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Autore: Katherine Buffy Pierce    18/05/2014    2 recensioni
Questa storia, fa parte della serie "La storia di Alex" e segue le vicende della storia "Figlio di vampiro". Alex Fell, dopo aver trovato l'amore della sua vita in Katherine Pierce, diventerà padre a soli 18 anni. Come affronteranno lui, Katherine e gli altri, l'arrivo inaspettato di un bambino?
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elena Gilbert, Katherine Pierce, Nuovo personaggio, Stefan Salvatore, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'La storia di Alex'
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POV Alex:
Rimanemmo tutti fermi per un attimo. Come poteva essere così capriccioso e cattivo, Klaus? Katherine iniziò a sedersi sul divano con gli occhi sbarrati.
-Kath... Io- dissi io prima di essere interrotto da lei.
-Shh- mi disse tenendo gli occhi sbarrati, persi nel vuoto.
-Devo andare da Klaus.- disse lei, alzandosi.
-Come?- chiesi io, confuso.
-Lui verrà qui con me, portandosi il grimorio, e farà fare a Bonnie l’incantesimo su Marissa. Io vi saluterò e andrò con lui e poi... Non mi vedrete più.- disse lei, camminando verso la porta d’ingresso.
-Katherine! Ma... Cosa ti prende?- chiese, innervosito zio Damon.
Katherine non gli rispose e si avvicinò sempre di più alla porta.
-Ferma! Tu non sei una che si arrende Katherine. In 500 anni hai sempre e solo pensato a te stessa e, in questo caso, dovresti fare lo stesso! Vuoi forse morire?- chiese zio Damon, afferrandola per un braccio.
-No, Damon. Non voglio.- disse lei, infastidita.
-E allora perché vuoi suicidarti?!- chiese zio Damon, frustrato.
-Non mi sono mai comportata da vera madre con Nadia e ora... Non posso fare lo stesso con Marissa. Lei merita di vivere e se per garantirle una bella vita umana, io devo morire, beh... Mi sta bene. Damon, hai sempre detto che sono egoista e cattiva, quando io ti dicevo che non lo ero sempre stata. Beh, ora ne hai la prova.- disse Katherine prima di uscire dalla porta.
-Katherine no!- dissi io, urlando. Cercai di raggiungerla correndo, ma era già scappata via.
-Katherine! Katherine!- urlai io, ripetutamente. Niente. Se ne era andata.
Rientrai in casa e, senza dire nulla agli altri, salii le scale per andare di sopra. Marissa stava dormendo e io, mi sedetti in parte a lei. Dopo qualche istante, Marissa iniziò a piangere. Iniziai a coccolarla un po’, tenendola in braccio, ma non la smetteva di piangere. Stefan ed Elena, sentendo il pianto ininterrotto di Marissa, entrarono in camera mia.
-Cosa ha?- chiese Stefan, preoccupato.
-Non lo so. Non la smette di piangere!- dissi io, confuso.
 Quando guardai bene Marissa, mi accorsi di cosa stava succedendo: Marissa stava soffrendo. La vena che aveva sulla testa, continuava ad ingrandirsi sempre di più, provocandole dolore. Decisi di scendere le scale, a velocità sovrannaturale e di andare subito all’ospedale. Marissa non poteva morire. Doveva resistere! Almeno fin quando Katherine sarebbe tornata con Klaus. Mentre mi dirigevo all’ospedale, il sentimento che provai quando capii che Katherine era incinta mi invase di nuovo: la paura assoluta.
 
