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Autore: goccia_chan    02/05/2014    2 recensioni
Se il pianeta Vegeta non fosse esploso? Se Vegeta avesse avuto una sorella combinaguai? e se l'Hueco mundo fosse in contatto con i Sayan?
TRATTO DAL 4° CAPITOLO
Adesso era il momento di andare a verificare di persona cosa era in grado di fare la ragazza. Si diresse in direzione delle retrovie e cercò la sua aura, o la sua reiatsu, come erano più soliti chiamarla gli arrancar. La trovò e si mise ad osservarla.
Non era come gli altri Sayan a cui aveva visto impugnare una spada, non menava fendenti a destra e manca colpendo disordinatamente tutto quello che stava lì attorno, come se più che una spada impugnasse una clava. Sembrava danzasse, una danza pericolosa e mortale. Passava da un nemico all’altro e li abbatteva con un solo colpo preciso, una precisione quasi chirurgica e subito passava a quello successivo. La lama della Katana passava di avversario in avversario implacabile, fulminea senza lasciare scampo, lei scivolava aggraziatamente come se ballasse e cambiasse partner ogni volta velocemente, lasciando dietro di sé una scia di corpi esanimi e senza vita.
Rise di gusto. Finalmente l’aveva trovata…aveva trovato la sua preda.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Re Vegeta, Rosecheena, Vegeta
Note: Cross-over, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Angolo autrice
Da qui in avanti i capitoli si faranno un po’ più...caldi! e finalmente ho potuto dare sfogo al mio lato stupido….ehehe! buona lettura!
 
BATTAGLIE
 
 
I sayan si riversarono sulla città più vicina in massa e si abbatterono su di essa come un fiume in piena distruggendo tutto ciò che gli si parava di fronte, in pochi minuti di tutto ciò che fino a un attimo prima era esistito ormai rimaneva solo il ricordo. Avanzando nella conquista del pianeta incontrarono l’esercito nemico e la vera battaglia ebbe inizio. Gli alieni non erano in grado di volare e così la maggior parte dello scontro avveniva a terra. Una volta che la battaglia entrò nel vivo Grimmjow si alzò in volo abbandonando le prime fila nonostante gli ammonimenti del fratello Ulquiorra.
Adesso era il momento di andare a verificare di persona cosa era in grado di fare la ragazza. Si diresse in direzione delle retrovie e cercò la sua aura, o la sua reiatsu, come erano più soliti chiamarla gli arrancar. La trovò e si mise ad osservarla.
Non era come gli altri Sayan a cui aveva visto impugnare una spada, non menava fendenti a destra e manca colpendo disordinatamente tutto quello che stava lì attorno, come se più che una spada impugnasse una clava. Sembrava danzasse, una danza pericolosa e mortale. Passava da un nemico all’altro e li abbatteva con un solo colpo preciso, una precisione quasi chirurgica e subito passava a quello successivo. La lama della Katana passava di avversario in avversario implacabile, fulminea senza lasciare scampo, lei scivolava aggraziatamente come se ballasse e cambiasse partner ogni volta velocemente, lasciando dietro di sé una scia di corpi esanimi e senza vita.
 
Rise di gusto. Finalmente l’aveva trovata…aveva trovato la sua preda.
 
Sentì un irrefrenabile desiderio di combattere contro la ragazza, voleva gustarsi il combattimento con lei, voleva assaporare ogni singolo colpo, voleva deliziarsi degli inutili tentativi che avrebbe fatto per difendersi di fronte alla sua forza, voleva godersi appieno la sua vittoria, voleva guardarla dall’alto al basso e vedere il terrore nei suoi occhi mentre stava per infliggerle il colpo finale. Ma ora non poteva, sicuramente avrebbero tentato di fermarlo...doveva costringerla ad un combattimento con lui.
Molto bene, si sarebbe goduto anche la caccia. Amava quei momenti, si sentiva un vero cacciatore pronto a sopraffare la preda e più la caccia era difficile, più la preda opponeva resistenza, più si divertiva, più si sentiva vivo.
 
Minami si accorse che il ragazzo dai capelli azzurri la stava osservando, ma continuò a combattere come se niente fosse, voleva solo finire alla svelta. Si accorse che poco lontano da lei c’era un aura più forte della altre e capì che stava mettendo in difficoltà parecchi dei suoi compagni, doveva abbatterlo, non voleva che qualcuno dei suoi ci rimettesse la pelle per una smania di conquista de Freezer.
 
