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Autore: Stecullen94    22/04/2014    4 recensioni
Edward Cullen è un ragazzo introverso, sua madre è morta dandolo alla luce e da quel giorno suo padre lo odia e gli rinfaccia sempre la morte della madre.
Si trasferisce a Forks con suo padre e i suoi fratelli, Emmet e Alice, perchè aveva appreso dai suoi nonni che nella cittadina c'era un bravissimo dottore che forse avrebbe saputo curare la sua grave malattia.
Alla Forks High School incontrerà Isabella Swan, vivace e popolare, fidanzata con il capitano di basket della scuola. Pian piano diventeranno amici, e la loro amicizia si trasformerà in qualcosa di più forte e passionale, ma oltre all'amore c'è qualcos'altro che preoccupa Edward: la paure di morire e di non poter più vivere con la sua amata.
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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                                                                            Epilogo: dopo il buio c’è sempre la luce




(Pov Bella)


“Quindi papà ha parlato con quei cattivoni?”

“Si ci ha parlato” rispondo solamente

“Ma poi che è successo?” e rido delle domande della mia piccola, ma curiosa, Emily che, da due giorni, vuole sapere tutta la storia da quando ci siamo incontrati io e suo padre fino ad adesso…

Sono passati 14 anni da quando abbiamo finito il liceo è da quando Edward ha deciso di chiudere il cassetto del suo passato definitivamente, le nostre vite hanno continuato a rimanere intrecciate nonostante le strade che abbiamo preso rischiavano di separarci, ma tutto è andato bene …
Io sono diventa una scrittrice famosa, per anni sono stata indecisa sul cosa fare ma poi ho capito cosa faceva davvero per me è, pure se ci sono stati alti e bassi in questo mio percorso, con l’aiuto di tutti i miei cari sono riuscita anche a scrivere qualche libro che è andato benissimo;
Edward, intanto, si era laureato in Medicina a 23 anni, all’università di Harvard e dopo tre anni è riuscito ad avere la specializzazione in Pediatria, realizzando così uno dei suoi sogni, ed ora è uno dei più bravi pediatri della città di Chicago..
Si avete capito bene, ho detto proprio Chicago….
Ci siamo trasferiti qui 6 anni fa dopo che Edward ha trovato lavoro nell’ospedale della città, così ora abitiamo nell’ex Villa Masen che, di conseguenza, è diventata Villa Cullen, abitare qui a Chicago purtroppo non mi consente di vedere i miei genitori, e i miei cognati, se non nelle vacanze, sempre se Ed riesce a prendersi qualche giorno di ferie e quindi possiamo andare a Forks sennò vengono tutti qui.

Nel frattempo, due mesi dopo la laurea di Edward, ci siamo sposati in una chiesetta nella periferia di Seattle, non è stato proprio un matrimonio in grande, abbiamo solo invitato i nostri pochi amici oltre che i nostri parenti, ma è stato comunque uno dei giorni più belli della mia vita, invece la luna di miele l’abbiamo trascorsa alle Bahamas per due mesi interi ma poi, appena ritornati, mio marito ha dovuto rimettersi al lavoro sui libri per la specializzazione, mentre nel frattempo, per avere soldi, facevamo dei lavoretti part-time.

Poi dopo solo due anni è nato, il nostro primo angelo, Richard Carlisle Cullen, un bimbetto con capelli ramati e occhi marroni, sarebbe un perfetto mix tra i due genitori se non fosse per i lineamenti del viso che sono paterni al massimo, Richard, o Ricki, è sempre stato molto tranquillo pure se, qualche volta, è un pieno di energia alla massima potenza..

“Mamma?” mi chiama mia figlia e io mi riscuoto subito dai miei pensiero per poi abbassare lo sguardo e vedere gli occhi, verde smeraldo, di mia figlia fissarmi curiosi

Emily Elizabeth Cullen invece è nata tre anni dopo il fratello, ed è esattamente il contrario di quest’ultimo, vispa e curiosa fin dall’inizio è raro vederla stare ferma anche solo per pochi minuti, Edward si mette sempre a ridere qualunque cosa combina e io mi ritrovo sempre a essere il genitore cattivo della situazione, pure se ,quando ci guarda con quel visino dolce, è impossibile sgridarla

“Cosa tesoro?” le chiedo mentre passo una mano tra i suoi capelli ramati come quelli del padre, non per niente Emmet scherza sul fatto che, se il padre era come sua madre ma al maschile, era logico che dovesse avere una figlia che gli assomigliasse

