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Autore: alz95    26/02/2014    2 recensioni
Se Hogwars non fosse mai esistita.
Se Il Bambino Sopravvissuto fosse solo Harry.
Se Voldemort fosse solo una brutta storia che gli raccontavano da bambini.
Se il mondo non avesse bisogno di essere salvato.
Esisterebbe comunque il magico trio?
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Ciao sono alz95 e nella mia storia i nostri amati personaggi saranno inseriti in un contesto un pò diverso. Babbani?! Non esistono più babbani, perchè tutti nella mia storia sono babbani. Spero che la storia vi possa piacere e che vi divertiate a leggerla. Baci
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Luna Lovegood, Ron Weasley | Coppie: Harry/Ginny, Luna/Neville, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Hermione aveva sempre pensato che avesse una buona memoria, ma il chiacchericcio continuo di Ginny e le continue svolte che il gruppo prendeva le fecero completamente perdere il senso dell’orientamento. I corridoi erano ampi e ariosi ma alcuni erano stretti e bui, scorciatoie le dissero, a lei non importava le bastava riuscire ad uscire da quel labirinto. Quando Ginny e i gemelli svoltarono per altri corridoi salutandoli, il silenzio scese sul gruppo, non c’erano più persone nei corridoi e Hermione cominciò a preoccuparsi di essere in ritardo. Oltrepassarono una teca piena di animali imbalsamati, alcuni digrignavano i denti e altri invece sembravano dormire. “Mi sono completamente persa” affermò Hermione avvertendo la sua voce troppo alta per quel silenzio tombale. “Siamo accanto all’aula di scienze” rispose Ron alla sua affermazione. Hermione lo guardò con una espressione ironica che traduceva alla perfezione il suo pensiero “e dove si trova l’aula di scienze?!” ma Ron non si accorse di niente e continuò a camminare tranquillo, fù invece Neville a rassicurarla “Sta tranquilla io ci ho messo mesi per abituarmi, e il fatto che ogni anno si cambia classe non aiuta di certo”. “Arrivati” disse Harry svoltando a destra per l’ultima volta, imboccarono un corridoio pieno di stampe geografiche: alcune erano cartine vecchie molto decorate altre spoglie e di mille colori. Arrivarono alla loro classe, sopra la porta c’era una targa con su scritto quarto in numeri romani e al di sotto c’era un ragazzo che, appoggiato allo stipite, sbarrava la porta. Aveva i capelli più chiari dei raggi del sole e più luminosi, una pelle bianca come neve appena caduta e gli occhi –aah gli occhi- erano grigi che tendevano al blu, più Hermione li guardava e più notava dettagli. Se Hermione avesse creduto negli angeli avrebbe affermato per certo che lui fosse uno di loro sceso sulla terra per rendere il mondo migliore con la sua presenza. Il biondo li vide arrivare ma non si mosse di un solo passo, restò in quella posizione che impediva ai ragazzi di entrare in classe. Appena gli occhi del biondo si posarono su Hermione il viso prima serio si aprì in un grande sorriso “Ciao” disse con gli occhi che luccicavano “Sei nuova vero? Non ti avevo mai visto a scuola. Io sono...” “Malfoy” lo interruppe subito Harry “Facci passare” ”Draco Malfoy” continuò il biondo incurante della interruzione, allungò la mano verso Hermione che la strinse con entusiasmo per poi spostare lo sguardo su Harry. Il sorriso di Draco si trasformò in un ghigno mentre Harry mantenne l’espressione inespressiva che aveva da quando aveva incrociato lo sguardo del biondo. “Passate buone vacanze, Potter?” Hermione avrebbe potuto giurare di vedere scintille che scoppiettavano negli occhi di entrambi. “Non mi pare siano cose che ti riguardano” e con un solo passo avanti Harry eliminò la paco distanza che si era formata tra loro “Levati Malfoy” Restarono secondi interi a guardarsi e nessuno si mosse, con i muscoli tesi i ragazzi dietro Harry erano pronti a reagire a una sola mossa, che non avvenne. Draco si mise a ridere e con non calanche incrociò le braccia al petto e lasciò passare il moro subito seguito