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Autore: Sabriel Schermann    06/03/2014    3 recensioni
“A volte, guardando il cielo infinito, provo un enorme senso di tristezza.
Il mio passato pesa sulle mie spalle più di quanto pensassi.
Ogni volta che ripenso a lui, mi sento così debole e fragile. Un senso di vuoto e malinconia mi avvolge, e non riesco più a liberarmene.
Mi sento così stupida. Adesso che è tutto finito, non c'è più nessuno su cui io possa contare.
Sono sola come una foglia nel vento d'estate".
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Musa, Nuovo personaggio, Riven
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Da quando se ne andò da quella radura, Musa era talmente immersa nei suoi pensieri che non si accorse nemmeno di aver camminato tanto.

Continuava a ripensare al comportamento di Riven, a ciò che le aveva scritto.

Non si era mai sentita così ferita da lui.

Le persone non si amano a metà, Musa”

Ma che significava? Che cosa voleva intendere con ciò?

Lei lo amava tanto, perché non lo capiva?

Cercò di distrarsi guardando gli alberi immensi sopra la sua testa, ma quelle parole maledette le risuonavano nella testa come un'eco.

Le persone non si amano a metà

Diede un calcio furioso ad un sasso che, sfortunatamente, si trovava sul suo cammino.

Perché mi ha fatto del male? Perché l'ha fatto?, continuava a pensare.

Poi nella sua mente cominciò a risuonare una risposta: una risposta che le metteva i brividi, una risposta che non avrebbe mai voluto pensare, ma che arrivò, puntuale e devastante: forse perché non mi ama più...

Improvvisamente, un rumore sconosciuto la distrasse da quel pensiero che tanto l'addolorava.

Un fruscio di foglie ed un rumore di passi dietro di lei la costrinsero a fermarsi e a voltarsi lentamente.

Tutto ciò che vide fu una donna.

Una donna di statura media, i capelli neri e gli occhi a mandorla, proprio come i suoi.

Indossava un vestito azzurro e leggero, lungo fino ai piedi.

Era davvero una donna bellissima, se non fosse stato per la mascherina igienica che portava sulla bocca.

All'inizio fu spaventoso, poi Musa cercò di calmarsi e di prenderla con simpatia: conosceva bene quella donna misteriosa, ne aveva sentito parlare molto spesso fin da bambina.

Ma nonostante questo, non credette mai a quella che fino a quel momento considerava una stupida leggenda.

La donna la guardava con occhi vuoti, senza mai distogliere lo sguardo dal suo.

Poi, con voce sottile e tremante, sussurrò:”Pensi che io sia bella?”

Musa udì appena le sue parole, poi, cercando di apparire il più rilassata possibile, rispose:”Certo”.

A quel punto la donna si tolse la mascherina dalla bocca e mormorò ancora:”Ed ora, sono ancora bella?”

Pur aspettandosi quella mossa, Musa non poté fare a meno di spalancare la bocca, sorpresa da quella vista: la mascherina aveva rivelato un enorme squarcio, da un orecchio all'altro, della bocca della donna.*

Lei sapeva, lo sapeva bene, ma non pensava fosse così terribile.

Si mise una mano sulla bocca, mentre, spaventata, vide la donna avvicinarsi a lei sempre più.

“Sei...sei sempre bellissima”, sussurrò in preda al panico.

“Tutte le donne sono bellissime così come sono”, continuò, piegandosi a terra dalla paura.

Poi, coprendosi il capo con le mani, gridò:“Ti prego, ti prego, non farmi del male! Io ti aiuterò!”

Poi la donna le alzò il viso e le mise una mano sulla bocca, stringendola forte, e Musa fece appena in tempo a tirare un forte urlo che avrebbe svegliato anche un morto.

Poi, il buio.




*Si tratta di una leggenda metropolitana giapponese, che narra appunto di una donna, un tempo moglie e concubina di un samurai, che in preda alla gelosia (si diceva che lei lo tradisse), le squarciò la bocca da una parte all'altra del viso con la sua spada.

Da quel giorno, 口裂け-Kuchisake – onna (appunto, la donna dalla bocca squarciata) si aggira per le strade scegliendo principalmente bambini e ragazzini come sue vittime, facendo esattamente ciò che è narrato nel testo.

Secondo varie versioni di diverse epoche, se si risponde “sei bella”, ti ridurrà come lei, se si risponde “sei così – così” ti risparmierà, mentre se risponderai di no ti porterà nella casa in cui lei stessa è stata ferita e farà lo stesso con te.

Varie voci inoltre ribadiscono la sua esistenza avendola vista aggirarsi per strada per poi essere investita da un'auto.

   
 
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