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Autore: RosaBuo    08/03/2014    2 recensioni
Comet, una stella? Non una qualsiasi, Comet era il suo nome ed era destinata a brillare, gliel'aveva detto suo padre, ma non ci aveva 'veramente' creduto fin quando non aveva incontrato un paio di sconosciuti, ma bellissimi occhi azzurri...
Genere: Drammatico, Sentimentale, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Jared Leto, Shannon Leto, Tomo Miličević
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Ciao, vengo in pace. Non ricordo quanto tempo è passato dall'ultima volta che ho aggiornato, ma sono successe davvero tante cose. Non ho dimenticato questa storia e non ho intenzione di abbandonarla del tutto. Ho scritto e, finalmente, aggiornato. 
Forse nessuno finirà di leggerla, magari l'avete addirittura dimenticata. So che qualcuno aspettava che l'aggiornassi da un bel po' e vi ringrazio per avermi ricordato costantemente quanto adorate questa piccola storiella.
Vi chiedo scusa, non so che altro dirvi e spero che leggiate ancora e che vi piacciano ancora i miei personaggi.
Scusatemi ancora! <3

 
Look at those eyes

“Che stai facendo?”, Shannon Leto era senza maglietta accanto a lei poggiato sul gomito con i capelli ancora spettinati dal cuscino e la guardava con occhi indagatori, in silenzio, “Ti ho chiesto cosa stai facendo”, era ancora mezza addormentata e non si era abituata a svegliarsi tutti i giorni con quell’uomo al suo fianco. Erano in tour da dieci giorni, si trovavano a Chicago e ci sarebbero rimasti tre giorni. C’era voluto molto impegno per convincere Julian e per organizzarsi in modo da tornare a Los Angeles per frequentare i corsi in quella scuola dove Tomo non ci sarebbe stato per un bel po’. Era una bella sfida, ma lei era sicura di riuscire a farlo. E aveva deciso di passare le sue due settimane di libertà in tour con loro
“Ieri sera dormivi già quando sono tornato il albergo”
“Lo so, ero stanca, scusami”
“Non ho avuto il coraggio di svegliarti, eri così stanca ieri pomeriggio”, la ragazza riuscì a sorridere
“Mi sei mancato”
“Ma se ero qui accanto a te”, disse quasi ridendo
“Vabbè, ma io dormivo”
La tirò a lui e cominciarono a ridere imitandosi l’uno con l’altra
“Ancora non ci credo che sei partita e sei con me”
“Mica tutti possono permettersi di andare in tour con una rock band?!”, Comet era seduta a cavalcioni su Shannon che era steso e divertito sul letto, “E mica tutti se la possono permettere una groupie come me mr. Leto?!”
“Tu sei la mia ragazza, non sei una groupie”
“Ah si?”, continuarono per un po’ a scherzare e a baciarsi come due adolescenti fin quando il cellulare di Shannon non cominciò a squillare, cercarono di ignorarlo per un po’, ma quando colui che telefonava arrivò alla porta e cominciò a bussare non poterono fare a meno di dargli ascolto
“Buongiorno”, disse Comet cercando di fare la parte di chi si è appena svegliato
“Tanto lo so che eravate svegli, muoviti tu, abbiamo un’intervista in radio. Tuo fratello ha già fatto colazione ed è giù ad aspettarci”
“Tu vuoi venire con noi?”, Comet guardò prima Tomo e poi Shannon, non parlò
“Dai vestiti, ma fai in fretta”