“ Ma mi stai ascoltando?” mi chiede mentre sta seduta impaziente sul divano e sto per risponderle quando sento dei piccoli passi dietro di me

“Mamma?” mi sento chiamare da una vocina dolce e sorridendo mi giro a guardare il mio piccolo Sam che mi guarda con occhi teneri mentre con le manine si tiene al bracciolo della poltrona

“Piccolo pensavo stessi giocando con tuo fratello” gli dico mentre lo raggiungo e lo prendo in braccio

“Ricki si è messo a leggere quindi sono sceso” mi dice solamente mentre si accoccola tra le braccia e sorridendo lo stringo

Samuel Edward Cullen ha solo due anni eppure ancora non siamo riusciti a capire a chi assomiglia, come aspetto è sempre un mix, capelli marroni e occhi verdi ma con delle sfilature marroni vicino alla pupilla, il carattere, invece, sembra una via di mezzo tra il fratello e la sorella, cioè molto curioso ma anche molto tranquillo

“Ora continui a raccontarmi?” mi chiede subito Emily appena mi riseggo sul divano

“Ok ora cosa vuoi sapere?” gli chiedo divertita mentre vedo gli occhi di mio figlio concentrarsi attentamente, si è proprio come sua sorella e suo padre

“Il vostro matrimonio” mi dice solamente mentre prende la sua bambola preferita tra le braccia, ama moltissimo le bambole e le barbie infatti nella letterina per Babbo Natale ha voluto a tutti i costi sottolineare che voleva almeno due bambole e una barbie

“Mamma ma Babbo Natale avrà ricevuto le nostre lettere vero?” mi chiede Sam prima che possa iniziare a parlare e lo guardo teneramente, manca solo una settimana a Natale, è, come ogni anno ormai, le nostre famiglie ci raggiungeranno quattro giorni prima Natale e poi Emmet, pure se sbuffante, si travestirà da Babbo Natale e consegnerà i regali a tutti

“Certo che le ha ricevute, anzi secondo me i vostri regali sono già nella slitta” gli dico

“Storia, storia, storia” si lamenta invece Emily e sbuffo divertita ma nel frattempo mi cade lo sguardo sull’orologio a pendolo e vedo che sono le sette e mezzo di sera, questo vuol dire che, tra una mezzoretta massimo, mio marito è a casa… ma vuol dire anche che devo iniziare ad apparecchiare e preparare la cena

“Emi perché non vai a vedere che fa Richard in camera sua e, caso mai, gli dici di scendere…. Poi continuerò la storia, ma tra poco torna papà e io devo preparare la cena” gli dico mentre faccio sedere Sammy sul divano e in contemporanea io mi alzo

“Va bene” mi dice solamente e, con ancora la sua bambola tra le braccia, salta dal divano e inizia a correre

“Non correre sulle scale” la richiamo subito mentre sparisce completamente dalla mia vista e sospiro scuotendo la testa, spero che inizi a calmarsi un po’ prima o poi, nel mentre vedo di sottecchi Sam scendere dal divano mentre va a prendere il suo dinosauro di peluche e sorrido mentre mi dirigo verso la cucina.

Stranamente, per la prima volta in questi otto anni, passano quindici minuti in tranquillità, butto un’occhiata al salone e vedo il mio piccolo che gioca con le macchine pure se continua a tenere stretto il suo dinosauro di nome Dino, così finisco di sistemare bene il tavolo e mi decido a buttare una chiamata ai miei figli più grandi

“Richard, Emily, scendete” li chiamo ma non sento niente in risposta è un po’ mi preoccupo, hanno sempre risposto alle chiamate, pure se per caso erano solamente in bagno

“Ricki.. Emi..” ricomincio a richiamarli ma all’improvviso sento dei passi frenetici scendere le scale per poi vedere piombare improvvisamente i miei figli che si puntano il dito contro

“Mamma ,Richard dice che non m’insegnerà mai a giocare a basket” inizia subito Emily

“Non è che non le voglio insegnare ma è ancora troppo piccola e poi non mi faceva leggere” ribatte il fratello che, nei suoi soli otto anni, ama così tanto leggere che si fa fuori almeno due o tre libri a settimana

“Voglio imparare adesso, e se fai così non t’insegnerò mai a giocare a pallavolo” risponde facendo il broncio e sghignazzo in silenzio

