Anime & Manga > Full Metal Alchemist
Ricorda la storia  |       
Autore: Liris    11/06/2008    6 recensioni
Pensando di aver definitivamente messo la parola fine alle avventure,
due persone capiranno quanto il destino a volte,
si diverta a prendersi gioco dei piccoli umani

Dopo "I Promise You" ecco a voi il seguito tanto atteso^^ dove l'amore fra Edward e Roy sarà messo a dura prova dalla volontà del fato.
Genere: Romantico, Drammatico, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Altro personaggio, Edward Elric, Roy Mustang, Un pò tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Titolo:I want you to know
Categoria:FullMetal Alchemist
Autrice: Liris
Desclaimers: Tutti i personaggi contenuti, a parte uno, non sono di mia proprietà ma di Hiromu Arakawa e la storia non è a fini di lucro
Genere: Romantico, Drammatico, Avventura
Raiting:Arancione
Riassunto Capitolo: Mustang si buttò stravolto sul letto, affondando il viso nel cuscino, inebriandosi del profumo che riportava impresso.
Era stata una giornata a dir poco stressante!
Edward entrò strascicando i pieni, mentre si abbandonava accanto a Roy, sbuffando piano.

C’era da dire che su una cosa erano d’accordo:

Il matrimonio era una cosa sacra, ma grazie al cielo ne esisteva solo uno per coppia.





I don't want this moment
To ever end
Where every thing's nothing, without you
I wait here forever just to,
To see you smile
Cause it's true
I am nothing without you





I want you to know







Meraviglioso e tiepido riposo.
Coperto fino al mento dal leggero lenzuolo candido e profumato, cambiato proprio ieri dal suo amore.
Il fine cinguettio dei passeri ad allietare quella mattina, entra con grazia dalla finestra semi chiusa, e dalle tapparelle di poco abbassate
Pochi raggi a disturbare il suo sereno dormiveglia, accoccolato sul comodo letto, immerso nella semi oscurità della camera

Bella la vita quando si è Furher.

Un baldo uomo di bell’aspetto, che neanche quella bandana nera sul suo ormai assente occhio sinistro, può rovinare ma anzi, da ancora di più l’effetto desiderato.
Mori capelli, iridi del medesimo colore, ora coperte dalle palpebre vibranti e bocca da far invidia alla più bella statua mai scolpita.
Un bell’uomo sulla quarantina, che naturalmente non dimostra con quel suo bel visino, accomodato in quel lettone con affianco il suo tenero e bellissimo…


GATTO?!


Si alzò di colpo, Roy, trovandosi vicino la palla di pelo nera, accoccolata sul cuscino dove avrebbe dovuto esserci la sua testolina bionda preferita

-EDWARD!!- gridò il Furher, facendo schizzare via il felino, non prima naturalmente di averlo graffiato sul naso, come ringraziamento.
I passi frettolosi del suo Mame-chan si fecero sentire, e un trafelato biondino sui ventisei anni fece la sua comparsa sulla soglia della camera da letto.
-Che c’è??- chiese preoccupato, notando l’altro uomo sdraiato sul letto, mugolante di dolore, con una mano al viso.
Il micio nero zampettò veloce fuori dalla stanza, passandogli fra le gambe.
-Cosa ci fa quella palla di pelo qui?!- ringhiò Roy, tornando seduto sul letto, ricevendo però poi un cuscino in piena faccia.
-Razza di cretino! Mi è preso un colpo!- affermò Edward, riprendendo fiato dalla corsa che aveva fatto, mentre osservava il suo uomo prendere il proiettile di piume appena lanciatogli, guardandolo con viso sofferente.
Il ragazzo aveva pensato chissà che a quell’urlo, e quel demente se ne usciva con la trovata del gatto.
-Mame-chan, ma..beh, ci sono rimasto male…vieni qui?- mugugnò in segno di scusa, porgendo la mano al suo tenero biondino, ricevendo però un secco rifiuto.
-Scordatelo! C’è di la Alphonse con Lilith, e non voglio scandalizzarli di prima mattina.- Edward assunse un aria che non ammetteva repliche; con passo pesante andò alla grande finestra e tirò su la tapparella, inondando così la stanza della luce del sole, al quale Roy si nascose sotto il lenzuolo, biascicando un mezzo rimprovero.
-Alzati di lì e vieni che è pronta la colazione- continuò l’Elric, uscendo dalla camera, senza degnarlo di uno sguardo, ancora memore dello spavento fattogli prendere.

