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Autore: HaBiBi97    08/02/2014    0 recensioni
ciao è la parola di cui alcune volte ho più paura,altre volte è la parola più bella che si possa pronunciare.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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CAPITOLO 3
Passò cosi un mesetto,e vi lascio immaginare Zak che influenza ebbe su di me....più passarono i giorni e più mi piaceva e più avevo bisogno di stare con lui, ma non sapevo se lui provava lo stesso per me.
Ogni volta che lo incontravo, ogni volta che lo vedevo da lontano,ogni volta che sentivo la sua voce mi paralizzavo...non riuscivo più a ragionare, a parlare, dimenticavo tutto quello che intorno a me stava succedendo e mi assentavo completamente! Un giorno poi incontrai Vincenzo, e parlai molto con lui di tutto quello che era successo e di come mi sentivo strana. Dopo che parlai solo io per quasi un' ora lui mi disse: Ah, ma allora sei praticamente cotta!!
Chi io? Cotta? Nooooo, quando mai!
Io credo di si, devi solo ammetterlo a te stessa!
Ammetterlo? Ma io non credo di essere proprio cotta...cioè forse un po'...ma non tanto!
Da come parli non sembra, ma comunque sei tu quello che deve saperlo, se dici che non è così allora non è così,evidentemente mi sono sbagliato!
Sapevo che non si era sbagliato, lo sapevo benissimo, ma ammetterlo era cosi difficile...? Non lo so, non lo so neanche io! Quello che provo è come se fosse un miscuglio di emozioni che non so descrivere, a cui non so dare un nome, probabilmente non serve che io gli dia un nome...eppure ne sento l' esigenza! Che cosa futile! Perchè dare un nome ad un sentimento, perchè non accettarlo come tale e basta e non classificarlo, a chi devo spiegare le mie emozioni, a chi devo descriverle classificandole?
Nessuno ti ha chiesto una cosa del genere, perchè ti fai queste seghe mentali?
Non ne ho idea....come è possibile che io non sappia mai niente?
Non preoccuparti che tu sai tutto quello di cui tu hai bisogno sapere!
Poi si girò e se ne andò, Vincenzo era un po' così,non strano,ma imprevedibile! Dopo un po' mi girai anche io e me ne andai.
Lo stesso giorno,andai a fare una passeggiata da sola...fino ad arrivare in un posto che non avevo mai visto,era un parco enorme e decisi di sedermi li sul prato, fino a quando non si fece sera e il cielo si illuminò di tante piccole stelle, il rumore dei grilli e delle cicale insieme al cinguettio fine degli uccelli creavano un' orchestra perfetta, alcune volte si sentiva il rumore delle foglie che davano un senso di leggerezza all'animo,cosi chiusi gli occhi e trovai la pace dei sensi! Ascoltavo il mio corpo, che era in perfetta armonia con l' ambiente, niente di più naturale e bello, niente di più piacevole e accogliente...una sensazione unica e irripetibile. Ad un certo punto, nella piena assenza dal mondo, sentì dei passi, mi voltai e vidi Zak, anche lui mi vide e si sedette accanto a me, cercai di non essere impacciata, di rilassarmi e di non immobilizzarmi.
Iniziammo il nostro discorso con quella parola si, avete già capito di che parola si tratta sicuramente:CIAO Ciao !
Ciao Zak!!
che ci fai qui?
Niente avevo bisogno di rilassarmi un po'! Tu?
Io vengo qui tutte le sere! Così lascio modo ai miei pensieri di fare il loro corso
Si,capisco!
Poi ci furono cinque minuti di silenzio, ma sapete non un silenzio brutto, di quelli belli, coinvolgenti che non rovineresti mai, perché ogni singola parola lo farebbe e così tu segui quel ritmo silenzioso che è quasi una musica, lo chiamerei un silenzio musicale. Poi lo incominciai a guardare, ma lui non se ne accorse perché era impegnato a guardare le stelle,ma più lo fissavo e più mi veniva voglia di dargli un bel bacio....uno di quelli che non si dimenticano, uno di quelli veri! Mentre io pensavo a tutto questo lui si voltò e mi disse: Il mio penultimo giorno qui...
Il tuo penultimo giorno qui? Che vuol dire?
Hai capito bene,dopodomani parto per l'Afghanistan,dovevo partire il mese prossimo, ma hanno anticipato!
Non mi sembrava vero, non potevo crederci, sembrava un incubo,restai immobilizzata a fissarlo negli occhi come per dire: ti prego rimani qui con me.
Ricordo che anche lui mi fissava, forse aspettava che gli dicessi qualcosa, ma non mi uscivano le parole, avrei voluto parlare,avrei voluto abbracciarlo o almeno non restare immobile. Poi qualcosa mi fece coraggio e gli dissi:
No, non puoi andartene via!
Non posso?
No, perché ti voglio bene!
Mi sorrise,poi si alzò, allora mi alzai anche io.Mi diede un bacio sulla guancia, di quelli un po' timidi e se ne andò. Il pomeriggio dopo,andai al bar della piazza, quello dove si radunano tutti i ragazzi e c' era anche lui con i suoi amici, così non mi avvicinai per non disturbarlo, me ne andai in silenzio. Arrivai al parco e arrivò anche lui,andai lì perchè sapevo che l' avrei incontrato. E cosi è ufficiale parti domani ?
Si. domani mattina alle 5.00
Ah, quindi ti devo salutare ora..
Si.
Mi mancherai tantissimo, mi sono affezionata a te, forse un po' troppo.
Non preoccuparti, appena potrò verrò a trovarti, non mi dimenticherò di te.
Lo spero.
Poi mi girai e gli diedi un bacio sulle labbra, un bacio leggero ,durato meno di tre secondi.
Lui rimase immobile, per la prima volta era lui quello che non sapeva cosa dire e cosa fare ,così fui io quella a rompere il ghiaccio con quell' odiosa parola, che questa volta aveva il sapore di un addio: ciao. Mi girai e lui mi afferrò il braccio e mi disse:
Ciao,Dalila.
Non risposi,mi voltai e con le lacrime agli occhi me ne andai,le gambe tremavano,ogni passo che facevo gli occhi si riempivano sempre più di lacrime, già mi mancava,avvertivo un vuoto dentro di me, un rimorso per non aver fatto e detto quello che volevo,non potevo fare più niente oramai. Quando l' avrei rivisto? Da quel giorno qualcosa dentro di me cambiò...
  
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