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Autore: Lady_Wolf_91    19/04/2014    5 recensioni
Clara è una ragazza come tante, senza nulla di particolare.
Clara non sa quello che il destino ha in mente per lei.
Clara non sa che presto la normalità, sarà solo un lontano ricordo!
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ultimo desiderio?






 

Erano passati tre mesi dalla prima apparizione di Abraxas e della macchina per scrivere.

Erano stati mesi intensi, mesi in cui la mia Clara aveva acquistato una nuova luce.

Mesi in cui l'avevo vista ridere e cambiare, quasi essere felice.

E forse anche per questo per settimane intere aveva cercato di rimandare quel giorno.

Giorno che alla fine era giunto.

“Mia signora, dovete esprimere il vostro ultimo desiderio.”

Clara mi prese in braccio nascondendo il volto fra la mia pelliccia:

“Io non voglio.”

“E io non voglio che voi perdiate anche questo desiderio!”

“Abraxas cerca di capire: io non posso!”

Il genio le si avvicinò curioso di sapere come avrebbe continuato la frase ma Clara, per tutta risposta affondò il volto sul suo petto abbracciandolo poi con tutta la sua forza.

E non ci fu bisogno di continuare, quello che voleva dire era che non poteva perderlo, ed era così chiaro che dirlo a voce era superfluo.

Passò un'altra settimana e Clara si ostinava a non usare il suo desidero e ad ignorare Abraxas tutte le volte che questi cercava di toccare l'argomento.

Fino a che, alla fine, si decise.

Mancavano pochi giorni alla giornata delle grandi uova bizzarre e tutta la città era in fibrillazione.

Anche Clara aveva addobbato la casa con teneri pulgini dai colori scintillanti e uova di vetro, di carta, di zucchero e di cioccolata nelle più svariate forme, misure e colori.

Quel giorno si trovava in cucina a decorare le ultime uova insieme ad Abraxas, fu tra una risata e l'altra che Clara proclamò la sua decisione:

“Ho scelto il mio desiderio.”

Il genio si bloccò di colpo, un misto di delusione e tristezza era parso sul suo volto.

“Bene, era ora.”

La mia dolce umana non si lasciò intimidire dalla durezza delle sue parole e alzandosi raggiunse il salotto, si sedette alla scrivania e fissò a lungo la macchina per scrivere.

“Devi però promettermi che quando leggerai cos'è non ti tirerai indietro!”

Abraxas le concesse un lungo sguardo perplesso e annuì, io con un balzo elegante presi posto sul tavolo.

Il silenzio era rotto solo dal canto armonioso degli uccellini in amore e dal ticchettio lento e deciso dei tasti.

Fissai sbalordito le parole prendere vita sul foglio e fissai Clara.

Lei mi carezzò la testa come a rassicurarmi, staccò il foglio e lo porse al genio che iniziò a boccheggiare percorrendo a lunghe falcate l'intera stanza:

“V-voi non potete!”

“Sì invece e tu hai promesso!”

“Ma non capite? Non è giusto, quand'è che penserete a voi invece che preoccuparvi degli altri?”

Clara si alzò incrociando le braccia al petto ma mantenendo uno sguardo molto dolce:“Ed è qui che ti sbagli! Io sto pensando a me. Ho riflettuto a lungo e non c'è nulla, niente che non vorrei più di quello che ho scritto su quel foglio!”

Iniziai ad imitare il genio facendo avanti e dietro per la stanza stranamente nervoso, ma cosa me ne importava a me poi? Alla fine decisi di dare tregua alle zampe e mi accoccolai sulla mia adorata poltrona.

Il genio si passò le mani tra i capelli argentati:

“Io, io non so nemmeno se funzionerà!”

Clara gli sorrise stringendogli una mano:

“E non lo sapremo mai se non proviamo!”

“Vi costerà il vostro ultimo desiderio...io...”

“Non capisci? I desideri non sono importanti, non lo sono mai stati! Tu lo sei, quello che abbiamo fatto insieme lo è. Viviamo in un modo dove la gente ogni giorno desidera qualcosa e molto spesso ciò che desidera è effimero, stupido o egoistico. A me non importava dei desideri in se, ma collaborare, fare qualcosa insieme per aiutare gli altri è stato...è stata una gran cosa e mi ha reso felice come non lo ero da molto tempo. E ora, egoisticamente, penso a me e voglio che quello sia il mio ultimo desiderio perché non posso immaginare di ritornare ad una vita dove non ci sei tu, quindi ti prego, ti prego Abraxas provaci!”

