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Autore: Ino chan    10/03/2014    2 recensioni
E’ una missione facile Stark , non ti spettinerai nemmeno.
E’ così che Fury te le mette nel culo, etichettando come missioni facili casi da bollino rosso. Tony digrigna i denti sballottato nella sua armatura, questa è la volta buona che crea il Sindacato dei Supereroi Sfruttati Uniti e blocca lo SHIELD con una vertenza sindacale coi controcoglioni

E' impossibile mantenere un segreto per sempre.
[Clint/Coulson] [Darcy/Bruce] [Tony/Pepper] [Kate/Steve]
Genere: Angst, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Agente Phil Coulson, Altri, Clint Barton/Occhio di Falco, Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Hall of fame'
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New Orleans
(Rampart Street)

 

E’ una missione facile Stark , non ti spettinerai nemmeno.
E’ così che Fury te le mette nel culo, etichettando come missioni facili casi da bollino rosso.  Tony digrigna i denti sballottato nella sua armatura,  questa è la volta buona che crea il Sindacato dei Supereroi Sfruttati Uniti  e  blocca lo SHIELD con una vertenza sindacale coi controcoglioni.
-HULK SPACCA!-
Tony riprende fiato di faccia sull’asfalto bollente di Rampart Street, Hulk ha deciso di usarlo come mazza per spazzare via quanti più droni dell’Hydra. possibili e non capisce se quello che sente frullare in basso, infondo alla gola, sia il suo cuore o il fegato che si è spostato di botto.
-Hulk, mi lasci?-
Hulk lo solleva di nuovo, lo guarda, guarda i droni rimasti che stanno compattando le difese e con tutta la naturalezza di questo mondo lo lancia fra di loro come una palla. Tony non può fare a meno di chiedersi se il comportamento di Hulk sia dettato solo dalla sua natura di caterpillar verde o da qualche vena d’odio di Bruce nei suoi riguarda che si sfoga quando è l’Altro a guidare le danze.
Atterra di culo  producendo una pioggia di scintille  e lentamente  alza la testa.
-J.A.R.V.I.S?-
-Potenza al 12% signore.-
In poche parole sono fottuto.
Due droni vengono segati a metà da un tiro perfetto di Steve e tre ne rimangono. Lo scudo in vibranio taglia l’acciaio come se fosse un foglio di carta, ma purtroppo non è dotato di un effetto boomerang e Tony ne ha altri tre di gioccattolini  dell’HYDRA addosso.
-J.A.R.V.I.S.-
La voce del maggiordomo artificiale arriva distorta, Tony non riesce a capire cosa stia dicendo fino a quando  un enorme dieci inizia a lampeggiare a tutto schermo. Non riesce a vedersi, ma è sicuro che la luce del reattore Arc sta sfarfallano come una lampadina che sta per fulminarsi.
-Merda.-
Questo è uno di quei momenti in cui Tony vorrebbe tanto aver dato ascolto a Pepper e appeso l’armatura al chiodo dopo i fatti del Mandarino. Si prepara a sentire del vero dolore e per uno che è stato usato come mazza da Hulk è tutto dire , ma invece di avventarsi verso di lui, i droni si alzano di un due  metri e si voltano.
Hanno tre frecce a testa piantate nella schiena e una in quelle brutte testacce a cupola che li fanno somigliare a delle grosse cassette delle lettere dotate di braccia e con un insalatiera come testa.  Tony li guarda puntare verso una palazzina di tre piani con la facciata a mattoncini rossi e i balconcini orlati di fiori infondo alla strada.
-Hawkeye.- annuncia la voce di Natasha nel suo auricolare e Tony deve avvicinare l’immagine per scorgere la figura dell’arciere resa scura dal sole che gli muore alle spalle.
-Non aveva avuto un esaurimento nervoso Legolas?-

 

Brooklyn
(Prospect Park)

 