Roy sospirò sconsolato, mettendo da parte il lenzuolo, e stropicciandosi l’occhio offeso dal sole.


Addio caldo e morbido riposo fra le lenzuola.

Addio coccole mattutine al suo Mame-chan.

Che iella…oltre al danno, la beffa!.

Com’era difficile essere Furher.



-Nii-san, tutto a posto?- domandò Alphonse, sporgendosi dalla soglia della cucina, notando il maggiore degli Elric avanzare con un cipiglio ben visibile.
Lilith nel mentre stava grattando dietro all’orecchio sinistro del micio nero, quando i due ragazzi tornarono in cucina.
-Scusatemi..un certo Furher se ne è uscito con un’altra trovata delle sue.- disse il più grande, andando ai fornelli.
Alphonse e Lilith si guardarono in faccia, ghignandosela poi, mentre il nero felino si leccava una zampina, colpevole della pazzia mattutina.

Roy si era rinchiuso in quel momento, in bagno per la sua pulizia/sveglia personale, che comprendeva una bella lavata di faccia, una rasata al procinto di barba, lavaggio di denti, e una buona scrollata alla zazzera bruna che si ritrovava in testa.
Come non aggiungere anche una controllata di capelli grigi?
Edward gli avrebbe riso in faccia, vedendolo tutto intento a cercarsi i maledetti fili grigiastri che caratterizzavano metà dei suoi compari quarantenni.

Beh…era una cosa naturale, no?…

Sorrise affabile alla sua copia nello specchio, sentendosi soddisfatto della sua falsa giovinezza.
Neanche uno piccolo piccolo…vittoria sull’età! Ahah!


Sembrava un cretino…


O forse lo era..mah, l’importante era dirselo da soli con convinzione.
-Roy! La colazione!- l’urlo di Edward gli giunse da oltre la porta chiusa del bagno, e con un sospiro spense la luce sopra lo specchio; tornò in camera per infilarsi almeno qualcosa sulla pelle candida e perfetta, tranne per alcune cicatrici che la guerra gli aveva lasciato come ricordo, e poi percorse il corridoio, fino ad arrivare in cucina.
Qui trovò un Alphonse intento a leggere il giornale consegnato quella mattina, una Lilith che sorseggiava del buon the caldo e un Edward che trafficava ai fornelli, con un bel grembiule bianco intorno alla vita, per non sporcarsi i chiari pantaloni della divisa.

-Buongiorno Generale- lo salutò Al, alzando gli occhi dalla pagina che stava controllando, con un bel sorriso stampato sul viso.
La ragazza invece appoggiò la tazza che teneva con entrambe le mani, sul piattino al tavolo, puntando i suoi occhi nocciola su di lui, sorridendo.
-Buongiorno a voi, e niente formalismi qui in casa, per favore- mormorò ancora assonnato Roy, accomodandosi su una sedia, intorno al circolare tavolo, che era stato riempito di ogni ben di dio, per iniziare la giornata con una colazione coi fiocchi: ottime fette di pane, imburrate e piene di marmellata ai mirtilli, una teiera di the fumante su un lato, dei biscotti in un piattino in un altro, del, stranamente, latte al centro, etc….

Edward si girò, avanzando verso di loro con nell’auto-mail una caraffa di caffé, che appoggiò accanto alla tazza messa davanti a Mustang.
Non salutò il suo uomo, più perché il buongiorno se l’erano già dato in un certo qual modo pochi minuti prima.
Roy sospirò, quasi distrutto.

La giornata era appena iniziata, e già tutto andava a gonfie vele, poteva notare!
Naturalmente, è da prendersi in senso ironico.

