Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-Gi-Oh! ZEXAL
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Autore: morphological    29/04/2014    6 recensioni
Questa è una storia diversa dalle altre. Parlerà di destini, del fato che tesse la sua tela inesorabile. Una storia per coloro che amano l'amore, è la storia di Sayuri. La Principessa del Destino, di colei che ignara della sua incredibile capacità, dovrà viaggiare tra i ricordi di un passato antico e misterioso per riuscire finalmente a trovare se stessa.
Dovrà fare una scelta.
Nel suo cuore il bene ed il male infuriano perché ognuno di loro la vuole accanto a sé, perché lei può fare tutto e anche di più. Ma la Principessa è una creatura che deve scegliere da sola, perché lei, solo lei può adempiere alla sua missione.
Ma l'amore come sempre ci metterà lo zampino. Non sarà un amore bello e giocoso, sarà un amore scuro e proibito, uno di quelli che trasforma il più innocente desiderio in bramosia. Lei è una creatura della notte, lei è la padrona dei tempi, lei è la Principessa dei Destini e nulla può fermasrla se non lui, l'angelo dal cuore di nero inchiostro.
Il bene e il male si fonderanno, che cosa è giusto e che cosa è sbagliato?
La scelta spetta solo a lei, noi possiamo solo sperare che sia quella giusta.
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bekuta/Vector, Nuovo personaggio, Ryoga/Shark
Note: OOC | Avvertimenti: Incest, Spoiler!, Triangolo
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Prologo - incubi

