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Autore: Lily Liddell    08/03/2014    1 recensioni
Una serie di one shot Hayffie (Haymitch/Effie).
Ne leggo molte sui siti di fanfiction inglesi e ho pensato di cominciare una raccolta in italiano.
Le trame possono essere prompt che trovo su tumblr o idee che mi passano per la testa.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Effie Trinket, Haymitch Abernathy
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Sintesi: Haymitch si fa male ed Effie se ne prende cura.

Haymitch POV
 
Non so come abbia fatto Effie a trascinarmi a questa dannatissima festa. Ogni anno, prima degli Hunger Games, la Capitale organizza un evento a cui gli Strateghi, gli ex vincitori, i mentori e le accompagnatrici sono invitati a partecipare.
Puntualmente cerco di evitare di andare; quest’anno, non so come, Effie mi ha convinto.
Più che convinto mi ha costretto, e mi ha preso alla sprovvista. Forse potrebbe addirittura essere considerato rapimento.
È venuta a casa mia, mi ha fatto le valigie e mi ha fatto caricare sul treno da due tizi. Ero ubriaco e non ho potuto fare molto per impedirglielo…
Mi sono svegliato su un treno in corsa e quando mi ha spiegato che cosa ci facevo lì, avrei voluto strozzarla.
La donna, però, conosce i suoi polli. Mi ha comprato con due casse del miglior liquore della Capitale… a quel punto non potevo dirle di no.
Nel pomeriggio arriviamo a destinazione e ci rechiamo direttamente al Centro di Addestramento, saliamo fino all’ultimo piano e io cerco di svignarmela nella mia stanza a godermi il mio compenso, ma Effie me lo impedisce.
Cerco di pensare a tutto il cibo e all’alcool che ci sarà alla festa, non può mancare molto.
Passo il tempo vagando nell’appartamento e spiluccando qualcosa da uno dei vassoi messi a disposizione, quando manca poco meno di mezz’ora alla festa, vado a cambiarmi. Perché so che Effie non mi farà mai andare ad un evento come questo con gli stessi vestiti con cui sono partito.
Quando esco dalla mia stanza, lei è già vestita. Beh, non è proprio vestita.
In genere durante la mietitura e i durante giorni che precedono i Giochi, indossa vestiti assurdi, pomposi e ridicoli. Quando ci sono in giro i tributi non mette in mostra la merce, ma immagino che non ci saranno ragazzini alla festa…
Il vestito che indossa ora è qualcosa di estremamente corto e vaporoso. Sembra schiuma da bagno. Deve essere un nuovo tipo di tessuto, perché non ho mai visto niente del genere.
È rosso fuoco e devo ammettere che il colore le dona. Non ha rinunciato alle sue stupide parrucche, stavolta è di un arancione intenso, con una specie di fiocco di capelli sulla testa.
Ai piedi ha un paio di scarpe altissime dello stesso colore del vestito, non ho idea di come faccia a camminare con ai piedi quelle cose, ma l’effetto che fanno alle sue gambe non è niente male.
Quando nota la mia presenza nella stanza e mi si avvicina, il vestito si muove e le tonalità di rosso cambiano. La cosa è alquanto ipnotizzante.
Si schiarisce la gola e io distolgo lo sguardo, con una mano guantata mi fa cenno di porgerle il braccio e obbedisco; ci avviamo all’ascensore.
La discesa dei dodici piani non è mai durata così tanto.
Una volta di sotto, ci accoglie la solita aria festiva della Capitale. Appena posso mi libero della sua presa sul braccio e faccio vagare lo sguardo nella sala. I tavoli sono stracolmi di piatti di ogni colore, l’alcool scorre a fiumi. Mi sento già meglio.
La lascio all’ascensore e mi avvio ad uno dei tavoli, prendo un bicchiere di champagne e comincio a bere. Avrei preferito qualcosa di più forte, ma per cominciare va più che bene.
