Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: bieberfiancee    11/02/2014    1 recensioni
'Stratford 2011,
2.17 AM,
john's supermarket,
reparto dei dolci'
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber, Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rimasi immobile fissando lo schermo del telefono. Cominciò a premermi la testa,continuavo a fissare quel messaggio quasi come se mi ci volessi immergere.
Mi aveva riconosciuta. Si era davvero ricordato di me.
Il rumore di un clacson pose fine ai miei pensieri,alzai lo sguardo intontita.
Justin mi osservava attraverso il finestrino agitando la mano e mostrandomi i suoi denti perfetti.
Abbozzai un sorriso imbarazzato e contraccambiai il gesto poi lo guardai andare via.
Mi aveva riconosciuta.
Riposi il cellulare nella borsa e accesi la radio al massimo. Mi ero bloccata davanti al semaforo e delle macchine mi stavano suonando contro.
Mi aveva riconosciuta.
Feci partire il motore della macchina e mi avviai verso casa con mille idee per la testa.
Non sapevo esattamente come sentirmi,non ne avevo idea;insomma Justin Bieber mi aveva riconosciuta dopo tutto quel tempo… ma soprattutto cosa significava quel ‘finalmente ti ho ritrovata’
Non mi ha mai dimenticata?
Prima di rendermene conto ero a casa,parcheggiai l’auto e entrai.
‘ciao tesoro’ urlò mia madre dalla cucina.
‘ciao mamma’ risposi chiudendo la porta. Dato che non ero psicologicamente pronta ad affrontare una conversazione con mia madre mi precipitai nella mia camera.
Buttai la borsa sul letto e chiusi la porta appoggiandomi ad essa.
Mi sembrava una situazione cosi surreale,ho spesso sperato di poterlo incontrare di nuovo ma ho sempre cercato di sopprimere questi pensieri. Non ho mai avuto molta fortuna con i ragazzi,nessuno mi ha mai convinta veramente e forse a nessuno sono mai convinta io,inoltre credo sia colpa del mio prototipo di tipo ideale o del fatto che leggo troppi libri e questo mi porta a volere un ragazzo come Edward Cullen.
Mi alzai e andai verso l’armadio per prendere una tshirt e dei pantaloni della tuta
Cosa significava quel messaggio esattamente? Cosa voleva da me? Cosa volevo io da lui?
Mi infilai i vestiti e andai in cucina per la cena.
‘cosa c’è da mangiare?’ chiesi.
‘eccomi!’ urlò Charlie allegro entrando in casa. Mia madre andò a baciargli la guancia e io lo salutai con un sorriso sedendomi al mio posto
L’uomo appoggiò la giacca all’appendi abiti in corridoio ,si allentò la cravatta e si sedette.
‘pasta al sugo’ affermò mia madre porgendoci i piatti.
‘sarà sicuramente ottima’ la incoraggiò Charlie.
Cominciammo a mangiare in silenzio,ognuno perso nei propri pensieri. Non avevo ancora risposto al messaggio,ma dopo tutto,cosa avrei potuto rispondere? ‘anche io’? Aveva senso?
Mia madre cominciò a parlare del lavoro ma non riuscì a darle particolarmente retta. Ero in un mondo mio e non sapevo come uscirne.
Finito di mangiare riposi il piatto nel lavandino e tornai in camera. Ero troppo confusa.
Presi il cellulare e trovai tre messaggi.
 
1 messaggio: Taylor.
Ma dove sei finita scema?! Sta sera che fai? Chiamami appena leggi il messaggio!
 
L’ultima cosa che volevo era vederla e sentirla parlare degli affari suoi,certo avrei potuto raccontarle di ciò che era appena successo ma non me la sentivo ancora. Non so perché ma preferivo tenerlo per me.
 
2 messaggio: Taylor.
Alle 9,30 ti chiamo.
 
 
 
Erano le 7,30,avevo tempo per inventarmi una scusa.
 
 
3 messaggio: Sconosciuto.
Ti conviene salvarti il mio numero,comunque che fai sta sera? È da un po’ che non vivo qui,conosci qualche posto carino,potremmo andarci insieme? Justin.
 
Il cuore si fermò. Era un invito? Justin Bieber mi aveva appena invitata a fare qualcosa questa sera? Lasciai scivolare il cellulare sul letto e mi stesi su di esso portando le mani sugli occhi e iniziando a sorridere e a ridere. Era una reazione normale? Ero davvero io? Da quando non provavo sensazioni del genere? Dopo qualche minuto  mi decisi a prendere il cellulare e a rispondere.
 