Basket, pallavolo e baseball, sono sport normali eppure sono i preferiti dei miei tre figli: Ricki guarda sempre le partite di Basket con suo padre e, per di più, al suo quinto compleanno aveva voluto regalato un pallone da Basket con cestino compreso, Sam invece sembra che stia diventando una specie di appassionato del baseball e quest’anno ha voluto chiedere a Babbo Natale proprio una mazza da Baseball, Emily invece non so come mai gli piace la pallavolo ma, da qualche mese, ci dice che vuole entrare a far parte di una squadra di pallavolo, forse mi sa che è colpa dei cartoni che guarda su questo genere

“Emily, Richard, basta dai, possibile che dovete litigare appena ne avete l’occasione?” gli dico e quando mi guardano abbassano gli occhi

“Scusa” dicono insieme

“Bene, Emily ti va di aiutarmi in cucina?” le chiedo e lei mi sorride subito

“Certo” mi dice e posa la bambola nel suo passeggino per poi avvicinarsi al frigo

“Richard se vuoi puoi leggere un altro po’, però leggi in salone così dai un’occhiata a tuo fratello” gli dico e lui annuisce felice

“Sicuro pure se non mi va più di leggere, ma stai tranquilla terrò completamente d’occhio il mio fratellino” mi dice e ritorna in salone mentre sorrido intenerita, Richard ama completamente suo fratello, certo vuole molto bene anche a sua sorella ma sembra avere una specie di preferenza per il piccolo, chissà forse è l’amore del fratello maggiore di cui ci ha sempre parlato Emmet?

“Allora Chef Emily abbiamo solo quindici minuti di tempo per preparare e infornare una torta prima che arrivi tuo padre. Sei pronta?” le dico e lei si mette sull’attenti

“Certo che si” risponde subito mentre prende un cucchiaio di legno e io vado ad aprire il frigo per gli ingredienti..



Pov Edward)

“Lizzie promesso appena venite suoniamo insieme un nuovo spartito”

“ Evvai zio, non vedo l’ora” risponde mia nipote tutta felice mentre sogghignando mi appoggio allo schienale della sedia del mio studio

“Bene ora che ne dici di mollarmi e di andare a cenare così non dobbiamo continuare a sentire tua madre che ti chiama?” scherzo è da quindici minuti che parliamo, più che altro mi ha voluto raccontare come sta andando il suo secondo anno al liceo è, di come, si diverte a prendere in giro il gemello

“Va bene, allora ci vediamo tra un paio di giorni” mi dice contenta

“Certo, salutami tutti” le rispondo

“Ok, ciao” mi saluta e poi chiude la chiamata mentre io inizio a chiudere il mio computer però soffermandomi prima sulle tre foto dello sfondo del desktop che rappresentano, una i miei figli insieme, l’altra io e Bella, e nell’altra i miei fratelli con i miei nipoti nel giorno della nascita della piccola Susan, la secondogenita di Alice e Jasper, che è nata un anno dopo la nascita dei gemelli, e dopo l’arrivo di Christian nella famiglia.

“Ehy Edward è ora del cambio con Roger e Adam” mi dice Michael, il mio segretario e amico, aprendo la porta

“Si sto andando, hai bisogno di un passaggio?” gli dico mentre prendo il giubbotto e la mia ventiquattr’ore

“No grazie, a proposito poco fa ha chiamato Jack Arper, mi ha detto di dirti che non puoi parlare ininterrottamente per quindici minuti e non rispondere alle sue chiamate” mi dice scherzando e rido, è sempre il solito, pur essendo diventato un avvocato, bravo anche, il suo carattere è sempre quello

“Lo so ma stavo parlando con mia nipote, comunque non preoccuparti sono riuscito a mandargli un messaggio, ci sentiremo domani” scherzo mentre esco dal mio studio e lo chiudo a chiave

“Buonasera signori” sento salutarci e girandomi vedo Roger appoggiato alla porta del suo studio, Roger praticamente è il pediatra che sta di guardia notturna quando io e Shelley, l’altro mio collega, torniamo a casa dalle otto di sera fino alle otto di mattina, oppure nelle pause pranzo, oppure nelle vacanze o la domenica, certo io sono sempre a disposizione, così come Shelley, ma almeno possiamo tornare un po’ a casa