Anche Grimmjow dall’alto si accorse dell’alieno che stava respingendo gli attacchi dei sayan, per il momento si sarebbe accontentato di lui.. scese nella sua direzione, pronto allo scontro ma quando ormai l’aveva raggiunto vide il filo di una lama passare sulla gola della sua vittima momentanea. Minami ci aveva già pensato, lo aveva già ucciso.
«Ehi donna quella era la mia preda!»
«E allora la prossima volta corri più veloce così la raggiungi prima degli altri la tua preda!» ma che cavolo voleva questo adesso?  Prima la fissa mentre combatteva, poi si aspetta che si tiri indietro dal farlo perché quello deve batterlo lui! Per lei poteva far fuori tutti quelli che voleva anche al posto suo, che gli veniva a parlare di prede a fare? comunque era meglio levarsi dai piedi, non aveva certo intenzione di ingaggiare uno scontro con lui in mezzo a una battaglia..
Dopo quella risposta Grimmjow era fuori di sé dalla rabbia, voleva farla a pezzi e voleva farlo ora.
Purtroppo per lui parecchi nemici lo assaltarono e pur che ci mise pochi secondi a liberarsene la ragazza era già sparita e l’aura azzerata.
«cara la mia principessa, non hai ancora capito con chi hai a che fare…scappa pure fin che vuoi… rendi solo la caccia più eccitante»
Tornò al suo posto con una gran foga di distruggere tutto ciò che gli si parava di fronte.
 
*
 
La prima battaglia era conclusa e l’esercito nemico si era momentaneamente ritirato.  I sayan avevano un po’ di tempo per rifocillarsi, congratularsi tra di loro e anche per riposare un po’.
Minami decisi di andare a farsi un bagno, aveva visto un laghetto poco distante da lì, ed era abbastanza vicino all’accampamento per sentire in diretta la reazione di Zarbon al suo scherzo...era tutto il giorno che aspettava quel momento, chissà se le era riuscito come sperava…
Arrivò al lago, si spogliò ed entrò in acqua. Finalmente, che bella sensazione, l’acqua le accarezzava il corpo accaldato dalla battaglia refrigerandolo e rimuovendo la polvere e il sangue nemico dalle sue membra… si sentiva come purificata dalla battaglia, dalle vite che aveva preso. Sospirò…  “se non fossi nata sayan chissà che vita avrei vissuto, forse sarei riuscita a stare lontana dalla distruzione, forse avrei potuto evitare di prendere delle vite…”
 
Grimmjow la stava cercando, fermamente intenzionato a costringerla a combattere contro di lui, come aveva osato quella donna a rispondergli a quel modo, a trattarlo come un deficientee un incapace! L’aveva intravista mentre si dirigeva lontano dall’accampamento, meglio ancora…era il momento di seguirla.
Arrivò in prossimità del lago e la vide mentre era immersa nell’acqua fino al collo, azzerò la sua reiatsu, voleva coglierla di sorpresa. Si guardò attorno con circospezione assicurandosi che non ci fosse nessuno nei dintorni e cercò di avvicinarsi senza fare rumore, ma quando guardò di nuovo verso il lago lei non c’era.
Il filo di una lama si appoggio alla base del suo collo.
«cerchi qualcuno?»
Lei era lì dietro di lui che gli puntava contro la sua arma…come diavolo aveva fatto ad accorgersi di lui? E come aveva fatto lui a farsi fregare in quel modo? Possibile che lei non avesse fatto un minimo di rumore?
Il ragazzo si voltò e la vide: era bagnata, in intimo (ovviamente non aveva fatto in tempo a rivestirsi del tutto) e con un espressione beffarda sul viso. Sembrò leggergli nel pensiero perché rispose alla domanda che si era appena fatto mentalmente « sai se un’aura come la tua scompare all’improvviso qui vicino è difficile non accorgersene, se mi avessi seguita dall’accampamento senza l’aura sparata a mille e non fossi così rumoroso magari ci saresti anche riuscito a cogliermi di sorpresa»
«devo riconoscere che sei brava donna, ho fatto bene a sceglierti come mia preda, mi farai divertire parecchio»
«punto uno mi chiamo Minami, non donna, vedi di ricordartelo. Punto due non sono la preda di nessuno. Hai pensato di potermi sottovalutare...hai sbagliato di grosso»
«sei tu che mi stai sottovalutando, donna»
Scattò in avanti agguantando con una mano la lama della spada, lei tentò di muoverla ma lui era troppo forte fisicamente rispetto a lei e con l’altra mano le afferrò la mascella e la sbattè contro il tronco di un albero.
Si avvicinò a un soffio dal suo viso guardandola negli occhi verdi con i suoi, azzurrissimi, quasi accecanti.
«guarda che io non sono un sayan. Non pensare di potermi trattare come uno di loro, tu sei la mia preda e io voglio che tu lotti contro di me.» poi il suo viso cambiò espressione « Vedi di non farmi arrabbiare, se non ti batterai con me potrei fare molto peggio dell’ucciderti e potrei anche trovarci gusto» disse l’ultima frase facendo scorrere lo sguardo sul corpo praticamente nudo della ragazza, ed era vero combinarci qualcosa di diverso dal combattere non gli sarebbe dispiaciuto per niente.
 
