New Orleans
(Rampart Street)
E’ una missione facile Stark , non
ti spettinerai nemmeno.
E’ così che Fury te le mette nel culo, etichettando
come missioni facili casi da bollino rosso.
Tony digrigna i denti sballottato nella sua armatura, questa è la volta buona che crea il Sindacato
dei Supereroi Sfruttati Uniti e blocca lo SHIELD con una vertenza sindacale
coi controcoglioni.
-HULK SPACCA!-
Tony riprende fiato di faccia sull’asfalto bollente di Rampart Street, Hulk ha deciso di usarlo come mazza per spazzare via quanti
più droni dell’Hydra. possibili e non capisce se
quello che sente frullare in basso, infondo alla gola, sia il suo cuore o il
fegato che si è spostato di botto.
-Hulk, mi lasci?-
Hulk lo solleva di nuovo, lo
guarda, guarda i droni rimasti che stanno compattando
le difese e con tutta la naturalezza di questo mondo lo lancia fra di loro come
una palla. Tony non può fare a meno di chiedersi se il comportamento di Hulk sia dettato solo dalla sua natura di caterpillar verde
o da qualche vena d’odio di Bruce nei suoi riguarda che si sfoga quando è
l’Altro a guidare le danze.
Atterra di
culo producendo una pioggia di
scintille e lentamente alza la testa.
-J.A.R.V.I.S?-
-Potenza al 12%
signore.-
In poche
parole sono fottuto.
Due droni vengono segati a metà da un tiro perfetto di Steve e
tre ne rimangono. Lo scudo in vibranio taglia
l’acciaio come se fosse un foglio di carta, ma purtroppo non è dotato di un
effetto boomerang e Tony ne ha altri tre di gioccattolini dell’HYDRA addosso.
-J.A.R.V.I.S.-
La voce del maggiordomo artificiale arriva distorta, Tony non riesce a
capire cosa stia dicendo fino a quando
un enorme dieci inizia a lampeggiare a tutto schermo. Non riesce a
vedersi, ma è sicuro che la luce del reattore Arc sta
sfarfallano come una lampadina che sta per fulminarsi.
-Merda.-
Questo è uno di quei momenti in cui Tony vorrebbe tanto aver dato ascolto a Pepper e appeso l’armatura al chiodo dopo i fatti del
Mandarino. Si prepara a sentire del vero dolore e per uno che è stato usato
come mazza da Hulk è tutto dire , ma invece di
avventarsi verso di lui, i droni si alzano di un
due metri e si voltano.
Hanno tre frecce a testa piantate nella schiena e una in quelle brutte testacce a cupola che li fanno somigliare a delle grosse
cassette delle lettere dotate di braccia e con un insalatiera come testa. Tony li guarda puntare verso una palazzina di
tre piani con la facciata a mattoncini rossi e i balconcini orlati di fiori
infondo alla strada.
-Hawkeye.- annuncia la voce di Natasha
nel suo auricolare e Tony deve avvicinare l’immagine per scorgere la figura
dell’arciere resa scura dal sole che gli muore alle spalle.
-Non aveva avuto un esaurimento nervoso Legolas?-
Brooklyn
(Prospect Park)
Darcy Lewis lo giura,
quando ha lasciato le dipendenze di Jane sperava di trovare qualcosa di meglio
di un lavoro altrettanto sottopagato in
una tavola calda. Infondo ha contribuito a salvare il mondo quella volta a
Londra.
Arrotola il grembiule sotto il giaccone e facendo forza cerca di convincere
la vespa giallo fluorescente con la
bandierina della tavola calda afflosciata dalla pioggia ad uscire dal pantano
dove ha deciso di arenarsi come una balena.
-Quanto pesi!- geme affaticata.
Si rimbocca le maniche, si sputa sulle mani come ha visto fare in televisione
quando il gioco si fa duro, ma subito se ne pente e con una smorfia di disgusto
se le pulisce sui pantaloni. Imbronciata in un puro piglio di sfida stringe di
nuovo la presa sul manubrio della vespa,
porta il piede destro avanti e mettendoci tutto il peso cerca di spingere in
avanti quella maledetta carcassa gialla.
Devo smetterla di cercare scorciatoie,
finisce sempre in tragedia.
Lancia un gridolino affaticato, avanza di un passo, spinge con tutta la forza
che ha in corpo e sentendo male in zona renale,
riesce finalmente a liberare le
ruote del motorino. Finisce di pancia sull’acciottolato sbucciandosi il mento e
le palme .
-AHIA!-
Si siede sulle gambe ripiegate e come
faceva da piccola, lecca le ferite e succhia
il sangue che le bagnano .
-Maledizione.-
Ormai il cliente avrà chiamato al locale per lamentarsi per il ritardo, e il
signor Rossi starà urlando per tutta la tavola calda che non avrebbe dovuto
assumere una ragazza con più tette che cervello. E’ proprio vero quello che
dicono degli italiani, sono tutti dei maledetti maschilisti.