Darcy Lewis lo giura, quando ha lasciato le dipendenze di Jane sperava di trovare qualcosa di meglio di  un lavoro altrettanto sottopagato in una tavola calda. Infondo ha contribuito a salvare il mondo quella volta a Londra. 
Arrotola il grembiule sotto il giaccone e facendo forza cerca di convincere la  vespa giallo fluorescente con la bandierina della tavola calda afflosciata dalla pioggia ad uscire dal pantano dove ha deciso di arenarsi come una balena.
-Quanto pesi!- geme affaticata.
Si rimbocca le maniche, si sputa sulle mani come ha visto fare in televisione quando il gioco si fa duro, ma subito se ne pente e con una smorfia di disgusto se le pulisce sui pantaloni. Imbronciata in un puro piglio di sfida stringe di nuovo  la presa sul manubrio della vespa, porta il piede destro avanti e mettendoci tutto il peso cerca di spingere in avanti quella maledetta carcassa gialla.
Devo smetterla di cercare scorciatoie, finisce sempre in tragedia.
Lancia un gridolino affaticato, avanza di un passo, spinge con tutta la forza che ha in corpo e sentendo male in zona renale,  riesce finalmente  a liberare le ruote del motorino. Finisce di pancia sull’acciottolato sbucciandosi il mento e le palme .
-AHIA!-
Si siede  sulle gambe ripiegate e come faceva da piccola, lecca le ferite  e succhia il sangue che le bagnano .
-Maledizione.-
Ormai il cliente avrà chiamato al locale per lamentarsi per il ritardo, e il signor Rossi starà urlando per tutta la tavola calda che non avrebbe dovuto assumere una ragazza con più tette che cervello. E’ proprio vero quello che dicono degli italiani, sono tutti dei maledetti maschilisti.
Tira fuori il cellulare dalla tasca, e proteggendolo come può dalla pioggia, cerca nella rubrica e preme il tasto di avvio chiamata.

-Mi vieni a prendere?-

 

 

New Orleans
(Rampart Street)

 

Infatti non è Clint Barton  la persona che Tony si ritrova a ringraziare per la salvata all’ultimo secondo, ma una ragazza di una ventina d’anni più bassa di lui di tutta la testa.
-E questa chi diavolo è?-
-Kate Bishopo, ma puoi chiamarla Hawkeye.- risponde Natasha sovrappensiero.
-Hawkeye?-
Oltre le spalle della ragazza Tony nota l’
arco compound che ha costruito per Barton e la faretra. Le stanno così grandi che Tony non può fare a meno di chiedersi come faccia a non cadere all’indietro ad ogni passo.
-Come mai li hai tu?-
Kate si acciglia mentre fissa la luce azzurrina del reattore Arc sul petto di Tony - Diciamo che li sto tenendo in caldo in attesa che il loro legittimo proprietario si decida a tornare ad usarli.-

 

 

Brooklyn
(Prospect Park, nei pressi dell’ingresso nord)

 

Il furgoncino sbanda pericolosamente sulla destra e i suoi occupanti urlano assieme alla volta del guidatore. Gli inseguimento sotto la pioggia sono un casino belli da guardare al cinema, ma farli in prima persona è tutto un altro paio di maniche. Phil Couson si raddrizza aggrappandosi con entrambe le mani alla maniglia interna della portiera- Ward sarebbe carino se non ci uccidessi tutti…-
Il furgoncino affronta l’ennesima curva quasi su due ruote e se Phil viene catapultato addosso al finestrino, i quattro dietro finiscono in un groviglio di corpi che prende tutta la superficie del cassone. Le esclamazione colorite di Skye, non sono nulla rispetto all’espressione con cui May si solleva e toglie le gambe da dosso a Simmons - Se non sai guidare sotto la pioggia potevi lasciare a me il volante.-
Ward digrigna i denti e il furgoncino gira come una trottola per seguire  Mike Peterson che sembra vagare senza meta saltando sulle auto come una cavalletta.  Simmons si ritrova a far da punta di una bizzarra colonnina di corpi, mentre May con una capriola affonda il tacco dell’anfibio sul fianco di Fitz che guaisce soffocato.
Phil sul sedile passeggero è convinto di stare per vomitare - Così moriamo prima di riuscire a raggiungerlo.-geme  aggrappandosi al cruscotto  - Non potresti…FRENAA!-
Il furgoncino sobbalza e  Skye alzando la testa da sotto il braccio di Simmons ci mette qualche secondo per capire che è ammaccatura vista dall’interno quella sopra la loro testa  -Che diavolo?- urla cercando appiglio al sedile dove è seduto Coulson.
-Ci è saltato addosso!-