Questo era troppo, passi che la considerava una preda, passi che la stava spiando ma la minaccia che lui si sarebbe appropriato del suo corpo proprio no, gli tirò uno schiaffo a mano aperta in pieno viso con tutta la forza che aveva e facendosi anche male alla mano, cosa che si guardò bene dal far vedere.
 
Una reazione del genere fece sorridere sadicamente Grimmjow, più la preda si agitava, più opponeva resistenza, più lui si eccitava. Le strappo di mano la spada gettandola lontano, con una mano prese entrambi i polsi immobilizzandoli sopra la testa della sayan. Le scostò i capelli dal collo si abbassò andando a sfiorare col suo viso il collo della ragazza che arrossì violentemente. Grimmjow inspirò a fondo, assaporando l’aroma della principessa «ma che buon profumo» disse con sorriso malizioso. Minami cercò di divincolarsi ma invano, lui era troppo forte e la stava tenendo incollata a quello stramaledettissimo albero. Le passo lentamente la punta della lingua sul collo, dall’incavo della spalla fino al lobo dell’orecchio, giocando un po’ con la lingua con quest’ultimo e infine mordendolo. A lei scappò un mezzo gemito che tentò di soffocare il più possibile.
«vedo che questo gioco ti piace di più» disse Grimmjow suadente e con quel suo sorriso malizioso stampato in faccia.
Questo era davvero troppo, era furiosa, non si sarebbe fatta trattare in quel modo da nessuno. Tentò di nuovo di divincolarsi e di liberare le braccia, lui decise di non farsela scappare e di tenerle gli arti superiori immobili con ambe le mani…finalmente aveva campo libero, non poteva ripararsi…gli sferrò una ginocchiata all’inguine che lo fece impallidire, le lasciò andare le mani e si accasciò a terra maledicendola con i peggiori epiteti possibili. Un’occasione del genere non le sarebbe ricapitata… Minami ne approfittò per raccogliere la spada rivestirsi alla mano peggio e fuggire verso l’accampamento, lasciando l’arrancar dolorante al suolo.
 
Percorse in fretta la strada per tornare all’accampamento. Ripensò a quello che era appena successo e non riusciva proprio a spiegarsi il comportamento di Grimmjow. Prima la spiava e la seguiva, poi le tendeva un agguato e le diceva che la considerava la sua preda e finiva per molestarla. Non c’era veramente un senso logico, non capiva se quell’arrancar ragionasse col culo o con la testa. Anche perché se lei avesse detto al fratello quello che Grimmjow le aveva appena fatto probabilmente sarebbero successe due cose: Vegeta avrebbe tentato di sbudellare su due piedi il ragazzo e inoltre si poteva dire addio per sempre alla pace tra arrancar e sayan.
Quell’idiota dai capelli blu era pazzo o completamente senza cervello?
Meglio tenere nascosto l’accaduto per il momento. Doveva solo non rimanere sola per un paio di giorni al massimo, tempo di finire la missione, così lui non si sarebbe più azzardato tanto. Ripensò a come lui le si era avvicinato e si portò istintivamente una mano al collo. Ripensò alla sensazione della sua lingua umida che le sfiorava il collo. Arrossì. Pensò che mai nessun ragazzo le si era avvicinato a quel modo, non aveva mai provato una sensazione simile.
“ma che vado a pensare, tanto quel maniaco non l’ho visto per anni prima di adesso, dopo questa missione spero di non rivederlo più per altrettanti!”
 
