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Autore: BornOfVengeance    20/01/2014    1 recensioni
Raccolta di One shot incentrate sulla mia coppia preferita, la James/Kirk
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Bully

James POV.

Facevo un giro in macchina, innervosito al massimo, e per un po’ di tempo senza una meta reale, volevo solo stare da solo. Mio padre mi aveva fatto incazzare come sempre e non riuscivo più a reggere, in più quegli scemi dei miei amici non erano nemmeno disponibili per aiutarmi, non rispondevano nemmeno al telefono quando li chiamavo, così mi ritrovai a girare a vuoto per le strade di Los Angeles, con i coglioni che fumavano ed il pacchetto si sigarette completamente vuoto. Vi lascio immaginare la mia faccia quando vidi che anche il mio unico antistress era al momento inaccessibile. Mi diressi come un pazzo verso il primo tabacchino aperto per comprare il mio beneamato pacchetto di sigarette, l’unica cosa che mi calmava in quei momenti. Non appena avvistai un tabacchino aperto entrai dentro come se in quel luogo si trovasse la mia unica speranza di vita e chiesi subito un pacchetto di Marlboro rosse. Non appena ebbi il pacchetto in mano lo aprii, estrassi una delle mie piccole amiche e la accesi fuori dal negozio, assaporandone lentamente il gusto ad occhi chiusi. Il mio momento di puro relax venne interrotto da due voci, una abbastanza minacciosa e l’altra decisa e spaventata al tempo stesso, entrambe provenivano dal vicolo lì vicino. Andai a dare un’occhiata tenendomi a distanza e vidi che c’erano due ragazzi, uno era più alto e robusto dell’altro e aveva un’aria poco gentile, teneva il ragazzo più gracile per un braccio e non faceva che strattonarlo e sbatterlo contro il muro ogni tanto, sentivo anche che il più alto gridava qualcosa all’altro...quella mi sembrava una lite in piena regola. Io non avevo mai sopportato i bulli, erano solo coglioni che si atteggiavano a più forti solo perché qualcosa non andava nella loro vita, io guardavo me, un ragazzo che non aveva mai avuto nulla nella vita e non sentiva comunque il bisogno di picchiare nessuno...questo ragionamento non faceva che farmi imbestialire di più. Decisi di avvicinarmi senza farmi sentire, volevo capire di che natura fosse la lite, se fosse una cosa seria o una cazzata e, soprattutto, se fosse il caso di intervenire di persona. Quando fui proprio davanti al vicolo in una posizione nascosta iniziai ad ascoltare le parole dei due, cercando di capire cosa urlava il ragazzo più alto, che aveva una voce davvero sgradevole. Mi sembrava di averlo già visto da qualche parte.

<< Tu sei solo uno stronzo! Non vali nulla Hammett, non sei nulla in confronto a me! Non azzardarti mai più! >>
<< Fottiti, bastardo di merda! >>

Proprio mentre ammiravo il coraggio del ragazzo più basso, vidi che il più robusto stava per tirargli un pugno ben assestato allo stomaco, così decisi di intervenire di corsa, non volevo essere complice di un omicidio nemmeno se solo con il silenzio. Mi avvicinai lentamente e con aria sicura, così da farmi notare in tempo e senza apparire troppo precipitoso nei gesti.

<< Hetfield! >>
<< Salve coglione! >>

Il ragazzo dalla voce sgradevole lo conoscevo davvero, aveva i capelli rossicci e crespi, gli occhi castani e una gran faccia da schiaffi.

<< Cosa ti porta qui? >>
<< Il tuo comportamento da idiota! Vedi di lasciar stare questo poveretto >>
<< che ti fotte di quello che faccio con lui?! >>
<< Che motivo hai di picchiarlo? >>
<< Mi ha provocato >>
<< Me ne fotto. Tu non lo tocchi! >>
<< Lui e la sua band di stronzetti ieri hanno fottuto l’esibizione a me e alla mia band al *** >>

Pensai un attimo e guardai l’altro ragazzo al quale non avevo dato uno sguardo accurato. Notai che conoscevo anche lui, la sera prima l’avevo visto proprio al ***, suonava la chitarra ed era spettacolare.