Si versò nella tazza una buona dose di caffé, così, bello amaro e caldo, proprio quel che ci voleva per tenerlo su per tutta la giornata.
Il suo Mame-chan si sedette accanto a lui, senza degnarlo di uno sguardo, mentre osservava con una certa sofferenza il latte posto al centro della tavola, per il suo Nii-chan, che adorava berne almeno un bicchiere ogni mattina.
-Allora. Come mai voi due siete qui?- domandò curioso Roy, portando il suo occhio d’alabastro sui ragazzi fermi davanti a loro, ora che erano stati interpellati.

Lilith pareva alquanto imbarazzata, mentre Alphonse si grattava la testa, sorridendo difficoltosamente.
-Ehi, ehi, che ho detto?- domandò preoccupato l’uomo, incontrando finalmente gli occhi color del miele del suo fagiolino, che alzò le spalle, perplesso quanto lui.

I due erano arrivati solo un ora prima, tutti allegri e con qualcosa da dire, e Edward li aveva invitati per colazione, accogliendoli ben volentieri in casa.
Ora sembrava quasi che le loro parole avrebbero causato la fine del mondo, ed infatti rimasero silenziosi, come sotto lo sguardo famelico di un cacciatore.
-Nii-chan, di sicuro non vi mangiamo, eh- affermò ridendo Ed, puntando il suo sguardo dorato in quello un po’ più scuro del fratello, che finalmente sorrise, imporporandosi.

Alphonse era sempre stato un po’ timido e imbarazzato: non era un sempliciotto, e quando si arrabbiava era meglio fare quattro passi indietro e darsi alla fuga, oppure non aprire proprio bocca.
L’aria sempre un po’ angelica e perennemente giovane rimaneva sempre su quel viso dolce e amabile. Era un dato di fatto.
Dal canto suo, Lilith, era molto difficile vederla imbarazzata: sempre dall’espressione sbarazzina dipinta sul quel viso acqua e sapone, che raramente mostrava arrabbiato.
Oh, si imbronciava facilmente, più volte di quando sorrideva, ma pur sempre allegra e ridente.


Ora vederli così imbarazzati, e quasi restii a parlare fecero scambiare a Roy e a Ed un’altra occhiata perplessa.

-Beh…Nii-san, Roy, vedete, ho finalmente deciso di chiedere a Winry di sposarmi, e..- una bella pausa, che durò anche troppo per Mustang.
Difatti Edward si alzò di botto, facendo così tirar su di colpo anche il fratello per lo spavento. Il maggiore sorrise, piacevolmente sorpreso dalla dichiarazione di Al, donandogli una bella pacca sulla spalla, abbracciandolo poi.
Vero amore fraterno.
Invidiabile persino dai più stretti gemelli.

-Era ora, Nii-chan!! Ci stavamo chiedendo quando avresti fatto questo passo!- affermò, ridendo, mentre Alphonse sembrò tornare del suo colorito originale, ricambiando la stretta di Edward.
-Ci ha messo meno tempo Havoc, a prendere la mano di Lilith, che te, e questo è tutto dire!- continuò il maggiore degli Elric, staccandosi da quell’abbraccio, e osservando negli occhi l’altro.
La giovane sembrò diventare ancora più rossa, scomparendo quasi sotto al tavolo, mentre i due fratelli si scambiavano affettuosi gesti.

-Oh, piantala Nii-san! Ognuno hai il suo tempo!- rispose a tono Alphonse, ridendo, mentre sentiva l’affetto di Edward riversarsi su di lui da quei dorati occhi.
Aveva anche aspettato di avere un età decente per fare il grande passo….mica poteva buttarsi a capofitto su certe cose!
Puntò i suoi occhi su Mustang, sentendosi osservato da quell’unico antracite dell’uomo, che gli rivolse un sorriso.
-Penso che Mame-chan abbia espresso la felicità di entrambi, egregiamente, Al- affermò inclinando il viso di poco su un lato, mentre Roy faceva l’occhiolino al minore degli Elric.
-Congratulazioni. E a quando il lieto evento?- domandò mentre vedeva il ragazzo diventare rosso come un bel pomodoro maturo.
-Beh, Signo…cioè, Roy, non so neanche se accetterà la prop..- Alphonse fu interrotto dal fratello, che gli mise un braccio intorno alle spalle, sospingendolo a risedersi.
-Suvvia, Al! Ma se Winry non sta aspettando altro!- affermò ridendo dell’imbarazzo del suo tenero Nii-chan, sedendosi anche lui al suo posto.
Sentì la mano di Roy raggiungere la sua sotto al tavolo, stringendola in un gesto affettuoso, al che lui portò il dorato sguardo sull‘uomo che amava.

