Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: Vanilla_91    28/03/2014    13 recensioni
Partiamo dall'episodio 48:
-Inuyasha, voglio chiederti soltanto una cosa. Mi permetti di restare con te?-
-Starai al mio fianco per sempre?-
Annuii, speranzosa, ma le parole successive infransero tutti i miei sogni.
-Non posso farti restare qui, non ora che ho deciso di restare al fianco di Kikyo.-
Tratto dal testo:
Sono trascorsi quattro anni, ma a volte ho la sensazione si sia trattato solo di pochi minuti.
Parole che hanno decretato un addio e che nella mia mente sono diventate un ritornello costante. A volte, mi domando se questi ricordi non siano solo frutto della mia fantasia, memorie di un sogno bellissimo.
Sogno o incubo? Non ho ancora trovato una risposta.
Kagome è stata costretta a dire addio ad Inuyasha, al suo primo amore. La sua vita ha, a fatica, ripreso una parvenza di normalità, ma le cose sono destinate a cambiare ancora una volta.
Cosa accadrebbe se le porte di un passato, mai completamente dimenticato, tornassero a spalancarsi?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Nuovo personaggio, Sango | Coppie: Inuyasha/Kagome, Inuyasha/Kikyo, Miroku/Sango
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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ATTENZIONE: Il capitolo non è ancora stato corretto, potrebbero essere quindi presenti errori. E' pronto da un paio di giorni, ma non riesco a trovare il tempo per dedicarmici e non volevo farvi aspettare oltre. Prometto che provvederò a correggerlo entro domani sera :)
Ci terrei a dedicare il capitolo alla mia mummietta, che oggi compie gli anni. AUGURI MARTY!! 

-Stai scherzando, vero?-
La nota stridula nella voce di Hiden mi causa una nuova fitta alla testa.
È irreale la situazione in cui mi trovo catapultata e mantenere un po’ di calma e lucidità mi costa un grande sforzo; l’arrivo improvviso di Shippo ha creato un gran polverone.
Fisso i mobili color ciliegio della cucina, a me così noti, per assicurarmi di non esser stata risucchiata in uno strano e crudele sogno. In un contesto così quotidiano continua a sembrarmi tutto terribilmente surreale..
Dover raccontare ad Hiden di quel passato che tanto ho tentato di mettere da parte, è stata una prova difficile da affrontare.
L’avrei volentieri evitato, ma le circostanze mi hanno lasciato poca scelta.
Il suo sguardo è stato attraversato dal dubbio, dalla curiosità, dall’incredulità, mentre gli raccontavo di come mi sono ritrovata a combattere contro un nemico che non era il mio, di come sono stata risucchiata, inevitabilmente, in una spirale infinita di vendette, tradimenti, faide, rivalse e regolamenti di conti, per poi esserne tirata brutalmente fuori, indipendentemente dalla mia volontà.
Non ho accennato alle persone che mi sono state accanto, diventando una seconda famiglia, avrebbe reso tutto troppo complicato.
-Stai scherzando, vero?- mi chiede, ancora.
Quasi mi viene da ridere di fronte al suo evidente scetticismo, ma come non capirlo?
Non gli ho mai parlato dell’epoca Sengoku, tra l’altro, anche per questo: credermi sarebbe stato difficile!
Tutto ciò che mi è accaduto è troppo lontano dalla realtà, più simile ad una storia per bambini, la trama di un popolare anime.
-No, per quanto possa sembrarlo, ti assicuro che non è uno scherzo.- confesso.
-Mi stai dicendo che fino a qualche anno fa il vecchio pozzo dietro casa tua fungeva da passaggio temporale, che gettandoti in quel coso giungevi nell’era Sengoku e che in quel tempo hai scoperto di essere la reincarnazione di una potente ed antica sacerdotessa?- mi domanda, con tono isterico.
Le sue mani si saldano con forza al bordo del tavolo intorno al quale siamo seduti, forse in cerca di un solido appiglio alla realtà.
- È così.- conferma Shippo.
-Tutto questo è assurdo.-
Il suo atteggiamento comincia ad infastidirmi, riportandomi alla mente un’importante questione.
-Come facevi a sapere che Shippo è un demone? Non dovresti mai averne visto uno, ma non mi sembravi affatto sorpreso.-
Il sospetto si insinua in me, come un subdolo corrodente.
-Di che ti sorprendi, Kagome? È normale, che attraverso il mio odore e le mie caratteristiche fisiche, riconosca in me un demone.- sussurra il cucciolo.