La mattinata passò velocemente e Comet si divertì a guardarli durante l’intervista e a passare per una loro assistente, stava sempre attenta a non comportarsi ambiguamente in pubblico, ma Shannon era sempre lì a cercarla, sembrava che non desse peso a tutto e la guardava in quel modo. Lei non sapeva proprio come comportarsi, quindi adottò la tattica dell’indifferenza, almeno in pubblico.
“Potresti anche evitare di farlo”
“Cosa, Jared?”
“Far finta di non conoscerlo, non siamo sempre sotto i riflettori, potresti avvicinarti a lui e non camminare sempre con me”
“Ma io credevo di fare la cosa giusta evitando di stargli sempre vicino”
“Non credo”
“Ah”, Jared era a pranzo con Comet e Emma, la sua assistente vera e propria
“Tu non la pensi come me, Emma?”
“Io gliel’ho già detto, Jay. Dovrebbe stare tranquilla, ha questa strana paura che non mi spiego”
“Emma, ma se ci vede qualcuno? Io non voglio che…”
“Cosa non vuoi? Sei innamorata di mio fratello si o no?”
“Si, io…si. E allora?”
“E allora niente, devi smetterla di privarti di stare con lui, di pranzare con lui o di venire ai concerti. Non è normale che tu sia venuta in tour con noi e non abbia assistito e nessuno dei nostri show ancora. Lui non ti dice niente perché è fatto così, lui non parla, crede che tu non stia ancora bene e lui lo sa come si sta nelle tue condizioni, credimi”, la ragazza restò in silenzio rigirando la forchetta nel suo piatto, alzò gli occhi seguendo per un attimo Emma che si stava allontanando per rispondere al telefono, Jared vide che erano pieni di lacrime, le prese una mano e avvicinò il volto al suo
“Come stai tu?”
“Perché dici che lui sa come si sta nelle mie condizioni?”
“Comet, come stai tu?”, l’uomo esitava
“Jared, ti prego”
“Tesoro, dovresti dargli modo di parlare con te, siete in giro per l’America insieme, ma quanto tempo passate effettivamente insieme? Poco, calcolando che ci sono sempre altre persone con voi o vi limitate a dormite abbracciati. Non parlate molto. Non è sicuramente l’uomo più loquace del mondo, ma ha tante cose da dire e credo che vorrebbe dirle a te. Lo so, è mio fratello”
“Cosa dovrei dirgli, Jared? Vado nel panico solo se penso di dover parlare di quello che sento e che provo io per lui, di come sto, figuriamoci se dovessi chiedergli di parlarmi di lui, di come si sente…”
“Devi farlo, potresti perderlo dandogli l’impressione di non tenerci abbastanza, ti piace quest’idea?”
“No”, si abbracciarono forte e si avviarono verso la macchina, Emma li stava aspettando.


“Posso venire con te?”
“Avevo perso le speranze, certo che puoi venire”, Shannon si avvicinò alla ragazza che si era rannicchiata sul letto, la tirò a sé e la fece sedere sulle sue gambe, “Tu puoi fare quello che vuoi”
“Sì, ma non voglio fare nulla che possa metterti in difficoltà, capisci? Avete fan da incontrare, prove e concerti da fare, non vorrei essere di troppo”
“Staresti lì e io sarei felicissimo di girare lo sguardo e vederti invece di pensare che sei in una camera di albergo o in un bus ad aspettarmi, da sola fra l’altro”
“Io.. io.. scusa, non volevo darti preoccupazioni”
“Ma di cosa? Io ho solo paura che tu non mi dica come stai. Ho promesso a tuo padre di prendermi cura di te perché ne sono in grado, l’ho promesso a te, ma per quanto tu stia con me non sento che ci sei, ho paura che tu voglia solo distrarti”, a quelle parole Comet rabbrividì, non era una distrazione, quell’uomo era diventato tutto in poco tempo e doveva avere la forza di uscire dalla situazione in cui si trovava per dimostrarglielo e lui le stava offrendo il suo aiuto,
“Giuro che cambierò”
“Non voglio cambiarti, voglio che tu sia qui con me..davvero”