La loro famiglia…
Unita e grande…nessuno escluso.

Riportando l’attenzione su Al, vide come si grattava la tempia, ridacchiando imbarazzato.
-Beh…la mia idea era di organizzarsi per i primi giorni di primavera…una cerimonia semplice, a Reesembol, sai…- gli occhi di Alphonse si spostarono sul tavolo, quasi trovando qualcosa di immancabilmente interessante nelle venature del legno.
-Si, Nii-chan…ricordo quale era un tuo desiderio..- sussurrò Edward, ritrovandosi gli occhi del fratello puntati nei suoi, pieni di un misto d’amore e dolcezza.

Da piccoli lo dicevano sempre, immersi nei grandi spazzi di erba alta, sulle colline di Reesembol: un giorno, quando si sarebbero sposati con la persona giusta, sarebbe stato proprio li.

Poi le loro fantasticherie si perdevano a chi arrivava prima a casa, in una carezza della mamma, e nel pranzo preparato da questa, insieme a Pinako e Winry.


L’attenzione di Roy, però si spostò su Lilith, ora, notando come questa se ne stava buona buona sulla sua sedia, con il micio nero accoccolato sulle sue gambe
-Mi sembra che le novità non sono finite, vero?- affermò l’uomo, attirando anche i dorati occhi di Edward sulla ragazza, che ora si ritrovò osservata da due persone curiose, e una terza tranquillamente in attesa.

Lilith si gratto la testa, imbarazzata, guardando uno ad uno i presenti.
-beh….ecco…l’importante è che rimanga fra noi- affermò, sorridendo, mentre sospirava piano, sentendo gli occhietti curiosi e felini del micio, puntati su di lei.




Edward finì di ripulire il tavolo, mentre Roy chiudeva la porta di casa, dopo aver salutato i due ragazzi.
Come mattinata era stata abbastanza movimentata, si ritrovò a pensare.
Era comunque stata ricca di sorprese.

Sistemò le tazze nel lavandino, dopo aver finito di mettere via le scatole con i biscotti, e prese poi a lavarle, dopo aver aperto l’acqua calda.
Il rumore del boiler si fece sentire, lento e costante, mentre avvertì un profumo conosciuto vicino a lui.
Sorrise leggermente, sapendo benissimo che si era avvicinato silenziosamente alle sue spalle.
L’uomo gli cinse i fianchi, in modo delicato e morbido, avvicinandoselo di poco al petto coperto dal fine maglione nero che aveva indosso.
Edward tirò indietro il viso, incontrando l’unica pozza nera che si stava specchiando in quegli occhi dorati che tanto amava.

-Mi perdoni per prima, Mame-chan?- domandò Mustang, scendendo a baciare la punta del naso del suo personale angelo, scaldandosi il cuore quando questo gli sorrise.
-Stupido….- sussurrò, a mo’ di risposta positiva, sentendo poi le labbra di Roy incontrare le sue in un casto bacio.
La stretta dell’uomo si fece più forte, ma senza recare certo danno al corpo del più giovane. Edward lasciò perdere le stoviglie, gemendo piano in quel bacio, mentre alzava le mani ancora bagnate dall’acqua calda, portandole fra i capelli del suo personale diavolo. Questo, dopo aver lasciato la sua lingua, col quale aveva ingaggiato una lotta feroce per la supremazia delle loro bocche, ridacchiò, guardandolo. -Mi son già lavato i capelli, Mame-chan…- sussurrò, leccando quelle labbra morbide e calde, sentendo un altro sospiro uscire da esse, mentre i dorati occhi erano celati dalle palpebre.
Nessuna risposta provenne da Edward, che rimase così piacevolmente appoggiato a Roy, mentre questo continuava a riempirlo d’attenzioni. Non si sarebbe mai stancato di lui, come l’altro non avrebbe fatto mai a meno di quell’angelo che stringeva fra le braccia.
D’un tratto un piccolo miagolio provenne dal basso, e i due staccandosi e portando lo sguardo a terra, trovarono ad incontrarli due occhi verdi con striature di giallo.

