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Autore: Alue    01/03/2014    2 recensioni
A un tratto il ritmo si fermo per dare spazio al balletto e il battito di un cuore attraverso un elettrocardiogramma. Uno dei ragazzi, quello che come pettinatura aveva scelto una lunga frangia nera a ricoprirgli gli occhi, si collocò al centro del palco, mentre gli altri si misero attorno a lui, per dar vista al pezzo forte dello spettacolo: “Il leader…”, pensai fra me.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo XXV
 
I pochi giorni che rimanevano dalla data della festa sorpresa passorono senza che ce ne accorgessimo: i ragazzi portarono tutto il necessario a casa di Jung Min, essendosi fatti lasciare le chiavi di casa senza destare sospetti da parte del festeggiato, e cominciarono ad addobbarla due giorni prima per essere sicuri di stare al passo con i tempi e lasciare spazio al catering; Kyu Jong, il quale più passava il tempo e più lo vedevo come la persona più tranquilla del gruppo, aveva già invitato molte persone ricevendo l’approvazione di tutti, mentre Young Saeng fu alle prese con la torta. Per lui il compito fu davvero difficile, perché nonostante fosse bravo in cucina, non era molto pratico dei dolci, così dovette ricorrere all’aiuto di una donna. Il giorno dei preparativi andai con Hyun Joong a casa di Saeng, e cominciammo a cucinare.
Hyun Joong si stupì nel vedermi alle prese con i fornelli e sì stupì maggiormente quando ci vide lavorare in perfetta sintonia: il mio ragazzo, infatti, non aveva smesso di reputarmi un incapace in molte cose, ma con la dovuta pazienza riuscii a dimostragli il contrario.
-Non credevo che tu fossi tanto intelligente da poter cucinare una torta-, mi stuzzicò addentando un biscotto che Young Saeng aveva appena sfornato, mentre lui se ne stava appollaiato s’una sedia a guardarci lavorare.
-Ed io non credevo che tu fossi così scansa fatiche –ribattei lanciandogli un’occhiataccia nel vederlo rubare cibo a volontà- Se ci dessi una mano, invece di mangiare, finiremmo molto presto. Non ho tutto il pomeriggio e tu lo sai! Alle sette dovrò stare a casa e sono già le cinque!-, dissi irritata dal suo comportamento.
Hyun Joong sorrise beffardamente divertito e prese un secondo biscotto, senza alzare un dito per aiutarci e innervosendomi ancora di più. Young Saeng non commentò, ma cominciò a sfogliare qualche ricettario appoggiato al bancone, per osservare quale dolce potevamo “travestire” da torta di compleanno, mentre nella cucina calava un silenzio carico di tensione.
-Che ne dite di un “moretto”? Sembra facile da cucinare-, domandò dopo qualche minuto.
-Perché no? A Jung Min piace il cioccolato, no?-, chiesi.
-Sì-, sorrise Young Saeng.
-C’è troppo cioccolato. Alla fine diventerebbe una cosa disgustosa con tutto quello che dovrete metterci sopra per guarnirlo-, obbiettò Joong.
Young Saeng continuò a sfogliare ed io ripresi la farina per preparare altri biscotti, mentre Hyun Joong giocherellava con il suo cellulare. Dopo poco Saeng si fermò su di una pagina e abbandona l’impasto, per guardarlo: -Trovato qualcosa?-.
-Sì, che ne dite di una Cheese cake? Abbiamo tutti i formaggi che ci servono e a Jung Min piace tanto-, rispose guardandoci speranzoso.
Sorrisi e annuii: -Direi che potrebbe andare. In fondo non è tanto pesante-, scrollai le spalle e lo raggiunsi con il mattarello in mano, per leggere la preparazione.
-Non è pesante? Hai idea di quanti formaggi ci siano li dentro? –commentò Hyun Joong quasi scandalizzato da ciò che avevo appena finito di dire- Non credo che possa andare come torta di compleanno! E poi questo è un dolce estivo e fuori fa ancora freddo!-, borbottò.
A quel punto persi la pazienza: non solo erano ore che non faceva nulla, mangiando e gongolandosi nel dolce far nulla, ma aveva anche la prepotenza di decidere lui il dolce, quando un altro si era offerto di cucinarlo con tanta gentilezza.
-Insomma la vuoi piantare?! Se non hai niente di meglio da fare che commentare ogni cosa che facciamo, è meglio che tu sparisca dalla cucina, mio caro “so tutto io”!-, cominciai a sbraitare agitando il mattarello che avevo ancora in mano, avvicinandomi a lui.
-Yha! Abbassa quel coso! Volevo solo consigliarvi!-, ribattè irritato dal mio tono di voce.
-Ragazzi…-, provò ad interromperci Yuong Saeng, ma senza successo.
-Beh, si da il caso che i tuoi consigli mi diano sui nervi!-, sbottai.
-Abbassa la voce! Odio ancora quando la alzi contro di me! E poi, scusa, si tratta della festa di uno dei miei amici, non di uno dei tuoi!-.
-Ma la festa non si sarebbe fatta senza la mia idea, perciò comincia a tacere o fai qualcosa, sfaticato!>, continuai irritata, mentre Young Saeng si divertiva e continuava a leggere altri dolci.
-SFATICATO!? IO!? Mi spezzi il cuore così!-, commentò teatralmente e da quel gesto capii che non era arrabbiato, ma si stava divertendo quanto il roscio amico accanto a me.
-Hyun Joong! Se non cominci a fare qualcosa ti spezzo qualcos’altro e non sarà sicuramente il cuore!-, continuai più irritata che mai, agitando ancora pericolosamente il mattarello. Young Saneg ci guardò a metà fra il divertito e il preoccupato, ma Hyun Joong, capendo che per farmi stare zitta una volta per tutte avrebbe dovuto usare una tattica diversa dal ribattere quel che dicevo, bloccò velocemente il mio polso in aria e mi attrasse a sé, avvolgendo con un braccio la mia vita. Mi baciò per qualche istante, in cui abbassai il braccio teso, ormai arresa, fin quando non sentimmo Young Saeng schiarirsi la voce.
-Mi spiace interrompere il vostro momento, piccioncini, ma qui abbiamo da fare e credo di aver trovato finalmente qualcosa-, commnetò, poggiando a tavola il ricettario.
Hyun Joong si distaccò da me e lanciò uno sguardo al libro, mentre le mie guance si coloravano di rosso.
-Direi che questo è l’ideale-, disse infine.
Guardai anch’io e notai la pagina aperta sul titolo “Tiramisù” e sorrisi: era il dolce che sapevo fare meglio.
-Già, ed è anche veloce da fare. So una ricetta diversa che mi ha insegnato mia nonna, se volete facciamo quella-, sorrisi a entrambi e loro annuirono.
-E sia-, disse Young Saeng e Hyun Joong si risedette al suo posto. Sospirai, riprendendo in mano il mattarello e impastando.
Saeng tirò fuori i nuovi ingredienti e Joong continuò a fissarmi per un paio di minuti con uno strano sorriso sul volto: -Nulla, ma in un certo senso mi mancava sentirti urlare-, sorrise come un ebete e gli lanciai un po’ di farina sul viso.
-Smettila, altrimenti riprendo-, scherzai definendo la forma dei biscotti con uno stampino.
-Già, mancavate anche a me-, commentò Young Saeng e posò l’occorrente sul tavolo.
Le due ore successive passarono in fretta e alle otto Hyun Joong mi riportò a casa. Mancava un solo giorno al ritorni di Jung Min ed era tutto pronto.
