gli insulti del loro repertorio. Smisero solo quando videro l’occhiataccia del padre.
Quando il vapore iniziò a uscire dalla locomotiva, Hermione sbuffò contrariato guardando l’orologio da polso.
- E’ il primo giorno! – borbottò con lo stesso tono che usava quando era un Prefetto o quando doveva sgridare i suoi figli – Almeno oggi potevano essere puntuali!
Elijah si avvicinò al padre.
- Oh oh…- gli sussurrò – mi sa che zio Harry è nei guai.
Severus sorrise e scompigliò i capelli del figlio con una mano.
- Eccoli! – gridò Hope andando incontro ad Al.
Il giovane James Potter arrivò subito dopo spingendo a gran velocità il suo carrello. Frenò bruscamente quando vide l’occhiataccia di Severus.
- Potter! – fece il professore – Devo prendere nota dei punti da toglierti ancora prima di iniziare la scuola?
- No, professore. – rispose con una gran faccia tosta il giovane Grifondoro che assomigliava sempre più al nonno.
Mentre arrivavano Ginny e Harry, seguiti da una piagnucolante Lily, James scappò oltre con la scusa di dover salutare alcuni amici.
- Siete in ritardo. – li sgridò Hermione picchiettando un piede a terra – Il treno parte tra poco!
- Non siamo tutti perfettini come voi due. – gli fece il verso Ginny che nonostante il matrimonio e tre figli a volte faceva uscire ancora l’adolescente che c’era in lei – James e Al si preparano all’ultimo e non hanno smesso di litigare per tutto il viaggio.
- Mamma! – protestò Al arrossendo – E poi è James che mi prende in giro.
Hermione lasciò cadere il discorso, si concentrò su Hope per controllare che avesse tutto.
- Hai preso anche il maglione di Molly? – le domandò - I sotterranei sono freddi d’inverno.
La ragazzina sollevò gli occhi al cielo nello stesso modo in cui lo faceva suo padre.
- Lo so mamma.
Non c’erano dubbi su quale Casa avrebbe accolto la piccola Hope Piton, era la copia del padre in tutto, dai capelli lisci neri, al pungente sarcasmo. Fortunatamente Severus ci teneva a sottolineare che il naso l’aveva ereditato dalla moglie.
- Ehi!
James tornò di corsa, aveva le guance rosse e l’aria di uno che ha visto qualcosa di sensazionale.
- C’è Teddy laggiù! – disse indicato un punto alle sue spalle.
- Dove? – domandò Hope alzandosi in punta di piedi.
Hope aveva sempre trovato affascinate Teddy Lupin, troppo affascinante secondo Severus.
- Laggiù. – ripeté il ragazzo – E sapete una cosa? Si stava baciando con Victorie! Victoire! Nostra cugina!
- Cosa?
La delusione nella voce di Hope piacque ancora meno a Piton.
- Bene. - mormorò ad Hermione – Ho passato sette anni a punirlo perché voleva uscire di nascosto dalla scuola. Quest’anno sono certo che farà di tutto per entrare di nascosto nella scuola.
Hermione rise e gli sfiorò il braccio lanciandogli uno sguardo comprensivo.
Mentre Ginny sgridava il figlio per il suo poco tatto Hope si parò davanti al padre.
Severus si abbassò per fissarla meglio negl’occhi identici ai suoi.
- Finirò a Serpeverde, papà. – dichiarò con orgoglio.
- Sarà meglio. – rispose lui fingendosi serio – Una Grifondoro in casa basta.
- Severus!
Hope fece uno slancio verso il padre abbracciandolo fin quasi a fargli mancare il respiro.
Nonostante conoscesse Hogwarts da quando era solo una neonata, nonostante la sicurezza che sfoggiava, dentro era spaventata come tutti i ragazzi di undici anni su quella banchina.
- Andrà tutto bene. – le sussurrò in modo tale che solo lei lo sentisse.
- Lo so. – aumentò la stretta - Non importa se finisco a Grifondoro, vero?
E finalmente quella domanda che Hope si teneva dentro da quando le era arrivata la lettera di Hogwarts era uscita fuori. Questa volta Severus non riuscì a reprimere un sorriso.
- Non mi interessa. – sussurrò tra i capelli stringendola come quando era piccola.
- Non dire a Elijah che te l’ho chiesto.
- Sarà un nostro segreto.
- Sono quasi le undici, - disse Harry rimettendo in tasca l’orologio da taschino – è meglio se salite.
Hermione abbracciò la figlia con le lacrime agli occhi. Elijah, invece, mise le mani nelle tasche del giubbotto e iniziò a giocare con la punta delle scarpe.
- Mi mancherai mostriciattolo. – sorrise Hope, mostrando le fossette ereditate della madre, prima di salire gli scalini e sparire dentro il treno.
Si affacciò al finestrino mentre l’espresso iniziava a muoversi.
Hermione e Severus la salutarono, Elijah corse un po’ dietro al vagone urlando qualcosa che solo lui e la sorella avrebbero saputo.
Hermione si voltò a fissarlo, sorrideva e cercò la sua mano.
Severus ricambiò il sorriso e restò a guardare il treno che spariva all’orizzonte.

