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Autore: marthiachan    13/04/2014    1 recensioni
Alcune rumorose famiglie avevano raggiunto l'atrio e, in mezzo a loro, un ragazzo riccioluto. Più alto della media dei suoi coetanei, con il viso serio e pallido, il suo vestito scuro spiccava in mezzo alla sala luminosa e alla folla multicolore che lo circondava. Non lo vedevo da circa un anno. Era molto cambiato, ma lo avrei riconosciuto anche fra mille.
Mi sono avvicinato e mi sono fermato di fronte a lui, aspettando che mi notasse. Lo ha fatto solo due secondi dopo e quando i suoi occhi si sono posati su di me la sua espressione denotava una certa irritazione.
“Potevi far venire un taxi. Non era necessaria la tua presenza.”
“Ho preferito assicurarmi personalmente che non fuggissi in Galles come due anni fa.”
“Era diverso. Avevo una casa in cui tornare.”
------- Seguito di "Conseguenze"
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: John, Watson, Molly, Hooper, Sherlock, Holmes
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sherlock's Diary'
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Eccoci al secondo capitolo che conclude questa fic. In aggiunta ci sarà solo un piccolo e (spero) divertente epilogo.
Ringrazio chi ha letto il primo capitolo e ha deciso di proseguire.
Buona lettura.



2



Ero concentrato suonando il violino, quando un rumore mi ha interrotto. Ho impiegato qualche istante a rendermi conto che era il portone di ingresso. Un secondo dopo dei passi concitati salivano al primo piano. E sapevo benissimo a chi appartenevano.
Ho guardato l'ora. Era troppo presto. Hamish avrebbe dovuto essere ancora a scuola.
Ho poggiato il mio violino e sono salito al piano di sopra, raggiungendo la porta della sua camera, e ho bussato.
Hamish? Perché non sei a scuola?”
Lasciami in pace!” ha urlato oltre la porta.
Hamish, la scuola chiamerà Molly dando l'allarme. Vorrei evitare che si preoccupi, e credo anche tu.”
Allora puoi chiamarla e informarla che sono vivo e vegeto.”
Vorrei assicurarmene.”
Pochi secondi dopo la chiave è stata girata nella serratura e sono entrato. Mio figlio era steso nel letto, dandomi la schiena. Il suo respiro era molto veloce e intravedevo un tremore nelle sue spalle.
Cosa è successo?”
Niente!” ha negato con eccessiva veemenza.
La sua voce era diversa e non solo perché aveva sprofondato il viso sul cuscino. Stava piangendo.
Non sei un ragazzo che piange per un niente. Ti dispiacerebbe spiegarti?”
Finalmente si è voltato e ho sussultato, sorpreso. Aveva un occhio cerchiato di nero, il labbro spaccato e del sangue era colato dal naso. Le sue mani erano piene di graffi e sbucciature. Chiaramente era finito in mezzo a una rissa ed era stato in forte svantaggio.
Quanti erano?”
È importante?”
“Sì. Se eri in forte svantaggio potresti essere stato ferito più seriamente di quanto appaia. Quanti erano?”
“Tre.”

I loro nomi?”
Se te lo dico domani saranno in cinque.”
Pensavo sapessi difenderti. Hai detto di essere cintura nera di karate.”
Lo sono, ma è inutile quando in due ti bloccano mani e piedi a terra mentre il terzo ti prende a pugni. E mi hanno colto di sorpresa.”
Forse il karate non è sufficiente.” ho commentato ricordando quando io alla sua età subivo le stesse angherie. “Vuoi cambiare scuola?”
“No.”

Vuoi che parli con Scotland Yard o con Mycroft?”
No.”
Allora dimmi cosa vuoi.”
Voglio solo che mi lasci in pace. Troverò il modo di cavarmela da solo, come ho sempre fatto.”
Sono rimasto a osservarlo in silenzio. Sapevo come si sentiva. Sapevo che aveva bisogno di farcela con le sue forze. Non avrebbe mai accettato il mio aiuto o quello di chiunque altro. A costo di tornare a casa ogni giorno in quello stato.
Molly, darà la colpa a me, ne sono certo.” ho aggiunto pronto a lasciare la stanza. “Devo comunque chiamare la scuola e avvisare che sei a casa. Vuoi che parli al direttore di questa faccenda?”
No.”
Va bene. Se dovessi cambiare idea o se avessi bisogno di qualcosa, chiamami. Sono al piano di sotto.”
Lui mi ha ignorato ed è sprofondato nuovamente nel suo cuscino. Ho ridisceso le scale e ho preso il telefono dalla tasca. Un attimo dopo stavo recitando la parte del padre che fa una sorpresa al figlio passandolo a prendere durante l'ora del pranzo. Incredibile come certe bugie vengano accettate così facilmente. Subito dopo ho scritto un messaggio a Molly per avvisarla. Lei mi ha richiamato immediatamente.
Cosa è successo?” ha chiesto ansiosa.
Anche se Hamish non è suo figlio, tiene molto a lui. Sembra che cerchi di dargli una maggiore dose di cure e affetto per compensare quello che lei crede non abbia avuto sin ora. O forse è solo una reazione al fatto che teme si senta diverso o trascurato rispetto a Juliet e Kenneth.
Aveva solo bisogno di tornare a casa.” ho risposto cercando di minimizzare.
Sta male?”
“Credo di sì.”

