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Autore: Dedpul    20/03/2014    3 recensioni
Mi chiamo Icarus 10497, e sono uno degli ultimi assassini del 40° secolo d.C., i templari hanno conquistato il mondo e ora lo governano con una malata idea di perfezione; parlando con mia madre vengo a conoscenza di un frutto dell'Eden chiamato "Vaso di Pandora", questo FDE permette di viaggiare nel tempo. Scalero' la base dei Templari chiamata Olimpo fino a impossesarmi del Frutto e a usarlo per cambiare la storia.
-Viaggia insieme a Icarus intorno al mondo del passato dove incontrerai i più grandi assassini della storia !
-Scopri come i templari hanno dominato il mondo !
-Goditi e scopri le citazioni di Prometeus !
Distruggi, vola, corri, uccidi, e trasforma. RISCRIVI LA STORIA.
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altaïr Ibn-La Ahad , Aveline de Grandpré, Connor Kenway, Desmond Miles , Ezio Auditore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Accade facilmente, a chi ha perso tutto, di perdere se stesso.- Primo Levi

Una delicata pioggia cadeva dal cielo, lieve e silenziosa. L'assassino alzò lo sguardo e studiò l'ambiente intorno a se. Case, negozi e fabbriche di un grigio triste si estendevano a perdita d'occhio. -Prometeus, luogo e data.- ordinò Icarus, e la macchina attaccata a lui iniziò a lavorare strappando dall'ossigeno molecole di gas ed eseguendo una scansione della città. -Londra, nell'epoca industriale. Una roba tipo Oliver Twist hai presente ?- disse l'armatura. Icarus sospirò per nulla divertito -Basta Prometeus.- ordinò l'assassino. -Capisco che tu sia giù per quello che è successo ma... - disse l'armatura -COSA ?! TU MI CAPISCI ?! SEI SOLO UNA MACCHINA! COSA NE VUOI SAPERE TU ?!- tuonò Icarus interrompendo l'armatura. Icarus si era ritrovatò già cambiato di vestiti, ora indossava una cappello a cilindro scuro in testa, ed uno smoking nero con delle scarpe anch'esse scure e lustrate. Si incamminò per il marciapiede tra l'immenso via vai di gente che andava avanti e  indietro, quando all'improvviso si piantò davanti a lui un giovane ragazzo piuttosto magro, che indossava soltanto una casacca fine e malridotta e ai piedi aveva soltanto un calzino. -La prego signore fate la carità ad un povero ragazzo, mia madre è malata e mio padre morto, potreste mostrare un poco della vostra bontà a Dio ?- elemosinò il ragazzino, -Senti...- cominciò Icarus, ma quando sentì un colpo tremendo alla nuca, non riuscì a stare in piedi e cadde perdendo i sensi. L'assassino aprì gli occhi, si trovava completamente nudo, e avvolto nell'oscurità. Non riusciva a vedere niente. -Prometeus, luce.- ordinò, ma nessuna luce arrivò, soltanto un'oscurità soffocante. -Prometeus, LUCE!- ripetè più convinto. Ma anche questo tentativo fallì, solo allora Icarus realizzò che la sua fidata armatura non c'era più. -Mio dio...- sussurrò senza volerlo. Era soltanto un bambino quando gli fu affidato un piccolo marchingenio che si attaccava al collo simile ad un ciondolo, piano piano quell'aggeggio si fuse con lui, diventando una cosa sola, e senza mai separarsene. Fino ad oggi. Inizio a passeggiare nelle tenebre esitante e allungando entrambe le mani davanti a se, si sentiva sperduto e impotente, troppe domande gli vagavano in testa: Dove si trovava ? Cosa ci faceva ? Dov'era Prometeus ?. Le sue mani toccarono finalmente qualcosa, qualcosa di rugoso e umido. Legno. Iniziò a tastare tutto intorno e capì che quella era un'asse di ciliegio piuttosto pregiata, si attacco con le gambe incrociate intorno al pilastro e iniziò a trascinarsi verso l'alto, una volta arrivato in cima allungò la mano per vedere se la sua supposizione era esatta. Un lieve "SI!" sfuggì dalla sua bocca. Pure il tetto era in legno, bussò con le nocche e capì quanto era spesso, a quanto pare c'erano diversi