Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |       
Autore: alex99x    21/02/2014    1 recensioni
Ciao, questa è una storia alla quale sto dedicando buona parte del mio tempo, e spero che vi possa piacere: in questo racconto mi immagino una sorte diversa della razza saiyan, e uso gli stessi personaggi del manga/anime che ha contagiato la mia vita (che sono proprietà di Akira Toriyama). Aspetto molte recensioni; buona lettura!
N.B. In ogni capitolo la voce narrante si soffermerà su un personaggio in particolare, citato all'inizio del capitolo
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bardack, Goku, Turles, Un po' tutti, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 5 – Tutto inizia con piccoli gesti – Kakarot

«Continua!». Kakarot continuava a cercare la misteriosa figura incappucciata, che aveva sconfitto uno alla volta i suoi compagni: Turles, Broly, Vegeta, Tarble, Reyna, Pepper e Radish. Erano tutti a terra, ricoperti dalla polvere e dal sangue, che ancora sgorgava dalle loro ferite. Le loro armature erano distrutte, così come i loro volti. L’aura rosso fuoco di Kakarot e del suo Kaio-ken alimentavano la sua furia distruttiva. «Freezer… TI UCCIDERÒ!». Solo la sua forza di volontà lo tratteneva ancora nel mondo dei vivi.  «Hm hm hm… L’insetto tenta ancora di volare…». La sua voce era come un coltello che strisciava sopra una pietra, e indisponeva molto il giovane saiyan. All’improvviso, al suo fianco apparve un tizio, che aveva anche lui il cappuccio. «Dai Freezer, ti sei divertito abbastanza! Lascialo a me…». «Ok fratellone – disse Freezer al tipo – ti concedo un po’ di divertimento… Non sprecare quest’occasione!». «Hm… Per tua informazione, sono un tipo molto irritabile! Sono Cooler, e non mi diverto da un bel po’!» disse questo tizio a Kakarot. «Fatti sotto!» esclamò il giovane. «Come preferisci…» disse sogghignando. Kakarot non lo vide, e l’avversario si materializzò dietro di lui. Si voltò di scatto, e fu colpito da una fortissima gomitata in pancia. Kakarot si rialzò e concentrando l’energia esclamò: «COLPO ENERGETICO AD ALTA VELOCITÀ!». Il velocissimo colpo energetico rossastro iniziò a inseguire Cooler, che riusciva a mantenersi a distanza. Arrivato davanti al saiyan, esclamò: «Oh no! Non riesco più a fuggire!». Kakarot fece per afferrarlo, ma l’alieno sparì, e venne colpito dalla sua stessa tecnica. Kakarot era steso a terra, e aveva un’espressione spenta. Stava morendo. «Addio, insetto!». Detto ciò, Cooler iniziò a sbattere la testa del saiyan, finché la sua aura rossa non sparì. «Bene… Credo che sia giunto il momento di finirti!». Detto questo, alzò un dito, da cui partì un sottile raggio di energia, lo stesso che aveva usato Freezer per uccidere i giovani saiyan.
AAAAAAAAAAAH! Kakarot sobbalzò, facendo svegliare anche Turles, ritrovandosi, in un bagno di sudore, nel suo letto.
«Che ti è saltato in mente? Mi hai fatto svegliare!» esclamò irritato. «Scusa, è che ho avuto un incubo…» si giustificò il saiyan. «Fantastico – commentò Turles – ho un cugino patetico che ha gli incubi…». «… In cui siamo morti tutti per colpa di Freezer…». «Sì ok bene. Molto interessante. YAWN!» disse, senza ascoltare il parente, prima di tornare sotto le coperte. “Forse ha ragione… – pensò Kakarot – Mi sto preoccupando troppo!”. Mentre stava per tornare anche lui a dormire, Taanipu irruppe nella stanza: « È da mezz’ora che vi chiamiamo! È pronto da mangiare! Dai, dopo dovete andare ad allenarvi…». «Perché, mamma? Perché così presto?» chiese Kakarot. «Già, zia, ho sonno!». «Io e Bardak dobbiamo andare a decidere come organizzare la guerra contro Freezer… Voi allenatevi in vista dei combattimenti! Ieri avete sentito che Freezer ha un livello di combattimento pari a 100.000, no? Credo che sia persino il suo valore normale, non quello alla massima potenza…». Mentre scendevano le scale che conducevano in cucina, Kakarot sentì le risate di suo fratello, e sorrise, tirando un sospiro di sollievo, siccome era ancora sconvolto da quell’incubo tanto orribile. Di sotto, Bardak e Paragas erano appoggiati al muro a raccontarsi storie, mentre Broly, Radish e Pepper stavano ridendo, seduti al tavolo dove era pronta la colazione. «Forse è meglio dimenticare questa storia…» disse tra sé e sé Kakarot. «Quale storia?» chiese Turles. «Se ne avrò il tempo te la spiegherò, cugino».
 