 
***
L’indomani mattina, dopo essermi vestita e aver fatto colazione, fui la prima ad uscire di casa e la cosa non passò inosservata.
-Dove vai così presto? Sono solo le sette e mezzo-, disse Jong, scendendo le scale ancora in coma. Aveva i segni del cuscino stampati su una guancia e i capelli in disordine.
-A scuola –sorrisi- devo incontrarmi con Taemin! Sì, devo ripassare per l’interrogazione di matematica di oggi e la prossima settimana ci sarà il compito-, dissi afferrando la maniglia della porta.
-Mm… -mugugnò- va bene, ci vediamo dopo-, disse trascinandosi in cucina.
-Non dimenticarti di portare Nanà dalla baby sitter!-, strillai uscendo.
“Chissà se mi ha sentito… poverà Nanà! In che mani sei finita oggi!”, pensai e saltai sulla bici per arrivare a scuola più in fretta.
Sfrecciai velocemente fra le strade di Seoul, che di li a poco sarebbero diventate strapiene di traffico, e arrivai a scuola. Posai la bici nel cortile con le altre e intravidi Taemin che mi aspettava sulle scale dell’entrata. Lo raggiunsi.
-Eccomi! Sono pronta per l’ultimo ripasso prima dell’interrogazione!-, sorrisi raggiante.
-Buongiorno! Allora se sei pronta comincia a prendere il libro che ti faccio qualche domanda sui teoremi-, rispose Taemin, sorridendo a sua volta ed io annuii, ubbidendo.
-Ecco-, gli passai il libro e lo aprì velocemente sulle pagine giuste.
Passammo una buona mezz’ora a ripassare e risposi bene a quasi tutte le domande, facendomi rispegare quelle a cui non avevo risposto, quando cominciammo a vedere gli studendi arrivare. Taemin mi restituì il libro e dall’alto della sua chioma color rame mi chiese: -Adesso che cosa state facendo? Riesci a capire le lezioni?-.
-Sì, riesco a capirle e a volte Rhee vorrebbe uccidermi per tutte le volte che gli chiedo di ripetere la stessa cosa –risi- e riesco a seguire meglio grazie alle lacune che abbiamo colmato in questi mesi. Per quanto riguarda il programma… credo che siamo arrivati a studiare i logaritmi-, sorrisi chinandomi a raccogliere lo zaino accanto ai miei piedi. Lo aprii e riposi il libri.
-Hai in prima ora matematica?-, domandò Taemin.
-Mm? Non ricordo. Un secondo e controllo-, risposi prendendo il diario e aprendolo sull’orario delle lezioni. Spostai la foto della sorella di Hyun Joong, che era rimasta ancora lì, e lessi cosa prospettava quel giorno: -No, Tae. Ho matematica in terza ora. Proprio prima dell’intervallo… -dissi, ma Taemin non mi stava ascotlando- …Taemin, che c’è?-, domandai cercando di capire perché guardava sconvolto il mio diario.
-Quella è mia sorella. E’ la foto che hanno dato ai miei genitori quando l’hanno adottata-, disse crucciandosi per poi guardarmi.
-Che cosa…?-, domandai sgranando gli occhi.
“Ecco dove l’avevo vista!”, pensai fissando prima lui e poi la foto.
-Yaya… perché hai questa foto nel tuo diario?-, domandò sempre più sorpreso. Non risposi.
-Yaya?-, continuò, ma continuai a fissare il vuoto rimettendo a posto i tasselli della vita di Hyun Joong nel mio cervello, il quale stava rischiando di andare in corto circuito.
-Taemin… possiamo riparlarne più tardi?-, domandai, riudendo lentamente il diario e mettendolo a posto.
-Sì, ma…-.
Non lo lasciai continuare, perché ancora frastornata dalla notizia salii le scale e mi avviai al mio armadietto per prendere i libri che mi sarebbero serviti in quella giornata.
“Federica… è la sorella di Hyun Joong! Ma com’è possibile che non abbiano mai saputo niente! Sono nella stessa classe da ben cinque anni!”, pensai.
Presi il libro di Coreano e andai in classe, senza neanche aspettare di vedere Hyun Joong rivolgermi il solito sorriso fuggevolmente teatrale. Mi sedetti al mio posto e aprii il mio diario segreto, ignorando il professore che stava entrando in classe. Dovevo sfogare i miei pensieri su qualcosa, altrimenti avrei rischiato di buttare fuori dalla finestra l’interrogazione che avrei fatto, solo per una notizia così improvvisa.
Le prime ore passarono in fretta e quando mi fui liberata da tutti i pensieri che mi ri erano accumulati potei finalmente pensare alla matematica. Contrariamente a come avevo pensato potesse andare, il prof fu molto contento del mio andamento e per la prima volta non lo sentii strillare contro di me, facendomi andare nel pallone. Cercai d’interpretare ogni domanda e ognuna fornivo una risposta, anche se sbagliata a volte; così alla fine dell’ora, quando la campanella suonò, Rhee mi trattenne in classe.
-Miss Kim, lei è migliorata molto negli ultimi tempi. Ha studiato costantemente, porta sempre compiti svolti per intero, e non è più distratta. A chi dobbiamo questo miracolo? Credevo che il gene difettoso della matematica fosse anche in lei, oltre che a suo fratello, ma a quanto pare mi sbagliavo-.
-Ecco, Lee Taemin mi ha dato un grande aiuto in questi mesi –sorrisi-. Credo che avevo solo bisogno di un po’ di aiuto in più. Com’è andata?-, domandai riferendomi all’interrogazione.
-Beh! Un bel sette e mezzo andrà bene! Direi che se lo merita-, rispose contento.
-Grampsa-inmida, Mr. Rhee!-, sorrisi inchinandomi velocemente nel rigraziarlo e felice come una Pasqua uscii dalla classe.
Raggiunsi l’armadietto e presi il pranzo, notando il cellulare che lampeggiava. Lo presi e aprii il messaggio di Hyun Joong: “Allora com’è andata!?”.
“Che ansia, Joong. Non bastava mio padre, adesso anche tu… Ti farò rimanere sulle spine ancora per un po’”, pensai ridacchiando.
“Ne parliamo sta sera. Invento una scusa con Jonghyun e i miei, così passo da te”, scrissi e schiacciai invio.
Riposto nuovamente il cellulare nell’armadietto, andai a mensa dove annunciai la notizia. Taemin fu talmente felice di aver compiuto almeno parte della sua impresa, che senza pensarci due volte mi abbracciò sotto gli occhi di Sara. Non mi sfuggì il suo sguardo occultamente geloso, così una volta libera dalla sua presa, mi allontanai.
-Complimenti, sorellina. Almeno tu hai già preso un bel voto -, commentò Jong baciandomi dolcemente la nuca e riprendendo a mangiare.
-Perché? Il tuo non è andato bene? Ieri avevi il test d’inglese no? Era il quattro-, dissi guardandolo preoccupata.
Jong alzò gli occhi su di me, ma Kibum rispose per lui con la sua miglior aria da diva: -E’ andato bene, solo che tuo fratello è ansioso e si sta facendo una marea di problemi per nulla!-.
-Non per niente ha avuto come insegnante mia sorella –si vantò Taemin ammiccando a Federica, e guardandomi subito dopo- A proposito, ma tu non dovevi parlarmi di…-.