Se l’intenzione di Shippo era quella di aiutarmi a fare chiarezza, ha miseramente fallito.
-C’è una cosa che non sai.- bisbiglia Hiden, rifuggendo il mio sguardo.
Le sue parole, chissà perché, non mi rassicurano.
-Non te l’ho mai detto perché pensavo che non mi avresti creduto, ma, visto quello che sta accadendo, non vedo perché evitare ancora.-
-Mi stai dicendo, Kagome, che non ti sei accorta di nulla?- interviene Shippo, con tono estremamente sorpreso.
-Ti pregherei di non interrompermi, volpino.- sibila Hiden, con una sfumatura odiosa nella voce.
-Il suo nome è Shippo, non volpino.-
Sentire quella cadenza prepotente nella sua voce mi riporta a tempi passati, a giorni in cui lo odiavo, momenti in cui detestavo le sue provocazioni e i suoi insulti.
Cosa l’ha provocato a tal punto da renderlo così nervoso ed odioso?
-La mia famiglia ha origine in un’epoca molto antica, l’epoca Edo.-
Mentre parla punta lo sguardo nel mio e riesco a leggervi una strana inquietudine.
Cosa mi sta nascondendo?
Esita, trasmettendomi una strana angoscia.
-Insomma, si dice che il capostipite della mia famiglia fosse un potente demone che, innamoratosi di un’umana, diede vita alla mia stirpe.-
Spalanco gli occhi, completamente basita.
-Mi stai dicendo che hai sangue demoniaco che ti scorre nelle vene..-
Più che una domanda, la mia è un’affermazione.
-Poche gocce.- specifica.
Continua a fissarmi, ma non si avvicina.
- È un mezzo demone.- chiarisce Shippo.
Annuisco, distrattamente, familiarizzando con quest’improvvisa realtà.
Come ho fatto a non rendermene conto?
-Perché non me l’hai detto prima?- domando, muovendo un passo in sua direzione.
-Potrei farti la stessa domanda, ma sostanzialmente penso che il motivo sia lo stesso: crederci sarebbe stato impossibile.
Capisco ora che tu sia..arrabbiata.- sussurra, marcando con disprezzo l’ultima parola.
Continua a studiarmi e tutta questa lontananza tra noi comincia a farmi male.
I segreti allontanano, creano fratture alimentate da sospetti e misteri, ma su di me, questa volta, suscitano l’effetto opposto.
Rivedere Shippo, riparlare dell’epoca Sengoku, ha reso più dolorosa una ferita che ancora sanguina, silenziosamente ma sanguina, e ho bisogno di Hiden, lui che per me è stato un collante..l’unica cosa che mi ha permesso di non crollare in mille pezzi.
Mi slancio verso di lui, che senza esitazione mi stringe a se.
-Non ti fa ribrezzo ciò che sono? Il sangue che mi scorre nelle vene?-
Mi allontano quel tanto che mi è sufficiente per specchiarmi nel blu dei suoi occhi.
-Hiden, ma che dici? Non c’è nulla che non vada in te.-
Mi trovo a rassicurarlo come tante volte ho già fatto con Lui.
Teme che il suo sangue demoniaco possa essere un ostacolo, se solo sapesse che il mio cuore ha battuto di puro amore per uno scorbutico mezzo demone.
Troppi ricordi, troppo dolore, troppo da affrontare in un sol giorno.
Ho bisogno di star da sola, di stringere le ginocchia al petto e inscatolare tutte queste memorie che sono state saccheggiate dal cassetto dei miei ricordi.
Ho bisogno di estraniarmi e di far tornare la sofferenza a livelli sopportabili.
-Ehm, ehm.- tossicchia Shippo, ricordandoci della sua presenza.
Imbarazzata, tento di allontanarmi, ma il braccio muscoloso di Hiden mi trattiene.
-Credo di non capire.- sussurra il cucciolo, confuso e rosso in viso.
-Cosa c’è che non ti è chiaro?- replica, strafottente, il mio ragazzo, stringendomi maggiormente a se.
-Non è questo il modo.- lo rimbecco, avvicinandomi a Shippo.
-Come sei arrivato fin qui?- gli domando.
-Grazie a questo.- bisbiglia, mostrandomi un frammento rosa.
Sussulto, rivedendo dopo tre anni una scheggia della gemma che per anni è stata celata nel mio corpo.
