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Autore: CrazyFantasyWriter    05/05/2014    6 recensioni
Alessandra detta Alex, ventenne con la passione per la fotografia e un sogno: incontrare Mika, il suo idolo, il suo cantate preferito.
Un giorno per caso a Milano trova un volantino appeso ad una parete. Sarà il caso, sarà la sua voglia sfrenata di avere un autografo dal cantante anglo-libanese... Alex comunque decide di presentarsi agli studi di XFactor: dovrà fare un provino, ma non per diventare una concorrente.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 20- Non è la perfezione, ma è casa

Negli ultimi giorni mi chiedo sempre più spesso cosa voglia dire per me ''casa''. E' strano che non me lo sia mai chiesto, contando il fatto che ho passato mesi senza tornare a Londra. Non mi manca, è strano. Forse nemmeno ad Alex è mancata l'Italia... no, a lei è mancata, poco negli ultimi tempi, ma è mancata le mancherà sempre, ogni volta che andremo via da qui. E' per quello che ho deciso, finalmente, di acquistare un appartamento a Milano. Quello che avevo affittato quando avevo cominciato a fare Xfactor ho deciso di lasciarlo mesi fa, non faceva per me e poi non era abbastanza grande per due. Sì, io e Alex viviamo insieme. Non ufficialmente, perché lei continua ad avere la sua piccola casetta, ma dormiamo sempre sotto lo stesso tetto.

Ho pensato molte volte (e sono sicuro che lo penserò anche in futuro) che tutto quello che sto facendo è sbagliato, stare con una ragazza, intendo, ma ogni volta che mi deprimo un po' Alex mi dice due parole, mi sorride, oppure è semplicemente in un'altra stanza e impreca perchè gli è caduto qualcosa di mano e allora mi fa sorridere... bè, è in questi momenti che capisco di aver fatto la scelta giusta, perchè non c'è una persona migliore con cui potrei stare, soprattutto ora che è diventata una donna. Non si veste più da maschiaccio, tutti gli incontri importanti che ha avuto con me le hanno insegnato a comportarsi da adulta, a vestirsi da donna e a portare i tacchi... ovviamente, però, appena può torna la Alex spaccona con le Converse, ma mi piace anche per questo.

Oggi sono quattro anni esatti che stiamo insieme, è una data importante, anche perché stasera c'è il primo Live di Xfactor 2017 e io faccio di nuovo il giudice, mi hanno assegnato gli Over e ho paura come la prima volta che sono entrato in quel teatro, ho fatto solo un'edizione dopo la prima e mi hanno richiamato l'aprile scorso. ''L'Italia non può fare a meno di te'' hanno detto.

Sono cambiate un bel po' di cose.

Prima fra tutte le altre c'è il miglioramento della dislessia di Alex, quando eravamo in America per il mio tour ha studiato molto e adesso legge benissimo anche ad alta voce. Io invece, purtroppo, sono al solito livello zero, ho solo migliorato il mio italiano, resettando completamente quel poco di spagnolo che ricordavo.

Il secondo cambiamento importante è il mio sonno. Dormo otto ore filate, ok, mi sveglio spesso tardi, è vero, ma almeno dormo. Niente più incubi o strane esplosioni durante il sonno, mi sembra di vivere le notti di un altro.

Inoltre, ho pubblicato un altro album e sto registrando i primi brani di quello nuovo, spero che piaccia ai miei fan, ad Alex piace un sacco, perciò sono soddisfatto anche io.

Dopo tutti i mutamenti che ha subito la mia vita, comunque, continuo, irrimediabilmente, ad essere in ritardo.

Guardo l'ora sullo schermo del cellulare ed emetto un gemito. Sono le undici e io devo essere pronto fra dieci minuti!

