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Autore: Fanni    15/03/2014    3 recensioni
-"E' ghiacciata."- rabbrividii al solo tocco.
-"E' morta."- gesticolò con le mani.
-"Siete sicuri?"- alzò un sopracciglio.
-"Ovvio, siete dei cretini, è da milioni di anni chiusa in un cubo di ghiaccio."-
-"Dio, questo è spaventoso."- afferrai la prima cosa che mi capitò tra le mani.
Un urlò riempì la stanza. spalancai gli occhi, correndo via.
Genere: Avventura, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeremy Bieber, Justin Bieber, Pattie Malette, Ryan Butler
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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FROST
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Capitolo 2.


 
 
Da ore cercavano di rompere il ghiaccio senza danneggiare il corpo della ragazza,  non avrebbero neppure potuta sfiorarla.
Mio padre era stato chiaro su questo.
Camminava avanti ed indietro, senza fermarsi un secondo, si mangiucchiava le unghia finché poteva, l’ansia lo stava mangiando a sua volta.
-“Papà, faranno un ottimo lavoro, su.”- provai a tranquillizzarlo, almeno avrei evitato che finisse per mangiarsi anche le dita.-“Non capisci quanto importante sia, se la danneggiano, anche solo di poco, siamo tutti fottuti, potrebbero farci causa.”- si scombinò i capelli e ricominciò a camminare.
-“Abbi più fiducia papà, fidati di me.”- annuì piano guardandomi -“Hai ragione, sono troppo nervoso, dovrei calmarmi, ed avere più fiducia.”- prese un bel respiro per poi guardarmi -“Comunque sia, che hai fatto a Deasy?”-mi grattai una tempia e feci spallucce -“Io di sicuro nulla, le ho detto che era una puttanella, non si è presentata  molto bene.”- mi guardò con un sorriso malizioso.-“Tutto tuo padre, tutto.”- rise -“E la mamma che credeva che tu, assomigliassi a lei.”- rise ancora per poi continuare -“Tu sei la mia fotocopia sputata.”- incrociò le braccia fiero di sé.
Risi nel guardarlo -“Solo che tuo figlio, è più figo di te.”- mi guardò stranito -“Ma io ho solo te come figlio.”- tornai serio e scossi la testa -“Non è divertente.”- imitai una risata, lui scoppiò a ridere -“Suvvia Drew, non prendertela.”- rise per poi avvicinarsi ad uno suo collega.
-“Un giorno?”- sentii la voce di mio padre alzarsi -“Signore, non sappiamo quanto la ragazza sia delicata, magari potremmo alzare le temperature, così il ghiaccio si scioglierà più facilmente.”-  vidi mio padre annuire e si avvicinò alla ragazza -“E’ strano, sai?”- corrugai la fronte avvicinandomi a lui -“Cosa è strano?”- mise due dita sotto il mento -“Di solito, le donne del paleolitico, presentavano tratti scimmieschi, sai, la fronte un po’ più sporgente, più peluria..”- fissai la ragazza.
Era vero, aveva un aspetto completamente umano, se non fosse ghiacciata, e morta, di sicuro l’avrebbero presa per una persona normale, una persona di quest’epoca.
-“Si, è vero.. non potresti aver sbagliato i calcoli?”- scosse la testa -“No, quelli sono giusti, ma forse si stavano già evolvendo, forse c’è qualcosa che ci sfugge ancora.”- sbuffò -“Cosa potrebbe sfuggirvi?”- lo guardai per poi posare le mani sul ghiaccio.-“Inizia a sciogliersi, e qui inizia a fare caldo.”- passai una mano sulla fronte -“Abbiamo fatto alzare le temperature, il ghiaccio per domani mattina sarà sciolto.”- fece un gesto con la mano. -“Faremo rimanere qualcuno di vedetta, nel caso volessero sabotare i nostri studi.”- arricciò le labbra guardandomi -“Quel qualcuno sarei io vero?”- rise.
Cercava sempre di fare il serio, ma poco dopo non ci riusciva, era più forte di lui.
Non ricordo l’ultima volta in cui si è davvero arrabbiato, erano così rari quei casi, non accadeva mai, non avevo mai visto un uomo così tranquillo.
Certe volte invidiavo la sua calma, avrei voluta averla, avrei voluto avere la sua passione, la passione che mette ovunque, anche solo nell’apparecchiare, mi dice di mettere passione in tutto, magari un giorno grazie a quella passione potrei riuscire a diventare qualcuno, ma solo, se metto quella passione di cui lui si vanta tanto.
-“Ma dai.. non ti chiederei mai una cosa del genere.”- rise ancora, risi anche io -“Va bene, lo faccio, ma porto anche Ryan, altrimenti mi annoio.”- annuì alzando i pollici
-“Va bene brò, sarà uno sballo yoyo.”- mosse le mani a tipo rapper.
Risi scuotendo la testa -“Chiamo Ryan papà, a dopo.”- mi allontanai per andare nello studio di mio padre.
Presi il telefono e iniziai a comporre il numero di Ryan.
Uno squillo, due squilli, tre squilli, quattro squilli -“Andiamo coglione, rispondi.”- sbuffai e sentii la voce di Ryan dall’altra parte -“Sempre mestruato eh amore mio.”- lo sentii ridere, risi con lui -“Si tesoro, muovi il culo e vieni allo studio di papà.”- lo sentii sbuffare -“Un’ora e arrivo.”- alzai gli occhi al cielo -“Dieci minuti.”- staccai senza ascoltare la sua risposta.