“Roger, passa una buona serata, ci vediamo domani” lo saluto e sorridendo ci risaluta per poi rintanarsi nello studio mentre io e Michael entriamo in ascensore

“A proposito capo ricordati che domani in mattinata dovrebbero venire i signori Milligan per sapere i risultati di Tod” mi ricorda all’improvviso e annuisco, domani ho una giornata completamente piena

“Lo so”

“Ricordati anche che hai promesso ai signori Barnes che saresti passato a controllare la figlia dato che gli hai detto che è meglio se non la escono”

“Ehy lo so tranquillo, non sono così vecchio da dimenticarmi le cose” scherzo mentre usciamo

“Per ora, comunque ci vediamo domani, buonanotte” mi saluta e alzo gli occhi alla sua risposta

“Buonanotte” lo saluto ed entro in macchina per poi partire e immergermi nelle strade caotiche, e innevate, della città.

Da una parte è strano pensare a tutto quello che è successo, e a come le cose sono cambiate, 14 anni fa non pensavo neanche di poter vivere e invece, ora, eccomi qua: ho una moglie bellissima, tre figli fantastici, una famiglia che amo, abito nella mia città natale e per di più mi sono laureato e ora sto facendo il lavoro dei miei sogni… meglio di così non può andare…

Certo in questi anni ci sono stati pure i colpi di scena al di fuori della nostra famiglia: Ben e Angela si sono trasferiti in Argentina, Jack durante uno dei suoi casi da avvocato ha conosciuto una ragazza, Cassie, e si sono sposati l’anno scorso, tutti gli altri miei amici hanno anche fatto progressi in quello che avevano scelto ….
Oh, è se vi interessa Jacob Black e Clive Corrigan in questo momento si trovano in carcere a scontare i loro vent’anni di prigione, diciamo che sono diventati dei perfetti ladri e assassini in giro per gli Stati Uniti ma, per fortuna, li hanno presi..

Be più o meno questa è una super sintesi di quello che è successo in questi quattordici anni ma diciamo che ho riassunto bene, l’importante è che tutto vada bene e che non ci siano problemi irrisolvibili, poi per il resto basta vivere la vita giorno per giorno, ok si, sto parlando un po’ come facevo tanto tempo fa a causa di quella malattia, però ora che ci penso da una parte devo essere grato al fatto di essere stato malato, certo ho rischiato la vita giorno per giorno, ma se non fosse stato per questo forse non sarei mai andato a Forks perché i miei fratelli avevano sentito parlare di uno dei migliori dottori degli Stati Uniti…

All’improvviso mi riscuoto dai miei pensieri notando anche di essere arrivato davanti casa e così aprendo il cancello parcheggio dentro il garage, di certo non voglio che la mia cara Aston Martin si rovini, e accosto la macchina vicino alla Ferrari di mia moglie, non le vogliamo proprio cambiare queste macchine, per poi uscire e entrare in casa

“Ciao famiglia” grido appena entro e tolgo il giubbotto appendendolo all’appendiabiti

“Papà” sento gridare dai miei figli più piccoli mentre li vedo sbucare dalla porta del salone e corrermi incontro ma, mentre Emily è più veloce ad abbracciarmi, Sam cerca di raggiungermi velocemente, pure se traballante, così, per aiuto, lo prendo da una mano e tiro pure lui nell’abbraccio

“Ehy cuccioli, avete fatto i bravi oggi o avete fatto impazzire la mamma?” scherzo mentre mi alzo con tutt’e due in braccio e vado verso il salone

“Emy ha fatto impazzire mamma, ha voluto apere tuta la storia di quando vi siete conottuti” mi dice Sam mentre faccio scendere Emily

“Conosciuti non conottuti” lo correggo sorridendo

“Eh che ho detto io?!” risponde incrociando leggermente le braccia e aggrottando le sopracciglia, e mi metto a ridere

“Papà mi vuoi raccontare del vostro matrimonio al posto di mamma?” mi chiede invece la mia principessa

“No dai Emy non ancora è da tutto il giorno che rompi… ciao papà” l’ammonisce il fratello uscendo in quel momento dalla cucina seguito dopo poco dalla madre

“Ricki le parole” lo riprende quest’ultima mentre lo abbraccio

“Dai voglio sentire la storiaaaa” si lamenta di nuovo e sogghigno

“Ora no dobbiamo andare a mangiare, quindi tutti a lavarsi le mani” ordina mia moglie mentre si avvicina in tono autoritario, pure se sorride apertamente

