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Autore: abhainnjees    16/03/2014    5 recensioni
Ecco a voi una raccolta di storie indipendenti che raccontano il J2 con occhi diversi. Il titolo del capitolo rappresenta il Pov.
-Quando mi diedero il copione e lessi le mie scene, mi chiesi se Jared mi avrebbe mai abraccio come abbracciava Jensen.
-Secondo te chi ha storto tanto le gambe a Jensen?
-Mister Padalecki può anche denigrare il mio lavoro e ossannare quella capra di Pedowtz; ma se c'è qualcosa di sicuro a questo mondo è che Jensen Ackles è troppo bello, troppo affascinante, troppo in gamba per perdere il suo tempo con gli uomini.
-Andò da Jensen e gli chiese il permesso di corteggiarlo. Una cosa tipo "Hey, ti sogno tutte le notti, facciamo così : io ti corteggio e tu ti lasci corteggiare e poi se ti innamori e bene, sennò no".
-Vedere che avevo ragione dall'alto della mia nuvoletta mi rende fiero di me stesso.
-Ma io sono solo uno scrittore.
e molto, molto di più.
:)
Genere: Comico, Erotico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Jared Padalecki, Jensen Ackles
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Quando il mio agente mi chiamò per dirmi che mi aveva organizzato una piccola parte in uno show della CW non potevo che esserne entusiasta.

A quell'epoca lavoravo poco e, devo confessare che molte delle parti che interpretavo neppure mi piacevano.

Il mio agente mi aveva promesso, come faceva tutte le benedettissime volte, che questa parte sarebbe stata diversa, che la mia piccola comparsa sarebbe stata.. Come aveva detto? "Dinamica, intraprendente, frizzante"

Cazzate!

Sono sempre cazzate; quei coglioni ti descrivono ti descrivono una parte come se potesse cambiarti la vita e poi, ovviamente, ti rifilano a tradimento un'inutile comparsa.




Ma questa volta, grazie al cielo, era diverso.

La mia parte era semplice, ma davvero spassosa. Il mio personaggio sembrava quasi inutile, ma su di lui si incentravano la maggior parte delle seguenti battute.

Non era nulla di difficile, in altre occasioni l'avrei recitata ad occhi chiusi una parte così, senza prepararmi tanto, senza ripeterla di fronte allo specchio del bagno, o in macchina contro gli specchietti retrovisori, o nelle ascensori deserte per decidere quali sarebbero state le sfumature d'espressioni migliori.

Ma era impossibile non impegnarsi con degli attori di quel livello.

Vivevano la loro parte; ci mettevano così trasporto e passione che per poco non scoppiavano.

Uno degli assistenti mi confidò, - ma sembrava per lo più quel tipo di confidenza che un padre orgoglioso fa a tutti i suoi colleghi di lavoro, e a tutto il vicinato, e a tutte le cassiere al supermercato e a tutti gli sconosciuti che aspettano l'autobus con lui - che alla fine dell'anno precedente Jensen e Jared si promisero a vicenda che non si sarebbero né chiamati, né incontrati per tutta l'estate, in vista della tensione emotiva che avrebbero dovuto ricreare l'anno dopo, e che, per quanto ne sapeva lui, da quando erano iniziate le riprese si erano tassativamente evitati.




Tutto per fare in modo che in quella scena ci fossero davvero due ragazzi che si volevano bene come fratelli e che si rincontravano dopo nesi di assurda e innaturale astinenza l'uno dall'altro.

E vidi che in quell'abraccio non cerano soltanto due corpi che collidevano l'uno sull'altro, nel goffo tentativo di aggrapparsi l'uno al'altro; ma anche una liberazione dall'atroce tortura del divieto.

Nella sua naturalezza, era davvero goffo quell'abbraccio.

Jensen cercava letteralmente di arrampicarsi su Jared che doveva curvarsi per essere alla stessa altezza. Ma quella posizione avrebbe fatto venir meno la maggior parte del contatto fisico e allora Jared cercava di tirarsi su Jensen quanto più gli riuscisse per poterlo abbracciare sul serio.

Mi ritrovai inconsapevolmente a guardare le mani di Jared sulle spalle di Jensen. Erano tese, strette attorno alle sue giunture, ferme eppure in movimento, disperatamente in cerca di tirarsi addosso Jensen nel tentativo di avere, se possibile, un contatto ancora più intimo.




Qualche settimana più tardi mi fu comunicato che avrei lavorato ancora in quel gruppo.

Quando mi diedero il copione e lessi le mie scene, mi chiesi se Jared mi avrebbe mai abbracciato come abbracciava Jensen.




Lavorare in quel CAST risultò un po' come entrare in una nuova famiglia.

Se avevi un problema, c'era l’assistente aggiusta tutto a comprarti il gelato doppia porzione fragola panna e cioccolato; oppure quelle scimmie urlatrici delle truccatrici ti tenevano in ostaggio tutta la notte per truccarti nel migliore, e nel peggiore dei modi, cercando di farti ridere un po'.

Ormai non mi scandalizzavo più di nulla. Né delle gare di rutti tra gli attori e gli scrittori, né negli starni rituali legati all'impermeabile sul set.

Ne di Jensen e Jared.

Si può dire che quando li scoprii avvinghiati l'uno sull'altro, nell'angolo del loro piano a una convention, mentre si baciavano con tanta tenerezza, Jared contro il muro e Jensen contro Jared, che era leggermente accovacciato per permettere alle labbra dell'altro di trovare più facilmente le sue, non mi stupii minimamente.

Ma quell'immagine cancellava dolorosamente ogni mia illusione.
  
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