Come sarebbe credo? Non hai controllato se ha febbre?”
“No, Molly, non ha la febbre. Credo che il suo malessere sia principalmente emotivo.”
“È per via di Irene?”

No. Non credo.”
Ma allora... Cosa è successo?”
Ho sospirato. Era necessario rivelare tutto, tanto prima o poi avrebbe visto i lividi sul viso di Hamish.
Ha avuto un'animata discussione con dei compagni di scuola. Loro erano in numero maggiore e lui ne è uscito sconfitto, sanguinante e umiliato. Di conseguenza, non credo che il suo stato emotivo sia buono, in questo momento.”
Sanguinante? Cosa gli hanno fatto?”
Qualche livido e dei graffi. Nulla che richieda una visita al pronto soccorso, ma chiamerò John per un controllo.”
D'accordo. Fammi sapere cosa dice John.”
Certo, non preoccuparti.”
Dopo aver rassicurato mia moglie, ho mandato un messaggio a John per chiedergli di passare a casa appena possibile. Quindici minuti dopo stava suonando alla porta.

Niente di grave.” Mi ha confermato John uscendo dalla camera di Hamish. “Solo lividi e graffi.”
Ho preferito esserne sicuro.”
Pensi di fare qualcosa al riguardo?”
Lui non vuole che mi immischi. Vuole cavarsela da solo. E sinceramente capisco le sue ragioni. D’altra parte, però, non posso lasciare che torni a casa in queste condizioni o magari peggio.”
Stai elaborando un qualche piano, vero?” mi chiede con un sorriso complice.
Mi infiltrerò a scuola con un travestimento, per tenerlo d’occhio.”
E cosa farai se dovesse essere attaccato?”
Troverò dei diversivi senza rivelare la mia identità.” gli ho spiegato facendo spallucce.
E come pensi di risolvere la questione facendo in modo che Hamish creda di essersela cavata da solo?”
Sto ancora riflettendo su questo aspetto.” ho confessato cercando di valutare tutte le opzioni a me disponibili. “Tu cosa faresti?” ho domandato infine.
Raccoglierei informazioni compromettenti su quei bulletti e poi le userei per costringerli a smettere.”
Ho decisamente avuto un cattivo influsso su di te, John Watson.” ho commentato senza riuscire a trattenere una risata. “Comunque, è una delle opzioni che ho valutato. Quello che ancora non so e come evitare di distruggere l’autostima di mio figlio.”
Senti, ha avuto una giornata pesante, perché stasera non gli concedi un po’ di svago?”
Cosa propone, Dottore?”
Io porto i miei due più grandi al cinema, perché non vieni anche tu con i tuoi?”
E Molly?”
“Magari potrebbe fare compagnia a Mary. Le farebbe sicuramente piacere avere una serata per chiacchierare con un’amica.”

Capisco. Cinema, quindi? Non è un po’ sorpassato?”
Più che altro è una scusa per fargli mettere il muso fuori casa. E se ci saranno anche i tuoi figli è un occasione per socializzare.”
Lo sarebbe soprattutto per Hamish... D’accordo.” ho acconsentito in fine con un sospiro.

Decisamente una trama infantile e piena di personaggi assurdi.”
“Sherlock, era un film fantasy!”

I dialoghi non erano male.”
“Sia lodato il Cielo! Sherlock ha trovato un lato positivo!”

Non è necessario tutto questo sarcasmo, John.” Ho replicato infastidito.
Sherlock, ringrazia il cielo che i bambini sono abbastanza grandi perché saresti impazzito con i film che mi costringevano a vedere solo poco tempo fa.”
Kenneth e Juliet non hanno mai guardato certe sciocchezze.”
Sì, invece, solo che tu ti estranei come sempre e non te ne sei nemmeno accorto.” Ha ribattuto ridendo. “E Hamish? Gli è piaciuto il film?”
Ci siamo voltati a cercarlo ma era sparito. Ho sospirato. John ha proseguito verso la pizzeria con i ragazzi mentre io sono andato alla sua ricerca. L’ho trovato poco distante, sulla porta di un ristorante asiatico.
Hamish, che fai?”
“Non mi va la pizza. Preferisco il sushi.”

Non so se gli altri sarebbero disposti a…”
“Non importa. Posso mangiare anche da solo.”

Lo scopo di questa serata era socializzare. Pensavo che i piccoli Watson ti fossero simpatici.”
“Sono OK. Ma Jack parla sempre dei suoi allenamenti di calcio e Harriet mi saltella intorno come un cucciolo.”
“Evidentemente le piaci. Non ne sei contento?”