-Temistocle!! Che diamine ci fai ancora qui?- disse allibito Edward, notando come il felino si grattava disinteressato l’orecchia, e Roy scioglieva invece il suo abbraccio, per raccogliere la peste ai loro piedi.
-Lilith se lo deve essere scordata qui.- affermò affranto l’uomo, notando come il nero micio, dal musino spruzzato di bianco si dimenava fra le sue mani, cercando di mordergli il pollice.
-Va bene va bene!! Ora ti porto dai tuoi padroni!- affermò scocciato Roy, guardando affranto Edward, che al suo sguardo rise divertito.


Perché quella mattina tutti gli impedivano di coccolare il suo angelo?

Sbuffò irritato, il grande eroe di Ishbar, e preso il cappotto e infilatosi le prime scarpe trovate sotto mano, uscì con la palla di pelo demoniaca, cercando di raggiungere Lilith e Alphonse.


***




Giorni di ferie.
Si poteva desiderare altro?

Jean Havoc si stiracchiò, cercando di non cadere dall’amaca appesa giusto fra due grandi e forti pini, sul lato destro del giardino.
Aveva deciso di portare Lilith nella sua piccola casa che aveva nella campagna fuori Central City, per passare quella bella settimana di ferie dal duro lavoro in ufficio.
I suoi nonni gli avevano lasciato quell’angolo di paradiso molto tempo addietro, quando ancora era un giovane cadetto, e non aveva mai avuto molte occasioni di andarci.
D’altro canto, tutte le belle donne che si portava a letto, prima di conoscere la sua dolce mogliettina, non amavano posti sperduti, ma conoscevano solo la bella vita di città.
Le donne sono proprio stupide..

Naturalmente non la sua Lilith.

Sospirò piano, ispirando poi il profumo di fiori di campo che proveniva da uno spiazzo poco più avanti, dove il terreno era completamente disseminato di colori.
Il cielo era terso, e neanche una nuvola minacciava il suo momento di meritato relax,, mentre il giornale era ripiegato sul suo petto e una bibita fresca stava appoggiata ad un tavolino, posto sul terreno, poco più in là.

Come aveva fatto a sopravvivere senza quelle bellissime sensazioni che solo la campagna gli dava? Ricordava da piccolo quando i suoi lo accompagnavano dai nonni, e lui si divertiva un mondo con il vecchio Cruch, un concentrato di pelo e bava che era il suo cagnone Komondor. Era il tempo delle crostate di ciliegie e dei barbecue con i vicini.
Guerre, esercito, alchimia e quant’altro non era neanche lontanamente vicino alla mente della famigliola Havoc.

Quelli si che erano bei tempi.

Ma mica si doveva lamentare di dove il destino l’aveva portato.
Anzi!

Sorrise mesto, chiudendo gli occhi, mentre portava le braccia dietro la testa, ascoltando tranquillo il cinguettio degli uccelli.

Che calma….che pace assolut..

-JEAN!!-

L’urlo di Lilith gli arrivò dall’interno della casa, fino alle sue orecchie.
Sentì i passi della giovane pestare con decisione sul parquet, fino al terrazzino esterno, scendendo poi velocemente i tre gradini che la separavano dalla distesa di prato davanti ed intorno alla casa, e dopo pochi minuti se la ritrovò li accanto.

Venne letteralmente e fisicamente ribaltato dall’amaca, trovandosi con il sedere pestato sul terreno.
-Lilith! Che..- cercò di dire Havoc, trovandosi la ragazza torreggiare su di lui, con il viso attraversato dalla rabbia.
-Ora, Jean Havoc, spiegami queste!!- affermò, buttandogli in faccia qualcosa di rosa.
L’uomo prese fra le mani quel pezzo di stoffa, ritrovandosi a tenere fra le dita un paio di slip da donna.

