Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers
Segui la storia  |       
Autore: inibizione    19/04/2014    3 recensioni
Dal testo: "(...) Forse Christina assomiglia a Joe, non ama i convenevoli e le formalità, è allegra, spigliata, tutta uno slancio, una questione di forza e fisicità, forse anche lei ha delle storie brevi, fatte di corpi che si tengono vicini e sentimenti che si consumano in fretta come sigarette.
Quello che i giornali hanno sempre detto di lui, invece, è che Nick Jonas è una persona tranquilla. Riservato, taciturno e con un perenne – incantevole - broncio sul viso, Nick è la persona più equilibrata del mondo, sempre impegnato a tenere perfettamente bilanciati tutti gli aspetti della sua vita. Niente colpi di testa, insomma. Nick è il classico bravo ragazzo, con un bel faccino e una collezione di dischi niente male."
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Joe Jonas, Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Critical'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Hey you!

 

 

 

 

Come on, shout it

Let's leave the past behind us

Come on, shout it out

Hey you! (Hey you, JB)

 

 

Il Jolly è uno dei pochi posti in città di davvero americano. Ha i tavolini colorati, le sedie spaiate con i cuscini imbottiti, le tovagliette e i fiori di plastica. E’ un po’ anni 50, il giallo del bancone è decisamente troppo acceso ed è il punto di ritrovo di tutti i ragazzi del liceo. Ci sono ragazze con le gonnelline a pieghe davanti a bicchieri di acqua tonica e limone, giovani promesse delle sport che divorano hamburger, i frullati alla frutta e un vecchio jubox. Uno stereotipo, un classico e, come la maggior parte dei classici, uno dei migliori.

Nonostante il numero di matricola universitaria sul tesserino, la patente e diritto al voto, anche Chris, Cam, Jess e gli altri sono al Jolly. Ci sono sette birre sul tavolo e due piatti di patatine fritte, Cam ha le mani sporche di ketchup e si parla di vacanze.

“Affittiamo un camper, arriviamo in Florida”.

“Scherzi? E chi ci guida fin li? Andiamo a Londra”.

“Ci arriviamo a nuoto? Londra è carissima!”

“La Spagna, allora”.

“Ci sono già stata”.

“Chris, tu non conti. Sei stata già ovunque”.

“Il Giappone?”

“Ma soldi in cassa ne abbiamo?”

Perché il bello delle comitive storiche è che sono organizzate. Hanno delle regole che nessuno ha mai detto ma che tutti osservano ossequiosamente, il resto del gelato fa fondo comune, quel che è di uno è di tutti, anche i punti di forza e i problemi. Non si sa bene come si sia formato questo gruppo mal assortito, sta di fatto che esiste e lo si vede spesso spintonarsi per strada con quelle risate rumorose e tutti quegli orecchini che luccicano sotto i lampioni, sulle scale dell’università o alla stazione, con gli zaini pieni alle sei del mattino. Questi ragazzi girano continuamente, come trottole, non stanno mai fermi. E parlano di continuo, scherzano, alzano la voce, si arrabbiano. Ma che avranno mai da discutere tutto il tempo?

“Cazzo, Max, quella era la mia!”

“Non rompere e vattene a prendere un'altra”.

Chris mette la mano sul ginocchio di Camille e “Vado io” le dice prima che morda. La scavalca con le gambe, salta giù dalla panca e le manda un bacio volante. Si avvicina al bancone canticchiando, si sporge e ordina altre due pinte.

“Hey” fa qualcuno alle sue spalle.

“Ciao, Nicholas”, poi si sporge e saluta anche Paul, seduto affianco a lui.

“Chris smettila di fare gli occhi dolci al ricciolino e porta qui quelle birre!” la voce di Jess attraversa tutto il locale. La ragazza rotea gli occhi e indica col mento la sua banda al tavolo in fondo.

“Scusate. Ci si vede in giro”, prende i boccali pieni fino all’orlo e torna sedersi mormorando qualcosa che fa ridere la rossa in fondo al tavolo ma che, a quella distanza e con quel chiasso, Nick non riesce a sentire.

“Conosci Christina Gray?” gli chiede Paul.

“Abita nel ranch di fronte casa mia.”

“E’ un bel tipo.”