Tira fuori il cellulare dalla tasca, e proteggendolo come può dalla pioggia,
cerca nella rubrica e preme il tasto di avvio chiamata.
-Mi vieni a prendere?-
New Orleans
(Rampart Street)
Infatti non è Clint Barton la persona
che Tony si ritrova a ringraziare per la salvata all’ultimo secondo, ma una
ragazza di una ventina d’anni più bassa di lui di tutta la testa.
-E questa chi diavolo è?-
-Kate Bishopo, ma puoi
chiamarla Hawkeye.- risponde Natasha
sovrappensiero.
-Hawkeye?-
Oltre le spalle della ragazza Tony nota l’ arco compound
che ha costruito per Barton e la faretra. Le stanno
così grandi che Tony non può fare a meno di chiedersi come faccia a non cadere
all’indietro ad ogni passo.
-Come mai li hai tu?-
Kate si acciglia mentre fissa la luce azzurrina del reattore Arc sul petto di Tony - Diciamo che li sto tenendo in caldo
in attesa che il loro legittimo proprietario si decida a tornare ad usarli.-
Brooklyn
(Prospect Park, nei
pressi dell’ingresso nord)
Il furgoncino sbanda pericolosamente sulla
destra e i suoi occupanti urlano assieme alla volta del guidatore. Gli
inseguimento sotto la pioggia sono un casino belli da guardare al cinema, ma
farli in prima persona è tutto un altro paio di maniche. Phil Couson si raddrizza aggrappandosi con entrambe le mani alla
maniglia interna della portiera- Ward sarebbe carino
se non ci uccidessi tutti…-
Il furgoncino affronta l’ennesima curva quasi su due ruote e se Phil viene
catapultato addosso al finestrino, i quattro dietro finiscono in un groviglio
di corpi che prende tutta la superficie del cassone. Le esclamazione colorite
di Skye, non sono nulla rispetto all’espressione con
cui May si solleva e toglie le gambe da dosso a Simmons
- Se non sai guidare sotto la pioggia potevi lasciare a me il volante.-
Ward digrigna i denti e il furgoncino gira come una
trottola per seguire Mike Peterson che sembra vagare senza meta saltando sulle auto
come una cavalletta. Simmons
si ritrova a far da punta di una bizzarra colonnina di corpi, mentre May con
una capriola affonda il tacco dell’anfibio sul fianco di Fitz
che guaisce soffocato.
Phil sul sedile passeggero è convinto di stare per vomitare - Così moriamo
prima di riuscire a raggiungerlo.-geme
aggrappandosi al cruscotto - Non
potresti…FRENAA!-
Il furgoncino sobbalza e Skye alzando la testa da sotto il braccio di Simmons ci mette qualche secondo per capire che è
ammaccatura vista dall’interno quella sopra la loro testa -Che diavolo?- urla cercando appiglio al
sedile dove è seduto Coulson.
-Ci è saltato addosso!-
Helicarrier.
Bruce Banner non è tipo da lasciarsi andare a volgari
imprecazioni, ma quando riesce a scendere dall’aereo sul quale stava rischiando di vomitare anche
l’anima, non riesce a trattenere una gragnola di insulti verso Tony -SEI UN
PAZZO FURIOSO STARK.-
Natasha lo brucia con un occhiata assassina e Steve,
pallido come la morte, si sfrega le labbra con una mano cerca di trattenere i
conati che sente risalire a ondate .
Quando Kate riesce a mettere entrambi i piedi sul ponte
dell’Helicarrier ha l’istinto di buttarsi sulle
ginocchia e di baciarlo come ha visto fare alla televisione a quegli astronauti
tornati sulla Terra per pura botta di culo. Incespica, ed è grazia a Steve che la regge per un
gomito e la tira verso di sé, se non finisce stesa a pelle d’orso.
-Stark ti rendi conto che stavi per farci ammazzare?-
Tony alza un sopracciglio educatamente
confuso e Steve strabuzza gli occhi
-Dici sul serio?-
-Ho solo fatto qualche miglioria alla vecchia carretta.- La vecchia
carretta a cui Tony si riferisce è uno SST ovvero un aereo supersonico di valore
complessivo stimato a quello dell’intera Brooklyn .
-Mentre eravamo in aria.-
-E allora?-
Steve si batte una mano sulla fronte frustrato
mentre Kate gira lentamente la testa verso di lui - Dice sul serio?- gli
chiede - Stava per farci schiantare.- Il pilota cade come un sacco e strisciando cerca di arrivare all’interno.
Kate lo segue con gli occhi prima di tornare a guardare Tony che fa spallucce.
-Imparerai a conoscerlo.- mormora Steve .
-Sembrerà strano detto da una donna sopra la soglia della menopausa, anzi
diciamo proprio da una donna, ma non voglio conoscerlo.- Steve ridacchia lasciandole andare il braccio
e Kate si ritrova di culo sulla pista
d’atterraggio. Si gira e come il pilota prima di lei si mette a strisciare per
arrivare all’interno.