Mi sedetti sulla poltrona più vicina e chiusi gli occhi.
La notte precedente non avevo chiuso occhio, non ero riuscito a dormire, facevo sempre lo stesso sogno, sempre lo stesso posto, sempre la stessa persona, il problema è che non conoscevo né il posto, né la ragazza.
La porta si spalancò di colpo facendomi sobbalzare -“Ciao mestruato.”- vidi la testa di Ryan avvicinarsi -“Ciao troia.”- sorrisi -“Stasera si dorme qua.”- mi guardò sbuffando -“L’avevo previsto, l’avevo intuito.”- si sedette nell’altra poltrona. -“Qual è il motivo questa volta?”- scartò una di quelle caramelle poste sulla scrivania, e la mangiò. -“Ragazza del paleolitico, dobbiamo controllare che nessuno venga qui stanotte.”- feci spallucce e pressai le labbra tra di loro.
-“Eh beh, è carina almeno?”- rise -“Genio, è morta.”- scossi la testa. –“Lo so, ma era almeno carina?”- fece una smorfia -“Beh, immagino di si, era stranamente uguale a noi.”- sorrisi grattandomi la fronte -“Uh figo.”- prese un’altra caramella per poi mangiarla. -“Fratello, se devo rimanere qui, voglio almeno le caramelle gommose, come minimo.”- fece un’altra smorfia. -“L’unica cosa che avrai sarà una sberla, fratello.”- risi alzandomi.
Mi fece il verso e lo colpii con dei fascicoli posti sulla scrivani. -“Quanto sei cretino, Bieber.”- mi diede una pacca sulla schiena e si alzò.
La porta si aprì ancora una volta, solo che questa volta entrò mio padre con delle rose in mano -“Ho dimenticato l’anniversario con tua madre, sono fritto, mi ammazzerà, devo correre, volare, ci vediamo dopo.”- corse di nuovo alla porta per poi tornare da noi-“Qui ci sono le chiavi, state attenti, non toccate nulla, non fiatate, non toccate la ragazza, il ghiaccio è quasi sciolto, manca poco.. e state attenti.”- corse di nuovo fuori.
Scoppiai a ridere-“Mamma lo ammazzerà.”- mi guardò-“Voglio vedere la ragazza, bieber.”- sorrisi e gli feci un cenno col capo.-“Dai andiamo, è una cosa davvero strana.”-
Guardai alla finestra-“Si è già fatto buio, uhm.”- feci spallucce ed uscii dallo studio. -“Questo posto è immenso, davvero.”- annuì guardandosi intorno.
Aprii la camera e camminai in avanti -“E’ lei, lei è la ragazza del passato.”- questa volta non risi, rimasi serio a guardarla.
-“Tutto okai?”- scavalcai e andai accanto al tavolo. -“Su vieni.”- fece una smorfia per poi avvicinarsi a me, le presi una mano sfiorandole piano le dita. -“E’ ghiacciata.”- rabbrividii al solo tocco.
-“E’ morta.”- gesticolò con le mani. -“Siete sicuri?”- sentimmo una  voce provenire dal nulla, Ryan alzò un sopracciglio. -“Ovvio, che cretini, è da milioni di anni chiusa in un blocco di ghiaccio.”- mi morsi le labbra e guardai le sue.
Erano gonfie, forse a causa del freddo, o forse erano proprio così, dalle palpebre si vedevano delle piccole vene, era grigia, per davvero.
Sentii delle piccole goccioline cadermi sulla fronte, guardai Ryan stranito ed alzai lo sguardo, non c’era nulla ma le goccioline continuavano a colpirmi.-“Questo si che è strano.”-presi la prima cosa che mi era capitata tra le mani. Mi guardai intorno e mi allontanai dalla ragazza seguito da Ryan.
Un urlo riempì la stanza, sentii il sangue gelarsi nelle vene, corsi via, seguito da Ryan, ci nascondemmo.
Misi una mano sul petto, sentii i battiti del cuore velocizzarsi sempre di più, cercai di regolare il respiro, ma ero terrorizzato.
Vidi apparire delle ombre intorno a me. “Ancora una volta si compirà, ancora una volta il sangue colerà per le strade, ancora una volta finirà.” Le voci urlavano nelle nostre teste, erano acute, fastidiose, come mille aghi infilati d’un botto, guardai Ryan che aveva gli occhi spalancati e mi guardava. -“Stiamo dormendo vero?”- si morse le labbra -“Si, adesso arriva il principe azzurro a risvegliarti con un dolce bacio d’amore.”- sbuffò -“Anche in momenti come questi la tua vena sarcastica è sempre pronta, eh?”- sorrisi-“Sempre.”-
Notai un’ombra muoversi per la stanza, si guardava intorno, quasi spaventata, voleva trovare una via di scampo, ma non sapeva come fare, uscii dal mio nascondiglio, sentii Ryan chiamarmi, mi diceva di tornare indietro, ma continuai a camminare verso di lei.
Mi girai verso il tavolo, vuoto, e poi ancora un’altra volta, verso l’ombra. -“Non è possibile.”- inclinò la testa e si avvicinò a me, mi toccò il viso e mi strinse il naso tirandolo.-“Dio mio.”- continuai a guardarla impressionato.
-“Tu sei viva.”- per poco non svenni.








 


SPAZIO AUTRICE:
Salve piccole creature.
Volevo pubblicare prima.. ma non ho avuto tempo.
Spero che il capitolo vi piaccia, mi farebbe piacere
avere un vostro parere.
Per qualsiasi cosa scrivetemi qui " @drewvojce" il mio 
account twitter.

Bacioni, fanny.

 
  
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