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Autore: Melany23    12/01/2014    6 recensioni
Dalla storia - prologo -
< Cos’è? >
L’osservo bene, e mi sembra quasi familiare.
< E’ un diario. Di una directioner. >
Lo sfoglio, osservando le tante pagine scritte di nero in inglese, con qualche traccia di blu qua e là, come se fossero correzioni.
< E come hai fatto ad averlo? > gli chiedo.
Lui alza lo sguardo, come se dovessi già sapere la risposta.
< Me lo ha dato lei. >
Restiamo in silenzio, e una piccola consapevolezza cresce dentro di me.
< Mi ha fatto promettere che, una volta che ci fossimo fatti delle nuove vite, avrei dovuto consegnartelo >
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Prologo


Un giorno nel 2024…
 
Questo tubo perde già da troppo tempo, eppure non voglio arrendermi.
Sdraiandomi a pancia in su sotto il lavello della cucina, metto innanzitutto un secchio che raccolga le gocce che cadono. Guardo poi verso la cassetta degli attrezzi, che mi sembrava di averla portata.
Mentre con le mani cerco la cassetta, due ballerine piccole si avvicinano a me.
< Che fai, papa? >
< Ehi tesoro, c’è per caso una cassetta rossa da quelle parti? > gli chiedo, sempre allungadomi per guardare.
Vedo i suoi tenerissimi piedini girarsi come per guardarsi intorno, finchè non si allontanano.
Sento poi lo strusciare della cassetta, e la faccina di mia figlia che si contrae per lo sforzo di aver trascinato la cassetta fino a me.
< Questa? > dice, a corto di fiato.
Esco da sotto al lavello, sorridendogli. < Sì, piccola! Sei un gran campionessa! >
Ride, producendo un suono cristallino. Le sue braccia mi circondano, e non riesco a trattenermi dal farle il solletico, facendola ancora di più ridere. Adoro la sua risata.
< Papa >
< Si? >
< Mi annoio >
Gli sistemo i riccioli biondi dietro l’orecchio. < Vai a giocare con le bambole >
Incrocia le braccia, imbronciata. < Non sono più una bambina, papa! >
Rido. < Hai ragione, scusa. Perché non giochi con la mamma? >
Si rasserena, facendomi rimanere di sasso di fronte ad una bellezza così rara. < E’ di là a leggere >
< Leggi insieme a lei > gli propongo.
< Ma papa! Sono ancora una bambina per leggere! >
Scoppio a ridere, e un’altra risata si unisce alla mia.
Guardo la donna della mia vita osservarci dalla porta della cucina, i capelli biondi raccolti in una coda morbida, la tuta grigia leggermente gonfia intorno al bacino, che è accarezzato dalle sue mani.
Credo che la osserverei per ore e niente mi parrebbe più bello.
Beh… forse mia figlia, ma sono talmente simili e talmente belle che il paragone sarebbe improponibile.
< Dai tesoro, lascia lavorare tuo padre, altrimenti sognerà quel tubo anche di notte! > scherza Perrie, tendendo la mano verso nostra figlia.
Il campanello suona, e Perrie fa per andare ad aprire.
< Apro ioooooo! > urla mia figlia, fermando la mamma prima della porta.
< Chiedi chi è, mi raccomando! > gli raccomandiamo sia io e che Perrie, all’unisono. Ci guardiamo sorridendo.
Si avvicina a me, sedendosi. Mi prende la mano posandola sul suo ventre, posando poi la sua mano sulla mia. In attesa, mi perdo nei suoi splendidi occhi, e potrei viverci per sempre, finché un piccolo colpetto mi distrae.
Guardo in basso, e le nostre mani si muovono ancora.
< E’ tutta la mattina che fa così >  afferma Perrie, sorridendo.
Gli sorrido, sporgendomi verso di lei per baciarla.
< Bleah, che schifo! >
Ci giriamo, trovando la piccola in collo ad un altro biondo. < Già, che schifo Malik! Non davanti a tua figlia! >
Mi alzo scuotendo la testa, aiutando poi Perrie ad alzarsi.