“Oddio, no. Taemin! Sta zitto! Non davanti a Jong e Federica, se parlo davanti a loro moriranno entrambi d’infarto per due motivi diversi!”, pensai nel panico e il mio sistema nervoso mi venne in aiuto. Scalciai violentemente sotto il tavolo e si sentì un gemito profondo di Taemin.
-Sì! Della prossima lezione che dovrai farmi! Sai, anche se ho preso sette non basterà a papà per farmi arrivare a prendere il patentino-, dissi in fretta.
Taemin m’incenerì con lo sguardo e Sara lo guardò preoccupata: -Tutto bene?-.
-Oh.. sì!-, rispose dolorante.
Quando tutti ebbero ripreso a mangiare tranquillamente e a parlare del più e del meno, alzai gli occhi su Taemin, che non aveva smesso di guardarmi truce.
-Per colpa tua dovrò andare in giro con un ginocchio menomato-, disse a bassa voce.
-Ti ho fatto tanto male?-, domandai facendo una smorfia dispiaciuta.
-Direi!-, sbottò cercando di mantenere un tono silenzioso.
-Dobbiamo parlare in privato di… quella cosa. Sarà lunga da spiegare e forse anche difficile da capire-, dissi mordendomi un labbro. Taemin sospirò e annuì.
-Va bene. Quando?-, domandò.
-Domani c’è la festa a sorpresa di Jung Min, lo sai, no? Io devo avere una copertura per sgattaiolare fino a casa sua verso le quattro e devo avere un alibi per restare lontana da casa mia fino alle undici. Federica mi coprirà dicendo a Jong che rimango a mangiare da voi, perché vuole parlare con me di una cosa importante e… il tuo compito a questo punto sarà quello di coprirmi e in più di venirmi a prendere. Parleremo mentre mi accompagni alla festa-, risposi spiegando ciò che avevo in mente.
Taemin annuì e tornò a mangiare: -Spero sia tanto importante da meritare un livido s’un ginocchio-, borbottò.
“E’ più che importante Tae… Spero davvero che questa notizia non sconvolga il clima di pace che si è ristabilito negli ultimi tempi…”, pensai.
 
Tornata a casa, lanciai lo zaino in un angolo del salone e salii le scale di corsa. Jonghyun non era ancora tornato, così controllai se qualcun altro era in casa e quando ebbi ispezionato ogni angolo, non trovando nessuno, salii in camera mia e presi il cellulare. Composi il numero di Hyun Joong e trattenni il respiro, quando spinsi l’avvio alla chiamata.
Per tutto il resto della giornata non avevo dimenticato quello che mi aveva detto Taemin sulla foto di Federica che Joong aveva custodito accuratamente in camera sua.
“Hyun Joong, come la prenderai? Siete stati in classe insieme per ben cinque anni e non avete mai saputo nulla…”, pensai, sedendomi sul letto.
-Pronto?-, sentii la voce di Hyun Joong dall’altro capo e sorriso nervosamente.
-Ciao amore… -dissi cercando di mantenere la calma- come stai?-.
-Ciao amore! Bene? E tu? Com’è andata l’interrogazione? Un uccellino mi ha detto che non sei stata niente male-, disse entusiasta.
-Bene –continuai- beh, l’interrogazione è andata molto bene. Il prof mi ha addirittura fatto i compliementi ed è rimasto contento-.
-Quanto ti ha messo?-, domandò contento.
-Sette e mezzo-, sorrisi, senza dimenticare quello che dovevo dirgli.
-Fantastico! Anche se non è un otto, tuo padre ti farà comunque prendere il motorino!-, commentò felice come una pasqua. Sembrava più euforico lui che io. Mi dispiaceva rovinargli il momento, ma dovevo farlo. Era molto più importante Federica  e la situazione al momento.
-Si… meraviglioso-, mi lasciai sfuggire scettica. Ci fu un momento di pausa, in cui immaginai Hyun Joong in silenzio a rielaborare la mia esclamazione poco piacevole, poi però domandò: -Yha… Che cosa c’è che non va? Ti va di parlarne?-. Non avevo mai sentito quella voce premurosa prima d’allora.
Mi alzai dal letto e cominciai a passeggiare nervosamente per la stanza, percorrendo chilometri e chilometri mentre parlavo.
-No, è che… non è niente di grave. Beh, insomma… si, può esser presa come una cosa bella se si riesce a comprendere il lato positivo. Insomma, non è una tragedia..-.
-Amore?-, m’interruppe dolcemente.
-Si?-, domandai passandomi una mano fra i capelli. Non sapevo da dove cominciare!
-Che cos’è successo? Non ti ho mai sentito così nervosa e ansiosa-.
-Sei seduto?-, domandai sdrammatizzando più per me, che per lui.
-Sì. Perché me lo chiedi? Mi preoccupi, sai?-.
-Bene, allora… -persi fiato e parlai di getto- ho scoperto chi è tua sorella, ma vorrei parlartene a voce-.
Hyun Joong non rispose. Un’altra lunghissima pausa seguì le mie parole, ma lo lasciai riflettere; dopo un po’ mi sorse il dubbio che potesse essere caduta la linea, o peggio fosse svenuto inavvertitamente, ma sentii ancora la sua voce: -C-cos’hai detto…?-.
Sospirai: -Che ho trovato tua sorella, ma voglio parlarne faccia a faccia. La conosci già da molto tempo e… sono coinvolte altre persone di nostra conoscenza, perciò l’impatto forte non sarà solo per te-, moermorai.
Hyun Joong respirò a fondo e ancora per un po’ non parlò, poi però chiese deciso: -C’è qualcono da te?-.
-No, perché?-.
-Allora, arrivo-.
-CHE COSA?! NO!-.
-E allora dove possiamo vederci!? Da me non si può! Mamma non si è sentita bene, vuole riposare e non vuole vedere nessuno! Dobbiamo cercare un posto dove possiamo parlare indisturbati e senza che qualcuno ci veda, dato che tu non vuoi che Jonghyun sappia di noi due. Allora? Hai una soluzione!?-, domandò alzando la voce scocciato.
-YHA!-, ribattei, ma non ebbi il tempo di finire, perché sentii Jong rincasare. Sentii il cuore cominciare a battere più forte, ma l’adrenalina in certi casi aiuta molto, perciò il mio cervello sviluppo in fretta un soluzione.
-Sì, ce l’ho. Fra mezz’ora al parco, dove c’è il laghetto delle anatre-.
Richiusi di scatto il cellulare e senza pensarci due volte scesi di corsa le scale, quasi investendo, mio fratello che saliva: -Yha! Ma dove vai con tutta questa fretta? Sei appena tornata!-, borbottò.
-Devo uscire per una commissione. Tornerò fra un’ora circa-, risposi infilandomi il cappotto e uscendo al gelo, senza degnarlo di altre informazioni. Avevo cose più urgenti che pensare alla sua gelosia da fratello maggiore oppressivo. Montai in bici e sfrecciai lungo la strada, cosicché in pochi minuti fui al parco.
Parcheggiai la bici su delle grate e, osservando il laghetto ormai sghiacciato, osservai i pesci nuotare indisturbati.
Oppa… eri così agitato prima. Chissà che cosa starai provando adesso…”, pensai malinconica.
Passarono dieci minuti in cui mi guardai intorno un po’ annoiata e unpo’ sulle spine, quando sentii dietro di me la voce di Hyun Joong: -Ehi, allora?-, disse mantenendo le distanze che adottava di solito quando non eravamo soli.
