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Autore: Ultraviolet_    15/01/2014    8 recensioni
La storia della Old Generation narrata attraverso le fotografie. Momenti catturati, foto a sgamo, senza posa, naturali, che raccontano degli avvenimenti slegati fra loro.
Una serie di splendidi scatti rubati per conoscere meglio i Malandrini e i loro amici.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Remus Lupin, Sirius Black, Sorelle Black | Coppie: James/Lily, Sirius Black/Marlene McKinnon
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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#Salve!

Hey hey heeey! Rieccomi qua! Lo ammetto, sono un po' in ritardo. Perdonatemi!
In compenso, spero davvero che questo capitolo vi piaccia, visto che mi soddisfa abbastanza.
Ringrazio tantissimo le 32 persone che seguono la storia e soprattutto tutti quelli che mi hanno recensita! Siete meravigliosi.
Pppoi, ringrazio CrazyMoony per il suggerimento di scrivere un capitolo su Sirius e per la seconda immagine, me ne ha inviate alcune che sono veramente belle!
Che altro dire, leggete e fatemi sapere che ne pensate!
Alla prossima :*





#Seven
 
 
8 agosto 1977, 08:34, Villa Potter
 
 
Remus entrò nella stanza in punta di piedi, socchiudendosi la porta alle spalle. Si avvicinò al letto tentando di non fare il minimo rumore, e posizionatosi alla giusta distanza brandì la macchina fotografica, la regolò e scattò.
Click.
Tornando sui suoi passi gioiva già per averla fatta franca, quando si ritrovò sotto ai piedi un manico di scopa e inciampò. Si tenne in piedi aggrappandosi alla maniglia della porta ed evitò di cadere per un soffio. Tirò un sospiro di sollievo, poi si accorse che aveva urtato un libro in bilico in cima ad una pila di oggetti non ben definiti, tra cui alcuni vestiti e una scarpa. Il libro, probabilmente l’unico che il proprietario della stanza possedeva, cadde a terra con un tonfo. Dal letto si alzò un mugolio proprio mentre Remus si lanciava verso la porta.
-Chiunque tu sia, hai tre secondi per iniziare a correre- borbottò Sirius Black ancora con gli occhi chiusi, poi trasse un sospiro si tirò su. Lunastorta però era già in fuga verso il giardino.
-Maledetto lupo, ti ho visto!- gridò Felpato lanciando il cuscino verso la porta e guardandolo cadere sul parquet, inerme –Ti conviene correre veloce, altrimenti farò contenti tutti quelli che vogliono l’estirpazione totale dei Lupi Mannari dalla faccia della terra!- detto questo si lasciò ricadere sdraiato.
Dopo qualche minutò si alzò definitivamente e si vestì con le prime cose che gli capitarono sotto mano. Uscì dalla stanza iniziando a gridare il nome dell’amico a gran voce. Qualche altra voce gli rispose da varie zone della casa, chi assonnato, chi infuriato e chi divertito. Il baccano, inoltre, indusse una certa ragazza dai capelli biondi ad uscire dalla sua stanza per controllare che Remus fosse ancora in vita.
-Oh, ciao, Sir- disse Marlene McKinnon vedendo il ragazzo in corridoio.
-Lene!- esclamò lui sobbalzando e voltandosi –Come… come va?
-Non c’è male… ti ho sentito urlare- sorrise.
-Scusami… non volevo svegliarti, è tutta colpa di Remus- sorrise con poca convinzione.
-Già, sono sicura che è così- annuì lei divertita –Pensavo di preparare la colazione, visto che ormai sono in piedi… vieni con me?- chiese guardandosi le unghie della mano destra.
Sirius balbettò rapidamente una scusa che implicava James, un paio di mutande e una Fattura Orcovolante, poi si volatilizzò su per le scale, senza dare a Marlene il tempo di replicare alcunché. La ragazza si diresse allora da sola verso la cucina, il morale sotto le scarpe. Ad Hogwarts, soprattutto negli ultimi due mesi, era stata assieme a Sirius per parecchio del suo tempo libero. Nessuno dei due aveva mai proposto nulla all’altro, la loro era una strana relazione, libera per tacito accordo. Dall’inizio delle vacanze però si erano sentiti pochissimo e visti solamente insieme agli altri. Lui sembrava evitarla, e Marlene non sapeva proprio cosa pensare. Forse si era solo illusa di averlo capito, aveva esultato troppo presto, sicura di aver fatto un po’ di luce sulla vita del misterioso Sirius Black. Oppure non c’era mai stata una vera relazione fra loro, come le era sembrato, ma solo un passatempo che era terminato con l’arrivo dell’estate. Ormai si era quasi completamente arresa all’evidenza, e, mentre cucinava le frittelle per i suoi amici nella cucina di Villa Potter, scosse lentamente la testa, delusa e ferita.
La stessa cosa fece Felpato, appostato dietro la porta ad osservare quella sagoma così famigliare che si muoveva tra i fornelli. Si allontanò di soppiatto e salì di nuovo le scale, con l’intenzione di andare sul balcone.
-Che ci fai qui?- la voce di James lo indusse a voltarsi. Aveva appena superato la porta della stanza del fratello, che ora era aperta. Il ragazzo era sulla soglia, ancora mezzo addormentato e con i capelli piegati e drizzati in angolazioni strane.
-Io… scappavo da Marlene- ammise.
-Ancora? Credevo che avessi deciso di finirla- commentò Ramoso guardandolo negli occhi.
-Disse quello che importuna una povera rossa da sei anni- aggiunse Sirius lugubre.
-Intendevo finirla di non parlarle, e lo sai bene.
-Io… io non posso, Jem. La metterei in pericolo e basta. Non voglio che rischi per così poco- scosse la testa.
-Così poco? Saresti tu, quel così poco? Smettila Sir, te l’ho già fatto questo discorso. Perché non lasci decidere a lei, quello che vuole rischiare?- domandò James, senza aspettarsi una risposta –Fila- lo incitò indicando le scale.
 