Per un po’ me ne sto per conto mio, osservo quello che succede attorno a me. Riconosco qualcuno, non tutti.
A pochi metri da me c’è un gruppetto di donne tutte ammassate che starnazzano e ridono, posso solo immaginare che al centro della mischia ci sia Finnick… ha vinto otto anni fa e ancora non è passato di moda. Il povero ragazzo mi fa quasi pena.
Distolgo lo sguardo quando sento una voce stridula alle mie spalle. Non è Effie, ma la conosco comunque. È l’accompagnatrice del Distretto 11. Forse se c’è lei da qualche parte ci sarà anche Chaff.
Senza farmi notare, la seguo per un po’ finché non mi porta inevitabilmente dal suo mentore.
Mi siedo accanto a Chaff e Seeder, non abbiamo un granché da dirci, in verità… ma a nessuno di noi dispiace bere in compagnia. Con il passare degli anni sono arrivato a considerarli miei amici.
Dopo quelle che credo siano un paio d’ore, mi alzo per andare a fare rifornimento e Chaff mi accompagna.
Facciamo il giro di uno dei tavoli e cominciamo a studiare le varie bottiglie. Mentre cerco di leggere il tasso alcolico di una di queste, Chaff mi tira una gomitata che quasi mi spezza il fiato. “Che c’è?” Gli chiedo scocciato.
Con un cenno di capo lui indica qualcosa al centro della stanza e mi rendo conto che sta indicando Effie. Sta parlando con tre Strateghi che la guardano nello stesso modo in cui tre sciacalli guarderebbero un pezzo di carne fresca.
La cosa mi infastidisce abbastanza, ma mai quanto il commento di Chaff. “Non pensavo che avrei mai detto una cosa del genere sulla nostra Trinket, ma se fosse imbavagliata, un giretto me lo farei. Non ha il pulsante ‘muto’ da qualche parte, vero?” Si mette a ridere e io tento un sorriso, senza toglierle gli occhi di dosso e senza rispondergli.
Altri due Strateghi si avvicinano ad Effie, che ora è praticamente circondata.
“Se uno sguardo potesse uccidere Mitchy, ora ci sarebbero cinque cadaveri in questa stanza…” La voce di Chaff mi arriva dopo qualche secondo e rabbrividisco all’uso di quel dannato soprannome. Avevo vent’anni quando me lo ha affibbiato e non sono ancora riuscito a scrollarmelo di dosso.
Proprio mentre sto per ribattere, una terza figura si avvicina a noi, con il passo di un pitbull. Non ci metto nemmeno un secondo a riconoscere Brutus. Chiudo gli occhi e respiro profondamente, non ho veramente voglia di mettermi a litigare.
So già che se si avvicina a noi è per cercare rogne.
“Haymitch, Chaff.” Ci saluta, io sposto lo sguardo da Effie a lui e sollevo due dita in segno di saluto, poi riprendo a studiare la bottiglia per evitare di guardarlo.
“Sai, sei un uomo fortunato.” Comincia, e so già che non finirà bene. “A me tocca un idiota che mette il rossetto e a te, invece…” Invade il mio spazio personale e la presa attorno alla bottiglia si stringe.
Sento la mano di Chaff attorno al mio braccio, sto cercando di mantenere la calma. Sapevo che venire a questa festa era una pessima idea, non mi sarei dovuto far trascinare.
Quando parla di nuovo, sento il fiato di Brutus praticamente sul collo. “Quanto vuole per una notte?”
È un attimo, un battito di ciglia e ci vedo rosso. Il secondo prima la bottiglia era salda nella mia mano e quello dopo si sta fracassando contro la testa del mentore del Distretto 2.
Il vetro e il contenuto della bottiglia schizzano ovunque, un dolore tagliente mi punge la mano. Immediatamente Brutus mi viene contro come un toro, i tentativi di Chaff sono inutili, sto quasi per prendere un’altra bottiglia per colpirlo quando qualcosa sbatte violentemente contro la mia testa.