-E’simpatica Puffetta non trovi?-
Steve se ne va scrollando la testa - Sei incorreggibile Stark.-
Brooklyn
(Prospect Park,
ingresso nord)
Illuminata dalla luce gialla del lampione a
goccia sopra di lei la figura di Darcy risulta ancora
più desolata e patetica. Coperta di
fango fino alle ginocchia con il viso schizzato e il berretto afflosciato
sulla testa, potrebbe venire tranquillamente scambiata per una sopravvissuta ad
alluvione. Passa le mani sulle ginocchia, si strofina con il grembiule che si è
sfilata, ma se c’è qualcosa che non viene via facilmente dai vestiti è il
fango. Prova allora a pulirsi il viso, ma si rende conto di aver fatto
l’ennesima cazzata della serata quando avverte un lungo rivolo di fango colarle
lungo la guancia fino al collo.
-Oh andiamo.- sbotta e in preda alla frustrazione, appallottola il grembiule e
sfoga su di lui lanciandolo per terra. Lo pesta anche un piede mentre dei fari
la illuminano all’improvviso facendole lacrimare gli occhi - Ce ne ha messo di
tempo.-
Si volta e non fa a tempo a realizzare
che se non si toglie di mezzo verrà travolta che qualcosa come un braccio la
colpisce e la fa girare su sé stessa come una trottola . Cade senza un lamento
sentendo il lato sinistro del viso bruciare come se fosse stato colpito da una
trave. Alza la testa, il tizio che l’ha investita si volta a guardarla, ha metà
faccia increspata da un ustione che gli ha tirato un occhio e arricciato
bizzarramente un angolo delle labbra.
Darcy collassa e Peterson riprende a correre.
-Strano non risponde.-
Cassy Raynolds è una
gigantesca Mami caraibica di cinquantadue anni che
per vivere vende le paradisiache torte alla banana . E’ la cuoca del Blue Bell, il pub
che Clint ha rilevato qualche mese dopo aver lasciato lo SHIELD con la scusa di
non essere più in grado di tenere in mano un arco, ed è l’unica fra le sue
conoscenze che arrivata a quest’ora della sera non è completamente ubriaca
-Probabilmente è in un punto che non prende.-
A New York esistono punti del genere?
Clint si passa una mano sulle labbra pensoso. Nell’ultimo anno si è fatto
crescere la barba e allungare i capelli, Kate dice che questo look gli dona, ma
che non è veramente lui con quella zazzera a mezzo collo e tutte le mattine gli
propone in viaggetto dal barbiere infondo alla strada.
Un agente di livello quattro non ha la minima idea di quanti nemici si guadagni
assieme alla reputazione di arciere migliore del mondo.
-L’altra ragazzina ha chiamato?-
Le ruote della mustang stridono fastidiosamente, i centocinquanta chili d’amore
di Cassy sono un bel peso da sopportare per un simile
pezzo da museo. Clint arriccia il naso mentre per istinto s’aggrappa al
cruscotto con una mano. Prima o poi, è sicuro, le ruote della mustang
scoppieranno come palloni o le sospensioni cederanno di botto, facendoli
ammazzare - Chi? Kate?- chiede sovrappensiero mentre ricompone il numero di Darcy - Sì, è andato bene il suo giro.-
-Giro?- Clint porta il cellulare all’orecchio -Eri così preoccupato perché era
andata a fare una passeggiatina con le amiche?-
Touché.
-Lo sai perché sono protettivo con lei.-
-Tu sei protettivo con tutti, è questo che ti frega ragazzo mio.-
La mustang si immette in un paesaggio apocalittico
al seguito di due autoambulanze a sirene spiegate e un carro attrezzi. Clint riesce contare già alla prima occhiata tre auto ribaltate e una
schiantata addosso ad una cassetta delle lettere - C’è stato un incidente?-
chiede Cassy
stupita mentre Clint si guarda attorno sentendo un sottile timor di tragedia
affiorare.
-Accelera.-
-Cosa?-
-ACCELERA!-
Il furgoncino inchioda sollevando uno spruzzo d’acqua
che ricade sul corpo immobile di Darcy, Coulson scende con un salto, e si china sulla ragazza. Se
la rigira fra le braccia, le toglie i capelli dal viso e quasi la fa cadere
quando la riconosce.
-Coulson, così lo perdiamo!- urla Ward
sporto per metà dal finestrino.
Phil appoggia delicatamente Darcy a terra e in un improvviso moto di protezione
la copre con la sua giacca. Senza sapere
di aver appena fatto un idiozia, risale sul furgoncino che riparte sgommando.
Chiama il 911 mentre i fari di una mustang verde bottiglia illuminano il corpo
immobile della ragazza a terra.
-DARCY?-
FINE CAPITOLO.
La storia conta 12 capitoli ed è CONCLUSA. Se vi va
fatemi sapere che ve ne pare del suo
inizio.
Note e Disclamers:
* arco compound: è un tipo di arco moderno usato nel tiro con l'arco.
* Mike Peterson: Deathlok