Qualcosa si smuove nel mio corpo e risentire quella strana sensazione di appartenenza è strano.
Lo prendo tra le dita, sentendo la pelle formicolare a quel contatto.
-Come è possibile? Il pozzo non vi aveva mai permesso di passare.-
- Qualcuno mi spiega cosa sta succedendo?-
Mi volto verso Hiden, mostrandogli il frammento che ancora stringo tra le mani.
-Questa è la sfera dei quattro spiriti, questa è ciò che sta creando faide sanguinose ed infinite nel medioevo giapponese.- gli spiego, mentre tante domande mi riempiono la mente.
Perché la sfera è ancora in frantumi?
Perché Kikyo non ha provveduto a ricomporla?
Perché Shippo è qui?
-Perché il volpino è qui?-
Una mia occhiataccia è sufficiente come monito.
-Cosa sta succedendo, Shippo? Quando sei arrivato dicevi di aver bisogno d’aiuto. Cos’è accaduto?-
-Devi tornare con me dall’altro lato del pozzo, Kagome.- bisbiglia, spostando con insistenza lo sguardo da me ad Hiden.
-Che vuol dire?- domando, mentre sento il mio ragazzo irrigidirsi.
-Abbiamo bisogno del tuo aiuto, la situazione è diventata insostenibile.-
-Sai bene come sono andate le cose, Shippo. Non vedo a cosa potrebbe servire un mio ritorno.- replico, stizzita.
-Sono successe molte cose da allora..-
Che preferirei non sapere...
Vivere nel mio mondo, in quest’esistenza quasi meccanica, o comunque priva di eventi ingestibili, mi piace, è comodo.
-Eravamo quasi riusciti a ricomporre la sfera, ma durante uno scontro il gioiello è andato di nuovo distrutto. Naraku diventa sempre più forte e meschino e le sue emanazioni distruggono interi villaggi per puro divertimento.- mi spiega, con tono greve.
-Chi è Naraku?- domanda, confuso, Hiden.
-Mi dispiace, ma non vedo come il mio ritorno possa cambiare qualcosa. Quando ho fatto definitivamente ritorno in quest’epoca ero sicura che ve la sareste cavata anche senza di me.-
-Non è così, abbiamo bisogno di te.- insiste.
-E perché mai?-
-Tu sei l’unica che abbia il potere di localizzare la sfera.-
L’unica? Non sono mai stata l’unica, se lo fossi stata, se solo fossi stata minimamente importante, le cose sarebbero andate in modo diverso.
Solo io posso localizzare i frammenti? Dovrei essere ancora, o meglio, di nuovo, un radar cerca sfera?
-Questa è una cosa che può fare anche Kikyo.-
-Chi è Kikyo?- chiede ancora Hiden.
-Kikyo non è più con noi.- balbetta.
Spalanco gli occhi, sorpresa.
-Che significa?-
-Non so bene come siano andate le cose, solo lui lo sa. Se vieni con me, capirai tutto.-
Dovrei far ritorno nell’epoca Sengoku solo per scoprire cosa ne è stato di Kikyo? Sebbene questo mistero mi incuriosisca, non mi spingerò a tanto.
-Mi dispiace, ma la mia decisione non cambia. Non posso far ritorno.-
-Fallo per Miroku, allora.- mi supplica.
-Che c’entra Miroku?-
-Chi è Miroku?-
-Il foro della sua mano continua ad allargarsi e non sappiamo per quanto reggerà.-
Le sue parole smuovono qualcosa in me.
Il pensiero di Sango e Miroku mi ha sempre reso malinconica. Sono ancora molto legata a loro e in questi tre anni ho sempre pregato nella speranza che fossero vivi ed in salute.
Provo un forte rimorso al pensiero di quell’amicizia acerba a cui non è stato concesso il tempo di sbocciare in tutto il suo splendore.
-E Sango? Lei come sta? Cosa ne è stato di Kohaku?-
-Kohaku è ancora sotto l’ influsso di Naraku e Sango ha quasi perso la speranza di poterlo salvare.-
Quanto mi piacerebbe poterla riabbracciare, rivedere Kaede e Miroku, quanto vorrei..
Scuoto la testa, allontanando quei pensieri.
-Mi dispiace davvero, Shippo. Mi piacerebbe aiutarti, ma anche se facessi ritorno nella vostra epoca c’è poco che potrei fare.-
-Questo non è vero, potresti fare tanto e poi..-
-Lui sa che sei qui?- domando di getto, interrompendolo.