È solo una bambina.” Ha risposto con una smorfia.
Comunque, Hamish, preferirei che cenassi con tutti noi in pizzeria.”
Immagino che non mi lascerai in pace se non lo faccio.”
In breve, no.”
Lui ha sbuffato e poi si è messo in cammino verso la pizzeria mentre io lo seguivo poco distante.
In merito a quel tuo problema…” ho esordito approfittando del fatto che fossimo soli. “Come pensi di risolverlo?”
Non è affar tuo.”
Molly mi farà il terzo grado, voglio solo sapere cosa dirle.”
Puoi mentire. Sei bravo a farlo.” ha replicato con sufficienza.
Per dire delle bugie credibili bisogna conoscere la verità.”
Lui ha esitato, guardandosi intorno per prendere tempo, sino ad arrendersi quando ha capito di non avere scelta.
Ho intenzione di sfidare il capo di quei bulli in uno scontro leale. Solo noi due. Senza i suoi guardaspalle non ha possibilità di vincere. Lo umilierò pubblicamente.”
Pensi che questo sarà sufficiente?”
Lo spero. È l’unico modo per far smettere loro o chiunque altro voglia importunarmi. O hai forse qualche altra idea?”
“Secondo John potresti raccogliere informazioni compromettenti su di loro e convincerli a smettere.”
“Credi che non ci abbia già pensato? Mia madre mi ha insegnato l’importanza di certe…
informazioni.”
Ovviamente.” Ho ammesso proprio quando siamo arrivati di fronte alla porta della pizzeria. “In ogni caso, se dovessi avere bisogno di supporto in qualsiasi frangente, devi solo chiedere. Non giudicherò le tue decisioni. Farò solo quello che mi chiederai.”
Non sarà necessario, ma grazie.” ha risposto con lo sguardo basso mentre entrava nel locale della pizzeria.

Quando siamo tornati a casa, Molly ci ha accolto con baci e abbracci come al solito.
Allora, come era il film?”
“Bellissimo mamma!” ha commentato subito Kenneth con il suo solito entusiasmo.

Sarebbe piaciuto anche a te!” gli ha dato man forte Juliet.
Ne sono certa. E tu che dici, Hamish? Ti è piaciuto?”
Mio figlio ha alzato lo sguardo mostrando finalmente il suo viso e Molly ha trattenuto un sussulto. Non si aspettava di vederlo conciato così male, chiaramente.
Il libro è meglio.” ha risposto lui con sufficienza.
Ne sono sicura. Ti va di raccontarmi le differenze di fronte a una tazza di tea?” ha proposto mia moglie circondandolo con un braccio e guidandolo verso la cucina.
Li ho guardati allontanarsi chiedendomi se Molly non sia la medicina giusta per lui. In fondo, io sono sempre stato un disastro e se non fosse stato per lei, per John e Mrs.Hudson, probabilmente sarei morto solo in una stanza buia abbracciato al mio violino.
Papà?” mi ha strappato ai miei pensieri Juliet. “Suoni per me?”
Certo. Cosa vuoi sentire?”
Qualcosa di romantico!”
Romantico?” ho domandato un tantino disgustato. “Di nuovo?”
Sì, papà, ti prego! Quella che hai scritto tu...”
Ho sospirato. Sapevo bene quale musica intendeva ma, anche se l'avevo scritta io, non mi piaceva suonarla. Era la musica di Irene. Juliet, però, sa essere molto convincente con quegli occhioni castani striati di verde.
D'accordo.”
Ho iniziato a suonarla cercando di non pensare al momento in cui l'avevo scritta. Era una musica da veglia funebre ed esprimeva tutto il dolore che avevo provato in quel momento. E anche i sentimenti che avevo sentito nascere in me. Non li provavo più, ormai, ma la recente morte di Irene mi rendeva triste. Non l'amavo, non come lei amava me, ma eravamo legati, e non solo per Hamish. C'era sempre stata un'intesa fra noi. Anche se avevo cercato di nasconderlo anche a me stesso, la sua morte mi aveva turbato molto, riportandomi alla mente quella notte di Natale di circa quindici anni prima, quando ho creduto di vederla sul tavolo dell'obitorio.
Avevo iniziato a suonare da circa trenta secondi quando Hamish è entrato nella sala. Il suo sguardo era furente. Stringeva i pugni come se volesse colpirmi.
Non poteva essere per la musica, lui non sapeva...
Vederlo correre via con le lacrime agli occhi ha smentito immediatamente ogni mia teoria. Lui sapeva.
Molly lo ha seguito confusa, e poco dopo l'ho fatto anche io. Si era chiuso in camera da letto e lei lo implorava di lasciarla entrare.
Molly, credo sia colpa mia.”
Ma era tranquillo, stavamo parlando... Non capisco.”
Era la musica di Irene.”
Lei mi ha lanciato uno sguardo di rimprovero. Uno di quelli che significano Come ti è venuto in mente? e che generalmente vengono seguiti dallo sguardo Sistema le cose immediatamente! E così infatti è stato, come da copione.
Hamish?” ho bussato alla porta. “Credo che dovremmo parlare di quella musica. Posso entrare?”
Lui non ha risposto ma ha aperto la porta. Ho fatto cenno a Molly di attendere ma lei mi risposto con uno sguardo che significava Te lo puoi scordare!
Siamo entrati in camera e lo abbiamo trovato seduto sull'altro lato del letto, dandoci le spalle.
Non sapevo che conoscessi quella musica.”
Lei aveva degli spartiti e mi chiedeva sempre di suonarli. Erano scritti a mano. A questo punto credo che fossero tuoi. Deve averteli rubati.”
Probabile. D'altra parte, non si può rubare ciò che ci appartiene.”
Cosa vuoi dire?”
“Era sua. L'ho scritta per lei molti anni fa. Molto prima che tu nascessi.”

Perché?”
“Perché credevo che fosse morta ed ero molto triste.”