centimetri a dividerlo dalla luce. Come aveva imparato durante le lezioni di storia all'interno del Minotauro, quell'antico materiale era facilmente perforabile. Scese a terra con un salto, e iniziò a girare intorno alla ricerca di qualcosa con cui bucarlo. Sarebbe stato tutto più facile se avesse avuto con se Prometeus, avrebbe semplicemente estratto la lama celata e avrebbe creato un buco nel tetto talmente grande da farci passare un treno. Qualcosa di freddo toccò la mano di Icarus, puzzava incredibilmente, lo avvicinò a se per capire cos'era lo capì, gli sfuggì un urlo schifato ma anche di spavento che fece cadere l'oggetto a terra. Una testa umana dal volto pallidissimo e freddo, era di un uomo, il taglio netto e sicuro sul collo lo aveva staccato dal resto del corpo. Rialzandosi Icarus rimase allibito, un mucchio di cadaveri uno sopra l'altro disposti a formare una macabra collina di carcasse senza vita. All'improvviso le sue orecchio udirono un lento cigolio. Qualcuno stava entrando, nella sua mente volarono le possibili azioni : attaccare ? Non so quanti sono e se sono armati mentre io sono nudo e solo, scappare ? Non saprei dove andare, nascondermi ?. Prendendo un bel respiro si distese sui cadaveri e chiuse gli occhi, sperando di essere scambiato per uno dei morti. Passi lenti e leggeri, qualcuno di poco pesante probabilmente un uomo dato l'odore di sudore. Icarus sentiva l'uomo davanti a se che si era fermato a guardarlo, come un leone che fissa la propria vittima prima di darle il colpo di grazia. Se c'è qualcuno lassù, ti prego aiutami ! Penso Icarus lanciandosi addosso all'uomo davanti a se, che sorpreso non seppe come reagire. L'assassino aprì gli occhi che si erano abituati all'oscurita ed ebbero difficoltà a reagire alla luce e d'istinto Icarus tenne gli occhi chiusi, l'uomo sfruttò a proprio vantaggio quella situazione e spinse a terra Icarus, il giovane assassino arretrò, anche se non era molto forte, era meglio evitare i combattimenti a distanza finché non riusciva a riguadagnare una vista decente. Passi veloci che si allontanavano, stava scappando. Icarus pur di non perdere quell'opportunità sbarrò gli occhi, che sentì immediatamente bruciare contro la luce emessa da un rettangolo in fondo alla stanza. Una porta. Iniziò a correre verso di lì, nudo, stanco e accecato, si sentiva un'idiota mentre correva goffamente verso la luce. Oltrepassò la porta e gli ritornò la capacità di vedere correttamente, ma ciò che vide gli fece desiderare di tornare miope. Triangoli rossi divisi ai propri angoli. Templari. Un corridoio fatto in mattoni con un lungo tappeto rosso per terra, al muro davanti ad Icarus c'era una finestra, l'assassino si sporse a guardare ed aprì le finestre. L'aria fresca toccò la sua pelle come una delicata carezza, gli sfuggì un sorriso. Guardando l'esterno notò che il luogo in cui si trovava era un castello alto e grigio che dava su un fiume, aveva già sentito parlare di questo castello. -Bucker...mmm... Buckingham ! Buckingham Palace!- si godette quel momento di gioia ed inizio a correre per il corridoio alla ricerca di un uscita. Il loro simbolo era ovunque sugli stendardi che penzolavano, sulle bandiere che sventolavano. Arrivato alla fine del corridoio si appiattì contro il muro e sbirciò oltre l'angolo. Due guardie in armatura stavano arrivano verso di lui, si voltò per preseguire dall'altra parte ma anche da quella parte sbucarono altre guardie che lo notarono. Si guardò a destra e le guardie uscirono fuori, mentre quelle a sinistra stavano già correndo verso da lui. Prese un bel respiro e.... saltò dalla finestra. L'aquila urlò mentre lui si librava a mezz'aria compiendo un mezzo giro della morte verso il Tamigi. Fallo senza pensare. Credici. Il Salto della Fede.

 
   
 
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