Solitamente ero abituata a quella freddezza quando eravamo all’aperto, ma in quel momento avvertii un certo fastidio: -Puoi anche non essere così gelido. In fondo lo sanno quasi tutti ormai-.
-Non hai paura che qualcuno di “pericoloso” lo scopra e vada a spifferare tutto a tuo fratello?-, domandò tagliente e capii che la sua allusione era dovuta al fatto di essere stanco di nascondersi.
-No, ma non è questo il momento di parlarne. Gradirei comunque che non mi parlassi così.. in fondo non ho fatto niente di male, anzi ti sto aiutando-, lo guardai imbronciata.
Posò i suoi occhi grandi e scuri su di me e lo guardai intensamente col muso, fin quando non vidi le sue labbra aprirsi in un mezzo sorriso: -Hai ragione, scusami-, mormorò e a mia volta sorrisi, azzardando il gesto di prenderlo per mano, tornando a guardare il lago.
Aspettai qualche secondo, poi rivelai il nome: -Joong… tua sorella è Federica-. Hyun Joong scattò nella mia direzione, guardandomi con tanto d’occhi, sorpreso. Non ci credeva?
-E come fai a dirlo?-, domandò sconvolto.
-Taemin, questa mattina, senza volerlo me l’ha confermato. Quella foto l’avevo già vista da qualche parte e quando sono andata ad aprire il diario dove l’avevo riposta, dopo un breve ripasso con lui, ha notato la foto e mi ha chiesto come facevo ad averla –risposi per poi continuare- ha detto che quella è la foto che hanno dato ai suoi genitori quando hanno adottato Federica-.
-Adottata?! Credevo fosse sua sorella naturale e che come te avesse dei genitori di nazionalità diversa!-, disse sempre più sconvolto.
-Si, è stata adottata, ma guarda il lato positivo, Joong! E’ tua sorella e l’hai ritrovata! Tutto combacia! Voi due avete gli stessi anni e lei è di qualche mese più grande. Non hai detto tu stesso che tuo padre ha concepito con due donne diverse sia te che quella bambina della foto, quasi nello stesso periodo?-, domandai sorridengli, per infondergli un po’ di coraggio, ma il suo sgomento era tale da non farlo parlare.
-Siamo stati in classe insieme per ben cinque lunghi anni ed io non ho mìai sospettato nulla.. neanche in questi ultimi mesi in cui sapevo!-, sbottò passandosi una mano fra i capelli e sbattendo forte le mani sulla ringhiera del lago.
-Ehi… Non prenderla così male. Nessuno di noi lo sapeva. Federica non ha mai saputo chi sono i suoi genitori, perciò è un modo come un altro per cominciare a conoscervi meglio no? In fondo non avete mai parlato bene voi due. Allora perché non cominciare adesso?-, domandai sorridendogli e prendendogli il viso fra le mani.
Hyun Joong sospirò e mi guardò, incontrando i miei occhi. Prese una mia mano nella sua e, non curandosi degli altri, mi avvolse in un abbraccio: -Sì… posso cominciare adesso, ma dobbiamo avvertire anche lei-.
Lo strinsi a me, trasferendogli le mie sicurezze: -E anche Taemin, i loro genitori e Jong, in fondo lui rimane sempre il suo ragazzo…-.
Lo sentii ridacchiare, anche se il suo cuore sembrava impazzito per l’agitazione, e sdrammatizzando disse: -In un certo senso tuo fratello mi fa pena. In senso buono, naturalmente: deve sorbirsi due notizie sconvolgenti per lui in poco tempo! Se fossi nei suoi panni impazzirei-, rise.
Sorrisi: -Già, ma conoscendolo prima o poi gli passerà. Dobbiamo solo trovare i momenti giusti per dirglielo. Domani, andando alla festa di Jung Min, parlerò con Taemin, ma poi tutti insieme dovremmo dirlo a Federica. In fondo è lei quella che si trova nella posizione più scomoda di tutte…-.
-Sì, ma oltre questo, tu promettimi una cosa-, disse lascinado per un momento da parte quei problemi e alzando il mio viso con un dito.
-Cosa?-,  comandai.
-Restami sempre accanto e non lasciarmi. Qualunque cosa accada. Promettilo-, disse fermo e serio.
Lo guardai per qualche secondo e poi annuii: -Lo prometto-, sorrisi. Annusai forte il suo odore dolce e delicato e mi strinsi a lui.
Hyun Joong si abbassò e posò le sue labbra sulle mie, ignorando la gente intorno a noi, e mi baciò dolcemente, incatenando quella promessa con le sue morbide labbra a cuore.
 
***
La mattinata del giorno dopo passò in tutta fretta: ognuno di noi sapeva cosa fare quel pomeriggio e a casa di Jung Min era già pronto tutto. L’unica cosa che mancavano erano gli invitati, ma questi sarebbero cominciati ad arrivare solo alle cinque, orario in cui Jung Min sarebbe atterrato a Seoul. C’era tutto il tempo necessario e ce la prendemmo con molta calma.
Tornai a casa e comianciai a preparare i vestiti che avrei indossato quella sera: scelsi dei normali jeans neri con degli strass s’un lato e una maglia larga e calda abbastanza elegante; non volevo apparire, così indossai degli stivali in tinta con il resto e cominciai a fare un rapido giro di telefonate. I SS501 mi assicurarono che le cose stavano andando per il meglio, così chiamai Taemin che mi confermò il passaggio per le quattro.
Quando ebbi deciso i vestiti e finito con le chiamate infilai tutto in uno zaino e indossai la tuta che di solito portavo per studiare: Jong sapeva che quella sera sarei restata a mangiare da Taemin e che per tutto il pomeriggio avremmo studiato. Era entrato un po’ nel panico quando avevo accennato alla “cosa importante” che Federica doveva comunicarmi, ma quando gli spiegai che sarebbero state solo cose tra donne, si rasserenò.
Scesi in cucina e presi un po’ d’aranciata in frigo, senza far caso a mio fratello che si era completamente abbandonato fra le braccia della play station: -Fra quanto arriva Taemin?-, domandò senza staccare gli occhi dalla tv.
Sorseggiai l’aranciata e l’anciai un’occhiata all’orologio: -Beh, sono le tre e mezza. Fra poco sarà qui-, risposi scrollando le spalle.
Jong non parlò più, troppo assorto dalla sua missione impossibile e mi fermai a guardare come giocava, fin quando il campanello non annunciò l’arrivo di Taemin.
-Quando torni?-, domandò Jong degnandomi di uno sguarado solo quando stavo per andare via.
-Credo alle undici. Non so, comunque mi riaccompagnano loro. Ti voglio bene; bye!-, risposi infilandomi un giacchetto pesante e portandomi dietro un cappotto. Per le strade di Seoul la primavera si stava facendo strada e sugli alberi si poteva vedere già spuntare i primi germogli e i primi boccioli di fiori di ciliegio, ma le brezze erano ancora fredde e quando il sole calava, tornavano ad essere ancora rigide.
Uscii di casa in fretta ed entrai in macchina: -Ciao Taemin!-, sorrisi richiudendo lo sportello. Taemin mise in moto e partimmo.
-Ehi! Allora? Come va? Pronta per la festa?-, sorrise dolcemente senza staccare gli occhi dalla strada.
-Diciamo di si. Sono un po’ preoccupata che Jong possa venire a saperlo, ma alla fine non vedo l’ora di vedere la faccia che farà Jung Min-, risi di gusto al solo pensiero.