Quando l'hai scritta, la amavi?”
Ho esitato prima di rispondere, e non solo per la presenza di Molly. Il fatto era che non lo sapevo. Avevo provato un sentimento per lei, ma probabilmente non era amore perché era molto diverso da quello che ho provato e che ancora provo per Molly.
Mi sono voltato verso mia moglie che mi ha sorriso e mi ha fatto un gesto di incoraggiamento.
Sì, l'amavo, anche se la conoscevo appena.”
Allora, ogni volta che suoni quella musica...
Ripenso a Irene.”
E soffri per la sua morte?”
Sì, anche se in modo diverso da te.” Ho ammesso con un sospiro.
Lui si è alzato in piedi e ha girato intorno al letto per venire incontro a noi.
Tu non la ami più, eppure suoni la sua musica e soffri per lei. Come puoi fare questo a Molly?”
Hamish, tesoro, tutti abbiamo un passato. Io ho avuto dei fidanzati prima di Sherlock, quindi non lo biasimo se lui ricorda con affetto tua madre.” ha spiegato Molly togliendomi dall'imbarazzo di formulare una risposta. “E anche io ero affezionata a lei. Certo, non eravamo proprio amiche, ma ci rispettavamo. Anche per me è stato doloroso sapere della sua morte.”
Hamish si è seduto nuovamente sul letto e ha iniziato a piangere. Proprio come la sera che è scappato nella vecchia casa di Irene. Molly gli si è seduta accanto abbracciandolo, accarezzandogli i capelli e sussurrandogli parole di conforto.
Io sono rimasto immobile a osservarli, incapace di capire come avrei potuto inserirmi in quel quadro. Poi, come sempre, è stata Molly a risolvere la questione. Mi ha fatto cenno di avvicinarmi e di sedermi accanto a Hamish e ci ha abbracciati entrambi.
Ascoltatemi voi due. Entrambi avete sofferto, ma questa non è una gara. Siamo una famiglia e ci sosteniamo a vicenda. D'accordo?”
Incredibilmente, Hamish ha annuito tirando su con il naso. Molly mi ha indirizzato un sorriso e anche io ho annuito.
Pian piano, grazie a Molly, stavo recuperando il rapporto con mio figlio.

Quando, dopo aver salutato i ragazzi, Molly mi ha raggiunto a letto, prima che potesse dire qualunque cosa, l'ho attirata a me e l'ho baciata.
Cos'è tutto questo entusiasmo?” mi ha domandato sorridente.
Tu mi hai salvato, Molly Holmes. Continui a farlo ogni giorno e ora stai salvando anche Hamish. Non penso che potrei amarti di più di quanto ti amo in questo momento.”
Mi ha circondato il viso con le mani e mi ha baciato con dolcezza.
Non devi pensare che sia altruista. Lo faccio solo perché ho paura di perdere la cosa più bella della mia vita.”
Allora siamo entrambi molto, molto, molto egoisti.”
Siamo scoppiati a ridere e poi lei si è accovacciata contro di me, circondandomi il collo con le braccia e ha unito la fronte alla mia.
Sherlock Holmes, ti amo più della mia stessa vita.”
Non ho risposto ma sono rotolato su di lei, baciandole il viso, i capelli, il collo. Le nostre mani si cercavano come la prima volta e abbiamo fatto l'amore, con la stessa passione.
Dopo, lei si è accoccolata contro di me, i battiti dei nostri cuori e i respiri all'unisono, e si è addormentata.
Molly Holmes, anche io ti amo più della mia stessa vita.” ho sussurrato fra i suoi capelli poco prima di cedere anche io alla stanchezza.

*

I pranzi di famiglia sono sempre rumorosi e noiosi, ma non avevo potuto evitare di presenziare. Era il compleanno di Mrs. Hudson e Molly e Mary avevano imposto la presenza di tutti. Non erano accettate scuse di nessun genere.
E così abbiamo noleggiato un pulmino che ha trasportato la tribù Holmes – Watson al cottage di Mrs. Hudson. Lei era estremamente felice di vederci. Nonostante l’abbia trovata invecchiata e smagrita, mi ha stretto in un abbraccio soffocante per diversi secondi. È stata disposta a liberarmi solo quando ha posato lo sguardo su Hamish. Le sono venute le lacrime agli occhi nel riconoscere il bambino che aveva visto solo raramente e che aveva sempre adorato come se fosse suo nipote.
D’altra parte, da quando anche sua sorella è morta, per lei noi siamo la sua unica famiglia.
Era il suo compleanno ma, entusiasta e instancabile, aveva cucinato leccornie degne della corte di un re. E anche se noi le avevamo detto che essendo la sua festa non era necessario, aveva insistito per preparare tutti i nostri piatti preferiti.
Il clima era favorevole e lei non ha perso l’occasione di organizzare un festoso pranzo in giardino. I bambini hanno urlato e giocato per tutto il tempo e la mia unica salvezza, quando non riuscivo a isolarmi da quel frastuono in cerca di respiro, era chiudermi nel mio Mind Palace. Fortunatamente, al primo momento di distrazione delle nostre mogli, io e John siamo riusciti ad allontanarci indisturbati dalla tavola e abbiamo fatto una passeggiata nel boschetto vicino.
Oh, John, tutto questo mi uccide. Sono certo di aver percepito il mio cervello atrofizzarsi nelle ultime due ore.”
Esagerato. È solo un pranzo. Mrs. Hudson è felice, e anche le nostre mogli. I ragazzi prendono un po' d'aria e stanno all'aperto. Noi possiamo tollerarlo per qualche ora, siamo grandi e vaccinati.”
John, come semplifichi le cose. Evidentemente il tuo cervello è a suo agio con l'inutilizzo.”
Grazie, Sherlock. È sempre bello sentirmi fare certi complimenti.” Ha replicato con offeso sarcasmo.
Sai cosa intendo. Tu riesci a rilassarti, a smettere di pensare. Io non ce la faccio. A volte sono così impegnato a riflettere che per giorni nemmeno vedo i miei figli, anche se loro girano per casa come sempre. Sono davvero un pessimo genitore e un orribile marito.”
Molly non si lamenta. E i tuoi figli sembrano felici.”
“Hamish non lo è.”
“Hamish non lo è mai stato. Seriamente, Sherlock, quando lo hai mai visto felice? Intendo anche prima della morte di Irene.”