<< Questi non sono affari miei >>

Dissi in modo freddo, poi feci segno al ragazzo basso di venire verso di me e quando fummo vicini ci scambiammo un’ultima occhiata e ci incamminammo verso l’auto. Mentre andavamo via, il coglione, che non voleva decidersi a smettere di rompere il cazzo, aveva ben pensato di tirarmi dai capelli verso di lui. Non appena mi trovai di nuovo faccia a faccia con lui non esitai a tirargli un pugno sul naso che lo neutralizzò definitivamente, facendolo finire per terra mentre urlava per il dolore. Quel giorno lo stronzo imparò che non mi si devono toccare i capelli.
Io e l’altro ragazzo salimmo in macchina e continuammo il giro fino a che non arrivammo in spiaggia, dove decidemmo di fare una piccola sosta.
 
<< Ti senti bene...com’è che ti chiami? >>
<< Kirk. Si grazie, mi sento meglio. Se quella merda ci riprova gli do un calcio nelle palle che lo farà diventare una voce bianca >>

Io sorrisi e cercai di capire se stava davvero bene, sembrava ancora un po’ confuso e malfermo, si vedeva che gli girava la testa per tutte le botte che aveva preso quel pomeriggio. Dopo poco rischiò di cadere all’indietro, ma per fortuna riuscii a reggerlo in tempo. A quel punto capii che si trattava di una cosa seria e decisi di portarlo a casa del mio amico Lars, che non aveva tra i piedi nessuno all’infuori del suo ragazzo, Cliff. Lars gli permise di sdraiarsi nella camera degli ospiti, dove iniziai a tenerlo d’occhio per assicurarmi che le sue condizioni migliorassero. Poco dopo riaprì gli occhi e mi sorrise, sussurrando un “hey” appena accennato.

<< Ma non aveva detto di stare bene? >>
<< Ho avuto una piccola ricaduta >>
<< Sei uno di quei tipi che non ammetterebbe mai di star male, vero? >>
<< Sissignore!  >>

Sorrisi scompigliandogli i capelli come si fa con i bambini. Lo guardai negli occhi e mi sentii come intenerito, lo avevo salvato senza conoscerlo poi così tanto, forse se ci fosse stato un altro al suo posto non l’avrei aiutato, lui era qualcosa di veramente particolare, me lo sentivo. Bastava sentire solo il modo in cui suonava la chitarra, era davvero magnifico! L’avevo visto muoversi sul palco diverse volte, ed era sempre molto sexy mentre sculettava, mi attraevano molto anche le espressioni che faceva mentre suonava, da li si vede la passione di un musicista.

<< Allora James, come posso sdebitarmi? >>
<< E per cosa? >>
<< beh, prima di tutto mi hai evitato una fine spiacevole, poi mi hai portato qui quando hai visto che non stavo poi così bene come dicevo. Ti sembra poco? >>
<< beh io l’ho fatto con piacere, non c’è bisogno che tu mi ripaghi >>

A quel punto da come mi guardava capii che cosa intendeva per “ripagare”, mi stupii di me stesso, come avevo fatto ad essere così ingenuo? Di solito ero il primo a pensar male, avevo la malizia nel sangue. Dopo aver visto il lampo di luce che mi era apparso negli occhi, Kirk si sporse verso di me e mi tirò verso di sé dal colletto della maglia, fino a che non rimasero solo pochi centimetri di distanza fra i nostri volti. Mi osservò per qualche minuto con aria maliziosa, mordendosi l’angolo destro del labbro, per poi avvicinarsi ancora di più a me, annullando la poca distanza che rimaneva fra di noi baciandomi sulle labbra in modo passionale. Quanto a me non mi tirai indietro ovviamente, partecipai attivamente al bacio mentre Kirk mi metteva le mani OVUNQUE, sotto la maglietta, sul sedere, sul...beh, avete capito! Dopo poco io non resistetti più ed iniziai a spogliarlo frettolosamente, venendo subito imitato da lui, che non se lo fece ripetere due volte, eravamo così di fretta che iniziammo “le danze” con la porta della stanza ancora aperta, era stato strano farlo con una persona che non conoscevo poi così bene, non avrei dimenticato facilmente.

 
 
Ed eccoci alla fine di questa breve raccolta! Spero che sia piaciuta a tutti e che quest'ultima One-shot sia stata di vostro gradimento. Ringrazio tutti quelli che hanno seguito, recensito e che hanno aggiunto la raccolta ai preferiti, alle storie seguite ecc..
Alla prossima!
  
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