Comet per la prima volta si trovava ad entrare prima ad un concerto, ad assistere alle prove e a vedere cosa era in realtà quella band. Voleva a tutti i costi dare una mano e così Jared, divertito come sempre, le lasciò scegliere fra lo stare allo stand del merchandising o stare con un tizio che si occupava di far entrare le persone con i pacchetti VIP. Scelse il merchandising, ovviamente. Indossò una bella maglietta con la copertina del disco stampata sopra, il suo bel pass e cominciò il suo lavoro. Distribuì i gadgets ai presenti al meet e aspettò che la band arrivasse
“Tu non c’eri ieri sera e neanche nella foto della crew”, un ragazzo le rivolse la parola, aveva più o meno la sua stessa età o forse un paio di anni in più
“Sì, c’ero”, cercò di tagliare corto
“Ero al meet anche ieri e nella foto della crew non mi sembra di averti vista, me ne sarei sicuramente ricordato”
“Mi hanno messa al merchandising oggi per necessità, di solito mi occupo di altro, faresti meglio a prendere posto stanno per entrare”, il ragazzo continuò a guardarla e a Comet le sembrò che ci volesse provare, “Me lo dici come ti chiami?”, si limitò a guardarlo senza dire nulla e la band entrò
“Sono arrivati!”, esclamò cercando di spostarsi, incrociò lo sguardo di Shannon che altalenò fra lei e quel ragazzo. Durante il meet spesso gli occhi dell’uomo puntavano in direzione di Comet e lei gli sorrideva ogni volta. Finito di fare le foto e dopo che tutti furono fuori di lì, Comet si avvicinò a Shannon e gli diede un bacio
“All’improvviso?”
“Non posso baciare il mio uomo preferito?”
“Certo, ma il tuo uomo preferito non è abituato a tutto questo affetto in pubblico”, la tirò a sé stringendola e baciandola. Rimasero a guardarsi sorridendo
“E’ così che si bacia la tua persona preferita, donna
“Posso farvi una foto per cortesia?”
“Jared!”
“Shannon, la tua ragazza è venuta a pranzo con me e Emma e qualcuno ha ben pensato di fotografarci e di metterlo su internet e ora è diventata il mio nuovo flirt”
“Giura?!”
“Giuro! Guarda…”, l’uomo, divertito e infastidito allo stesso tempo, mostrò il cellulare ai due
“In effetti le tieni la mano e vi guardate innamorati”
“Shannon!”
“E’ vero, guarda Comet”
“Ma la smettete? Ora qualcuno dirà anche di avermi vista qui e penseranno tutti che sto con questo qua”, la ragazza diede una pacca sulla spalla a Jared cercando di spingerlo via
“Qualcuno come il tizio che ti girava intorno al meet?”
“Mi avevi detto che non glielo avresti fatto notare, fratello”
“E vabbè, scusami, che devo fare? Mi sono trattenuto dal prenderlo per il collo al momento della foto e dirgli che è mia, continuava a guardarla, che vuoi?”
“Tutto questo è ridicolo! Fai qualcosa tu, scrivi da qualche parte che non sono nessuno. Sbrigati. Vado a fare il mio lavoro. Preparatevi per il concerto, dov’è Tomo?”
“Era al telefono…ah no, eccolo”
“Hey hai visto che sei diventata il nuovo flirt di Jared?”
“Ah benissimo”, Comet si avviò verso lo stand, ma Shannon la trattenne, lo guardò, “Sei incazzato con me ora?”
“No, sono innamorato di te, Comet”, il cuore della ragazza perse un colpo e la sua espressione si sciolse in un sorriso
“Anche io”
“Di me o di lui?”, si intromise Jared tirando a sé il fratello e ridendo.

Comet andò nel backstage appena cominciò lo show e osservò Shannon con gli occhi innamorati. Quasi alla fine del concerto il suo cellulare cominciò a suonare e si allontanò per poter rispondere
“Pronto?”
“Ti sei fidanzata con Jared Leto?”, una voce inconfondibile, una doccia fredda.
“Gram”
“E allora?”
“No… in realtà…”
“Ci sono delle foto in giro sul web, quella sei tu”
“Si, sono io, cioè… Gram!”
“Si, è il mio nome”
“Gram io sono in tour con loro perché… oddio, quando sei venuto a Los Angeles ti ho trattato così male, scusami”, non sapeva cosa dire e non si aspettava quella telefonata
“Sei in tour con loro?”
“Mi hai sentito?”
“Si, mi hai trattato male tante di quelle volte che neanche ci faccio più caso. Come stai piuttosto?”
“Io meglio, credo. Sto con Shannon. Non ho avuto modo di dirtelo e sono successe tante cose, non sapevo cosa dirti e allora non ti ho chiamato”
“Potevi cominciare con –Ciao
“Ciao allora…”
“E quindi esci con Shannon Leto uhm?!”
“Si, ora siamo a Chicago, torno a LA fra due giorni. Ho i corsi da seguire”
“Giusto”
Seguì qualche istante interminabile di silenzio prima che Comet dicesse qualcosa
“Quindi, tu come stai?”
“Io benone, credo di trasferirmi a Los Angeles presto con la band. Sai, quando sono passato da te volevo dirti che abbiamo trovato uno sponsor e quindi abbiamo la possibilità di restare lì per un po’ e registriamo anche, finalmente”
“Ohw, ma è fantastico”
“E quindi esci proprio con Shannon Leto?”
“Si, te l’ho già detto due volte e il concerto è finito, devo andare. Ti chiamo quando torno a Los Angeles, ok?”
“Ok, ciao eh”
Comet tornò sorridendo verso il palco, si sentiva più leggera, si era tolta un peso e, in fin dei conti, a quel ragazzo lei voleva ancora bene. Avevano vissuto troppe cose insieme per chiudere in quel modo.
“Dov’eri?”, Shannon le correva incontro con il sorriso più bello del mondo e a Comet non sembrava possibile che fosse così reale. Si fermò di fronte a lui che la prese in braccio e la baciò
“Ero qui. Sei sudato”, fece una smorfia e poi prese il suo volto fra le mani per baciarlo, “Hai bisogno di una doccia e poi di venire a letto con me mr. Leto”
“Sembra allettante”