La prima cosa che vedo quando riprendo conoscenza sono tante luci nere che mi ballano davanti agli occhi, ci metto un po’ a capire dove mi trovo.
Sono di nuovo all’ultimo piano del Centro di Addestramento, sul divano. Mi volto e vedo che Effie è seduta accanto a me, sta sorseggiando champagne da un calice di cristallo e mi guarda con fare divertito.
“Che c’è di così divertente?” Chiedo, e mi metto a sedere. La testa mi gira.
“Mi hai difesa…” La cosa deve divertirla parecchio, perché mette giù il bicchiere e si avvicina prendendomi la mano. “Grazie.” Ora sta sorridendo e stringe appena la presa.
Tiro via la mano e la porto dietro la mia testa. “Ero solo ubriaco e quel bastardo era venuto a cercare guai.” Non ammetterò di averla difesa, può pensarla come le pare. “Che è successo?” Chiedo, quando ritirando la mano mi rendo conto che è macchiata di sangue.
Effie sospira e riprende in mano il calice di champagne, si alza e mi fa cenno di seguirla. Mettermi in piedi è un’operazione delicata, ma ci riesco senza troppi danni collaterali.
“Hai colpito in testa Brutus con una bottiglia e Gloss ha ricambiato il favore.” Dice, una volta arrivati in cucina.
Poggia il bicchiere sul tavolo e mi fa sedere su una delle sedie. Accanto al bicchiere c’è un bauletto bianco che posso immaginare sia un kit di pronto soccorso.
“Bell’affare avere Chaff che mi guarda le spalle.”
Effie mi lancia un’occhiata di traverso, ma non dice nulla. Mi prende di nuovo la mano e la esamina. C’è un taglio, ma non è rimasto del vetro incastrato. Il sangue attorno alla ferita si è seccato.
Ci mette un po’ di disinfettante, che non brucia esageratamente e la fascia. Non so dove abbia imparato a fare queste cose, ma non è la prima volta che si occupa delle mie ferite.
Quando sono ubriaco non bado molto a dove metto i piedi…
“Guarda giù.” Ordina, dopo aver finito con la mano.
Io faccio come mi dice e subito dopo sento un bruciore tremendo dietro la testa. Stringo occhi e denti e cerco di non lamentarmi.
Dopo un po’ lei comincia a parlare, probabilmente per distrarmi. “Non è niente di grave, non c’è vetro. Solo piccoli tagli, poteva andarti molto peggio.”
Apro la bocca per parlare, ma arriva un’altra ondata di bruciore e le mie parole vengono assorbite da un respiro strozzato.
“Ho preferito non fare niente mentre eri incosciente, avresti potuto prenderla male… mi dispiace.”
Non rispondo, un po’ perché non riesco nemmeno a proferire parola con lei che continua a tamponarmi le ferite, un po’ perché non saprei cosa dire. Ha ragione, se mi avesse disinfettato mentre ero in preda ad un incubo mi sarei potuto svegliare e avrei potuto aggredirla.
“Dovrebbe essere a posto, alza un po’ la testa. Voglio controllare che non ci siano altri tagli.” Mentre lo dice mi porta una mano sotto il mento e lo solleva appena.
Devo ammettere che da questa nuova posizione la mia visuale cambia drasticamente, riesco ad avere una panoramica perfetta sulla sua scollatura vertiginosa e la cosa non mi dispiace.
La sua pelle è lattea e il colore risalta moltissimo in contrasto con il rosso del vestito.
L’altra mano di Effie finisce fra i miei capelli, in cerca di ferite non trattate. La sento sbuffare infastidita. “Dovresti tagliarli. Non riesco a vedere niente.”
Non posso non sorridere, proprio mentre si sporge in avanti per riuscire a guardare meglio sopra la mia testa e in questo modo offrendomi una visuale ancora migliore. “Fai con comodo, dolcezza. A me non dispiace affatto quello che vedo… sono lentiggini quelle?”
Forse avrei fatto meglio a mordermi la lingua, perché in un attimo la sento prima squittire come un topo in trappola e poi si ritira come se avesse ricevuto una scarica elettrica.
Incrocia le braccia al petto, visibilmente arrossita anche sotto la maschera di trucco. “Haymitch Abernathy! Io cerco di darti una mano e tu mi ringrazi così?”
Mi stringo nelle spalle, indifferente e trattengo difficilmente una mezza risata. “Era un complimento, di che ti lamenti?”
Effie porta le mani sui fianchi e assottiglia occhi e labbra. È un gesto che ripete continuamente ogni volta che la infastidisco e in circostanze normali non ci farei neanche caso, ora però, avvolta in quel vestito… avendo avuto un’anteprima di quello che nasconde, trovo la cosa stranamente eccitante. Forse è la botta in testa che ho preso.
Farò meglio ad andarmene prima che la cosa peggiori; mi alzo dalla sedia e prendo il suo bicchiere di champagne abbandonato, tanto non credo che ora si offenderà più di quanto non lo è già.
“È un peccato che lo spettacolo sia già finito, principessa. Stava cominciando a piacermi sul serio.” Dico mentre mi allontano e svuoto il contenuto del bicchiere, poi prima di voltare l’angolo aggiungo: “Dovresti vestirti di rosso più spesso.”

A/N: Tadaaa ho aggiornato finalmente anche la raccolta! Quest’idea mi è venuta un po’ leggendo una serie di prompt su tumblr e un po’ perché Effie in rosso è qualcosa di indescrivibile…
Ultimamente la mia fantasia è un po’ a corto. La sto usando soprattutto per la fanfiction 13 Days, e ho già in mente qualcosa per dopo, ma non voglio fare spoiler. :3
Grazie per aver letto, se vi è piaciuta lasciate pure un commento. :)
Alla prossima,
 
x Lily
   
 
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