-M… Lene, posso parlarti un attimo?
La bionda, che stava mettendo le frittelle appena fatte nei piatti, si voltò, la padella in una mano a mezz’aria. Quasi la lasciò cadere quando la vista del ragazzo sulla soglia le confermò di aver riconosciuto bene la voce. Posò tutto sul ripiano di marmo, si pulì le mani nel grembiule e disse:
-Certo, Sir…
-Andiamo sulla veranda?- lei annuì e si tolse il grembiule posandolo su una sedia, poi lo seguì.
Si sedettero sui gradini di legno, ed entrambi indugiarono un po’ osservando la linea dell’orizzonte. Il cielo era sereno, senza traccia di una sola nuvola.
-Lene… voglio scusarmi con te. Mi sono comportato male in questi ultimi tempi, me ne rendo conto. Però mi sono anche reso conto che tu sei molto, molto importante per me… no, non è vero- si interruppe cercando le parole –Questo lo sapevo già da tempo, non me ne sono affatto reso conto ora. In ogni caso, mi sono convinto a parlarti, perché tengo molto a te, più di quanto abbia mai tenuto a nessun’altra ragazza. Io ti sto evitando perché sono in pericolo- disse lentamente.
-In pericolo? Come… come in pericolo?- commentò lei sgranando gli occhi.
-Dicendotelo probabilmente sto mettendo in una brutta situazione anche te, ma non voglio che tu pensi che ti evito perché per me sei stata solo un passatempo. Non è così, ti prego di credermi. Solo che, come saprai, non ho un bel rapporto con la mia famiglia. L’ho rinnegata completamente l’anno scorso, sono scappato. Probabilmente fino ad ora mi hanno lasciato in pace soltanto perché gli è rimasto mio fratello, che dall’alto della sua intelligenza crede che quello che dicono i miei genitori sia legge e non si sognerebbe mai di contravvenirvi. Però, pochi giorni fa anche mia cugina è scappata. Dicono che sia andata a stare dal suo ragazzo babbano, avrebbero già sterminato tutti se gli Auror non avessero protetto la casa. Mia cugina Bellatrix, sua sorella, crede che sia anche per colpa mia se Andromeda se n’è andata- le lanciò uno sguardo grave –Ci siamo sempre detestati. In più, sono maggiorenne ora, e potenzialmente pericoloso, in caso decida di entrare a far parte dell’Ordine della Fenice una volta finita la scuola. Diciamo che… so molte cose che potrebbero essere importanti per gli Auror- detto questo, fece una lunga pausa durante la quale si guardò le scarpe con apparente interesse.
-Insomma, per fartela breve, Bellatrix e suo marito mi cercano. Qui sono al sicuro, ma durerà poco. Sono… molto determinati, quei due. Per questo ti ho evitata. Come ho detto, tengo tanto a te, e non voglio che… stare con me possa metterti in pericolo.
Marlene, che non aveva detto una parola durante tutto il discorso di Sirius, rimase in silenzio per qualche istante.
-Quindi… questa è una sottospecie di malcelata proposta?- disse infine con un mezzo sorriso.
-Credo che possa essere definita così… penso che debba decidere tu che rischi vuoi assumerti, in base… beh, in base a cosa provi per me, suppongo- spiegò con qualche incertezza.
-Black- cominciò lei con un sospiro –non so proprio come dirtelo… il fatto è che, per Merlino…io non credevo assolutamente che potesse accadere una cosa come questa. Tu che mi chiedi, anche se in modo abbastanza discutibile, di stare insieme a te. E, che mi venga un colpo, tua cugina Bellatrix e qualunque altro Mangiamorte dovrà passare sul mio cadavere per costringermi a rifiutare- concluse senza più riuscire a reprimere un gran sorriso.
Non credendo alle sue orecchie, Sirius la guardò e rimase immobile per qualche secondo. Dopo aver appurato la serietà di quanto aveva detto la ragazza, si alzò in piedi, la prese in braccio senza troppi complimenti e iniziò a ridere, subito imitato da lei.
-Grazie- sussurrò poi.
-Grazie a te… qualunque cosa succeda d’ora in poi la affronteremo insieme. E dì pure a tua cugina che se vuole organizzare una bella cena in famiglia porterai anche me- disse Marlene abbracciandolo, la testa contro la sua clavicola.
Felpato ricominciò a ridere, la strinse più forte e prese a farla girare nell’aria, il cuore colmo di gioia.
 
 
 
 

 
 
 
3 marzo 1977, 21:40, Parco di Hogwarts
Peter Minus nella sua forma da Animagus, controllando che nessuno sia nei paraggi, nascosto tra due assi del sedile della panchina davanti alla capanna di Hagrid.
Scattata da Alice Prewett.
 
 
 


 
23 novembre 1976, 15:10, Lago Nero
Mary McDonald in compagnia di sé stessa dopo una discussione con Remus Lupin.
Scattata da Remus.



 


 
  
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