Radish stava lottando contro Broly, mentre Turles si stava riscaldando. Il terreno era ancora sporco del sangue di Vegeta del giorno precedente. Kakarot stava fissando il vuoto, immerso nei suoi pensieri: era così forte Freezer? Tra lui e Cooler scorreva buon sangue? Sarebbe stato possibile affrontarlo? Riflettendo su tutte queste domande, non si accorse che Pepper si stava avvicinando a lui. «Ehi – disse, per richiamare la sua attenzione – che cosa ti succede? Sembri strano… Perché non ci racconti cos’è successo?». «Preferirei non parlarne…». «Dai… Fai solamente la scelta peggiore! Facciamo così: io e te combattiamo, e chi vince decide se dovrai confessarci il tuo segreto!». Il sorrisetto malizioso di Pepper era adorabile, e Kakarot arrossì. «In questo caso… Affare fatto!». I due presero gli Scouter e chiesero agli altri di restare a guardare. Radish urlò: «Dai Kakarot! Non ti puoi far battere da una femmina!». «Concordo! Porta alto l’onore della famiglia!» esclamò Turles. Broly se ne stava zitto, ad assistere al duello con il suo solito sguardo apatico. Pepper avvisò l’avversario: «Sei pronto? Ora arrivo!». Accompagnata da una risata solare, la giovane saiyan si scagliò verso Kakarot, che era sull’attenti. «Uhm… Hanno un livello di 3.000 Kakarot, mentre Pepper di soli 1.000… Non ce la può fare… » disse rassegnatamente Turles. La saiyan, invece di colpire l’avversario, iniziò a girare intorno a lui, creando un vortice, che risucchiò Kakarot. «Pronto?» esclamò, con un certo charme. Iniziò a bersagliare il tornado alla base con molti piccoli colpi di ki, che però non colpivano l’avversario. «Tecnica interessante – commentò il sosia di Kakarot – peccato che sia totalmente inutile». «Aspetta a giudicare – intervenne Radish – guarda e stupisciti». Broly e Turles tornarono ad osservare il combattimento. Tutte le sfere  di aura stavano venendo risucchiate verso l’alto, e in questo modo colpirono Kakarot da ogni lato, sollevando una grande nube di polvere. Contrariamente a quanto si aspettasse Pepper, quando la polvere si diradò, Kakarot era avvolto da un’aura rossa, e privo di ferite; si capiva che era stato colpito solo perché la sua battle suit era a pezzi. «Non male – esclamò Kakarot, ridendo – ma ora tocca a me!». Detto ciò, posizionò le mani a palmo aperto, su cui si stava concentrando una grande quantità di ki rossa tipica del Kaio-ken, ed esclamò: «Prova a schivare questo: COLPO ENERGETICO AD ALTA VELOCITÀ!». Pepper iniziò a volare, circondata dalla sua aura azzurro ghiaccio, in un disperato tentativo di schivare quella tecnica tanto veloce. «L’ho perfezionata – sogghignò Kakarot -  adesso insegue l’avversario… La vittoria è mia! Arrenditi!».
 