Certo ci sono molti posti carini,aprono verso le nove,va bene?
Invia.
 
Scusa Taylor,sono rimasta bloccata a scuola,sta sera non posso,ci vediamo domani.
Invia.
Mi tremavano le mani.
 
Mi alzai e iniziai a camminare avanti e indietro per la stanza stringendomi i fianchi e aspettando la risposta al messaggio.
Di solito il giovedì sera mia madre mi lasciava uscire dato che il venerdì a scuola era sempre una giornata particolarmente leggere,bastava che non tornassi troppo tardi.
Il cellulare vibrò e mi precipitai sul letto.
 
Perfetto,puoi dirmi dove abiti? Ti passo a prendere verso le otto e mezza? Justin.
 
CALMA. Digitai la via e mandai il messaggio. Oh mio dio fra un’ora sarebbe stato sotto casa mia.
Corsi in salone dove mia mamma e Charlie stavano guardando un film alla televisione.
Rimasi sulla soglia ‘mamma’ inizia un po’ nervosa. Entrambi distolsero l’attenzione dal televisore e Mi guardarono aspettando che continuassi. ‘un mio amico mi ha invitata a bere qualcosa,sarà qui fra un’ora.. ’ non chiesi nemmeno il permesso,lo lasciai intendere.
Charlie sorrise e sussurrò qualcosa alla donna.
‘chi è questo ragazzo?’ mi chiese lei curiosa.
‘un mio amico di scuola,niente di che davvero,solo un amico’ bofonchiai sentendo il calore riempirmi le guance.
‘va bene,magari fallo entrare cosi lo conosciamo’ sorrise.
‘si certo’ senza aspettare una sua risposta andai in camera a prepararmi. Mi feci una doccia calda,mi asciugai e cominciai a frugare nell’armadio in cerca di qualcosa di carino. Scelsi dei jeans stretti,un maglione largo grigio e un paio di vans dello stesso colore. Non ci misi molto cosi andai sul balcone della mia stanza e mi accesi una sigaretta. Non era una cosa che facevo spesso ma ero fin  troppo nervosa e doveva tranquillizzare i nervi in qualche modo.
Erano le 8.20.
Avevo il cuore in gola,continuavo a ripetermi che dovevo stare calma,che non c’era motivo di essere cosi ansiosa.
Dei fari abbaglianti catturarono la mia attenzione. Eccolo.
Justin parcheggiò nel vialetto di casa poi scese dalla macchina,alzò la testa e mi vide.
‘quanta trasgressione!’ urlò divertito. Non mi ero resa conto di avere ancora la sigaretta in mano.
‘arrivo’ sorrisi spegnendola ed entrando in camera.
Corsi verso la porta e la aprì. Indossava un paio di jeans neri portati bassi,una canotta larga nera e una camicia aperta. Stava davvero bene.
‘ciao’ sussurrò.
‘ciao’ risposi abbassando lo sguardo ‘vieni entra,mia madre ti vuole conoscere.’
 
 
Sorrise e fece quello che gli avevo detto. Lo accompagnai in salone un po’ imbarazzata,era il primo ragazzo che presentavo alla mia famiglia. Vedendolo arrivare la donna si alzò immediatamente ed andò  a presentarsi,poco dopo Charlie fece lo stesso.
‘vuoi qualcosa da mangiare caro?’ chiese lei. ‘no grazie sto bene cosi’ rispose cordialmente Justin.
‘ va bene allora andate’ si rivolse a me ‘non più tardi di mezza notte,domani hai scuola’
‘certo mamma,a dopo’ presi la giacca e uscì seguita da lui.
Mi fece strada verso la sua auto. ‘divertitevi’ urlarono mia madre e Charlie chiudendo la porta. Justin mi aprì la portiera ed entrai in macchina,dopo qualche secondo fece anche lui lo stesso.
‘vuoi che guidi io?’ chiesi sapendo che non sapeva dove fossero i locali.
‘Non ti preoccupare Brook,so esattamente dove portarti,la mia era solo una scusa per vederti’
Avvampai.
 
nota dell'autore
mi odiate? fate bene,mi odio anche io.
sono quasi cinque mesi che devo pubblicare questo capitolo..
ma ho davvero avuto dei problemi e l'ultima cosa a cui pensavo
era scrivere.. comunque eccolo!
spero vi piaccia,presto pubblicherò il prossimo.
vi abbraccio.
alessia
  
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