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Autore: Sabriel Schermann    04/02/2014    2 recensioni
“A volte, guardando il cielo infinito, provo un enorme senso di tristezza.
Il mio passato pesa sulle mie spalle più di quanto pensassi.
Ogni volta che ripenso a lui, mi sento così debole e fragile. Un senso di vuoto e malinconia mi avvolge, e non riesco più a liberarmene.
Mi sento così stupida. Adesso che è tutto finito, non c'è più nessuno su cui io possa contare.
Sono sola come una foglia nel vento d'estate".
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Musa, Nuovo personaggio, Riven
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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La mattina dopo a scuola non riuscì a seguire una parola.

Quella notte non aveva dormito per niente, aveva continuato a pensare al comportamento di Riven, e soprattutto a quello di suo padre.

Perché si era comportato così? E soprattutto, cosa ci faceva lì Riven?

Quando stava quasi per addormentarsi, Tecna la scosse dolcemente per una spalla:”E' ora di alzarsi!”.

Riuscì a farsi richiamare tre volte dai professori, sotto gli sguardi stupiti delle Winx.

Lei, insieme a Flora e Aisha era sempre stata la più attenta e la più studiosa, era normale che fossero sorprese.

Appena la campanella suonò, prese le sue cose e se ne andò nella sua camera.

Dopo qualche minuto entrarono anche le altre, curiose di sapere tutto l'accaduto della sera prima.

Si sedettero sul suo letto e la osservarono mettere a posto i propri libri e i pochissimi appunti presi durante le lezioni.

“Cosa avete da guardare?”, mormorò la fata cercando di mantenere l'espressione più neutra possibile.

“Lo sai benissimo”, disse Stella incrociando le braccia al petto.

“Cosa è successo ieri sera?”, aggiunse Aisha, andando dritta al punto.

Così Musa, stanca di fingere che non fosse successo niente, si lasciò andare sulla sedia e cominciò a raccontare.

“Non so perché fosse lì”, disse al termine del discorso, “ma c'era. E ha visto questi idioti sbucare dal portone”

“Beh, in fondo è per questo che tuo padre ha organizzato quella festa”, disse Bloom, “altrimenti non si spiegherebbe un solo invito”.

“Sì, ma a me non interessa nessuno! Ho sempre cercato di svincolarmi da tutti, non sono andata lì per questo! Non ne sapevo nulla!”, disse la ragazza disperata.

Era veramente confusa dal comportamento del padre.

Non era l'uomo dolce e affettuoso che l'aveva cresciuta e accudita.

E poi voleva fare pace con Riven al più presto, le mancava così tanto!

“Senti, domani è domenica e abbiamo deciso di uscire insieme agli specialisti”, disse Bloom.

“Una giornata al parco di Magix, così, per stare un po' insieme”, aggiunse Stella.

“Potrebbe essere un'occasione per chiarire”, terminò Flora.

Musa guardò le sue amiche sconsolata.

Sapeva che non sarebbe stata un'impresa facile.

Riven non era il tipo da perdonare così facilmente.

Però almeno sarebbe stata un'occasione per spiegare ciò che era veramente accaduto.

Musa chiuse gli occhi per un tempo a lei ignoto, e quando li riaprì, vide soltanto un sacco di libri davanti a sé.

L'avrebbe attesa un pomeriggio denso di studio, in compagnia di quel senso di vuoto che non provava da mesi.

   
 
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