Ingoiò una volta, sgranando gli occhi.

E quelli da dove saltavano fuori??

-Lilith, amore..- provò ancora, alzando a fatica i ceruli occhi sul viso di sua moglie, trovando davvero spaventosa l’espressione che questa aveva sul viso.
-Amore un corno! Cosa ci facevano queste nel divano del nostro appartamento??- ringhiò, con un pugno alzato, mentre i suoi grandi occhi nocciola prendevano strane sfumature smeraldine.

Ahia.. Havoc cercò di indietreggiare sul terreno, portando avanti le mani per protezione dal pericolo imminente.
-Aspetta, ASPETTA!! Chiedilo a quei deficienti dei nostri amici!- affermò d’un fiato il Tenente Colonnello, notando un velo d’irritazione sul viso della donna che amava.


Maledetto Furher….

Lui e quel deficiente di Breda e FullMetal gli avevano fatto trovare quegli slip in un pacchetto, ad una piccola festicciola, e lui se li era dimenticati infognati nel divano.

-A-amore…davvero, era uno stupido scherzo…prenditela con…con Roy e gli altri..- balbettò Havoc, con occhi imploranti.
Lilith dal suo canto si accucciò davanti a lui, con occhi attraversati da una nota triste, guardando suo marito.
-Davvero non mi tradisci?- sussurrò, quasi sul punto di piangere, mentre aspettava una risposta dall’uomo.

Era passata da Central con Alphonse per dire le novità a Roy e a Edward, ed aveva fatto un salto a casa a prendere una cosa che si era dimenticata.
Ritrovare Temistocle sul divano, dopo che Mustang glie l’aveva riportato, con fra le zampe quello slip sconosciuto, le aveva davvero fatto prendere un colpo.

Jean sorrise sornione alla sua piccola maga, prendendogli un polso e trascinandola fra le sue braccia.
-Sciocca…come potrei mai tradire la donna più bella di tutta Amestris e dei paesi confinanti?- sussurrò, baciandogli una guancia, mentre la sua tenera mogliettina si stringeva a lui.
Havoc si sdraiò poi sul prato, portandosi sopra la ragazza che sorrise, guardandolo con una dolcezza infinita, mentre i suoi sbarazzini capelli castani le incorniciavano il viso.
-Allora, pulcino, sei andata a trovare i due fidanzatini?- domandò curioso l’uomo, accarezzandogli un braccio, mentre Lilith inclinava di poco il viso su un lato, socchiudendo gli occhi.
La giovane annuì, ridacchiando, mentre si portava un dito sulle labbra, pensierosa.
-Sembra che Edward faccia rigar dritto Roy con solo lo sguardo.- affermò, tornando a guardare Jean, mentre questo rideva
-Oh, amore, non avevo dubbi sulla cosa!- disse fra le risate, mentre il nero micio si posizionava vicino a loro, grattandosi un orecchietta, annoiato.

La loro piccola famiglia era ben assortita, dopotutto.

Avevano un buon appartamento a Central City, e una casupola estiva fuori città, un bell’animale domestico, tanto amore fra di loro…

Ci voleva altro?


Lilith diede un leggero buffetto sul naso di Jean, sorridendogli.



Oh, per lei mancava ancora una piccola cosa..


***




-RAZZA DI DEFICIENTI!!-
L’urlo del Tenente Colonnello Jean Havoc risuonò per tutto il Quartier Generale, mentre Breda e Edward, nell’ufficio Amministrativo, guardavano il soffitto, quasi come se ci fosse qualcosa di estremamente interessante.
-Che succede bella gente?- domandò curioso Huges, entrando tutto zelante con alcuni documenti fra le mani, osservando come nella stanza ci fosse un Havoc completamente senza fiato, e gli occhi fuori dalle orbite, una Riza tutta impegnata ad insegnare nuove regole a BlackHayate, e un Fury e un Falman impegnati nello scambio di dati su alcuni tabulati.

-A quanto pare questi due hanno quasi mandato all’aria il matrimonio del Tenente Colonnello.- rispose tranquilla Hawkeye, senza alzare lo sguardo dalla zampa che il suo addestrato cane le aveva appena dato.