Pepper cadde a terra, svenuta. Gli spettatori erano atterriti. Sul volto di Kakarot si stava formando un’espressione sadica, e gli piaceva. “Forse è questo che provano gli altri a lottare? Sembra bellissimo… No! È un errore! Non farei volentieri del male neanche ad una mosca! Questa emozione… Mi stimola… Tira fuori il meglio di me… AHAHAHAH!”. I pensieri di Kakarot differivano tra loro, e lui non sapeva più che pensare; nonostante tutto, rimaneva un sorriso sadico stampato in volto. Radish era appoggiato sul corpo della saiyan con le lacrime agli occhi: «Cosa ti salta in mente?! Sei forse uscito di senno?». «Doveva pensarci due volte prima di non farsi gli affari suoi!» ribatté duramente Kakarot, con un tono di voce diverso dal solito. «Come osi? Preparati a perdere! Sei sempre stato più debole di me!» lo sfidò il fratello. «Staremo a vedere…».  Kakarot tornò ad assumere una posa da combattimento. «Ti sto aspettando…». Con un urlo di frustrazione, Radish si avventò sul fratello, e lo colpì sulle ginocchia; lui, mentre cadeva, si appoggiò a terra con le braccia e gli sferrò un calcio sul collo, che lo fece indietreggiare. «Ti voglio fare un regalo – disse Radish, mentre una sfera energetica viola si formava sul suo palmo sinistro – la fine dello scontro sarà rapida e indolore! PRENDI QUESTO!». Radish sferrò un colpo che prese in pieno il fratello, che barcollò e cadde. La sua espressione sparì, e si rialzò. «Urca! Cos’è successo?». Turles e Broly erano sbalorditi. Radish gli chiese: «Non ricordi? Tu hai picchiato Pepper! Mi hai fatto arrabbiare! Ti ho colpito…». La forza di suo fratello era fortissima, ed era tutta sopita. Un altro dei suoi doveri aveva preso forma: allenare Kakarot. Era la prima volta in cui Radish pensò ai Super Saiyan, oltre a quando li sentì per la prima volta. «Non è possibile! Quello non ero io! Non lo farei mai!». «Forse – intervenne Turles – dovremmo dire tutto questo a un medico…». «Buona idea – disse Kakarot, fraintendendo il soggetto dell’osservazione del suo sosia – portiamo Pepper alle vasche!».
 
Radish cercava di distogliere lo sguardo da suo fratello per volgerlo alla vasca in cui giaceva il corpo della saiyan. I suoi capelli rossi volteggiavano nel liquido curativo, come se fossero mossi dal vento; più e più volte il giovane aveva perso il suo sguardo nella capigliatura della sua amica. Turles tamburellava freneticamente con le dita della mano sinistra su un tavolo, mentre faceva braccio di ferro con Broly. Solo Kakarot non si preoccupava di ciò che era accaduto, forse perché era ingenuo, forse perché non aveva ancora capito cosa fosse successo, forse perché si sentiva stanco; i suoi pensieri volgevano a Tarble, perché quando fissava Pepper vedeva al suo posto il suo giovane amico. “Non posso essere stato io – pensava – non ne combino così grosse! Devi ancora scoprire la tua vera natura… Una selvaggia indole da combattente saiyan! Non da pappamolle! Ma non… Piantala! Sono io che deve tormentarlo…”. Le idee confuse cercavano di farsi strada ancora una volta in Kakarot, facendolo cadere in una sorta di catalessi mentale.
Quando Pepper uscì dalla vasca e si rimise la battle suit, osservò il saiyan che l’aveva aggredita. «Quello non potevi essere tu – lo giustificò, lasciando tutti di sasso – comunque ti devo ringraziare: innanzitutto, ho incrementato la mia potenza, e poi mi hai fatto provare emozioni che non ricordavo neanche che potessero esistere!». Poi lo baciò: questo gesto suscitò molto imbarazzo in Radish, che sembrava essere diventato viola. «Cosa facciamo ancora qui? Dobbiamo mangiare!» esclamò Broly, supportato dal brontolio del suo stomaco, e seguito da una risata collettiva.
 