Un po’ mi pento delle mie parole, ma sono ansiosa di conoscere la sua risposta.
Cosa vorrei sentirmi dire? Non lo so nemmeno io.
-No, lui non sa niente, ma ti prego, Kagome, tu..-
-Adesso basta!- interviene Hiden –Non l’hai sentita, volpino? Kagome ha detto che non andrà da nessuna parte con te.-
Il tono imperioso usato dal mio ragazzo mi infastidisce e a vedere gli occhi dolci di Shippo inumidirsi, mi si stringe il cuore.
Ho già preso la mia decisione, l’avevo già presa anche quando negavo.
Non so in che modo tornerò, non so se lo farò, ma non posso abbandonare i miei amici nel momento del bisogno.
Non so cosa potrò fare, ma sarò al loro fianco.
Quello che sto per fare mi costerà caro, ma con me stessa farò i conti poi.
-Non serve essere così scorbutici, Hiden.-
Cerco il suo sguardo, sperando, pregando che lui capisca.
Loro hanno bisogno di me..lui potrebbe aver bisogno di me.
-Hiden, io..-
-Tu, cosa?- sibila.
Prendo un profondo respiro, sperano che l’aria accumulata renda, per miracolo, tutto più semplice.
-Non posso tirarmi indietro.-
-Non starai pensando di andare lì..non ne hai motivo, non è cosa che ti compete.-
-Sì che lo è, la sfera è andata in frantumi anche a causa mia. Non mi aspetto che tu capisca, ma, ti prego, non ostacolarmi. Loro hanno bisogno di me.-
-Non esiste! Non te lo permetto!-
-Non sto chiedendo il tuo permesso.- replico in tono pacato.
So che a farlo parlare così sono la frustrazione e la preoccupazione, perché a mente lucida non mi direbbe mai una cosa del genere.
-Non andare..è pericoloso!-
-Lo è, ma andrà tutto bene.- tento di rassicurarlo.
-No che non andrà tutto bene, accidenti! Potrebbe accaderti di tutto e io questo non posso sopportarlo. Resta qui, resta per me.-
Come è strana la vita..sto per fuggire via dal ragazzo che mi implora di restare, di farlo per lui, per correre dall’uomo che tre anni fa mi ha mandato via spezzandomi il cuore, preferendo un’altra a me.-
-Tornerò, te lo prometto, lo farò per te.-
È l’unica promessa che mi sento di poter fare.
-Non mi basta.- ringhia, stringendo le mie mani nelle sue. –Ti voglio qui, al sicuro, accanto a me.-
-Ti prego.-
Questa volta sono io a supplicarlo..la separazione strazia anche me.
Non sono abituata a stargli lontana e proprio in questo momento, più che mai, avrei bisogno di lui, del suo sostegno e della sua vicinanza.
Rimane per qualche istante a fissarmi, immobile.
Il silenzio che ci avvolge è pesante, l’aria tesa.
I suoi occhi si assottigliano pericolosamente, divenendo terribilmente gelidi.
-Se vai via, non sarò qui ad aspettarti al tuo ritorno.-
Le sue parole mi colgono impreparata.
-Non farmi questo.- lo prego.
-Non farmelo fare, Kagome.-
Serro gli occhi, sentendo il peso della mia scelta divenire di secondo in secondo più faticoso.
Le porte del mio passato si sono spalancate e minacciano di risucchiare anche il mio presente e con esso la speranza di un futuro sereno.
Ho il cuore diviso in due, ma non posso sottrarmi alle mie responsabilità.
Mi avvicino ad Hiden, per cercare le sue labbra. Il nostro bacio ha un sapore amaro, o forse sono le mie lacrime a renderlo tale.
Vorrei fermare il tempo proprio in questo momento: cammino sul filo di un rasoio, sono in bilico, ma non sono ancora caduta.
-Perdonami se puoi.- sussurro al suo orecchio, sentendo un macigno che mi schiaccia il cuore.
Punta i suoi occhi blu nei miei lasciando che vi colga tutta l’amarezza che li oscura, prima di voltarsi ed andare via.
Resto per qualche istante a fissare il punto in cui è scomparso, combattendo contro la voglia straziante di scoppiare in un pianto liberatorio.
-Kagome..-
È la voce appena accennata di Shippo a riscuotermi.
-Non preoccuparti, va tutto bene.- tento di rassicurarlo, passando in una leggera carezza una mano tra quei capelli rossicci.