-Oh, a gambe all’aria ci sono andato io! E appena arriva quell’altro imbecille di Mustang, lo scaravento fuori dalla finestra!- affermò tutto impettito Havoc, prendendo di nuovo fiato, senza pensare a quello che aveva appena detto.
-Jean, ti ricordo che è l’uomo più potente di tutta Amestris.. - provò a buttarla li Fury, squadrando preoccupato l’amico, mentre questo si girava a guardarlo.
-E chissene frega! Lo uccido comunque!!- e si diede ad una risata maligna.

-Cos’è che vorresti fare, scusa?- domandò una voce alquanto annoiata, mentre Huges si spostava dalla porta, dove in quel momento era comparso la persona presa di mira dal Tenente Colonnello.
Un Roy Mustang appoggiato allo stipide della porta, braccia conserte, viso completamente assente di espressioni, e unico occhio antracite puntato sul biondino, rimase ora curiosamente in attesa che questo continuasse.
Havoc si girò, con uno sguardo assassino verso il Furher, senza riuscire ad esplicare parola
-Niente, Signore, è solo che il Tenente Colonnello è stato letteralmente sbrandato dalla sua amaca dalla moglie, per colpa di uno slip.- si intromise Falman, senza alzare gli occhi dai numeri che Fury aveva ricominciato a riportare sul suo schedario.
Mustang alzò perplesso un sopraccigli.

-Perché dovrei allora rientrare nei suoi problemi personali?- domandò, puntando ora lo sguardo su Edward
-Perché lei e questi altri due avete….ehi! Dov’è finito Breda!?- affermò Havoc, ora accortosi dell’assenza del rosso.

Questo aveva compiuto una mirabile impresa, sgusciando via proprio accanto al Furher, oltre la porta dove l’attendeva la libertà, fuggendo.
-Tenete Colonnello Jean Havoc, rammenti che potrei benissimo imporle il divieto di fumare nelle ore lavorative- disse tranquillo Mustang, sentendo sghignazzare Huges accanto a lui.
Il povero Havoc si ritrovò subito senza parole, bianco come un cadavere, con un nodo alla gola.
Edward cercò di trattenersi dal ridere, andando a dare una pacca amichevole sulla spalla del povero amico.
-Suvvia, Jean, direi che l’episodio si è risolto in maniera alquanto favorevole, no?- disse questo, notando il viso del biondo tornare solare e pieno di colore, mentre un sorriso a trentadue denti si formava sulle sue labbra.
Roy osservò la scena; scuotendo poi la testa se ne tornò nel suo ufficio, da dove si era allontanato richiamato da tutto quel baccano che proveniva dalla stanza.

Il caso “Slip” fu archiviato in men che non si dica da una bel racconto completo delle ferie felicemente passate dal Tenente Colonnello Havoc e la promessa di niente più festicciole di quel genere in casa sua..



***





Mustang si buttò stravolto sul letto, affondando il viso nel cuscino, inebriandosi del profumo che riportava impresso.
Era stata una giornata a dir poco stressante!
Edward entrò strascicando i pieni, mentre si abbandonava accanto a Roy, sbuffando piano.

C’era da dire che su una cosa erano d’accordo:

Il matrimonio era una cosa sacra, ma grazie al cielo ne esisteva solo uno per coppia.

Erano proprio di ritorno da uno di questi, e dire che era stata un esperienza traumatica era dir poco…
Oddio, esageravano un po’
Il divertimento di certo non era mancato, l’amore nei due sposini si poteva quasi toccare e l’amicizia e l’affetto che legava ogni invitato era indissolubile.
Ma in quanto a pazzia….si sforava i limiti.

Edward si girò su un fianco, quando Roy accarezzò lentamente i suoi dorati capelli, lasciati finalmente liberi solo pochi minuti prima, proprio mentre mettevano piede in casa.
-Mame-chan…dire che sono peggio di un uomo caduto a terra può farti capire in che condizioni sono?- domandò in un mormorò l’uomo.
Il biondo socchiuse gli occhi, come in una risposta affermativa, mentre si avvicinava a lui, nascondendo il viso contro il suo petto, sentendo come le braccia di Roy lo strinsero a se.
-Siamo in due allora…- mugugnò, sospirando con fatica, chiudendo gli occhi.