da Neville. Hermione fece per entrare in classe, ancora sbalordita dalla scena a cui aveva assistito, ma fù fermata dalla voce di Draco “Non mi hai ancora detto come ti chiami” si girò per vedere se stava parlando proprio con lei. Era cosi e la stava guardando con quegli occhi che la facevano impazzire, non capiva come Harry potesse avercela con una persona il cui sorriso era tanto gentile e bello. “Hermione Granger” disse cercando di dissimulare il suo sorriso civettuolo con uno di pura cortesia. Da dietro una mano si appoggiò sulla sua spalla spingendola leggermente in avanti “Andiamo Herm” la voce di Ron era ferma e autoritaria e lo sguardo inchiodava Draco al suo posto che però continuava a sorridere suadente nella direzione di Hermione che si sentiva in balia di due correnti. Dopo una seconda delicata spinta da parte di Ron la ragazza si decise ad entrare in classe. La classe era grande, quasi due volte quella che aveva lasciato nella sua vecchia scuola, e luminosa. Era piena di ragazzi della sua età che parlavano tranquillamente e nessuno si girò per guardarla anche se vide alcune ragazze che si giravano per guardare Harry, il quale gli fece un gesto con la testa creando un tornado di schiamazzi e risolini. Ginny aveva ragione sembravano vere e proprie oche. L’atmosfera rilassata che c’era in classe la mise subito a suo agio, girò la testa verso Ron, “Herm?!” disse. “Non ti piace? Posso trovare altri nomignoli per te. Per esempio…Mione” La straordinaria creatività di Ron un po' confuse Hermione che però si trovò a ridere, non gli era mai stato affibbiato un nomignolo e non riusciva a capire se la cosa le facesse piacere o no, i suoi vecchi compagni di classe la chiamavano Granger ed anche se non le faceva proprio piacere oramai ci si era abituata. Di una cosa era sicura “A questo punto preferisco di gran lunga Herm!” “Il che vuol dire che ti chiamerò Mione” le rispose Ron lanciandole uno sguardo furbo e divertito. Nel frattempo avevano raggiunto Harry e Neville in fondo alla classe che avevano appoggiato i loro zaini su due banchi diversi: uno dietro all’altro. Hermione cominciò a guardarsi meglio intorno pronta a dover affrontare il problema di dove sedersi. “Oh, puoi sederti qui” la interruppe Neville indicando il posto vicino a dove aveva appoggiato lo zaino proprio davanti al banco di Ron e Harry. “Sicuro che per te vada bene?” . “Si, non ti preoccupare a Luna non darà fastidio.” Felice di non dover affrontare il suo incubo di rimanere in piedi senza banco all’entrata della professoressa, si sedette, agganciando meglio la borsa alla sedia. “Allora” disse Hermione rivolta al suo nuovo compagno di banco “Luna è la tua ragazza?”. L’effetto che le sue parole provocarono arrivò subito. Neville diventò tutto rosso mentre quasi si strozzava nella fretta di dire “nono” e dietro di loro si sentirono le risatine dei due ragazzi che all’unisono diedero una spinta al banco avvicinandolo il più possibile al loro. “A Neville piacerebbe molto essere il ragazzo di Luna” iniziò canzonatorio Ron “ma lei non si è ancora accorta della sua cotta che va avanti da ormai… vediamo… sei anni?!” “Dalle medie” specificò Harry, annuendo con vigore. “Vi assicuro che è meglio cosi” intervenne il diretto interessato, mentre si faceva aria sulla faccia ancora paonazza “pensate a come la tratterebbero se fosse anche la mia ragazza. Mi va più che bene essere il suo migliore amico, credetemi.” Sempre più curiosa Hermione non avrebbe mollato l’argomento nemmeno se Neville avesse preso fuoco “ E che tipo è?” “ohh Luna è…” iniziò Neville sognante “una ragazza speciale” concluse Harry, riportando alla realtà Neville che si giro verso Hermione con il viso pieno di felicità “Sono sicuro che ti piacerà, mi sembri una ragazza apposto”. Il discorso si concluse con l’entrata di una professoressa dall’aspetto serio e preciso. Era alta e incuteva soggezione, portava uno chinion severo e si presentò, per chi non aveva frequentato l’anno precedente la sua classe come Minerva