Antaŭparolo - koŝmaroj


L a ragazza aprì gli occhi, vedeva stendersi davanti a sé uno strano paesaggio, costituito da un prato di un rosso brillante, lo stesso del cielo. Tutto intorno c’erano picchi di roccia brulla, che galleggiavano nell’aria. Si chiese in che posto fosse finita. Una parte del suo cervello le diceva che tutto quello era un sogno, quello che faceva ogni notte da quando ne aveva memoria. Un’altra invece sentiva di appartenere a quel luogo. Lì, tra quel paesaggio si sentiva più a casa che mai. Aveva passato ogni giorno della sua vita a sentirsi fuori posto dovunque andasse, solo nella terra che vedeva nei suoi sogni sentiva finalmente come se ogni cosa fosse tornata a posto. Tutt’ad un tratto un ragazzo rientrò nel suo campo visivo. Era il più bello che avesse mai visto. I capelli arancioni, tanto simili a quelli della ragazza verso cui camminava, gli stavano ritti in testa. Gli occhi viola trasudavano emozioni profonde come il rammarico e il dolore. Quando le giunse davanti non la guardò negli occhi, ma tenne lo sguardo fisso verso terra. «come hai potuto farmi una cosa del genere?».Cercava di modulare il tono della voce in modo tale da non far capire quello che provava in quel momento. Lei si sentì come se non potesse controllare più i movimenti del suo corpo, infatti disse qualcosa, anche se non aveva idea del perché :«ho dovuto farlo, sai che non sarei mai voluta arrivare a tanto» Il ragazzo per la prima volta la guardò in viso, inchiodandola con quello sguardo straziato «però l’hai fatto, hai tradito me e il tuo mondo» Lei non seppe non rispondere a quell’accusa.«Se tradire il mio mondo vuol dire fare la cosa giusta io lo faccio volentieri, ma non puoi dire che ti ho tradito» «L’hai fatto invece, te ne sei andata con lui» Ecco qual era il problema! «Non l’ho fatto per sentimentalismi, solo perché desideravo aiutarlo, tu lo sai che non c’è mai stato nulla» Il ragazzo fece un amaro sorriso: «ormai non sono più certo di nulla, non so nemmeno se fidarmi di te» Lei sentì che il suo cuore si fermò a quell’insinuazione. Sorrise di rimando al ragazzo; ora si somigliavano più di quanto lei potesse immaginare. «Potrai fidarti sempre di me, come io di te. Questa è stata sempre la nostra unica e sola certezza».Ora i due erano vicinissimi, lei sentiva il calore che emanava il corpo di lui, che portava un abito bizzarro, sembrava quasi un’ armatura, che su di lui stava d’incanto. «Prima era così, ora chissà. Il passato comincia a perdere i suoi contorni, sento come se tutto quello che abbiamo vissuto fin ora stesse sparendo»,lui la osservò con attenzione, quasi come se la stesse analizzando, come se, con un solo sguardo, potesse leggerle l’anima:«di una cosa sono certo però: questo non è il posto adatto a te, tu hai ancora una possibilità, basta che tu me lo dica e io farò in modo che tu non debba restare qui con me, con la mia anima dannata»..A quelle parole si fece ancora più triste, come se chiederglielo fosse un grande sforzo. Lei sapeva cosa sarebbe successo se avesse accettato, ma non aveva ancora intenzione di farlo. Erano secoli che affrontavano quella discussione, ma mai lei aveva ceduto, pur sapendo che il senso di colpa aveva preso possesso del cuore di lui, che piano piano stava diventando più nero di quanto non fosse già. «Lo sai che la mia risposta sarà sempre la stessa, io resto qui con te»Quando voleva sapeva essere testarda. Lui fece un profondo respiro, sconsolato. «Per favore, tu hai ancora una possibilità, sono anni che resti qui senza motivo, sai quanto me che questo non è il posto adatto a te» «Non mi importa, per me la discussione è chiusa». Detto questo lei si voltò. La parte di sé che sapeva cosa sarebbe accaduto cercò di impedirlo, ma non riuscì a interferire né a riprendere possesso del suo corpo, come se non le appartenesse più. La ragazza avvertì due sensazioni diverse quando ciò che doveva accadere si verificò. Prima un gelo penetrante, poi il dolore che si espandeva, dal ventre sino ad ogni altra parte del corpo. Voltò lentamente la testa e vide che lui l’aveva colpita con una spada che ora era caduta a terra. Gli occhi del ragazzo di riempirono di lacrime. «Mi dispiace», fu l’ultima cosa che lui le disse, «ma non potevo più restare a guardare mentre la tua anima si faceva sempre più nera. Credimi, tu sei l’unica vittima che non ho mai voluto mietere».Poi gli occhi le si chiusero da soli, mentre il mondo perdeva piano consistenza. Si svegliò come ogni notte: gridando in preda a tremori incontrollati. Sapeva per esperienza che nessuno sarebbe venuta ad accarezzarla. Da troppo tempo quella casa era vuota, solo lei l’abitava e i suoi genitori che di tanto in tanto tornavano a casa. Non che non le volessero bene, sia ben chiaro, semplicemente avevano tanto da lavorare. I due avevano tanto insistito perché lei avesse qualcuno che l’aiutasse in casa, ma la ragazza aveva sempre rifiutato. Detestava chiedere aiuto agli altri, non l’aveva mai fatto e sicuramente non avrebbe iniziato in quel momento. Sentiva ancora come se ci fosse davvero una spada dentro di sé. Decise di andare a farsi una doccia per scacciare via quella sensazione. Guardò la sveglia sul comodino: le sette meno cinque. Tempismo perfetto, cinque minuti prima che suonasse. Si alzò dal letto e corse in bagno. Quando sentì il getto d’acqua calda contro la pelle si sentì immensamente meglio. Finita la doccia si avvolse in un asciugamano e guardò il suo riflesso allo specchio: occhi celesti, viso piccolo e grazioso, due ciuffi di capelli azzurri come i suoi occhi facevano a pugni col suo colore naturale. Aveva i capelli lunghi fono a metà schiena e di un acceso arancione, sembrava quasi il colore di una carota.  
 
 
 
 
 
 
 

ciao!
come state? io bene, ora che finalmente ho trovato il coraggio di pubblicare questa storia.
vi avverto: ci metterò un po' ad aggiornare questa fic perché ho deciso di stare molto più attenta, cmq i nuovi capitoli saranno pubblicati ogni domenica, se vi può interessare...
vi prego recensite!! è importantissimo per me!
beh, ora vi lascio, ciaoo!!

 
 
 
  
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