Erano le due di notte, e la festa dopo la cerimonia era durata fino a un quarto d’ora fa.
Questo poteva già dare un idea del perché erano così distrutti.
Se poi ci si mettevano venti palle di pelo di ogni tipologia, e le pazzie di Huges, unite a quelle di Breda e Havoc, e ancora, alle dimostrazioni del Generale Armstrong…beh…questo era solo un assaggio della giornate più serata, passata in allegria.

-L’importante è che Al sia felice…- sussurrò ad un certo punto Edward, dopo che era calato un dolce silenzio fra di loro.
Roy ebbe solo la forza di annuire, passando una mano fra quei fili color del grano che era la chioma del suo Mame-chan, chiudendo saporitamente l’occhio.

Era stato un bellissimo matrimonio, e come diceva il suo angelo, l’importante era che i due sposi fossero felicemente e ufficialmente uniti

-Roy..- mugolò ancora Edward, senza alzare nemmeno il viso, sentendo il suo uomo mugugnare un qualcosa che doveva essere inteso come un “si?”
-Domani ci diamo in malattia?- continuò il giovane alchimista, mentre inspirava il buonissimo profumo di Mustang.
-Ovvio, FullMetal…a meno che tu non abbia intenzione di alzarti presto ed andare a lavorare da solo- sussurrò l’uomo, sentendo il suo angelo ridere

Ne aveva la forza….davvero lodevole!

Di certo non sarebbero stati gli unici a dar forfait in ufficio.


Il Quartier Generale se la sarebbe cavata anche senza di loro, per una volta…










“Gioco di semplici gesti è l’amore
Abbraccio, carezza, bacio

Anche se uno di questi mancasse
Il legame non subirebbe danno
Perché sono solo gesti
Che donano al sentimento
Quel qualcosa in più

Che lo rende unico"







*-* uhuhuhuh e indovinate chi tornò? XD
Pensavate di esservi liberati di me, vero? Ehh, no, non ci riuscirete mai *ride sguaiatamente*
Ed eccomi qui, con il seguito di “I Promise You”
Questo primo capitolo vi introduce alla serena (e movimentata XD) vita dei nostri cari protagonisti, dopo i fatti raccontati nella prima ficcina, e forse sarà l’unico così spensieratamente allegro.
Avete capito bene, perché i guai per Edward & Co. non sono che all’inizio! (di più per Edward ç.ç n.d. Ed)(shh, non fare spoiler v.v n.d. Me)
Naturalmente, come avrete capito, le tre vicende si svolgono in momenti diversi nel tempo:
(la visita di Al e Lilith + la vicenda fra Lilith e Havoc XD)
(Havoc agguerrito al lavoro)
(il matrimonio fra Al e Winry, o meglio, il ritorno dal matrimonio XD)


Cosa aggiungere…dunque, la Fic come già detto è stata messa sotto avvertimento Arancione, perché da qui in poi prenderà una piega diversa.
Hm..la canzone all’inizio è dei Sum41 ed è “With Me” da cui la Ficcina prenderà esempio, per così dire.
Alla fine il titolo è preso proprio dalla prima frase del ritornello^^


Adesso, visto che la mia promozione è andata a farsi benedire XD non so bene se i miei mi porteranno via il pc v.v (lotterò fino alla morte perché non succeda! >.< *alza pugnetto vittoriosa*) quindi i capitoli successivi potrebbero arrivare in ritardo ç_ç
Per quanto riguarda il capitolo speciale di “I Promise You” devo rifare alcuni disegni che sono andati a farsi friggere per colpa del gatto v.v (ovvero, ci si è fatto sopra le unghie v.v n.d.Ed) (Maledettoo >.< n.d. me)

Bene miei cari, spero di farmi sentire al più presto A_A intanto confidate in me, uahau! XD
Bacio ^-^
   
 
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Full Metal Alchemist / Vai alla pagina dell'autore: Liris