Ho deciso di passare tutto il tempo prima delle prove del programma con Alex, ma lei non lo sa, voglio farle una sorpresa. E' andata dai suoi genitori e siccome io ieri sera ho fatto tardi per le prove al teatro non ho nemmeno avuto l'occasione di salutarla ho ancora più voglia di farle una sorpresa.

Mi butto letteralmente giù dal letto e corro in bagno. Mi lavo velocemente il busto con l'acqua corrente del lavandino (non ho tempo di fare la doccia), ritorno in camera e indosso i pantaloni blu che ho appoggiati su una sedia di fronte al letto, quando è ora di tirare sù la cerniera li tolgo e metto quelli rossi che sono ai piedi del letto.

Dio, quanto siamo disordinati io e Alex...

Saltellando su un piede e poi sull'altro metto i calzini, poi mi infilo velocemente una maglia bianca e prendo la giacca blu dall'attaccapanni. Riesco addirittura a indossarla e a prendere la tracolla, quando passo davanti allo specchio del corridoio e oltre a notare che sono senza scarpe, vedo che ho dei capelli spaventosi. Sembro un pazzo maniaco appena uscito da un night club. Rido, perché in queste situazioni è l'unica cosa che riesco a fare, poi torno in bagno, metto un paio di mocassini (almeno non perdo tempo a legare i lacci) e mi do una sistemata ai capelli aiutandomi con le mani.

Mentre scendo in ascensore guardo l'ora: le undici e un quarto.

Complimenti a me, sono solo in ritardo di cinque minuti.

Frugo nella borsa, trovo gli occhiali e li metto, visto che, stranamente, oggi c'è il sole. Raggiungo a piedi la casa dei genitori di Alex, poi le telefono.

''Che ci fai qui?'' mi chiede una volta uscita.

Alzo le spalle.

''Non potevo lasciarti sola proprio oggi'' dico schioccandole un bacio sulla fronte.

''Decisamente no'' risponde lei con un sorriso, ''A proposito: non ti ho fatto niente, io...''

''Relax'' la interrompo, ''Nemmeno io''

Mi guarda intensamente con i suoi occhi castani, sembra delusa.

Sorrido.

''Non è vero!'' esclamo, ''Non è un... present, ma spero ti piaccia. Dai, andiamo''

Non le ho fatto un vero e proprio regalo, è più una proposta... un'idea che mi frulla in testa da parecchio, a dire la verità, ma spero che reagisca bene.

Andiamo fino al vecchio bar dove ci incontravamo quando eravamo ancora amici, quello di Piazza Duomo.

La nostra saletta è vuota.

Ci mettiamo ad un tavolino per due e ordiniamo.

''Alex... io ho trentaquattro anni'' comincio mentre aspettiamo che ci portino i toast.

Lei annuisce, incuriosita.

''Tu ventiquattro'' prendo un respiro, scapperà e non mi darà una risposta, lo so, ma devo dirglielo, voglio dirglielo, non posso farne a meno, ''Abbiamo dieci anni di differenza... sono tanti. Quando io avrò quarant'anni, tu ne avrai trenta... quando a me spunteranno i primi capelli bianchi, i tuoi saranno ancora rossi; quando non potrò più fare i concerti perché non mi reggerò in piedi tu...''

''Mika, sembra una scena di Vent'anni di Meno'' mi interrompe, ''Falla breve''

Ok. Socchiudo gli occhi. E' stata una fortuna aver imparato così bene l'italiano, altrimenti come le avrei spiegato tutte quelle cose?

''Il fatto è che... Ti ricordi la mia lettera che avevano pubblicato sulla...''

''Mika, arriva al dunque!'' esclama.

''Oh... sorry'' mi scuso, poi sorrido e torno immediatamente serio: ''Cosa ne dici di avere dei bambini? Tanti bambini... Potremo venire anche a vivere qui in Italy, forse... mi piace... magari andiamo a prendere Mel e la portiamo con noi. Pubblico il nuovo album e poi faccio un tour tutto qui in Italy così non ci muoviamo tanto... Possiamo... non so...''