Il giorno dopo sarebbe stato un dayoff e Comet e Shannon erano decisi a passare ogni singolo minuto insieme. Si svegliarono insieme ed era sempre bello svegliarsi con Shannon di buon umore al suo fianco
“Oggi mi guardi tu?”
“Sei così bello quando dormi”
“Sono così vecchio quando mi sveglio già stanco, senti, faccio crack”, si mosse un po’ per sgranchirsi e sorrideva a Comet che si mordeva le labbra e gli faceva le smorfie mentre si infilava un vestitino floreale fresca di doccia, “Che vuoi con quel musino?”
“Niente”, c’era una luce negli occhi della ragazza che Shannon non aveva mai visto
“Sei contenta che oggi staremo insieme senza problemi di orari e tutto il resto?”
“Si, e starei volentieri tutto il giorno a letto, ma voglio uscire, quindi uomo vecchio e raggrinzito, fatti una doccia e vestiti”, Shannon si era intanto seduto in mezzo al letto e teneva un occhio chiuso e uno aperto e non riusciva a trattenere il suo sorriso divertito
“Non mi sfidare che sai già come andrà a finire”, ammiccò indicandola e si sbrigò ad alzarsi raggiungendola al centro della stanza, la ragazza provò a far finta di volergli sfuggire, ma si fece prendere con tranquillità e si accoccolò fra le braccia forti di quell’uomo, “Facciamo l’amore prima di uscire, ti prego, ti prego”
“No, vatti a fare la doccia”
“Eddai”
“Vai!”, sbruffò e, sconfitto, fece una doccia veloce e dopo circa 15 minuti erano in strada. Era ormai primavera e l’aria era dolce e fresca, Comet sorrideva e quasi camminava saltellando. Shannon continuava a tenerla per mano e chiacchieravano sereni. Si avvicinarono alcuni fan della band che chiesero una foto a un autografo e lui continuò a tenerla per mano e a lasciarla solo per distribuire abbracci o scattare qualche foto. Si accorse che molti guardavano Comet
“Ma lei è la ragazza che è sulle foto con Jared?”, chiese una ragazza con un po’ di audacia
“No, lei è…”, esitò un attimo e guardò Comet sorridendo, le prese la mano, “…la mia ragazza, hai il permesso di farci una foto e smentire quello che si è detto ieri a proposito di un flirt tra lei e mio fratello”, fece l’occhiolino a quella fan incredula che volle una foto con entrambi e sorrideva a Comet come se avesse vinto un premio
“Hai visto come mi guardavano?”, commentò Comet appena furono di nuovo da soli, “Perché lo hai fatto?”
“Perché è vero e voglio vederti tranquilla e felice, ok?”
“Ok”