 

Helicarrier.

Bruce Banner non è tipo da lasciarsi andare a volgari imprecazioni, ma quando riesce a scendere dall’aereo  sul quale stava rischiando di vomitare anche l’anima, non riesce a trattenere una gragnola di insulti verso Tony -SEI UN PAZZO FURIOSO STARK.-
Natasha lo brucia con un occhiata assassina e Steve, pallido come la morte, si sfrega le labbra con una mano cerca di trattenere i conati che sente risalire a ondate .
Quando Kate riesce a mettere entrambi i piedi sul ponte dell’Helicarrier ha l’istinto di buttarsi sulle ginocchia e di baciarlo come ha visto fare alla televisione a quegli astronauti tornati sulla Terra per pura botta di culo. Incespica,  ed è grazia a Steve che la regge per un gomito e la tira verso di sé, se non finisce stesa a pelle d’orso.
-Stark ti rendi conto che stavi per farci ammazzare?-
Tony  alza un sopracciglio educatamente confuso e Steve  strabuzza gli occhi -Dici sul serio?-
-Ho solo fatto qualche miglioria alla vecchia carretta.- La vecchia carretta  a cui Tony si riferisce è uno  
SST ovvero un aereo supersonico di valore complessivo stimato a quello dell’intera Brooklyn  .
-Mentre eravamo in aria.-
-E allora?-
Steve si batte una mano sulla fronte frustrato  mentre Kate gira lentamente la testa verso di lui - Dice sul serio?- gli chiede - Stava per farci schiantare.- Il pilota cade come un sacco  e strisciando cerca di arrivare all’interno. Kate lo segue con gli occhi prima di tornare a guardare Tony  che fa spallucce.
-Imparerai a conoscerlo.- mormora Steve .
-Sembrerà strano detto da una donna sopra la soglia della menopausa, anzi diciamo proprio da una donna, ma non voglio conoscerlo.-  Steve ridacchia lasciandole andare il braccio e Kate  si ritrova di culo sulla pista d’atterraggio. Si gira e come il pilota prima di lei si mette a strisciare per arrivare all’interno.
-E’simpatica Puffetta non trovi?-
Steve se ne va scrollando la testa - Sei incorreggibile  Stark.-

 

 

Brooklyn
(Prospect Park, ingresso nord)

 

Illuminata dalla luce gialla del lampione a goccia sopra di lei la figura di Darcy risulta ancora più desolata e patetica.  Coperta di fango  fino alle ginocchia  con il viso schizzato e il berretto afflosciato sulla testa, potrebbe venire tranquillamente scambiata per una sopravvissuta ad alluvione. Passa le mani sulle ginocchia, si strofina con il grembiule che si è sfilata, ma se c’è qualcosa che non viene via facilmente dai vestiti è il fango. Prova allora a pulirsi il viso, ma si rende conto di aver fatto l’ennesima cazzata della serata quando avverte un lungo rivolo di fango colarle lungo la guancia fino al collo.
-Oh andiamo.- sbotta e in preda alla frustrazione, appallottola il grembiule e sfoga su di lui lanciandolo per terra. Lo pesta anche un piede mentre dei fari la illuminano all’improvviso facendole lacrimare gli occhi - Ce ne ha messo di tempo.-
Si volta e  non fa a tempo a realizzare che se non si toglie di mezzo verrà travolta che qualcosa come un braccio la colpisce e la fa girare su sé stessa come una trottola . Cade senza un lamento sentendo il lato sinistro del viso bruciare come se fosse stato colpito da una trave. Alza la testa, il tizio che l’ha investita si volta a guardarla, ha metà faccia increspata da un ustione che gli ha tirato un occhio e arricciato bizzarramente un angolo delle labbra.
Darcy collassa e Peterson  riprende a correre.