POV Katherine:
Era circa un’ora che ero uscita di casa. Appena arrivai a casa di Klaus, trovai un bigliettino sulla porta con scritto: “Girami!”. Appena lo girai, vidi tre foto del grimorio di Jesse, indispensabile per salvare Marissa, in vari stadi di distruzione. Nella prima era un po’ annerito, nella seconda era piuttosto bruciacchiato e nella terza si vedeva solo un cumulo di cenere. Sotto alla foto c’era scritto: “Il vostro grimorio non esiste più. Mi farò vivo, Klaus.”. No. No! Non poteva averlo distrutto veramente! Ero talmente arrabbiata che tirai un calcio alla porta, facendo un buco e staccandola dal muro. Ero disperata! Perché Klaus voleva farmi questo?! Non bastava solo volermi uccidere? Non sapeva che Marissa era ancora viva e che avrei potuto salvarla perché altrimenti, forse, non l’avrebbe distrutto. Ma cosa dico? L’avrebbe distrutto lo stesso! Klaus era un mostro. Iniziai a piangere ininterrottamente. Cosa potevo fare?! Dopo qualche istante, la disperazione si trasformò in rabbia. Tornai a casa per parlare con gli altri ma, quando arrivai, trovai solo Caroline.
-Caroline. Dove sono tutti?- chiesi io, confusa nel trovarla sola.
-Oh mio Dio, Katherine.- disse lei, saltandomi addosso per abbracciarmi, mentre piangeva.
-Cosa c’è? Cosa è successo?!- chiesi io, agitata.
-Sono rimasta qui ad aspettarti apposta. Devi venire con me. Marissa non sta bene.- disse lei, facendomi sentire ancora peggio di come mi ero sentita qualche minuto prima. La rabbia tornò ad essere disperazione ma, questa volta, era ancora più forte.
Io e Caroline corremmo velocemente verso l’ospedale e, quando arrivai, trovai tutti in sala d’attesa.
-Alex! Cosa le è successo?!- chiesi io, impaurita.
-Oh, Kath.- disse lui, piangendo e abbracciandomi.
-Marissa... Ha avuto un aneurisma... Ora la stanno operando. Dicono che, molto probabilmente, non supererà la notte.- disse Alex, tra un singhiozzo e l’altro.
-Cosa?!- dissi io, incredula. Io ed Alex rimanemmo vicini per tutta la notte. Stefan e gli altri rimasero con noi fin quando il dottore non uscì dalla sala operatoria.
-Signor Fell? Signorina Pierce?- disse il dottore, rivolgendosi ad Alex e a me.
-Ci dica dottore.- dissi io, alzandomi dalla scomoda sedia della sala d’attesa.
-Mi dispiace comunicarvi che vostra figlia Marissa è deceduta qualche minuto fa. Ha avuto un aneurisma celebrale molto forte e non ce l’ha fatta.- disse lui, fermandosi un attimo per lasciarci elaborare la notizia.
-Dalla tac che abbiamo fatto alla bambina abbiamo visto che aveva un tumore al cervello parecchio sviluppato. Non lo sapevate?- chiese lui.
-Come? Un tumore?- chiese Alex, confuso.
-Si. Sembrerebbe che si sia formato parecchi mesi fa... Quasi dopo un mese dalla sua nascita... La bambina non ha mai avuto dei fastidi o dei problemi prima?- chiese il dottore.
-La bambina ha un nome.- dissi io, arrabbiata.
-Mi scusi, signorina Pierce.- disse il dottore, cercando di comprendere il mio comportamento.
-Comunque no. Non ha mai avuto nulla...- dissi io, guardando il dottore con lo sguardo perso nel vuoto.
-Immagino che si sia sviluppato molto velocemente. Sono veramente dispiaciuto per la vostra perdita. Appena sarete pronti per il sapere cosa dovete fare, chiamatemi.- disse lui, dirigendosi verso il suo ufficio. Dopo qualche istante mi venne un attacco di panico. Iniziò a girarmi la testa e svenni, cadendo a terra sul triste e grigio pavimento ospedaliero.

PS: Questo sarà l'ultimo capitolo della storia "Bebé in arrivo". La serie di cui fa parte questa storia, ovvero "La storia di Alex", continuerà con una nuova storia chiamata "MYSTERY Falls" in cui si vedrà come reagiranno i personaggi dopo la morte di Marissa. Grazie a tutti quelli che mi hanno sempre seguito e che continueranno a seguirmi.
  
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