-Perché sei preoccupata che Jong venga a sapere di te e Hyun Joong. In fondo… è quasi un mese che state insieme; mi sembra un po’ inutile che tu mantenga ancora il segreto -commentò facendosi serio in volto- voglio dire: capisco che tu sia preoccupata di quello che potrebbe combinare, ma penso che se ne farebbe una ragione-, continuò per poi sorridermi.
Lo guardai seriamente in volto e per qualche secondo lo fissai attonita: -Tu non hai idea di che cosa possa essere Jong in casa; forse hai dimenticato che mi ha tolto la parola per una settimana quando c’è stato l’equivoco con Hyung Jun, ma io no! Immagina quello che potrebbe creare se solo sapesse che frequento realmente Hyung Joong…-, rabbrividii e quardai la strada, ma notai con la coda dell’occhioTaemin ridere sotto i baffi.
-…ti ucciderebbe e poi farebbe lo stesso con Hyun Joong, nascondendo i resti-, commentò ironico.
-Già, e non mi sembra il caso dato che adesso abbiamo anche un’altra gatta da pelare che riguarda sia Hyun Joong, sia tua sorella-, mormorai fra me, ma riuscì a sentirmi.
-Federica? Cosa centra Federica?!-, domandò cambiando improvvisamente umore.
Sospirai e guardai le mie mani giocherellare con le pieghe della maglietta: “E ora come glie lo dico anche a lui?”, pensai.
-Taemin… tu e i tuoi familiari avete mai saputo veramente chi fossero i genitori di Federica?-, domandai esatando. Taemin rimase interdetto, quasi allibbito da quella domanda e non parlò per qualche secondo, poi però mi guardò per istante, più serio che mai: -No, perché?-.
-Perché credo di sapere chi sono. O almeno so chi è il padre naturale-, risposi  con la stessa serietà.
Taemin girò la testa di scatto per poi tornare a guardare la strada: -Che cosa?! E come lo sai!?-.
-Taemin, calmati. Lo so perché è lo stesso padre di Hyun Joong-, dissi più tranquilla di quanto pensassi. Da un momento all’altro avevo capito che non era poi tanto difficile dirglielo, anche se non mi sembrava che la stesse prendendo bene: Taemin per poco non inchiodò e restò a bocca aperta. Di certo non si aspettava di sentire che il padre di sua sorella fosse lo stesso padre di un suo rivale in gara, ma io che avrei potuto farci? E soprattutto loro che cosa avrebbero potuto fare?
-Tae, Hyun Joong l’ha saputo solo da poco di avere una sorella. Il padre ha sempre nascosto tutto e solo grazie a delle carte lasciate fuori posto Hyun Joong l’ha scoperto; qualche giorno fa sono andata a casa sua e ho visto la foto che ti ho mostrato a scuola sulla scrivania di Hyun Joong: mi sembrava di averla già vista, ma non ricordavo dove, così gli ho chiesto di darmela, in modo da porterla osservare e capire, ma tu sei stato più svelto del mio cervello e, senza saperlo, mi hai confermato che quella era tua sorella-. Aspettai che metabolizzasse la notizia.
Taemin continuò a non proferire parola, così sospirai sonoramente, continuando a parlare per lui: -Non avercela con Hyun Joong. Lui non sapeva nulla e mi ha detto che quando ha saputo di avere una sorella sparsa per il mondo, si è subito mobilitato per cercarla…-.
-…ce li abbiamo avuti sempre sotto il naso. Non ci posso crerdere! Abbiamo avuto i genitori di Federica sempre davanti agli occhi e non abbiamo mai saputo nulla!-.
Notai la strada e riconobbi le strade che portavano a casa di Jung Min. Stavamo per arrivare. Svoltò in un vicolo con tante villette e si fermò qualche metro più avanti casa di Jung Min. Restai muta; Taemin era piuttosto sconvolto e non volevo alterare maggiormente il suo umore, cosè aspetti che si riprendesse. Il suo volto mutò di nuovo e si fece pensieroso.
-Non si è mai degnato di sapere dove fosse sua figlia… ma quale padre la cercherebbe dopo tutto questo tempo!? E solo per sconvolgerle la vita!-, sbottò arrabbiato, sbattendo le mani sul volante e prendendosi il volto fra le mani. Non l’avevo mai visto così nervoso.
-Taemin, è inutile arrabbiarsi. Quel che è successo è successo. Non credo che Federica cambierà nulla anche se verrà a sapere di questa cosa. Sono del parere che i figli sono esclusivamente di chi li cresce, perciò tu e i tuo genitori sarete sempre la sua famiglia. Cerca di rimanere lucido. In fondo Hyun Joong non ha ancora detto nulla a nessuno. Lo sappiamo solo noi tre…-, dissi accarezzandogli la schiena dolcemente per consolarlo.
-Yaya… -disse alzando la testa per guardarmi- ho paura che se la possano riprendere-, commentò tristemente.
Se in quel momento Sara mi avesse visto sorridere così a Taemin, ero sicura che mi avrebbe ucciso con un solo sguardo, ma in quel momento volevo consolare un amico e me ne infischiai di cosa poteva o non poteva pensare: -Non possono. Federica è stata adottata e ormai è grande per decidere della sua vita. Sono sicura che la sua scelta principale sarete sempre voi, ma sono anche convinta che cercherà di conoscere più a fondo Hyun Joong. In fondo è suo fratello e in gita mi è sembrato di capire che a volte ha avvertito una non so quale vicinanza, anche se non ha mai capito da dove derivasse. Non credo che però sarà lo stesso con suo padre. Non la dividerai con nessuno, se è questo che ti preoccupa; dovrai solo lasciarle un po’ di tempo in più, tutto qui-, scollai le spalle sorridendo.
-Già, forse hai ragione. Sai anche chi sia la madre?-, domandò un po’ più sereno. Scossi la testa, mordendo un labbro: -No. Hyun Joong ha detto che non si sa che fine abbia fatto. Il padre si è disinteressato di lei durante il parto e non l’ha più vista. Diciamo che è stato il frutto di una notte. La madre portò a termine la gravidanza, ma non potendola tenere, credo che l’abbia lasciata in orfanotrofio… e poi siete arrivati voi-, sorrisi.
-Ho capito. Bene…-, disse più sicuro, guardando di nuovo la strada. Mise di nuovo in moto e dopo pochi metri fummo davanti casa di Jung Min: vidi la macchina di Hyun Joong parcheggiata poco più avanti, proprio come quella degli altri SS501.
Taemin era ancora nervoso, ma cercava di mantenersi calmo, così gli girai il volto con una mano e gli sorrisi benevola: -Non prenderla così male. Le cose si sistemeranno e poi non è la fine del mondo-.
-Sì, lo so, ma come lo dirò a Feffe?-, domandò.
-Glie lo diremo tutti insieme. Proprio come diremo a Jonghyun che sto frequentando il secondo fratello della sua ragazza. Guarda il lato positivo della situazione: Jong non si arrabbierà più di tanto con me se dovrà disperarsi per questo! Sarà un trauma maggiore dirgli tutto insieme, ma almeno mi tirerò fuori dai guai più in fretta!-, sdrammatizzai ridendo e riuscii a strappargli una risata.
-Non male come idea! –rise- Adesso vai. Ti staranno aspettando per mettere a punto le ultime cose-, disse sorridendomi.
-Ma voi SHINee non venite?-, domandai un po’ dispiaciuta.
-Se noi veniamo, chi pensarà a distrarre Jong?-, commentò ironico.