“Si signora” rispondono tutt’e tre e faccio scendere Sammy dalle braccia per poi vederlo correre al seguito dei fratelli, dopo di che mi giro verso Bella che subito mi bacia

“Bentornato caro” mi dice e sorrido mentre la ribacio

“Quanto mi piace avere questo tipo di bentornato ogni volta” le rispondo sincero e la faccio un po’ ridere

“Mamma, papà, quante volte vi devo ricordare che potete solo baciare me e non baciarvi tra di voi?” ci sentiamo chiedere da una voce seria e alziamo gli occhi esasperati mentre ci giriamo a guardare la nostra bimba con le braccia incrociate e un tenero broncio sul viso

“Se è per questo Emy io sono il più grande quindi ho tutto il diritto di prendere i loro baci” dice Richard scherzando e guadagnandosi un’occhiataccia dalla sorella

“No, semmai è all’inverso io sono la più piccola e quindi ho più diritto io” risponde

“Ha solo quattro anni è già parla di diritto?” scherzo, ridendo, con Bella cercando anche di non farmi sentire

“Eh si siamo proprio messi bene” mi risponde lei

“Allora io ho più diritto di tutti ad avere tante coccole dato che sono il più piccolo” dice Sammy entrando velocemente e fiondandosi subito verso di me che, abbassandomi, lo prendo subito in braccio

“Hai perfettamente ragione” risponde Bella baciandolo e prendendolo dalle mie braccia

“Non è vero” rispondo gli altri due imbronciandosi e ridendo mi butto verso di loro

“Oh non fate così, venite qui che vi coccolo quanto volete voi” scherzo mentre acchiappo Richard, e me lo metto sulla spalla mentre cerco di prendere la sorella

“Dai papà mettimi giù” si lamenta Ricki mentre prendo la sorella sottobraccio che subito si mette a ridere, nel frattempo, per un breve secondo, vedo sul mio pianoforte la foto mia e di Bella nel giorno del matrimonio: lei con un abito bianco lungo e con una fascia blu che fa il giro del sotto petto, io con uno smoking nero che la tengo stretta a me..

“Papi ti prego, fammi scendere” dice invece Emily scuotendomi dall’immagine e io rido mentre sento le risate di Bella e Sam in sottofondo

“Dai pagliacci andiamo a mangiare prima che si raffreddi tutto” dice lei andando verso la cucina e io la seguo mentre faccio scendere Ricki ma continuo a tenere la sorella

“Papà ma perché Richard ha il nome del nonno che non conosciamo?” mi chiede Emily mentre andiamo in cucina

“Be … perché di solito certe persone mettono il nome del padre ai loro figli” gli spiego mentre la faccio sedere sul suo seggiolone tra Ricki e Bella, mentre io mi seggo tra i miei due figli maschi

“Com’era nonno Richard?” mi chiede Sam e vedo Ricki guardarmi subito interessato mentre mia moglie sorride sedendosi anche lei dopo aver messo i piatti pieni davanti a noi

“Vostro nonno era una persona forte, certo non saprei mai dirvi com’era davvero non ero sempre insieme a lui ma era pure molto buono e soprattutto molto coraggioso… ecco era una specie di eroe” finisco guardandoli e loro rimangono concentrati sulle mie parole

“Ma come mai non sei mai stato tanto con lui? Se era buono perché non ci stavi insieme?” mi chiede Richard e lo guardo con un sorriso triste

“Sono successe un sacco di cose quando ero giovane, cose molto brutte che non hanno permesso a me e vostro nonno di stare insieme… però so che mi voleva bene nonostante tutto” gli dico e incrocio gli occhi di Bella che mi guarda amorevole e orgogliosa, come lo è sempre stata in tutti questi anni

“Per colpa dei cattivoni?” chiede Emily e io guardo la mia famiglia perplesso per poi concentrarmi su mia moglie che alza le spalle sorridendo

“Si per colpa di quei cattivoni piccola, sai quando ti ho detto prima che papà per un po’ di tempo è stato molto male a causa loro? Ecco vostro nonno ha salvato papà da quei cattivi” le risponde e vedo i miei figli con una luce d’ammirazione negli occhi

“Allora nonno è un supereroe” dice Sam alzando le mani felice e ridiamo tutti

“Bene ciurma ora che abbiamo constatato questa cosa, che ne dite di iniziare a mangiare?” scherzo

“Certo” rispondono tutt’e tre insieme e poi iniziano a mangiare Io intanto incrocio gli occhi di mia moglie che mi sorride, ed ecco lì che rivedo tutto quello che ho sempre visto in questi anni: l’amore, la forza, la sincerità, la dolcezza e la speranza che mi hanno dato sempre la forza di andare avanti nonostante le difficoltà che ci sono state….