Quando era piccolo. Prima che si rendesse conto di chi ero io. Ed è questo il punto. Sono io a renderlo infelice. Mi detesta. Gli ricordo che l'unico genitore che gli è rimasto è quello sbagliato.”
Non dire sciocchezze. Non ti detesta. Fate fatica a comunicare, è vero, ma qualsiasi adolescente ha questi problemi con i genitori. Io ho odiato mio padre da quando avevo undici anni sino alla laurea. Poi le cose cambiano. Si cresce. E anche tuo figlio crescendo capirà che tu non sei il nemico. Sino ad allora devi avere molta pazienza.”
Come ben sai, la pazienza non è una mia virtù.” Ho commentato con un sospiro di rassegnazione.
Ci puoi lavorare. Quando ti ho conosciuto non sapevi nemmeno cosa significasse pazientare. Non avresti mai partecipato a un pranzo come questo nemmeno sotto tortura. Con gli anni sei cambiato, e hai imparato a essere meno rigido. Di questo, sono certo, non smetterò mai di ringraziare quella santa donna di tua moglie.”
Lei, invece, ritiene sia merito tuo.”
Ci siamo guardati e abbiamo riso, ricordando i vecchi tempi e le nostre avventure spericolate. E ho ripensato a come era la mia vita, quando non avevo John e Molly. Mi piacerebbe prendermi il merito di miei eventuali miglioramenti, ma sarebbe una bugia. È stato esclusivamente merito loro.
John, tu credi davvero che possa riuscire a farcela con Hamish?” ho chiesto ritornando con la mente al problema che mi affliggeva da quando avevo saputo che sarebbe venuto a vivere con noi.
“Certo.” ha risposto dandomi una pacca sulla spalla. “Io credo in Sherlock Holmes. L'ho sempre fatto.”

Ho sorriso alla sua incontrastata fiducia e abbiamo ripreso a camminare tornando verso il cottage. Mancava poco quando ho visto un'ombra fra gli alberi e ho bloccato John facendogli cenno di fare silenzio.
Hamish! Hamish, aspettami!” urlava la voce di Harriet poco lontano.
Poco dopo, l'abbiamo vista arrivare con il suo maglioncino rosso che rincorreva una figura scura poco distante. Mio figlio, ovviamente.
Li abbiamo seguiti in silenzio e li abbiamo visti fermarsi vicino a un ruscello, dopo di che ci siamo nascosti dietro un albero.
Hamish, perché non mi hai aspettato?”
“Volevo restare solo.”

Tu vuoi sempre stare solo.” ha replicato la bambina sedendosi a terra accanto a lui.
Sai, visto che sai che voglio stare solo, potresti davvero lasciarmi solo!”
No. Voglio stare sola con te.”
Harriet, sai cosa significa stare soli?”
Certo. Stiamo seduti e non parliamo. Shhh.” ha spiegato lei portandosi l'indice alla bocca.
Hamish ha scosso la testa e poi si è reclinato all'indietro poggiando la testa ricciuta sulla roccia alle sue spalle. Ha chiuso gli occhi mentre un timido sole gli illuminava il volto pallido e faceva brillare i suoi capelli dai riflessi rossi. La bambina, d'altro canto, era rimasta immobile a guardarlo, incantata. E poi, come se fosse il personaggio di una fiaba, si è sporta verso di lui e lo ha baciato sulla guancia.
Hamish si è raddrizzato all'improvviso per la sorpresa, con il volto rosso per l'imbarazzo.
Cosa fai?”
Ti ho dato un bacio. Ora sei il mio principe.”
“Io non sono un principe, e tanto meno il tuo.”

Sì che sei un principe.” ha commentato Harriet ridendo. “Tu sei bello e i principi sono belli, quindi sei un principe.”
I principi delle favole non esistono, e se esistessero io non sarei uno di loro. Piuttosto preferirei essere il cattivo. Uno stregone malvagio o un drago che mangia i bambini.”
“No, Hamish, no! I cattivi muoiono sempre.”

Anche i buoni muoiono.”
Ma poi arriva la fatina e...”
“No, Harriet! Non ci sono fatine! Non ci sono principi o principesse! Le persone buone muoiono e quelle cattive no! Rassegnati!”