-Anche questo è vero. Va bene. Grazie per il passaggio Taemin –dissi schioccandogli un bacio su una guancia- ci vediamo domani e presto riparleremo di questa cosa per poter rivelare tutto a Federica. Salutala da parte mia-.
-E tu dai i nostri auguri a Jung Min. Sai, da quando stai frequentando Hyun Joong i SS501 mi sono quasi simpatici. Sta attenta e divertiti, Yaya-, mi sorrise.
Taemin mi salutò e scesi dall’auto. Andò via subito, così mi avviai nel vialetto di casa Park. Suonai il campanello e Hyung Jun mi venne ad aprire: -Ciao, Yaya!-, mi salutò raggiante.
Gli sorrisi felice di vederlo così allegro ed entrai. In quell’ultimo periodo, da quando eravamo tornati dalla gita, Hyung Jun si era dimostrato molto maturo, proprio come Kibum: entrambi avevano superato la terribile cotta che li aveva posseduti per tanto tempo, ma entrambi continuavano a trattarmi come una principessa ogni volta che potevano. Hyung Jun era il prototipo del perfetto fratello maggiore, benché tutti lo trattassero sempre come il piccolo del gruppo, e Kibum era il solito princepe azzurro mancato. Da un po’ di tempo però era tornato ad avvicinarsi di nuovo a Federica, con cui da sempre aveva un rapporto di grande amicizia e per cui aveva sempre avuto un occhio di riguardo per essere la ragazza del suo migliore amico.
-Ciao, Hyung Jun!-, lo salutai abbracciandolo. Erano settimane che non lo vedevo per svariati motivi e quel giorno era particolarmente esuforico per la festa, tanto che mi trasmise tanta della sua allegria.
-Come stai? E’ un po’ che non ci si vede-, disse.
-Bene, e tu?-.
-Bene. Hyun Joong è di là: sta risistemando lo stereo con le musiche. Abbiamo tolto i divani e alcuni mobili di mezzo per poter far ballare gli invitati. A proposito, ma IU verrà?-, domandò. Sembrava una macchinetta e in quel momento mi ricordò proprio il festeggiato.
-Credo di sì, ma non lo so con precisione. Ciò che so è che era molto contenta di aver ricevuto l’invito e poi… Ragazzi! IU è cotta di Jung Min, non può non venire alla festa!-, sorrisi entrando nel salone, ingrandito di quattro volte senza mobili in mezzo.
Kyu Jong e Young Saeng mi salutarono con un sorriso e un gesto della mano e Hyun Joong continuò a litigare con dei cavi dietro la tv, ma s’intromise nella conversazione: -Beh, se fossimo ancora a qualche mese fa e si fosse organizzata una festa come questa tu non saresti venuta anche se avessi ricevuto l’invito-, borbottò.
-Sì, ma solo perché tu non sei Jung Min e perché una metà di me ti odiava, mio caro-, risposi ironica e con un gran sorriso sulle labbra, sedendomi su una sedia. I SS501 sghignazzarono e intuirono che stava per scatenarsi uno dei nostri soliti battibbecchi.
Hyun Joong riemerse da dietro il televisore e rimise a posto alcuni cavi. Aveva almeno un centimetro di polvere nei capelli, e trattenni a stento una risata: “E ora come farà? Deve lavarseli di nuovo!”, pensai.
-Non c’è nulla da ridere. Tu non mi odiavi, ma mi amavi alla follia anche allora. Solo che…-, commentò con aria di superiorità. Mentre parlava, Kyu Jong si avvicinò a lui e con un aria divertita lo esaminò attentamente: si era accorto anche lui della polvere.
-Ahm… Joong, non credo che Ilaria stia ridendo per questo. Se fossi in te mi guarderei allo specchio-, ridacchiò.
-Perché? Che cosa c’è che non va? -domandò avvicinandosi al grande specchio della sala- oh no… E ora come faccio!? Non posso rimanere così per tutta la festa! E ora comincia anche a prudere!-, strillò grattandosi la testa.
-Perché ti scaldi tanto? –domandai- vai in bagno e fatti una doccia veloce. In fondo ci vorrà ancora tempo per l’inizio della festa-, ridacchiò Young Saeng.
-Ci metterò comunque troppo!-, sbottò irritato Hyun Joong.
-Oh, insomma, Hyun Joong! Mi sembra di sentire frignare una donna! Vai in bagno e smettila di lamentarti-, sbottai irritata, alzandomi dalla portrona e cominciando ad aiutare gli altri a ordinare dei tavoli per poter esporre gli stuzzicchini.
-YHA! Non trattarmi così!-, urlò. Sospirai rassegnata e alzai gli occhi al cielo, ignorandolo. Misi delle patatine in un contenitore e le posai sul tavolo dopo aver messo la tovaglia; con la coda dell’occhio notai Hyun Joong andare in bagno silenziosamente a rimettersi in ordine.
Per tre quarti d’ora abbondanti non lo vedemmo riemergere, tanto che gli invitati arrivarono prima che lui uscisse. Quasi tutti avevano accettato l’invito ed erano arrivati e fra questi c’erano anche i Super Junior, le FX con Amber, che fui felice di rivedere dopo tanto tempo: fra lei e Minho era nato un bel rapporto e anche se lei non era la ragazza ideale di Minho, i due avevano molte cose in comune. L’unica che però non arrivava era IU e il fatto cominciò a infondermi ansia quando cominciarono a farsi le sei. Jung Min sarebbe arrivato entro poco tempo e di lei non c’era ancora nessuna traccia.
-Dici che non verrà?-, mi domandò Hyun Joong, sotto gli occhi dei SS501.
-Non lo so. Quando le ho consegnato l’invito sembrava davvero felice di riceverlo. Non mi sono sbagliata quando ho visto una luccichio nei suoi occhi, ragazzi-, li guardai uno a uno per poi lanciare uno sguardo all’orologio che avevo indossato.
-Ehi! Il festeggiato fra quanto dovrebbe arrivare?-, domandò Siwon avvicinandosi e dando voce ai pensieri di tutti.
Gli sorrisi e Kyu Jong rispose: -Credo che sarà qui fra poco. Ormai dovrebbe star per arrivare-.
“Già, ma spero proprio che arrivi prima IU”, pensai fra me, ma aspettammo ancora pochi minuti, quando sul cellulare di Jun arrivò un messaggio da parte dei genitori di Jung Min e IU non c’era ancora.
-Ragazzi, stanno arrivando. Nascondetevi!-, annunciò Jun.
Tutti preparammo i grandi palloncini a forma di numeri davanti la porta d’entrata, spegnemmo le luci e ci nascondemmo quanto più possibile. Attendemmo al buio ed io accanto a Hyun Joong gli strinsi forte la mano. Sentimmo le chiavi entrare nella serratura e girare, per poi sentire aprire. Eravamo pronti.
“Tre… due… uno…”, pensai.
-SORPRESA!-, gridammo in coro uscendo dai nostri nascondigli non appena la luce si accese e Jung Min gridò spaventato, balzando all’indietro, ma felicemente sorpreso.
-Auguri, Jung Min!-, gridai sorridendogli e andandogli in contro con gli altri, mentre mi chiedevo che fine avesse fatto la sua amata.
-Voi siete pazzi!-, gridò sorridendo e guardandosi intorno.
 -Sì, Hyung, siamo follemente pazzi di te! Ecco perché Yaya ci ha consigliato una festa a sorpresa per il tuo ritorno!-, commentò Hyung Jun saltandogli addosso e augurandogli i migliori auguri.