< Cosa ti porta qui, Niall? >
Lui però sembra occupato a fare il solletico alla bambina, che si contorce ridendo come un’ossessa. Niall la posa giù, inseguendola per fargli ancora il solletico, finché non sento una porta chiudersi, e gli sbuffi del mio migliore amico.
< Ehi, così non vale! Tanto ti prendo lo stesso! > gli urla, bussando alla porta.
< No, no, zio Niall! >
< Si, si, diavoletto! >
Perrie ride. < Sei peggio di un bambino, Horan >
< E te sembri una balena, Edwards >
Ridendo, si abbracciano entrambi, e capisco che anche oggi devo abbandonare quel maledetto tubo.
Dopo la fine del tour, il ritorno a casa è stato talmente bello e pieno di tempo libero che ho dimenticato la promessa che avevo fatto a Perrie di riaccomodare quella perdita.
Ma non vedevo mia figlia da mesi, non potevo preferire un tubo a lei.
< Se non ti dispiace, devo parlare con tuo marito! > dice Niall, sciogliendo l’abbraccio.
< Tranquillo, io torno di là a leggere! C’è un po’ di birra, in frigo! >
Niall s’inchina a Perrie come per ringraziarla, dirigendosi poi verso il frigo.
Scuotendo la testa per il mio amico, vado in salotto, sedendomi. Niall mi raggiunge poco dopo, sedendosi accanto a me, porgendomi una birra.
< Grazie >
Prende un sorso.
< Allora, a cosa devo tale visita? > domando, aprendo la birra.
Niall accenna ad un sorriso, poi però torna subito serio. < Sai, l’altro giorno ho visto insieme alle bambine un filmato sulla leucemia >
< Poverine, saranno sconvolte! >
< In realtà si erano addormentate, una sopra di me, l’altra sopra il telecomando! Non potevo cambiare canale! >
Scoppio a ridere, e manca poco mi va di traverso la birra.
< In ogni caso, guardando quel programma, mi è venuto in mente una cosa > mi dice.
Posando la bottiglia sul tavolino davanti a noi, estrae da una tasca interna del suo giubbotto un quadernino d’oro, con dei fiori neri che ornano la copertina.
Lo osserva un attimo, accarezzandolo con fare protettivo, per poi consegnarmelo.
Mi metto a sedere per bene, posando anch’io la birra.
< Cos’è? >
L’osservo bene, e mi sembra quasi familiare.
< E’ un diario. Di una directioner >
Lo sfoglio, osservando le tante pagine scritte di nero in inglese, con qualche traccia di blu qua e là, come se fossero correzioni.
< E come hai fatto ad averlo? > gli chiedo.
Lui alza lo sguardo, come se dovessi già sapere la risposta.
< Me lo ha dato lei >
Restiamo in silenzio, e una piccola consapevolezza cresce dentro di me.
< Mi ha fatto promettere che, una volta che ci fossimo fatti delle nuove vite, avrei dovuto consegnartelo >
Corrugo la fronte, cercando di comprendere le sue parole.
E anche se cerco di non capire, in realtà ho capito benissimo. Non resisto nel non aprire il diario, leggendo così la prima pagina.
Diario di Alyce Battesti.
Il mio cuore sprofonda, e il fiato mi si mozza. Non voglio crederci, non posso crederci.
Consegno di nuovo il diario a Niall.
< Tienilo tu >
Lui scuote la testa. < No, amico. L’ho tenuto per ben dieci anni, adesso devo mantenere la promessa >
< Non importa. Non voglio leggerlo >
< Perché no? A lei piacerebbe! >
< Lei è morta! >
Cala di nuovo il silenzio, in cui nascondo il viso tra le mani.
Sento Niall alzarsi, posare il diario sul tavolino e raggiungere la porta.
< Anche se è passato tanto tempo, manca anche a me >
 
 
 
YEPNOPE
Ehilààààààà!
Questo è il prologo della mia nuova fan fiction, spero vi piaccia.
Ho in serbo per questa storia tante ma tante emozioni.
Spero mi diate la possibilità di condividerle con voi.
Kiss at all
Mel

 
  
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