Nick annuisce, con l’aria assorta, osservandola prendere posto in quell’accozzaglia di gomiti e bracciali che fanno rumore, la sente ridere, poi appoggia la testa sulla spalla della bionda accanto a lei. Sorride appena, senza un motivo apparente, ruota sullo sgabello e “a quanto stanno?” chiede a Paul, concentrandosi sul football in tv.  

 

Quando le luci della città si spengono il cielo diventa uno spettacolo. Certo, questo è un paesino piccolo, distante dalle grandi metropoli, qui la gente gira in bici, a cavallo, principalmente a piedi, si conoscono quasi tutti, a volte il cellulare non prende. Poi arriva la notte e ti sorprende, se sei ancora sveglio. I lampioni per strada fanno una luce fioca, appena sufficiente a dipingere un ombra scarna a terra, le insegne si spengono, le case dormono e se sei col naso insù cominci a contare le stelle.

Quando gli altri vanno via, Cam si stende sul retro del pick up, la testa posata sulla borsa, le caviglie incrociate e la sigaretta nella mano destra. Chris ha la testa dall’altra parte, accanto agli stivaletti neri dell’amica, ma è nella stessa posizione. Le spirali di fumo si diradano sopra le loro teste, tutto quello che rimane è il blu intenso del cielo, qualche nuvola bruna e una miriade di puntini luminosi.

Max è un idiota”.

“Gli dai troppa importanza. Lo fa solo per darti fastidio”.

“Si, ok, ma resta un idiota” perché  Camille non è per le mezze misure.

“Come va con Sam?”

“Forse è quello giusto” e Chris sorride anche se l’amica non può vederla, perché l’ha sentita tante volte quella frase che ormai ha smesso di crederci e fare domande.

Cam spegne la sigaretta premendola sul fondo del cassettone e la butta fuori.

“Sono contenta che tu sia tornata”, poi si mette seduta, la guarda negli occhi e “davvero” insiste, perché se è vero che lei si innamora tanto facilmente di un paio di promesse e qualche bacio caldo, Chris lo fa altrettanto facilmente dei posti in cui va. E più sono lontani, più le piacciono, anche se questa forse è solo una coincidenza. Quante volte sono partite insieme e le ha confidato “E’ un posto fantastico, Cam, se potessi non tornerei più!”, sui balconcini degli alberghi, di notte, con i piedi appoggiati alle ringhiere? Quante volte l’ha sorpresa con la malinconia negli occhi, di ritorno da un viaggio che aveva fatto senza di lei? Poi però bastavano un po’ di moine, una serata al Pub per festeggiare il suo ritorno, settembre e la scuola, i test per l’università e Chris era di nuovo li, per un altro anno. Cam tirava un sospiro di sollievo e si dimenticava di quell’ansia che le stringeva lo stomaco. Ma questo è il loro ultimo anno di università, Christina non avrà più impegni irrinunciabili e potrebbe non tornare con la fine della prossima estate. Sparirà col primo aereo e cosa la riporterà indietro? Un giorno la chiamerà e le dirà: “E’ un posto fantastico, Cam, non torno più!”, coniugando diversamente i verbi. E a quel punto cosa farà? La seguirà ovunque decida di andare? Qualsiasi cosa accada? Cambierà tutto (?).

Chris si alza e le prende le mani, stringe tra le sue le dita congelate dell’amica e le rivolge il sorriso più brillante del suo repertorio.

“Mi sei mancata, Cam. Non era la stessa cosa senza di te” e a Camille, per stasera, va bene cosi.

 

Nick è già a casa da un’ora e mezza quando Joe rientra. Si toglie le scarpe, le lascia all’ingresso e si butta a peso morto sul divano.

“Come va fratello?” lo apostrofa, con gli occhi chiusi, massaggiandosi con le dita il naso e la fronte. Nick borbotta qualcosa che Joe nemmeno si prende la briga di ascoltare, poi gli ruba il telecomando e mette su una sitcom davvero idiota.

“Gesù Cristo, quanto parla quella ragazza” sbotta. Il fratello non capisce e si volta a guardarlo, perplesso, cosi aggiunge “Linda Gray. E’ carina ma non chiude mai la bocca”.

Nick riporta lo sguardo sulla tv, senza davvero seguirla, leggermente infastidito.

“Sareste perfetti insieme, sai? Lei che parla e tu ascolti pazientemente con la tua aria bonaria, annuiresti quando necessario e lei sarebbe contenta.”