Arrossii a quelle parole: -Già… niente di che. Ho solo avuto un’idea-, sorrisi abbassando lo sguardo.
-Yaya, non potrò mai ringraziarti abbastanza! Non volevo festeggiare per alcuni motivi, ma questo è… davvero più di quanto mi potessi aspettare da tutti voi!-, cinguettò Jung Min volando ad abbracciarmi sotto gli occhi sorpresi di Hyun Joong. Sgranai gli occhi: ero piuttosto abituata alle manifestazioni d’affetto di quel ragazzo, ma non così. Hyun Joong si schiarì la voce e Jung Min lo guardò male: -Non essere geloso! Voglio solo ringraziarla e se non fosse stato per me tu a quest’ora non ci staresti neanche insieme!-, borbottò.
-Prego! Non credevo che rimanessi così entusiasmato-, sorrisi abbracciandolo a mia volta.
-Già, neanche io-, borbottò Hyun Joong. Gli lanciai a mia volta un’occhiataccia, ma Jung Min sciolse l’abbraccio, cominciando a salutare tutti gli altri invitati. Mi sembrò che con gli occhi cercò l’unica che mancava.
-Siete quasi mezza scuola, ma come… come avete fatto ad organizzare tutti in così poco tempo?-, domandò, mentre Kyu jong cominciava a mettere la musica in sottofondo.
-Con molta pazienza e qualche battibecco divertente-, rispose sorridente Saeng, indicando Hyun Joong e me.
I genitori di Jung Min erano entrati anch’essi e dopo aver augurato gli auguri al proprio figlio, ci guardarono tutti e con un sorriso ci raccomandarono di non distruggergli la casa, facendo attenzione. Quella sera avevano deciso che sarebbero andati a cenare fuori e poi a vedere un film, per far starei tranquillità noi ragazzi e non sentirsi fuori luogo, così diedero un bacio ognuno a Jung Min e andarono via.
Jung Min continuò a fare parecchie domande del perché del come avessimo organizzato tutto, e più domandava agli altri più io cominciavo a sentirmi nervosa per qualcosa che non conoscevo. Nessuno se ne accorse per fortuna, ma sentivo che di li a poco sarebbe accaduto qualcosa.
Nel fratemmpo, però, la festa andò avanti e con un po’ di ritardo mi arrivò una piacevole chiamata. Presi il cellulare e risposi, nascondendomi dalle orechcie di Jung Min: -Pronto?-.
-Pronto? Sono IU. Sei Ilaria, vero?-, domandò la voce di IU dall’altro capo del telefono.
-Si, sono io! Dimmi pure-.
-Sono in ritardo, perdonami! Ho avuto il tuo numero qualche giorno fa da Hyung Jun, ma fino adesso non sono riuscita a chiamarti. Volevo solo dirti di non preoccuparti! Sto per arrivare!-.
-Oh, beh allora sbrigati, perché Jung Min è già arrivato da un po’! Ti aspettiamo-, sorrisi fra me e sentii il campanello di casa suonare.
“Ancora invitati? Pensavo che ci fossero tutti… non può di certo essere IU”, pensai.
-Arriverò fra circa mezz’ora. Casa mia è lontana da lì. Scusatemi ancora tanto. A dopo!-, disse in fretta per poi riattaccare.
Riposi il telefono in borsa e tornai dagli altri con il cuore più leggero e un gran sorriso sulle labbra. Ero felice che IU stesse arrivando e non vedevo l’ora di vedere la faccia di Jung Min al suo arrivo, ma quando tornai dagli altri qualcosa di meno piacevole mi stava attendendo. Uee, l’ex ragazza di Jung Min, era arrivata senza alcun invito e sorrideva ai SS501 innocentemente, ma i ragazzi non sembravano per nulla felici di vederla. Fortunatamente Jung Min era distratto da un gruppetto di ragazzi che identificai come gli amici con cui Hongki aveva creato un nuovo gruppo, gli FTIsland.
Il silenzio era calato fra noi e, mentre gli altri non si accorsero di nulla, io mi avvicinai a Hyun Joong.
-Chi l’ha invitata?-, sussurrai.
-Nessuno e ho paura che sia venuta qui per guastare la festa-, sibilò fra i denti, visibilmente arrabbiato. Dopo mesi di dolcezza e paradiso, rivedevo di nuovo nel suo volto l’angelo nero.
-Che cosa sei venuta a fare, Uee?-, domandò Kyu Jong con una calma innaturale perfino per lui.
Uee sorrise: -Oppa… - “un’altra con questi Oppa!”, pensai alzando un sopracciglio- credevo di fare una bella sorpresa a Jung Min, venendo qui. Perché non mi avete invitata?-, domandò mettendo su un musetto dispiaciuto veramente teatrale.
-Perché non eri desiderata a questa festa-, rispose gelido Hyung Jun.
-Yha… non trattatemi così-, disse fintamente dispiaciuta.
-Smettila con questa commedia, Uee! Faresti meglio a sparire prima che…!-, sbottò Hyun Joong irritato.
-No, devo prima fargli gli auguri. Almeno questo posso farlo, no?-, commentò lei e in quel momento sulle sue labbra apparve un sorriso meschino.
-YHA! Tu…-, cominciò Young Saeng, ma ciò che stava per dire fu troncato dall’arrivo di Jung Min: -Ragazzi, venite un’attimo di là, devo farvi vedere una… cosa-, disse sempre più sconcertato.
Alla vista di Uee, Jung Min mutò il suo sorriso spensierato in un misto di rabbia, sorpresa e tristezza. Ebbi un déjà-vù, avevo già visto a Natale quella stessa espressione afflitta. I suoi occhi si erano fermati sul suo viso che non accennava a smettere di sorridere in modo così sfrontato.
-Uee…-, mormorò.
-Ciao, Oppa. E’ tanto che non ci vediamo. Ti sono mancata?-, disse lei.
-Neanche un po’. Pensavo che non fossi stata invitata-, rispose Jung Min.
-Già, ma ho pensato che facesse piacere vedermi, ma a quanto pare…-.
Ci fu un momento di silenzio in cui tutti la guardammo truci. Con quelle poche paole che aveva detto avevo capito che tipo di persona avevo davanti e in men che non si dica mi sentii ribollire di rabbia anch’io: come si permetteva di arrivare con quella sfacciataggine con solo lo scopo di rovinare la festa che avevamo organizzato con tanto amore?
-…a quanto pare non sei gradita a festa! Chi ti credi di essere per comportarti così con tanta tranquillità?!-, sbottai irritata, avvicinandomi, e sentii una mano di Hyun Joong tirarmi indietro.
-E tu chi sei? Il suo avvocato?-, sorrise Uee divertita.
-Yha… lasciala in pace-, sibilò Hyung Jun.
-Wow… si preoccupano che ti possa fare qualcosa –continuò-, beh non m’interessi. Piuttosto, non vedo IU, sapevo che sarebbe dovuta venire-.
-Cosa? Davvero?!-, domandò Jung Min più allegro.
-E vedo anche che non sapevi nulla-, sorrise Uee.
Jung Min spostò lo sguardo su di noi: -Scherza, vero?-, domandò, ma il mio sguardo scattò su Uee
-Sparisci, Uee. Nessuno ti ha invita e nessuno vuole averti fra i piedi sta sera!-, dissi decisa, svincolandomi da Hyun Joong.