* * * *



1 Settembre 2017
Hogwarst, Sala Grande
Sera



- Piton, Hope.
In sala si levarono dei brusii.
Severus, seduto al tavolo dei professori seguì con lo sguardo la figlia che, con passo sicuro e a testa alta, si avvicinava allo sgabello.
Quando il Cappello Parlante fu sulla sua testa trattenne il fiato. Gli sembrò che quel logoro indumento ci mettesse un’eternità a smistarla.
Infine lo strappo che fungeva da bocca si aprì e la voce roca echeggiò per tutta la Sala.
- Serpeverde!
Il tavolo dei Serpeverde esplose in un applauso.
Hope saltò giù dallo sgabello visibilmente sollevata e corse verso il tavolo verde e argento.
Quando prese posto lanciò un’occhiata al padre. Severus le sorrise e aspettò che lo smistamento fu terminato.
Quando anche l’ultimo studente fu smistato, fece vagare lo sguardo sulla Sala Grande.
Tutto era uguale al passato eppure tutto era diverso.
Lui era diverso. La sua vita era diversa.
Le sue scelte erano diverse.
Prese un profondo respiro e si alzò per il consueto discorso di inizio anno.

FINE




Note autrice:
Questa raccolta è giunta alla sua conclusione.
Spero vivamente che vi sia piaciuta, non mi dispiacerebbe leggiucchiare qualche commento in più, lo ammetto, ma so anche che, a volte, fermarsi e scrivere un commento richiede del tempo che non tutti possono avere. E lo dico io che non ho mai tempo di farlo. XD
Ho voluto che questo capitolo fosse il più più possibile simile all'ultimo capitolo ufficiale di Harry Potter, troverete delle frasi prese direttamente dal libro, ovviamente la casa é voluta. Ma é sempre meglio specificare. XD
Questa storia (che a me sta molto, ma molto a cuore) ci lascia così, con un Severus felice, una famiglia, dei figli e tutto un futuro davanti.
Di Hope e Eljiah potrei dirvi tutto, dagli anni di scuola al loro matrimonio, perfino i figli e le loro case! Potrei dirvi che Hope è appena sufficiente in pozioni nonostante il suo impegno e che Eljiah, invece, riesce a distillare una pozione anche ad occhi chiusi. Posso dirvi che la cotta di Hope per Teddy durerà fino al terzo anno, ma alla fine vivrà con un Serpeverde che a Severus non piace molto.
Potrei andare avanti per ore, scrivere pagine intere su loro due, ma vi lascio il tutto all’immaginazione… forse un giorno, quando tutti gli altri progetti che ho in ballo finiranno, li riprenderò in mano e vi narrerò le loro avventure.
Forse…
Da settimana prossima si riprende a pubblicare i sorrisi nella raccolta principale (Cinquantadue sorrisi per Severus ). E, non preoccupatevi, li ho già scritti tutti, quindi non ci saranno ritardi!
Spero vivamente di poter aggiornare a breve anche Imparerò ad amarti visto che, ormai, siamo quasi alla fine.
Vi ringrazio per aver seguito Severus ed Hermionei in questa avventura!
   
 
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