-Prepariamoci, Shippo..tra un po’ partiremo.-
Accarezzo con mano tremante la superficie scorticata dal tempo del vecchio pozzo, guardandone le profondità.
-Sei sicura di aver preso tutto ciò di cui potresti aver bisogno?- mi domanda mia madre.
Mi volto a fissare la mia famiglia e mi sento colpevole per la preoccupazione che leggo sui loro volti.
Hanno accettato la mia decisione, garantendomi, ancora una volta, il loro sostegno incondizionato.
-Sì, mamma, grazie.-
-Siamo sicuri del fatto che riuscirò ad attraversare il pozzo?- domando, spaventata dall’ipotesi di una caduta che non sarebbe senza conseguenze.
-Abbiamo il frammento della sfera con noi e non vedo perché il pozzo dovrebbe rifiutarti.- tenta di rassicurarmi Shippo.
Perché i miei sentimenti, ora, sono diversi, ecco perché.
Ho sempre attraversato il pozzo completamente sicura e vogliosa di raggiungere l’era Sengoku, ma ora..ora è diverso, una parte di me vuole restare qui.
-Facciamolo..ora o mai più!-
Rivolgo un ultimo sguardo alla mia famiglia e stringendo Shippo tra le braccia, mi getto nel pozzo.
Avverto la conosciuta sensazione di vuoto allo stomaco e poi una luce violetta ci circonda, costringendomi a serrare gli occhi per non restare accecata.
Quando li riapro, il cielo ci sovrasta.
-Ha funzionato.- esulta Shippo.
-Già- concordo.
Una strana mi attanaglia lo stomaco ed il cuore in una morsa crudele.
Come reagirò quando lo vedrò? Cosa gli dirò?
Comincio a risalire, aggrappandomi come meglio posso alla ruvida parete.
È quando ormai ho raggiunto la vetta che accade l’inaspettato: una mano artigliata si chiude intorno al mio polso, tirandomi su senza fatica.
Dal punto in cui le nostre pelli sono entrate in contatto uno strano formicolio, prorompente,  si è diffuso in tutto il mio corpo.
Sono gli istanti precedenti al momento in cui i miei piedi toccano la terra, quelli in cui mi concedo di studiarlo.
Tutto il resto è sparito, davanti a me c’è solo lui. I capelli argentei ricadono leggermente più lunghi e spettinati sui grandi occhi ambrati, che non celano lo stupore. I miei occhi scivolano sul suo corpo, che mi sembra ancor più muscoloso e scolpito.
Il respiro mi si spezza, la gola è arida e credo di non avere più il controllo del mio corpo. Il mio cuore batte impetuoso, la pancia mi fa male e le gambe tremano.
Dopo tre anni lui è di nuovo qui, con me.
-Sei tornata.- sussurra, atono.
Vorrei dir qualcosa, ma un profondo boato, proveniente dal pozzo, me lo impedisce.
Le braccia muscolose di Inuyasha si serrano intorno al mio corpo per allontanarmi da un probabile pericolo.
Sono troppo scossa per fare qualcosa..
-Che succede?- urla Shippo, allontanandosi velocemente dal pozzo.
-Stai indietro.- mi ingiunge il mezzo demone, sguainando Tessaiga.
Succede tutto troppo velocemente, è tutta una gran confusione.
Quando la polvere alzata dall’esplosione si dirada, stento a credere ai miei stessi occhi.
-È lui.- urla Shippo.
-Hiden.-sussurro.
-Tu conosci questo mezzo demone?- mi domanda Inuyasha, sorpreso.
Tra mille domande, pronunciate e non, riesco solo a tacere.
Entrambi a me vicini..l’uno e l’altro a poca distanza.
E il mio cuore, dov’è invece?



Angolo dell'autrice:
Salve gente ^^
in tempo record, ecco il nuovo capitolo. Non accade il granchè, ma la situazione si fa problematica da subito :)
Lascio come sempre a voi il giudizio..e spero mi facciate conoscere in molti il vostro parere :D
Ringrazio tutti coloro che hanno dedicato qualche minuto alla mia storia e tutti coloro che l'hanno inserita tra le seguite/ preferite/ ricordate. Grazie davvero :)
Inoltre, vi lascio, come sempre, il link del gruppo. Se volete unirvi a noi, vi aspettiamo a braccia aperte.
Ci trovate qui: https://www.facebook.com/groups/758064124210814/ 


Baci


 
   
 
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