Uee mi guardò alzando un sopracciglio, come se fossi un moscerino da scacciare con un solo dito, poi abbozzò un mezzo sorriso irritato: -Parli ancora? Mi chiedo davvero chi sei. Eppure ti ho vista parecchie votlte con i SS501 negli ultimi giorni. Potrei distruggerti con uno schiocco di dita a scuola, se solo lo volessi, oppure adesso-.
Non mi feci intimorire, dopo le minacce che avevo subito da Hyun Joong, quelle parole non mi scalfirono affatto, ma sentii il mio stesso ragazzo intervenire dietro di me con una voce glaciale, sotto gli occhi stupiti di tutti: -Toccala e non credo che arriverai a domani-.
-Hyun Joong oppa, non credevo che ti stessero tanto a cuore le cause perse. Di solito sei abituato a infierire proprio come me-, disse lei.
-Già, infatti lo sono ancora, ma oggi sono particolarmente incline a infierire sulle persone che m’irritano parlando a sproposito. Se fossi in te uscirei da questa casa, prima che la mia ira si possa abbattere su di te-, ribattè Hyun Joong.
-Yha…-.
-Vattene, Uee-, disse Jung Min deciso.
-Oppa…-.
Jung Min non parlò più ma come Hyun Joong strinse i pugni per trattenersi. A quel gesto Uee si spaventò e capì che la corda che stava tirando si sarebbe spazzata di li a poco. Con aria stizzita e sistemò i capelli e irritata aprì la porta, andando via.
-Finalmente!-, sospirò Kyu Jong.
-Sembra che l’aria si sia alleggerità d’un tratto-, sorrise Saeng.
Da quell’istante in poi la festa procedette per il meglio e tranquillamente, e con ansia smaniosa attesi insieme agli altri l’arrivo di IU. Jung Min non ci credeva che avessimo fatto una cosa del genere e, come non l’avevo mai visto, si aggirò per tutta la casa, intrattenendo gli ospiti con un innato nervosismo. Nel frattempo appresi dagli altri che Uee era stata intimorita dalla rabbia di Jung Min che sarebbe potuta esplodere da un momento all’altro.
-Sì, Jung Min è un caro ragazzo abbastanza paziente quando vuole. Sempre solare e sorridente, ma quando sta per perdere la pazienza è meglio dissolversi nell’aria-, disse Kyu Jong spiegandomi dolcemente.
-Già, io lo provo tutti i giorni sulla mia pelle. Anche se scherziamo, a volte diventa così competitivo che la sua indole manesca esce fuori e non mi da tregua-, intervenne Jun.
Rise e immaginai i due bisticciare: -Non lo facevo così!-, commentai.
Anche IU, dopo un po’, fece la sua entrata in casa, ma con più grazia ed eleganza di Uee. Con la sua aria da bambina, sorrise agli invitati e cercò fra la folla qualcuno che conoscesse, dopo aver appeso il suo cappottò sull’appendi abiti.
Quando la vidi entrare volai fino a Jung Min che si stava insolitamente nascondendo e con l’aiuto dei SS501 riuscimmo a farlo uscire dalla sua tana che era in quel momento la cucina.
-No, non posso-, disse.
-Come non puoi? Jung Min, non dirmi che ti vergogni!-, borbottò Hyun Joong che lo stava tirando per un braccio.
-Yha! Lasciami! Non mi vergogno, è solo che ho paura di dire qualcosa fuori posto!-, disse Jung Min strattonando il braccio e liberandosi al primo colpo.
-E ti preoccupi per così poco? Guarda Hyun Joong! Per sei mesi e più ha detto sempre cose fuori posto e adesso è anche felice!-, commentò Hyung Jun spingendolo da dietro la schiena.
-Yha!-, esclamò Hyun Joong.
-Dai, sbrigati ad andare da lei!>, strillai spingendolo a mia volta e facendolo entrare in sala.
Lo spintonammo fin quando non arrivò dietro di lei e lì, con un gesto convulso si grattò la testa guardandoci spaesato. IU si girò verso di lui e si aprì in un sorriso luminoso, arrossendo appena.
-Direi che ce l’abbiamo fatta-, commentò Young Saeng.
-Già, sono così contenta per loro!-, esclamai guardandoli e giungendo le mani. Jung Min aveva preso il via a parlare e IU sembrava divertita di quel che diceva.
Per tutta la festa, oltre a Uee, non ci furono più inconvenienti e ci divertirmmo, ballando, inventando giochi di gruppo, scartando regali e mangiando la torta che riscosse un grande successo nonostante tutte le lamentele che Hyun Joong aveva innalzato durante la sua preparazione.
Quando cominciarono ad avvicinarsi le dieci e mezza di sera, decisi che era ora di andare, così chiamai Taemin avvertendolo che Hyun Joong era disposto a riaccompagnarmi a casa. Salutai Jung Min, che felice come una Pasqua, mi strinse a sé stritolandomi dalla felicità; poi recuperai le mie cose e salutato il resto della ciurma, ci avviammo in macchina.
-Dici che fra quei due nascerà qualcosa?-, domandò Hyun Joong, entrando in macchina.
-Spero di si. Mi piacciono insieme-, sorrisi e lo sentii mettere in moto.
In pochissimo tempo arrivammo di fronte casa e parcheggiò. Volsi lo sguardo in alto, fuori dal finestrino, e notai la luce in camera di Jonghyun era ancora accesa.
Hyun Joong sospirò e mi guardò pensieroso, così domandai: -Che cosa c’è?-.
-Pensavo… -cominciò- come diremo a Federica che è mia sorella?-, domandò preoccupato.
Gli sorrisi dolcemente: -Ho già detto a Taemin che lo faremo tutti insieme. Nel modo più delicato possibile-, dissi accarezzandogli una guancia con premura.
Hyun Joong mi sorrise a sua volta e si avvicinò per prendermi il viso fra le mani, dischiuse le labbra sulle mie e dolcemente mi baciò, mentre giocavo con i suoi capelli.
-Ci vediamo domani-, dissi finendo il bacio con un delicato morso sulle sue labbro.
-Sì, a domani, amore-, sorrise.
Aprii lo sportello della macchina e scesi, salutandolo con la mano fin quando non svoltò l’angolo. Sospirai e stanca rincasai.
Jonghyun non scese, né uscì dalla sua stanza, così tranquillamente m’infilai il pigiama e andai a dormire.
“Beato chi l’ha inventato il letto”.



{Spazio Alue! :D}
Sì, lo so! Lo so! Sono in ritardo e vi chiedo umilmente perdono! ç____ç Però spero tanto che vi sia piaciuto! :D Da notare la figura di Young Saeng all'inizio che cerca di mediare fra i due piccioncini nel bel mezzo del battibbecco XD E scusate se ho introdotto Uee in fretta e furia (dato che non la rivedremo mai più fortunatamente u.u), ma ci voleva qualcosa per "allungare il brodo" e mi è venuta in mente solo lei T_T Però! Abbiamo una nuova coppia! *^* IU/Jung Min *^* Come son carini insieme, ah ** Ok, basta. 
Mmm... che altro? Oh, sì! Quanti di voi avevano già capito chi fosse la sorelal di Hyun Joong? Eheh, io ho lasciato molti, forse troppi, indizi su di lei in tutta la FF! ;)
Bene, spero tanto che mi farete sapere quello che ne pensate con un commentino o con una recensione (ringrazio sempre vivamente chi mi scrive poemi. anch'io vi aspetto sempre con ansia! XD) e ci rivediamo alla prossima! Dai dai! Che sta per finire!
  
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