La bambina è rimasta a guardarlo per qualche secondo mentre gli occhi le si riempivano di lacrime.
Sei cattivo. Non sei un principe. Non ti voglio più.” ha detto alzandosi e poi correndo via in lacrime.
John mi ha lanciato uno sguardo preoccupato e poi l'ha seguita per consolarla, mentre io ho raggiunto Hamish.
Sei stato crudele. Come mi hai detto tu solo un paio di giorni fa, è solo una bambina.”
Beh, meglio per lei che inizi a capire subito come va il mondo. È troppo ingenua.”
Ho fatto qualche passo nella sua direzione sino trovarmi a poco più di un metro da lui.
Come ho imparato a mie spese con gli anni, il fatto di sapere una verità non ci da il diritto di usarla contro gli altri. Ci sono molti modi per dire la stessa cosa, sai?”
Nessuno di essi è così rapido per sbarazzarsi di bambine petulanti.”
“Questo è vero, ma se fai così ti ritroverai a restare solo, e finirai per rimpiangere quella bambina petulante che ti venerava.”

E tu come lo sai?” ha risposto con una cinica risatina beffarda.
Perché anche io ho avuto la mia bambina petulante fra i piedi. E la insultavo per allontanarla, ma lei tornava sempre. Sino a che un giorno ha trovato qualcun altro, e allora ho capito quanto mi mancava.” Ho spiegato non potendo evitare un sorriso nostalgico.
E cosa hai fatto?”
“L'ho sposata.” ho risposto ridendo e, incredibilmente, Hamish mi ha imitato. “Ora torniamo indietro. Credo che sia quasi ora della torta.”

Lui si è alzato e ha iniziato a camminare lentamente accanto a me.
Sherlock?” mi ha chiamato dopo diversi minuti di silenzio. “Domani sfiderò quel bullo a scuola.”
Bene. Ci sarò.”
Qualsiasi cosa succeda, ti prego, non intervenire.”
Non ho intenzione di interrompere un incontro leale con le mie ansie paterne. Ma mi assicurerò che vengano seguite le regole.”
Ti travestirai?”
“Se questo può farti sentire meglio, sì.”
“Preferirei. E non dirmi come.”
“D'accordo.”

Ma, magari... Quando l'incontro sarà finito, magari, potresti raggiungermi.”
Mi sono fermato e mi sono voltato per guardarlo.
Con estremo piacere.”
Lui ha abbozzato un sorriso e ha ripreso a camminare. Io l'ho imitato poco dopo.

*

Entrare in una scuola e infiltrarsi non è difficile, basta trovare il momento e il modo giusto. Arrivare la mattina, prima dell’apertura agli studenti, con una divisa da lavoro, era il modo che avevo scelto. Chi mi avesse visto avrebbe pensato che fossi l’ennesimo tuttofare precario. Degli spessi occhiali e un finto pizzetto grigio di media lunghezza, hanno fatto il resto. Così conciato potevo girare indisturbato per i corridoi e i locali della scuola. Quando sono arrivati gli studenti mi sono appostato nel giardino, fingendo di raccogliere delle foglie, e ho osservato l’arrivo di Hamish. Come sempre, camminava con passo spedito e deciso, ma quella mattina c'era qualcosa di diverso nel suo sguardo. Qualcosa che avevo solo intravisto quando era arrabbiato con me. Era odio. Era desiderio di vendetta. Avrebbe fatto qualunque cosa per raggiungere il suo scopo. Hamish può aver preso molto da me, compresa la testardaggine, ma quello che vedevo in quel momento non mi apparteneva. Quello sguardo era quello di Irene.
L'ho guardato raggiungere un gruppetto di ragazzi e fermarsi a parlare con loro. Da quella distanza non riuscivo a sentire e così, con aria innocente e casuale, mi sono avvicinato maggiormente.
Non ci vengo a un appuntamento con te, Principessa.” lo aveva apostrofato il ragazzo più alto.
Non è un appuntamento, Simon. Ti sto sfidando a un incontro di lotta. Solo tu ed io.”
Ci tieni così tanto a mettermi le mani addosso, vero?” ha ridacchiato l'altro trascinando con se i suoi due amici accanto.
Leccapiedi.
In realtà, preferirei mettere entrambe le mani nell'acido solforico piuttosto che toccarti.” ha risposto mio figlio con tono serio e altezzoso. “Se non accetti la sfida, tutta la scuola saprà che sei un vigliacco e non farai più paura nemmeno ai bambini di prima elementare. E se non accetti di batterti da solo, senza i tuoi gorilla come guardaspalle, sarai ugualmente considerato un vigliacco.”
Non me ne importa niente, tanto nessuno ti ascolta, Freak.
Vero. Ecco perché l'invito per la sfida è partito dal tuo profilo Facebook esattamente... ora.” ha annunciato dopo una rapida occhiata al suo orologio da polso.
Cosa?” ha esclamato l'altro irrigidendosi. “Che cazzo hai fatto, schifoso nerd?”
Nulla che chiunque con un quoziente intellettivo superiore alla media non avrebbe fatto. E, per inciso, usare come password il nome della ragazza con cui cerchi di uscire è piuttosto prevedibile. Nessuno ti ha insegnato come creare una password sicura? Dove sei cresciuto? In Amazzonia?”
Il ragazzo di fronte a lui lo ha afferrato per il collo, attirandolo a sé strattonando il colletto della camicia.
Maledetto figlio di...”
Se vuoi davvero picchiarmi, l'appuntamento è in palestra all'ora di pranzo. E, per il tuo bene, ti consiglio di non finire neanche con il pensiero quella frase.”
Così dicendo si è liberato e si è allontanato di qualche metro per poi fermarsi qualche secondo dopo e voltarsi nuovamente verso il gruppetto.
Tutta la scuola accetterà l'invito. Non tardare.” ha aggiunto prima di allontanarsi con passo deciso e lasciando quei tre a schiumare di rabbia.
Ho trattenuto a mala pena un sorriso. Ero davvero orgoglioso di lui.