“Ancora non te l’ha data, Joe, per questo sputi veleno, vero?”

Joe sorride, con gli occhi fissi sul programma alla tv.

 

____

 

 

Al liceo, mentre tutti si affannavano facendo ricerche su questa o quella facoltà, Christina aveva già le idee chiare. Cosi due mesi dopo il diploma, esattamente due anni fa, si è ritrovata terza nella graduatoria del test d’ingresso, ha ricevuto una borsa di studio per merito, un tesserino e la piantina del campus su cui ha evidenziato in rosso le aule e la biblioteca del suo corso. Ha scelto Scienze Politiche perché il mondo le è sempre piaciuto e vorrebbe girarlo tutto per stringere le mani alle nazioni, collaborare per la pace e lo sviluppo, raccontarlo sempre con stupore e competenza, provando a trasmettere la sua magia. Suo padre le ha sempre detto, scherzando, che potrebbe anche disfarsi dei suoi documenti, che ormai è e si sente cittadina del mondo, ha girato più lei in 22 anni che lui in 51 primavere e che se la vede correre da un paese all’altro, sempre indaffarata, con quel suo cipiglio che mette su quando si concentra per qualcosa di difficile o sta pensando o vuole intavolare una discussione su temi che i suoi coetanei non hanno nemmeno mai preso in considerazione. Mr Gray è orgoglioso di questa figlia che si da tanto da fare e ha a cuore tutti i problemi del mondo, che legge continuamente ed ha tutte quelle persone attorno che la guardano come se fosse la loro ancora.

Quindi anche se a volte i bilanci la fanno dannare, quell’esame di economia è la terza volta che lo ripete e sospetta che l’assistente di diritto internazionale ce l’abbia un po’ con lei per quella volta che l’ha corretto in aula, le piace quello che studia, l’ambiente in cui si ritrova, tutti quegli attivisti, quegli ideali, i cori un po’ da stadio nel cortile contro questo o quel politico e le riunioni nella saletta in fondo al corridoio al primo piano, due volte al mese, in cui si sente davvero importante e tutti l’ascoltano.

“Hey, Gray! - si sente chiamare, mentre attraversa il cortile, alla fine dell’assemblea - bell’intervento, oggi”. Un ragazzo con i capelli corti e gli occhi neri la raggiunge. Il sole scintilla sul suo piercing al labbro, ha felpa tutta storta addosso e odora di tabacco.

“Grazie.”

Lui allunga una mano, le nocche nere di inchiostro – freedom -, l’anellino di metallo si sposta sul labbro teso in un sorriso. “Marcus Eaton” si presenta. Annuisce, ha sentito il suo nome, fa parte del comitato degli studenti.

 “E cosi non ti piace come gestiamo i fondi del governo, eh?”. Stringe gli occhi per ripararsi dal sole ma Chris vede ugualmente quel guizzo malizioso e gli sorride allo stesso modo.

“No, per niente. E penso che quella di festeggiare la fine e l’inizio di ogni anno accademico sia l’idea di un criceto in crisi d’astinenza, non di uno studente dell’ultimo anno” espone tranquilla, mostrando i denti perfettamente allineati.

“Nessuno mi aveva mai dato del criceto in crisi di astinenza”.

“C’è sempre una prima volta, no?”

Lui ride, tenendosi lo stomaco e i muscoli delle braccia guizzano nella maglietta nera.

Poi guarda dove si sta dirigendo e “Prendi l’autobus?” chiede.

Chris sbuffa, “Problemi con la macchina”.

“Ti do un passaggio, cosi mi dai qualche altra idea su come gestire i fondi, che dici?”

 

 

 

 

In realtà, l’ultima parte doveva essere in un capitolo a parte (che ho già scritto) ma lo avrebbe reso eccessivamente lungo. Cosi ho pensato di spezzarlo e inserire questa prima parte qui perché era più attinente al Hey you! del titolo.

Insomma, avete fatto caso al modo sciolto con cui interagisce per la prima volta con Marcus? Con Nick non si è comportata allo stesso modo.

Quindi… qualche idea su Marcus? Pensate di ritrovarlo successivamente?

Qualche idea, supposizione…? E Linda e Joe? Camille?

Se ne avete voglia, fatemi sapere cosa ne pensate. I miei contatti sono nella bio e sotto i precedenti capitoli. A presto!

 

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers / Vai alla pagina dell'autore: inibizione