McGranitt, insegnava letteratura ed era la coordinatrice della loro classe. Dietro i sottili occhiali che portava sulla punta del naso i suo occhi da gatto osservarono ogni studente per qualche secondo soffermandosi un pò più su Hermione, la quale se ne accorse e si chiese se era l’unica nuova arrivata o se per caso aveva qualche cosa spalmata sul viso, ma nonostante tutto non osò chiedere informazioni a Neville che sembrava soffrire parecchio la tensione che si era formata in classe. Poi finalmente la lezione iniziò, tutti tirarono un sospiro di sollievo ma mantennero comunque un religioso silenzio, la professoressa aveva ottenuto ciò che voleva; niente schiamazzi da primo giorno di scuola. Hermione decise che quell’atmosfera concentrata le piaceva, niente a che vedere con le continue distrazioni della scuola precedente, ma soprattutto le piaceva la professoressa (benché quella non fosse la sua materia preferita, sia chiaro). Passò una mezzoretta tranquilla quando senza bussare entrò in classe una montagna di capelli biondi. Non poteva essere definita una ragazza visto che non le si vedeva il viso che era coperto da quei selvaggi capelli giallo limone, era cosi buffa. Una volta che tolse i capelli dal viso la ragazza cominciò a farneticare scuse per il ritardo, aveva le guance arrossate e si vedeva dal luccichio leggero sulla fronte che aveva corso fino alla classe. Aveva degli enormi occhi blu circondati da ciglia lunghissime e biondissime e una piccola boccuccia rosa che si apriva e si chiudeva affannosamente. Una volta che la professoressa si riprese dall’interruzione, guardò la ragazza con aria sorpresa “Ma, signorina, lei non può entrare in classe a quest’ora!” . Per tutta risposta la ragazza la guardò con la medesima aria sorpresa “Ah, ma i signori bidelli mi hanno fatto un favole e mi hanno fatto entrare. La prego professoressa solo per il primo giorno, la prego”. Hermione si immaginò la vita di quella ragazza, le bastava sbattere un paio di volte quegli occhioni e il mondo era ai suoi piedi ma nonostante tutto la ragazza sembrava non rendersene conto. “Sia chiaro, solo per questa volta!” rispose sbrigativa la McGranitt e con un gesto la invitò a sedere. La ragazza dopo averle rivolto un sorriso a trentadue denti si avviò saltellando ad un posto libero vicino a un ragazzo, per un momento Hermione ebbe la visione completa della ragazza dai suoi calzettoni lunghi a righe alla gonna rosa e a quell’adorabile maglioncino bianco che quasi si confondeva con la sua pelle. Non dovette nemmeno chiedersi chi fosse quella ragazza perché la risposta era ovvia, anche se non si fosse girata di sfuggita per vedere un Neville tutto sorridente e sognante, avrebbe capito che quella ragazza era Luna. Speciale era proprio l’aggettivo giusto per descriverla e mentre pensava tutto questo si rese conto di star sorridendo, era una ragazza che metteva allegria. Mentre si dirigeva tra i banchi un ragazzo le fece uno sgambetto che per poco non fece cadere Luna a terra che però con estrema agilità riacquistò l’equilibrio e finalmente si sedette senza mai guardarsi indietro. Da quel gruppo di ragazzi si alzarono molte risate che contagiarono la maggior parte dei ragazzi della classe, molti mentre ridevano davano pacche sulle spalle al ragazzo dello sgambetto, uno di questi era Draco Malfoy il quale nonostante fosse ancora bello, aveva una smorfia impressa sul viso che lo rendeva quasi cattivo. A Hermione andò via il sorriso dalle labbra, a quanto pare la prima impressione non era tutto. Image and video hosting by TinyPic note dell'autore: ciao a tutti! questa storia mi fa penare molto perchè nonostante io la voglia scrivere con tutta me stessa non ho molto tempo (tra il quinto e l'esame di ammissione all'università) è tutto nella mia testa e vi prometto che al più presto diventerà parole. Nel frattempo mi piacerebbe leggere cosa ne pensate, LASCIATE UN COMMENTINO grazie a tutti per aver letto. love, alz95 <3
  
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