 

Michael ha il brutto vizio di parlare in continuazione, basta dagli il la, e poi dice a me...

Lo guardo fare progetti per il futuro e parlare con il suo accento inglese. Sorrido, non è una cattiva idea, sapevo che prima o poi me l'avrebbe chiesto.

''And... so?'' mi chiede alla fine, nervoso.

''And so'' ripeto, ''In italiano si dice: e allora''

''Allora?'' chiede.

Alzo una spalla e sorrido, come faccio a dirgli di no?

''Si'' rispondo.

''Si?!'' esclama euforico.

''Yes''

Non so cosa gli sia preso quando mi ha sentita rispondere in inglese, dev'essere stato un attacco di ''mikafrenia'', perchè mi ha raggiunta velocemente dall'altra parte del tavolo e mi ha fatta alzare, poi mi a stretto come non aveva mai fatto in quattro anni.

''Scusate...'' ci interrompe la voce del cameriere.

''Oh... ci spiace'' dice Mika liberandomi dall'abbraccio, poi prende il portafoglio, lascia un paio di banconote da cinque euro sul tavolino e mi prende per mano, facendomi uscire dal bar.

Il povero cameriere deve aver pensato che siamo dei pazzi, perché è rimasto imbambolato con il vassoio dei toast in mano e non ci ha detto nulla.

Rido. Mika è un pazzo, non ho la più pallida idea di dove mi voglia portare.

''Ehi... calmo'' dico quando non riesco più a tenere il suo passo, infondo ha le gambe che sono il doppio delle mie.

Lui mi guarda con l'euforia negli occhi. Poi mi sorride dolcemente.

''Scusa... ma voglio mangiare la pizza. Dobbiamo festeggiare''

Scoppio a ridere. Se c'è qualcosa che motiva Mika tanto quanto lo motiva la musica quella cosa è il cibo. Mangia un casino e non ingrassa mai, mai!

Raggiungiamo un chioschetto sotto i portici e prendiamo un trancio di pizza ciascuno, poi lo mangiamo passeggiando per la piazza.

''Lo so che forse è presto, ma mi piacerebbe provarci presto'' dice Mika con aria pensierosa, quando ha finito la sua pizza. Finalmente è tornato in sè.

''Non è presto'' dico, ''E poi se mai... se mai succedesse abbiamo nove mesi per abituarci all'idea, no?''

Lui ride scuotendo i ricci scuri.

''Sei pazza''

''Ah... tu no, vero?'' commento.

Lui alza un sopracciglio.

''Avremo un bimbo pazzo'' constata.

Sospiro.

''Si... mi sa che hai ragione. Pazienza'' dico con una finta aria afflitta.

Ci fermiamo e ci guardiamo negli occhi. Sorridiamo. Poi mi alzo sulle punte e lo bacio. Lui affonda una mano nei miei capelli rossi, l'altra la poggia sul moi fianco.

''Oh... merda'' commenta con un sussurro, sulle mie labbra.

Mi separo da lui e mi giro.

Click!

Qualcosa mi dice che domani saremo sulle copertine dei giornali di gossip più importanti... avevate dubbi?



NOTA: Ciao. Si, questa è la conclusione... mi verrebbe da dire "la fine" XD ma suona davvero male.
Ho riletto parecchie volte, ma non assicuro a nessuno di non aver fatto errori... non mi funziona la correzione automatica TT-TT
La battuta di Mika, quella: "sembro un pazzo maniaco uscito da un night club" non ho la più pallida idea da dove mi sia uscita, però è completamente folle e secondo a me si addice a Mika.
Nonostante tutto trovo che questo capitolo sia patetico :( non so perché... smentitemi, vi prego!!!

Grazie a tutti quelli che mi hanno sostenuta fino ad oggi, vi aspetto a "Sing for a Dream"

Valeria
  
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