Nel palazzo di Re Vegeta si poteva percepire la tensione nell’aria. Il Consiglio si era riunito ancora una volta per decidere se intraprendere una guerra contro il tiranno spaziale, e molti erano discordi tra loro. Secondo il monarca dichiarare guerra a Freezer era la soluzione migliore, siccome, prima o poi, li avrebbe attaccati; secondo la maggior parte degli anziani era meglio stringere un’alleanza con Freezer, sostenendo che avrebbe giovato ad entrambi; molti altri non avevano osato esprimere la loro opinione. «Ditemi un solo motivo – chiese Saegi – per cui l’imperatore spaziale vorrebbe allearsi con noi! Non gliene importerebbe niente di un popolo che controlla a malapena un piccolo sistema! Ci potrebbe distruggere, a mio parere, come e quando vuole: fidatevi, io sono stato nelle loro prigioni, e so che i soldati che presidiavano Meat, che eguagliavano la forza di un saiyan sopra la media, erano infinitamente più deboli delle squadre d’elite». Kollifum intervenne in suo aiuto: «Se non dichiarassimo guerra, ma ci allenassimo continuamente per raggiungere questo stadio di  Super Saiyan, avremmo molte possibilità in più di riuscire a combattere ad armi pari». Il suo intervento fu seguito da un discreto numero di applausi, ma Toma si alzò: «I saiyan non sono codardi! Dobbaimo provare a fronteggiarli a viso aperto, sono d’accordo con Sua Maestà, tanto se non moriamo adesso, lo faremo dopo». Gli unici che lo supportarono furono i membri della famiglia reale che erano quelli che contavano di più in Consiglio, seguiti subito dopo dal GGES; proprio quest’ultimo, Bardak, si alzò per esprimere la sua opinione: «Se me lo consentite, vorrei dire la mia: in un impero vasto come quello di Freezer è impossibile che non ci siano focolai di rivolta. La cosa migliore da fare, a parer mio, sarebbe di attaccare i pianeti vicino ai nostri, senza dichiarare guerra al tiranno, per liberare le popolazioni locali dal suo dominio: così facendo le tireremo dalla nostra parte, formando una lega che diventerà sempre più grande, in grado di fronteggiare l’armata congiunta dei due figli di Cold. Nel frattempo, un manipolo scelto di saiyan  andrà verso un pianeta di cui mi parlava mio nonno, Namecc, in cui si dice che ci siano degli oggetti in grado di esaudire desideri; in base a quanto sappiamo dalle mappe nemiche che mio fratello ha recuperato, Namecc non è ancora sotto il controllo di Freezer, e ha una guerra in corso con il tiranno, che invia contingenti dal pianeta Freezer al pianeta Terra, e da quest’ultimo ai nostri potenziali alleati; il desiderio verrà utilizzato per svelarci il modo con cui si può diventare Super Saiyan, e su Namecc esiste una medicina talmente sviluppata da poter guarire il principe, che grazie allo Zenkai Power acquisirà un potere inimmaginabile per la durata del suo coma». L’intervento di Bardak fu accolto con applausi, complimenti e addirittura lacrime dai suoi compagni e parenti, che si erano commossi. Il principe Vegeta, che era sempre stato in silenzio e in uno stato di catalessi, si diresse verso Bardak e il padre, e si gettò ai loro piedi. Piangendo, disse: «Vi prego, affidate a me il comando della spedizione su Namecc! Non sopporto l’idea di dover restare a guardare, impotente, mentre mio fratello lotta tra la vita e la morte! Affidi a me il compito!». Il re lo fissò duramente, e capì che quello che diceva era la verità. «Va bene – sentenziò infine – conto su di te: non deludermi! Hai già scelto i tuoi compagni? Potresti portarti Nappa e Zorn…». «Non se ne parla! Andremo io e i ragazzi. Sarà una passeggiata, vedrai…» replicò, ritrovando il suo carattere altezzoso e superbo.
 