 

-Strano non risponde.-
Cassy Raynolds è una gigantesca Mami caraibica di cinquantadue anni che per vivere vende le paradisiache torte alla banana . E’ la cuoca del Blue Bell,  il pub che Clint ha rilevato qualche mese dopo aver lasciato lo SHIELD con la scusa di non essere più in grado di tenere in mano un arco, ed è l’unica fra le sue conoscenze che arrivata a quest’ora della sera non è completamente ubriaca -Probabilmente è in un punto che non prende.-
A New York esistono punti del genere?
Clint si passa una mano sulle labbra pensoso. Nell’ultimo anno si è fatto crescere la barba e allungare i capelli, Kate dice che questo look gli dona, ma che non è veramente lui con quella zazzera a mezzo collo e tutte le mattine gli propone in viaggetto dal barbiere infondo alla strada.
Un agente di livello quattro non ha la minima idea di quanti nemici si guadagni assieme alla reputazione di arciere migliore del mondo.
-L’altra ragazzina ha chiamato?-
Le ruote della mustang stridono fastidiosamente, i centocinquanta chili d’amore di Cassy sono un bel peso da sopportare per un simile pezzo da museo. Clint arriccia il naso mentre per istinto s’aggrappa al cruscotto con una mano. Prima o poi, è sicuro, le ruote della mustang scoppieranno come palloni o le sospensioni cederanno di botto, facendoli ammazzare - Chi? Kate?- chiede sovrappensiero mentre ricompone il numero di Darcy - Sì, è andato bene il suo giro.-
-Giro?- Clint porta il cellulare all’orecchio -Eri così preoccupato perché era andata a fare una passeggiatina con le amiche?-
Touché.
-Lo sai perché sono protettivo con lei.-
-Tu sei protettivo con tutti, è questo che ti frega ragazzo mio.-
La mustang  si immette in un paesaggio apocalittico al seguito di due autoambulanze a sirene spiegate e un carro attrezzi.  Clint riesce contare già alla  prima occhiata tre auto ribaltate e una schiantata addosso ad una cassetta delle lettere - C’è stato un incidente?- chiede  Cassy stupita mentre Clint si guarda attorno sentendo un sottile timor di tragedia affiorare.
-Accelera.-
-Cosa?-
-ACCELERA!-

 

 

Il furgoncino inchioda sollevando uno spruzzo d’acqua che ricade sul corpo immobile di Darcy, Coulson scende con un salto, e si china sulla ragazza. Se la rigira fra le braccia, le toglie i capelli dal viso e quasi la fa cadere quando la riconosce.
-Coulson, così lo perdiamo!- urla Ward sporto per metà dal finestrino.
Phil appoggia delicatamente Darcy  a terra e in un improvviso moto di protezione la copre con la sua giacca. Senza  sapere di aver appena fatto un idiozia, risale sul furgoncino che riparte sgommando. Chiama il 911 mentre i fari di una mustang verde bottiglia illuminano il corpo immobile della ragazza a terra.
 -DARCY?-

 

 

FINE CAPITOLO.

La storia conta 12 capitoli ed è CONCLUSA. Se vi va fatemi sapere che ve ne pare  del suo inizio.

 


Note e Disclamers:
* arco compound: è un tipo di arco moderno usato nel tiro con l'arco.
* Mike Peterson: Deathlok

 

 

 

 

 

 

 

 
 

 

 

 

 



 

 

 

 

 



  

 



 






   
 
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