Pranzarono insieme e nel pomeriggio tornarono in albergo, passarono un po’ di tempo con Jared e Tomo e decisero di cenare da soli, in camera.
“Pensi che questo sia un luogo adatto per parlare, allora?”, lo guardò con il dubbio sulle labbra, “lo so che hai qualcosa da dirmi, Comet”
“Sì…”, ammise sconfitta lei, mordendosi l’interno della guancia e toccandosi la bocca
“Vieni qua”, smisero di mangiare, si sedettero uno di fronte all’altra sul letto e incrociarono le gambe guardandosi negli occhi, “Cominci tu o comincio io?”, disse Shannon. Comet lo guardò e schiuse la bocca
“Posso cominciare io?”, non ci fu risposta. Shannon fece cenno di sì con la testa e chiuse per un attimo gli occhi, “…ecco, io volevo chiederti scusa”, vide l’uomo prendere fiato per cominciare a parlare e lo fermò con un cenno della mano, “no, fammi parlare. Ti meriti le mie scuse perché ho dato per scontato la tua presenza e che non avessi bisogno di sentirti importante perché sapevo di avere un problema. Mi sono resa conto che ti ho fatto sentire di troppo per me con i miei comportamenti altalenanti, so di aver dato l’impressione di essere partita con voi per distrarmi da qualcosa, che ti ho portato a pensare che Jared o Tomo fossero più importanti di te perché ho questa strana tendenza a sentirmi più tranquilla con loro quando ci sono altre persone, vado nel panico quando ci sei, ho paura di non riuscire a controllare la voglia di toccarti, di abbracciarti, di guardarti, di sentirti al mio fianco e con altre persone intorno mi sento persa, non mi sento al sicuro. Ho capito che ho sbagliato credendo di poterti dimostrare quanto ci tengo semplicemente stando lì e non facendo nulla, ho aspettato che facessi tutto tu, ti ho dato per scontato e ti ho portato a pensare che non mi interessasse, che mi bastasse stare con te un’ora al giorno, di andare a letto o dormire insieme. Non è così. Mi sono persa nove concerti, mi sono persa nove volte quei sorrisi che mi hai regalato ieri, mi sono persa i tuoi sguardi gelosi se qualcuno mi si avvicinava o mi guardava di più. Mi sono persa te perché mi sentivo male, mi sentivo persa, mi sentivo sul punto di toccare di nuovo il fondo, avevo paura e ho ancora paura che non sia finita e non avevo capito che per stare a galla ho bisogno di te e di farti capire che sono qui e voglio esserci per te, voglio sapere tutto di te, voglio sapere cosa hai passato, voglio saper leggere i tuoi occhi come tu leggi i miei”, le si riempirono gli occhi di lacrime e si permise una pausa per riprendere fiato facendo un lungo respiro, le tremavano le mani. Shannon schiuse la bocca e, in un attimo, prese il suo volto e la baciò spostandosi su di lei
“Io ti amo”, la stringeva come se potesse scappare da un momento all’altro, “…ci sono io con te e non dovrai avere paura. Mai più”, la tenne per un po’ abbracciata senza dire nulla, si limitava a baciarle i capelli e ad accarezzarla, “Sono stato sul fondo anche io, sai?!”, Comet si spostò tanto quanto le bastava per guardarlo in faccia, continuò, “Quando ero ragazzo, forse se non fossi andato a Los Angeles con mio fratello e non avessimo cominciato a lavorare per la band e per far in modo che la nostra musica arrivasse da qualche parte, forse…”, esitò respirando piano, era qualcosa di importante, era quello che sapeva solo Jared, “..forse sarei in carcere o, probabilmente, morto”, Comet lo guardò e quelle parole le provocarono i brividi alla schiena, perse qualche lacrima, “No, non piangere, Jared mi ha salvato. La musica mi ha salvato. Ora sto bene ed è per quello che sono in grado di far star bene te, se tu lo vuoi. Ho visto e ricordo cosa che ha fatto mio fratello per tirarmi fuori da tutto quello in cui mi ero cacciato, so come ci si sente ad essere quello che ha il problema, quello che perde la sua strada, quello che cerca la luce ma corre verso il buio. Lo so e mi sono accorto di come stavi tu perché ho visto la mia stessa paura di allora nei tuoi occhi e ho avuto paura per te, sapevo che eri da sola, sei il mio riscatto nei confronti di una vita che per molto tempo mi ha dato il nulla e ora, dopo la musica, mi sta dando te. Sei il mio riscatto”, si fermò e non si accorse di essere completamente in lacrime e che la situazione si era ribaltata. Ora Comet lo stringeva e gli baciava i capelli e gli lasciava lo spazio di liberarsi da qualche ricordo che teneva ancora troppo ancorato nel cuore, si permetteva di essere il suo riscatto, si permetteva di essere importante per lui.