Il genio si accigliò girandosi il foglio tra le mani, poi si avvicinò di un passo a lei, fissandola negli occhi:

“Io non lo so se questo funzionerà ma voglio dirvi una cosa.

Non conosco l'identità di colei che vi ha mandato la macchina e non mi è concesso saperlo ma, in questi mesi non ho smesso di ringraziarla un solo giorno perché mi ha permesso di incontrare la persona più buona e pura di tutto il mondo e mai, in tanti anni mai mi era capitato di incontrare qualcuno come voi, mi avete insegnato il significato della parola amicizia, che amare non è solo scambiarsi parole dolci e che aiutare il prossimo può far sentire bene come pochi. E voi, voi siete una stella così rara e splendente che mi chiedo com'è possibile che vi abbiano lasciata sola così a lungo e, il vostro gatto è un piccolo dispotico presuntuoso ma vi adora, vi adora così tanto che farebbe di tutto per voi e io, io penso di essere come lui. Insomma, non dispotico e presuntuoso e spero che il vostro desiderio funzioni perché nemmeno io posso immaginare di tornare a vivere una vita senza di voi.”

Fissai a lungo entrambi, quel genio da strapazzo, come aveva osato darmi del dispotico e presuntuoso? Ma soprattutto come aveva osato farmi commuovere? Sperai ardentemente che il desiderio si avverasse così avrei potuto graffiarlo per il resto della mia vita.

Clara intanto, era rimasta come paralizzata alle parole del genio mentre un leggero rossore le colorava il volto, prima che potesse dire qualunque cosa Abraxas avanzò goffamente verso di lei prendendole il volto tra le mani e poggiandole un leggero e delicato bacio a fior di labbra:

“Nel caso non ci rivedessimo.”

Indietreggiò di qualche passo e lesse ad alta voce l'ultimo desiderio della nostra Clara.

“Desidero che Abraxas diventi umano.”

E poi.

Tutto accadde troppo velocemente perché potessimo fare qualunque cosa.

Una nuvola dorata si levò dal foglio ancora stretto tra le mani del genio che sorrise, la nube lo avvolse completamente e le pareti iniziarono a vibrare, Clara cadde a terra e le andai incontro.

Poi.

In un secondo non c'era più nulla, la nube era sparita portandosi via Abraxas.

Per quelli che sembrarono interminabili istanti io e Clara rimanemmo a fissare il punto dove pochi minuti prima c'era il genio a bocca aperta.

Senza dire nulla Clara si alzò e corse alla macchina per scrivere, digitò velocemente senza nemmeno guardarmi: 'Entrer' Senza ottenere alcun risultato.

Si morse il labbro e continuò a digitare la stessa parola premendo con forza sui tasti.

Mi avvicinai lentamente accarezzandole una gamba con la testa e lei si lasciò cadere a terra e mi abbracciò:

“Non ha funzionato Ampolla, come farò? Come farò ora?”

E avrei tanto voluto avere il dono della parola, avrei voluto dirle che insieme avremo superato anche quella, avrei voluto dirle di non piangere perché io ero lì e avrei fatto di tutto per vederla felice.

Si addormentò così, stretta a me con le lacrime che le bagnavano il viso.

 

 

Era passata una settimana.

Meli aveva cercato disperatamente di capire cosa c'era che non andava, ma Clara aveva eretto un muro, d'altronde non poteva certo spiegarle di essere triste per la scomparsa del genio che probabilmente amava. Ma nonostante non avesse tutte le informazioni, Meli, da buon'amica cercava in ogni modo di tirarla su di morale.

Quel giorno ad esempio, aveva programmato un'escursione nella valle degli unicorni di burro, stavamo camminando ormai da un paio di minuti mentre Meli continuava a parlare delle favolose cose che avremo visto, fatto e mangiato.

Clara le sorrideva, un sorriso di circostanza certo, era grata all'amica per quella dimostrazione di affetto ma il dolore per la perdita di Abraxas era ancora troppo grande.

Eravamo arrivati alla ruota di pan di Spagna, Meli e il suo amato ragazzo erano andati a comprare i biglietti mentre io e Clara eravamo rimasti seduti su una delle panchine.

Miagolai cercando di distrarre la mia umana dai suoi pensieri ma lei mi sventolò una mano difronte al muso sospirando:

“Chi sa se è tornato nel suo mondo o...”

Si strinse la gonna tra le mani mordendosi le labbra per non piangere, alzai lo sguardo cercando Meli e fu allora che lo vidi.