Alla fine hanno ragione quando dicono che bisogna sempre avere speranza e forza di andare avanti, dopo il buio davvero ci può essere la luce … anzi no…. Dopo il buio c’è sempre la luce.
 Io sono stato così fortunato d’averla trovata e ho avuto il coraggio di seguirla finché non mi ha portato in un posto del tutto nuovo, in un posto pieno d’amore.

“Ti amo” mimo con le labbra e di risposta mi manda un bacio con la mano

“Anch’io” risponde mentre con le dita fa un piccolo cuore, e poi abbassiamo gli occhi sui piccoli, e tremendi, angeli che mangiano e scherzano tra di loro….
Chissà forse un giorno potremmo avere un altro angelo, forse un giorno per completare il tutto potremmo farli felici prendendogli un cagnolino, dato che lo chiedono sempre non cambierei mai niente di tutto quello che è successo perché in questo momento, così come spero per il futuro, tutto è così …. Perfetto.



Inizio Flashback

13 Maggio 2025

“Vuoi tu Edward Cullen prendere come tua legittima sposa la qui presente Isabella Swan, per amarla, onorarla e rispettarla, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà finché morte non vi separi?”

“Si, lo voglio”

“Vuoi tu Isabella Swan prendere come tuo legittimo sposo il qui presente Edward Cullen, per amarlo, onorarlo e rispettarlo, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà finché morte non vi separi?”

“Si, lo voglio”

“Potete scambiarvi gli anelli e le promesse nuziali”

“Bella so che le cose non sono state facili per noi, ma so anche che insieme siamo riusciti a superare le difficoltà. Mi sei sempre stata vicino, sostenendomi e facendomi sentire veramente amato, ma ora è il momento di ricambiare il favore. Certo non posso prometterti che tutto sarà rose e fiori ma posso prometterti che ti amerò ogni secondo sempre di più in ogni singolo giorno della nostra vita, quindi …… Io, Edward, prendo te, Isabella, come mia sposa promettendo di amarti, onorarti, di essere sempre al tuo fianco, di darti una casa sicura, di proteggerti, di curarti e di restare sempre al tuo fianco finché morte non ci separi… è anche dopo”

“Edward diventare tua moglie per me è il sogno più bello che potessi mai realizzare, ma soprattutto sapere di stare sempre al tuo fianco mi rende piena di gioia, hai detto bene prima, abbiamo affrontato un sacco di difficoltà e siamo riusciti a superarle.. Mi hai fatto vivere una favola, però una favola reale, e so che questa è la realtà, ma so anche che il mio amore per te non avrà mai fine e che riusciremo ad andare sempre avanti insieme. Ti ho amato dalla prima volta che ti ho visto e so che sarà sempre così, quindi ….. Io, Isabella, prendo te, Edward, come mio sposo promettendo di amarti, curarti, di farti trovare sempre una casa accogliente e piena d’amore, di continuare a essere la luce che ti, ci, ha guidato fino ad adesso e di restare sempre al tuo fianco finché morte non ci separi”

“Bene, allora con il potere conferitomi dalla Chiesa vi dichiaro marito e moglie. Lo sposo può baciare la sposa”

“Ti amo”

“Ti amo e ti amerò per sempre”


Fine Flashback
 


                                                                           The End...



Holaa
“Ed ecco che siamo finalmente giunti alla fine di questa storia, ci ho messo un bel po’ per fare bene questo capitolo quindi spero che vi piacia”

“Devo dire che ormai sapevamo di essere alla fine ma mi dispiace moltissimo che la storia sia finita, comunque nonostante tutto ringraziamo le nostre care lettrici per averci seguito e sopportato fino ad adesso”
“Sperando che possiate lasciarci delle ultime recensioni, ne sarei davvero felice”
“Grazie di nuovo a tutte per averci seguito fino ad adesso e anche sopportato i numerosi ritardi”

“Speriamo che il capitolo vi sia piaciuto”

“Kiss”
  
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