 
Grimmjow, dopo essersi ripreso dalla sonora ginocchiata ed essersi rialzato in piedi a fatica col fiato corto, tornò all’accampamento deciso più che mai a farla pagare a quella dannata ragazzina che per poco non gli aveva distrutto la virilità. La trovò seduta a terra, intenta a mangiare in compagnia di alcuni sayan che a giudicare dalle corazze dovevano essere di terza classe. C’erano due uomini quasi identici con i capelli a palma, uno con i capelli lunghi fino ai piedi e due donne dai capelli corti. Minami si girò a guardarlo, era veramente incazzato, ma lei era decisa a far finta di niente e continuò a mangiare. Grimmjow si abbassò urlandole in faccia «GUARDA CHE IO E TE NON ABBIAMO ANCORA FINITO!»
 
Un urlo di puro terrore e disperazione esplose risuonando per tutto il campo.
 
Minami mollò il piatto e si mise a ridere a crepapelle. Era valsa la pena aspettare tanto, e dall’urlo il suo scherzo era riuscito alla perfezione. 
I sayan che erano lì non avevano fatto troppo caso allo sbraitare di Grimmjow, l’avevano attribuito a uno dei tanti scherzi che combinava la ragazza, ma dopo aver sentito quell’urlo si voltarono vero di lei e uno dei due dai capelli a palma, quello con la carnagione un po’ più scura dei due le parlò «mi sa che stavolta l’hai combinata grossa eh? sbaglio o quello era Zarbon?»
Minami voleva rispondergli ma non riusciva a smettere di ridere.
Videro arrivare Zarbon trafelato, a petto nudo, sconvolto, i capelli ancora bagnati e...biondi.  Un biondo chiaro quasi giallo, erano decolorati. Minami aveva messo un potente decolorante per capelli nel preziosissimo shampoo di Zarbon!
I sayan scoppiarono a ridere, chi più rumorosamente, chi tentava di soffocare le risate ma nessuno riusciva a trattenersi alla vista di Zarbon incazzato nero con i capelli decolorati. Persino Grimmjow che fino a un momento prima aveva come pensiero fisso quello di spaccare la faccia alla ragazza, se ne dimenticò, iniziando a sghignazzare anche lui.
«tu maledettissima ragazzina, tu mi hai rovinato! Stavolta non la passerai liscia, ti ammazzo!» Zarbon tirò un pugno nella direzione della biondina ma venne bloccato. Vegeta  era lì, serio che stringeva il braccio di Zarbon.
«come fai a dire che è stata mia sorella?»
«e me lo chiedi anche??? È ovvio che è stata quella vipera!»
«l’hai vista per caso?» Vegeta era calmo, risoluto. Zarbon incredulo. Il principe dei Sayan era assolutamente consapevole che era opera della sorella, ma la conosceva abbastanza bene da sapere anche che non era il tipo da farsi beccare in flagrante.
«qualcuno ha visto per caso Minami entrare o uscire dalla tenda di Zarbon?»
Tutti tacquero.
“ cazzo Grimmjow stamattina mi ha visto eccome! Spero solo che taccia” questo era il pensiero fisso di Minami, che Grimmjow tacesse il fatto che l’aveva vista sgattaiolare fuori dalla tenda di Zarbon e anche con il tubetto di decolorante in mano. Se parlava era nei guai per davvero, nemmeno suo fratello avrebbe potuto tirarla fuori stavolta.
Lei lo osservò, si stava ancora trattenendo dal ridere sguaiatamente, ma non dava l’impressione di uno che volesse spiattellare tutto su due piedi…perché?  Ok, lui non era uno esattamente lineare, ma la ragazza continuava a non capire, anche se le faceva molto comodo il silenzio dell’arrancar.
Zarbon se ne andò, fuori di sé dalla rabbia, che aumentava sempre di più ogni qual volta che un sayan lo incrociava e non riusciva a trattenersi da una risata.
Vegeta si rivolse alla sorella «io e te facciamo i conti più tardi»
«dai devi ammetterlo, è stato un colpo di genio!»
Il fratello le rivolse uno sguardo di rimprovero che non ammetteva repliche, era arrabbiato, molto arrabbiato. Stavolta forse era andata un po’ troppo oltre.
Vegeta se ne andò, lei si alzò da terra e fece per seguirlo. Grimmjow appoggiò una mano sulla spalla della ragazza e la attirò a sé, sussurrandole all’orecchio «adesso mi devi un favore»
  
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