All'ora di pranzo la palestra era piena di ragazzini di tutte le età. A quanto pareva, l'invito era stato ricevuto e accettato da tutti. Al centro della palestra era stato sistemato un tappeto adatto agli incontri di arti marziali. Hamish era al centro, indossava solo dei pantaloni di una tuta e una t-shirt e sembrava molto concentrato mentre eseguiva gli esercizi di riscaldamento. Il frastuono era insopportabile, le voci e le risate rimbombavano terribilmente, ma lui non si lasciava distrarre. Quando degli urli più acuti si sono alzati dalla folla, mio figlio si è finalmente ridestato e si è voltato verso l'ingresso, vedendo entrare il suo sfidante.
Lo ha guardato entrare in palestra, togliersi la giacca sportiva e raggiungerlo nel tappeto, il tutto senza battere ciglio.
Ora ti sistemo per sempre, Freak.”
Dubito, Simon, perché sarà un incontro corretto. Solo tu ed io. Nessuna intromissione.”
Non ho bisogno di aiuto per spaccarti la faccia.”
Se lo dici tu...”
Io ho girato intorno alla sala, nessuno badava a me, e mi sono posizionato accanto ai guardaspalle di quel bullo. Pronto a fermarli se avessero deciso di intervenire.
Nel frattempo, Hamish ha preso posizione e ha invitato l'altro ad attaccare con un sorriso beffardo. Simon si è lanciato contro di lui con un pugno, ma mio figlio lo ha scansato e poi gli ha afferrato la mano per bloccargli il braccio dietro la schiena. Il ragazzo si è piegato in ginocchio a terra urlando.
Lasciami!”
Solo se ti arrendi.”
Non ci penso nemmeno!”
“Ok, io posso stare così anche tutto il giorno.” ha replicato Hamish strattonando leggermente il braccio dell'altro.

I due ragazzoni che facevano da guardaspalle a Simon hanno fatto uno scatto in avanti per intervenire, ma li ho afferrati per il colletto e li ho tirati indietro facendogli cenno di no con la testa.
Ahhh.... Basta! Lasciami!” continuava a urlare il ragazzo a terra.
“Quindi, ti stai arrendendo?”

Sì, maledizione!”
Hamish ha allentato la presa e poi si è allontanato di qualche passo rimanendo a osservarlo. Non era nemmeno sudato.
Sei un maledetto schifoso! Sei solo uno psicopatico come tuo padre!”
Sociopatico ad alta funzionalità.” lo ha corretto immediatamente ridacchiando.
E tua madre era solo una troia!”
A quelle parole, Hamish è scattato come una molla e si è lanciato contro l'avversario, gettandolo a terra e tenendogli un braccio sotto il collo per bloccarlo.
Nuovamente ho dovuto bloccare i seguaci di Simon, costringendoli a stare indietro.
Sono stato fin troppo buono con te. Con la giusta mossa, avrei potuto farti finire in sedia a rotelle a vita, ma cosa ne sarebbe stato poi dei tuoi allenamenti di rugby? D'altra parte, però, se insulti mia madre, la voglia di essere buono svanisce... Capisci cosa intendo, sottospecie di essere unicellulare?”
Lasciami, lasciami! Ho detto che mi arrendo!”
Ora però devi anche scusarti.”
Va bene, mi scuso, mi dispiace... Non succederà più.”
Hamish ha fatto un sospiro e poi lo ha lasciato alzandosi. Simon si lamentava ma non aveva nessun vero danno. I suoi amici gorilla lo hanno raggiunto e lo hanno trascinato via con fare protettivo, mentre tutto il pubblico applaudiva Hamish e rideva di lui.
Mio figlio ha fatto un inchino e poi si è allontanato verso gli spogliatoi.

Quando l'ho raggiunto, si era già tolto la tuta ed era impegnato a rimettersi la divisa scolastica.
Sei stato davvero bravo.”
Lui si è voltato a guardarmi e poi ha riso.
L'avevo capito che eri tu. Ho memorizzato tutti i dipendenti della scuola il primo giorno.”
Beh, non ti sei fatto distrarre dalla mia presenza.”
Sono bravo a concentrarmi.”
Sì, ho notato.” ho ammesso sentendomi incredibilmente orgoglioso che quel ragazzo fosse sangue del mio sangue. “Senti, Hamish...”
Ti prego, non metterti a fare discorsi sentimentali, non è da te.”
Non era mia intenzione. Volevo solo dirti che ti farò fare un duplicato delle chiavi del mio laboratorio.”
Davvero?”
Sì, a patto che tu stia sempre attento. Niente esperimenti pericolosi in casa, né per te né per chiunque altro.”
Sì, d'accordo! Potrò anche utilizzare le parti anatomiche che ti procura Molly?”
Sì, quando non servono a me.”
Fantastico! Grazie Sherlock!”
Mi sono fermato sulla porta e mi sono voltato verso di lui.
Mi chiedevo, puoi valutare la possibilità di chiamarmi Papà?”
Lui è diventato improvvisamente serio ed è rimasto a fissarmi per qualche secondo prima di abbassare definitivamente il viso.
Tutti i suoi fidanzati me lo hanno chiesto, e io acconsentivo per fare contenta lei. Ho chiamato Papà decine di uomini. Non farò lo stesso con te. Tu sei Sherlock e basta.”
Questo cosa mi rendeva? Speciale? Mi sono avvicinato a lui e gli ho messo due dita sotto il mento per fargli alzare il viso e guardarlo negli occhi. Erano lucidi e così incredibilmente simili a quelli di Irene il giorno in cui l'ho lasciata...
Hamish, chiamami come vuoi. Sappi però, che io sono tuo padre a tutti gli effetti. Biologicamente, moralmente ed emotivamente. E ne sono infinitamente fiero.”
Lui ha sussultato per un secondo prima di lanciarsi su di me e abbracciarmi.
L'ho stretto a me accarezzando la sua testa ricciuta per qualche secondo e poi si è staccato.
Grazie per essere venuto. Era importante per me.” ha detto cercando di sembrare impassibile.
Era importante anche per me.”
Lui ha annuito e ha afferrato la sua cartella per tornare in classe.
Se dovessi vedere zio John...” ha iniziato mentre era sulla porta dandomi le spalle. “Puoi chiedergli di dire a Harriet che mi dispiace? La prossima volta che ci vedremo le leggerò le favole che preferisce.”
Ho acconsentito trattenendo un sorriso e poi l'ho guardato allontanarsi.

