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Autore: Katherine Buffy Pierce    18/04/2014    1 recensioni
Cosa è successo alla manipolatrice Katherine Pierce dopo che è morta? Dove è finita dopo essere stata risucchiata da una specie di buco nero? 2 domande che mi sono posto anche io appena vidi l'episodio 5X15 "Gone Girl". Non accettando il fatto che il miglior personaggio di TVD se ne fosse andato, ho scritto questa FF immaginando come se la stesse passando Katherine dopo la morte. Questa FF parte in una dimensione oscura dopo le vicende accadute, appunto, nella 5x15.
Genere: Drammatico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Katherine Pierce, Stefan Salvatore, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Katherine Pierce 2.0'
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Dopo essermi lavata, scesi in soggiorno per prendere il mio libro.
-Ehi.- disse Damon, che era seduto sul divano, in parte ad Elena.
-Ehi. Avete visto il mio libro?- dissi guardando in giro per il soggiorno.
-E’ questo?- chiese Damon sventolando in aria il mio libro.
-Si, grazie.- gli risposi prendendolo. Damon ed Elena continuavano a fissarmi, mentre stavo seduta su una poltrona a leggere.
-Ok, che c’è?- chiesi appoggiando il libro sul tavolino che si trovava al mio fianco.
-Chi sei tu?- chiese Damon, lasciandomi spiazzata.
-Come scusa?- gli chiesi confusa.
-So che tutti ti hanno trovato diversa, da quando sei tornata... Ma non avrei mai immaginato che la Katherine Pierce umana, fosse così tranquilla...- mi disse senza staccarsi da Elena.
-Beh, prima di morire ero umana, Damon.-
-Si, ma eri ancora la solita stronza... Non che ora, tu non lo sia più eh, ma sei diversa...- disse squadrandomi.
-E’ cambiata Damon. Penso che finalmente, ci ha lasciato vedere la vera Katherine. Ha calato la maschera da stronza manipolatrice, ora.- disse sorridendomi.
-Beh, può darsi. Oppure sono solo una brava attrice.- dissi loro con un sorrisetto.
-Secondo me è una brava attrice.- disse Damon sorridendomi.
-Beh, si. Se devo essere sincera, la tentazione di scappare da voi per fare un patto con Markos, è molto alta. Però non sono mai scappata e non scapperò. E’ vero... Un po’ sono cambiata. E ho paura che, il cambiamento che mi ha interessato in quest’ultimo periodo, possa andare perso se diventassi un vampiro.- dissi loro prendendo un bicchiere per versarmi qualcosa da bere dal mini bar.
-Oh.- disse Elena.
-Vedi? La vecchia Katherine è ancora tra noi.- disse Damon sorridendomi.
-Sembri felice di questa cosa, Damon. Che c’è? Ti mancava la vecchia Katherine?- gli chiesi scherzando.
-Beh, in effetti si. Ora che sei diversa, è snervante doversi fidare di te.- disse con quel sorrisetto malefico.
-Ad ogni modo, Elena mi ha fatto riflettere. Anche io voglio aiutarvi a trovare un altro modo per salvarti.- disse Damon tornando serio.
-Davvero?- chiesi io incredula.
-Si, Katherine.- disse con un sorriso dolce.
-Oh, grazie Damon. E grazie anche a te, Elena!- le dissi sorridendole.
-Di niente!- disse Damon con un sorriso. Elena mi guardava in modo strano. Sembrava triste e dispiaciuta per qualcosa.
-Che c’è, Elena?- le chiesi confusa.
-No, niente.- disse girandosi per non incrociare i miei occhi. Quei due erano strani... Per me, stavano tramando qualcosa.
Appena mi girai, mi sentii afferrata da dietro. Era Elena. Mi lanciò sul divano dove Damon mi mostrò il suo volto da vampiro.
-A dopo, Katherine.- mi disse con un sorriso agghiacciante.
Continuava ad avvicinarsi, sempre di più, a me. I suoi denti erano affilatissimi e stavano per affondare nel mio collo quando emisi un urlo spaventoso e fortissimo.
-NOOOOO!!!- urlai io, terrorizzata.
-Damon, no!- urlò Stefan correndo verso di me. Stefan scaraventò a terra Damon, che non fece nemmeno a tempo a mordermi. Io mi rialzai ma, mentre Stefan stava lottando con Damon, vidi Elena che si avvicinava a me a passo d’uomo.
-No, Elena! Ti prego, non farlo!- le dissi con le lacrime agli occhi.
-Non posso Katherine. Non voglio farlo neanche io, ma devo!- disse piangendo mentre si sedeva vicino a me.
-Ti prego Elena, no! Non farmi questo!- le dissi piangendo anche io.
-Scusami, Katherine. Pensavo che avremmo potuto diventare amiche, ma dopo quello che ti sto per fare, sono sicura che mi odierai per sempre.- mi disse abbracciandomi.
-Elena, no! Diventeremo amiche! Ma senza che io diventi un vampiro!- le urlai prima che mi fece bere il suo sangue.
-Lo vorrei anche io, Katherine. Veramente. Ma prima devo proteggere me stessa e le persone che amo!- mi disse mentre mi faceva bere il suo sangue.
-No, Elena! Ti prego!- le dissi tenendola lontana da me con le braccia.
Elena si stava avvicinando, ma per fortuna Stefan riuscì a scacciarla via con un calcio. Dovevo scappare! Ormai avevo del sangue di vampiro nel corpo e non potevo morire! Scappai verso l’uscita, ma venni bloccata da Damon che, un attimo prima di torcermi il collo venne fermato da Caroline, che entrò all’improvviso dalla porta principale.
-Tieni le chiavi! Scappa Katherine!- mi urlò Caroline dandomi le chiavi della sua macchina. Io salii velocemente in auto e, dopo aver bloccato le portiere, accesi l’auto e partii. Mi stavo dirigendo verso Richmond. Come avevano potuto tendermi un’imboscata? Dopo quello che avevo detto loro?! Probabilmente, mi sentii come si erano sentiti loro quando, prima di morire, li tradii numerose volte. Faceva male!
Raggiunsi Richmond nel giro di un’oretta circa. Mi fermai davanti a una casa e chiesi aiuto. Una vecchietta mi fece entrare, dopo averle detto che avevo bisogno del telefono e che avevo perso il cellulare.
-Mi scusi, signora. E’ sola in questa casa?- le chiesi io guardandomi in giro.
-Si, cara. Perché mi fai questa domanda?- mi chiese spaventata.
-Niente. Potrebbe prendere questa?- le chiesi mostrandole una fiala di verbena.
-No! Ma che cosa vuoi da me! Vattene via!- mi disse spingendomi verso la porta.
-Eh va bene! Vuole che usi le cattive maniere allora?- le chiesi spingendola verso il frigo della cucina.
-Ma che cosa fai? Aiuto!- disse urlando. Io aprii la fiala e le feci ingurgitare l’estratto di verbena, con la forza. Dopo corsi verso i vari telefoni sparsi in giro per la casa e li ruppi tutti. La vecchia era svenuta per lo shock e, così, decisi di legarla e di imbavagliarla. Ero al sicuro, li. O almeno, era quello che credevo!

La continuazione di questa storia, avviene con la nuova storia da me scritta: "Addio Katerina Petrova... Bentornata Katherine Pierce!". Entrambe queste due storie, fanno parte della serie "Katherine Pierce 2.0".
  
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