I ragazzi avevano deciso di non parlare più dei fatti accaduti la mattina; dopo che si erano rifocillati, avevano ripreso gli allenamenti, continuando fino a sera. Stavano tornando verso casa, quando Vegeta, con abiti nuovi e privo di ferite, li raggiunse. La sua espressione era raggiante, e tutti si domandavano il perché. «Vegeta… Sembri rinato! Sei tornato quello che tutti conosciamo?» chiese timorosamente Radish. «Certo, e porto grandi notizie: ci sarà una spedizione per andare a Namecc, e indovinate chi ci andrà?» esclamò euforico il principe. «Tuo padre?» chiese con sarcasmo Turles. «Partiremo domani in tarda mattinata, cercate di stamparvelo in testa! Chi non viene è uno senza palle!». «Quindi veniamo tutti noi?» chiese stupito Broly. «Il nostro obiettivo principale è di arrivare su Namecc, per guarire mio fratello e venire a conoscenza di come si diventa Super Saiyan, e lungo la strada dobbiamo cercare di stringere più alleanze possibili con i popoli che incontreremo. Altre domande?» fece il saiyan, con un tono strafottente. «Sì – rispose Kakarot – pensi che ce la faremo?». «Le domande retoriche non sono incluse: a domani!». Detto questo, partì a razzo verso casa sua, avvolto dalla sua aura violacea. Gli altri, ancora scossi, facevano fatica a comprendere il messaggio che aveva riferito, e credevano fosse frutto della loro immaginazione, ma quando varcarono la porta di casa…
«Bravi! Complimenti! Evviva! Festeggiamo!». Questo coro di voci indistinte confuse ancora di più i ragazzi, che non sapevano da che parte guardare. La casa era stata abbellita, e c’erano tutti gli amici di Bardak e Taanipu, che avevano voluto commemorare l’evento. Bardak fece un gran respiro, poi iniziò a parlare: «Ragazzi, oggi abbiamo deciso di festeggiarvi perché parteciperete ad una spedizione pericolosa, che vi farà diventare eroi per ogni componente del nostro popolo, perché ciò che costituisce il nostro popolo sono gli eroi, che sono esempi per i più giovani, ma anche per i più anziani: più eroi ci saranno, più a lungo la nostra specie sopravviverà. ALLA SALUTE!». Tutti alzarono un calice contenente il miglior vino del pianeta Vegeta, e brindarono per augurare un buon inizio della nuova vita dei ragazzi, una vita da eroi. Toma e Seripa passarono la serata a parlare insieme a Paragas e Taanipu, mentre Bardak rideva e scherzava insieme ai suoi compagni di armi. I ragazzi, scossi e confusi, preferirono andare a dormire, per essere pronti alla partenza dell’indomani.
 
Appena fuori dal palazzo di Re Vegeta, nella Piazza Grande, si era radunata tutta la popolazione saiyan, che assisteva ai preparativi della più grande partenza della loro storia: sette saiyan adolescenti sarebbero partiti per compiere una missione molto complicata, difendendo il principino Tarble, cercando nuove alleanze e ostacolando l’egemonia di Freezer; al centro della piazza c’era un astronave enorme, che stava riscaldando i motori; il primo a salirci era stato Turles, che non aveva nessuno da salutare; poi arrivò Broly, che aveva ricevuto dal padre il suo primo Scouter, seguito da Kakarot, che indossava in fronte una replica della fascia di suo padre, e da Radish e Pepper, che si reggevano mano nella mano; per ultimi, salirono Reyna, che portava la barella contenente Tarble aiutata da Nappa e Zorn, e Vegeta, che salutò il suo popolo con un cenno del capo. Non appena le due guardie del corpo reali scesero, l’astronave decollò, e tutti i saiyan rilasciarono parte del loro ki per formare dei fuochi d’artificio, che celebravano la partenza. “Urca! Ne sarò all’altezza? Riuscirò a tornare? Se tornerò, lo farò da vincente o da fallito?”. Questi pensieri accompagnavano Kakarot, che insieme agli altri varcava l’atmosfera rossastra del pianeta Vegeta, immergendosi nella vastità affascinante dello spazio.

______________________________________________________________________________________________________________________________
 
Ciao a tutti! Scusate l'attesa ma il pc si era rotto :( Comunque commentate e recensite per dirmi se vi piace la storia, la cui parte migliore è appena iniziata... Nei prossimi capitoli approfondirò i personaggi di Broly e Turles, quindi, se siete curiosi, seguite la mia fanfic! Ciao, e a presto!
- alex99x
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: alex99x