*

Io e John siamo rientrati in Baker Street completamente fradici. Quella sera pioveva in maniera torrenziale e, come se non bastasse, avevamo appena fatto un poco salutare bagno nel Tamigi. John non faceva che starnutire ed era felice di aver lasciato un borsone con un cambio di vestiti a casa mia, in modo da non dover affrontare il viaggio sino a casa sua in quello stato.
Quando abbiamo aperto la porta, però, sono rimasto pietrificato. C'era della musica, e non della musica qualunque. Era la musica di Irene e veniva suonata con il mio violino.
È bastato appena un millesimo di secondo per dedurre chi lo stava suonando, ma molto di più per convincere il mio corpo a fare i passi necessari per raggiungere la stanza in cui si trovava.
Dopo una ben poco cortese spinta di John, sono stato costretto a muovermi e ho raggiunto il salotto.
Hamish stava suonando dando le spalle all'ingresso. Proprio come faccio io. Aveva gli occhi chiusi, concentrato nella musica, e una lacrima gli rigava la guancia. Non stava guardando lo spartito, conosceva alla perfezione ogni nota.
Mi aveva detto di averla suonata spesso per Irene, ma non avevo idea che la conoscesse come la conosco io. E il suo modo di suonare era così appassionato che ho dovuto lottare contro me stesso per non cedere a delle stupide lacrime che mi stavano pungendo gli occhi.
Sono rimasto immobile a osservarlo, senza dire una parola, forse senza neanche respirare, per non so quanto tempo. Poi, la piccola e calda mano di Molly ha circondato la mia, ridestandomi. Mi sono voltato a guardarla e mi sorrideva dolcemente.
Ho fatto un profondo respiro perché sentivo che qualcosa di indefinito si agitava in me. Sapevo che era una sensazione che avevo già provato. Quando avevo visto Hamish per la prima volta. Quando io e Molly ci siamo sposati. Quando sono nati Kenneth e Juliet. Non sapevo bene come definire quell'emozione, ma sapevo che ne ero sopraffatto.
Quando Hamish ha finito di suonare, ha fatto dei respiri veloci, come se singhiozzasse in silenzio, e poi, una volta calmatosi, si è voltato verso di noi. Mi ha guardato in un modo che sembrava racchiudere tutto il suo dolore per la morte di sua madre, ma anche il legame che ci univa. Perché entrambi l'avevamo amata e pianta. E perché ci volevamo bene l'un l'altro.
Papà, hai visto come è bravo Hamish? Sa suonare la tua musica!” ha esclamato Juliet, rendendomi improvvisamente consapevole della sua presenza.
Sì, è molto bravo.” ho ammesso facendo una carezza a mia figlia. “Ma non è la mia musica. Appartiene a Hamish.”
“Gliel'hai regalata?”
“No, è sempre stata sua. Io l'ho presa solo in prestito.” ho spiegato guardando gli occhi lucidi di mio figlio.

Oh. Allora anche io voglio una musica!”
Sono scoppiato a ridere e mi sono voltato verso mia figlia.
Certo. Scegli quella che preferisci.”
Lei è scattata in piedi ed è corsa ai miei spartiti, cercando una musica di suo gradimento.
Nel frattempo, Hamish ha fatto qualche passo verso di me e poi mi ha teso il violino e l'archetto.
Mi spiace, avrei dovuto chiederti il permesso.”
Ti trovi bene con questo violino?”
Sì.”
“Se lo vuoi, è tuo.”

Ma tu...”
Ne comprerò un altro.”
Mio figlio ha sorriso in modo un po' sghembo e in lui ho rivisto mia nonna. Poi ha annuito sussurrando un “Grazie” e si è rifugiato al piano di sopra.
Molly era lì, che mi guardava con le lacrime agli occhi e un sorriso commosso.
Ce l'hai fatta.” ha sussurrato felice.
Ho annuito. Era vero. Ero riuscito a ottenere la sua fiducia e, forse, addirittura la sua amicizia.
Ehm, non vorrei interrompere questo delizioso quadretto, ma... Potrei avere un asciugamano?” ha chiesto alle nostre spalle John prima di iniziare una serie di starnuti.




   
 
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