Si addormentarono l’uno di fianco all’altra, così, senza aggiungere altro. Ora erano liberi e completamente capaci di viversi nel migliore dei modi. Verso le prime ore dell’alba Comet si svegliò e, dopo aver guardato per un po’ il volto del suo Shannon addormentato e tranquillo si alzò e pensò di scrivere qualcosa, pensava a quello che si erano detti

Oh my, look at those eyes                                Oh, guarda quegli occhi
Look at the trouble that they hide inside            guarda i guai che vi si nascondono dentro
I see the flicker of the pain on the rise               vedo il barlume del dolore
Oh my, look at those eyes                                Oh, guarda quegli occhi

Maybe they’re like mine                                    Forse sono come i miei
Things I wish I did not see                               cose che non avrei voluto vedere

I push away all the dirt and debris                     spingo via tutta la sporcizia e le macerie
But what’ll be left of me                                   ma cosa ne resterà di me?

No tell me it’s not so                                        No, dimmi che non è così
That people will come and they’ll go                  che le persone verranno e se ne andranno
We push away all the love that we know             respingiamo tutto l’amore che conosciamo
No tell me it’s not so                                        no, dimmi che non è così


Like in the eye of a storm                               Come nell’occhio del ciclone
You’re changing form                                     stai cambiando forma
You feel the pull of the time ticking by             senti la pressione del tempo che passa
Oh my, look at these times                             oh, guarda questi tempi

But look at who’s right beside you                   ma guarda chi c’è lì al tuo fianco
When you’re alone barely holding on                quando sei da solo che a malapena ce la fai
You leave your worries behind you                   ti lasci dietro le preoccupazioni
You’re not alone in the dark                            non sei da solo nell’oscurità
But look at who’s right beside you                   ma guarda chi c’è lì al tuo fianco
You’re looking back thinking oh my god          ti stai guardando indietro pensando ‘oh mio Dio’
That somebody’s never left you                      ma qualcuno non ti ha mai lasciato
You’re not alone in the dark                           non sei da solo nell’oscurità


Oh my look at these skies                                  oh, guarda a questi cieli
Look at the trouble that they hide inside             guarda i problemi che vi si nascondono dentro
I see the flicker of the pain on the rise                vedo il barlume del dolore
Oh my look at these skies                                  oh, guarda a questi cieli


Soothing like a lullaby                                      tranquillizzante come una ninna nanna
I don’t wanna fight this fight                            non voglio combattere queste lotta
You feel the weight of the world                        senti il peso del mondo
On your mind                                                  nella tua mente
We leave it all behind                                       lasciamocelo alle spalle

You’re not                                                      Tu non sei
You’re not                                                      Tu non sei
You’re not alone                                              Tu non sei solo


It’s been a long way long way                           E’ stata una lunga, lunga
Long way home                                               Lunga strada per arrivare a casa
It’s been a lonely lonely                                    E’ stata una solitaria, solitaria
Lonely road                                                     solitaria strada
It’s been a long time I can’t find                       E’ passato tanto tempo affinchè non la trovassi
So long I’m gonna lose my mind                      Così tanto che perderò la testa
It’s been a long way long way                           E’ stata una lunga, lunga
Long way home                                               Lunga strada per arrivare a casa


But look at who’s right beside you                     ma guarda chi c’è lì al tuo fianco
When you’re alone barely holding on                 quando sei da solo che a malapena ce la fai
You leave your worries behind you                    ti lasci dietro le preoccupazioni
You’re not alone in the dark                             non sei da solo nell’oscurità
But look at who’s right beside you                     ma guarda chi c’è lì al tuo fianco
You’re looking back thinking oh my god            ti stai guardando indietro pensando ‘oh mio Dio’
That somebody’s never left you                        ma qualcuno non ti ha mai lasciato
You’re not alone in the dark                             non sei da solo nell’oscurità


Rilesse tutto d’un fiato quello che aveva scritto e alzò gli occhi per guardare Shannon dormire, rimase lì per un bel po’ prima di essere distratta dal suo cellulare

One New Message
A che ora arrivi domani all’aeroporto?  
-Aaron

Il giorno dopo sarebbe dovuta partire e lo aveva completamente dimenticato. 

Non aggiungo nient'altro. Spero solo che vi piaccia ancora, scusate davvero per tutto il tempo che avete aspettato.
-Rosa

 
  
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