Un ragazzo alto, dai capelli castani e l'aria composta. Indossava una camicia bianca e un Jeans stretto nero e se ne stava appoggiato ad un albero fissandoci. Ero pronto a graffiarlo fino a fargli distogliere lo sguardo quando li vidi.

Vidi i suoi occhi viola.

Spinsi con forza una zampa sulla gamba della mia padroncina continuando fino a che lei non alzò lo sguardo.

E il mondo si fermò.

Lei lo fissò a lungo e lui ricambiò la sua occhiata sorridendo per poi avvicinarsi.

“Tu.”

“Voi.”

Repressi la voglia di fargli le fusa, ma da dove diavolo era uscita poi? E strusciai contento la testa sulla caviglia della mia padrona.

Meli scelse proprio quel momento per ritornare, fissò a lungo il ragazzo sconosciuto e poi guardò la sua amica:

“Clara? Chi è questo ragazzo, lo conosci?”

Clara arrossì visibilmente tendendo una mano “Lui è...è” Mano che fu prontamente afferrata dall'altro e stretta con forza, come per timore che potesse scivolare via.

“Io sono Abraxas, è un piacere fare la tua conoscenza Meli.”

E Clara finalmente sorrise, chi l'avrebbe mai detto che per farla felice sarebbe bastato così poco?

 

Epilogo

Tutte le storie escono col buco.



 

 

E dunque è arrivato il momento di dirci addio, la storia di Clara, o più propriamente la storia di Clara e Abraxas è finita, a questo punto nelle favole si è soliti dire: “E vissero felici e contenti.”

Ma sapete, io non so se quei due vivranno per sempre felici e contenti, è più probabile che attraverseranno momenti difficili e altri felici, perché la vita è fatta così, momenti belli e momenti brutti che si susseguono strenuamente.

Se fossi uno di quegli scrittori famosi a questo punto vi darei anche una morale, qualcosa tipo: “Avete visto? Per essere felici non serve avere un genio o dei desideri, basta trovare delle persone che ci amino per quello che siamo.” E cose del genere, ma dopo tutto io sono un gatto, un gran bel gatto è vero ma pur sempre un gatto e voi non immaginate quanto sia difficile scrivere su questi tasti così piccini ma sapete? Volevo davvero farvi conoscere la storia di Clara e chi sa? Magari ci avete anche imparato qualcosa.

“Ampolla? Ampolla! Ancora vicino alla macchina per scrivere? Quante volte ti devo dire che non è per te?”

E io quante volte dovrò ripeterle che noi gatti facciamo quel che ci pare?

E va bene, va bene ho capito è ora di andare, la mia padroncina ha bisogno di essere istruita, addio o forse arrivederci chi sa? In fondo ho nove vite, potrebbe capitare ancora di tutto.












Doremifasollasidooo
note v_v

E un'altra storia finisce ç__ç salutate tutti Clara Abraxas e Ampolla *fa ciao ciao con la manina*
Dunque, siamo giunti alla fine di questa pazza storia.
Mi sembra ieri che avevo visto in un gruppo spam il contest "Autunno Originale" e carica delle mie solite paure e ansie mi apprestavo a partecipare a quello che era a tutti gli effetti il mio primo contest.
Ero sicura di venir eliminata al primo turno.
E invece eccomi qui o_o come avrò fatto non lo so nemmeno io.
E ora che anche questo viaggio è finito, devo ovviamente ringraziarvi tutti.
E (o.o sto iniziando con un sacco di e...) prima di tutto ringrazio la fantastica GiudiciA che ha avuto quest'idea fantastica ed è sempre stata precisa e corretta con tutti, 
ringrazio ovviamente VOI che avete letto questa mia piccola follia ç__ç chi l'ha messa tra le seguite, preferite, ricordate, letta e chi ha trovato due minuti per lasciarmi una recensione, chi si è perso per la strada e chi è appena arrivato.
Spero che la storia vi sia almeno un pochino piaciuta.
Per quanto riguarda il capitolo immaggino gli orrori che ci saranno ma capite che fino a qualche ora fa ero convinta che non avrei fatto in tempo con la consegna(problemi di rete)  e inoltre quando ho iniziato la storia non sapevo avrei trovato un alvoro che mi succhiava l'anima e vabbeh non sto qui a giustificarmi v__v
Concluso il contest passerò in rassegna i capitoli, rimediando agli errori, alla virgolite acuta(che spero sia diminuita) e modificando qualcosina.
Non mi dilungo come mio solito -.- e vi lascio T^T
baciotti

   
 
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